Archivio per febbraio, 2013

Uno su mille

Pubblicato: 24 febbraio 2013 da massitutor in amicizia, lavoro, operatori dispari, vagabond geoghaphic, viaggio

Nella primavera del 2011, durante le rivolte della “Primavera araba” del nord Africa, migliaia di profughi hanno raggiunto le coste italiane e cercato rifugio qui in Italia. Qualcuno cerca di avere qui una nuova vita.
Una trentina di loro erano ospitati a Bologna in via del Milliario. Nel febbraio del 2013 questa Struttura è stata chiusa e sono state trovate altre soluzioni abitative per gli ospiti. 
In mezzo a queste due date c’è il lavoro di un’equipe di operatori, tirocinanti, volontari. In mezzo ci sono incomprensioni, risate, perplessità, conflitti, fiducia, diffidenza, paure, fatiche, delusioni e speranze…

L’associazione Universo ha lavorato ad un DOSSIER che racconta un po’ tutta l’esperienza, raccogliendo le voci degli ospiti e degli operatori.

Io ho lavorato lì come operatore sociale e questo è il mio saluto per loro.
Massimiliano

Saluto a Via Libia

Pubblicato: 9 febbraio 2013 da massitutor in amicizia, asfalto fuoriporta, tutto cominciò così, under bridge

entrata-via-libia-69Sotto al ponte di via Libia è passato un intero popolo: la gente che ha dato vita a Piazza Grande, Street Jazz, il Bici Centro, il Mercatino dell’Usato e le prime attività che hanno costituito la Cooperativa Fare Mondi. Ma l’ultimo baluardo di impegno ed attività era La Fraternal Compagnia di Massimo e Tania: sono loro che hanno fatto di più ed hanno creduto di più in quel posto, salvandolo di fatto dal degrado, e sono loro che, giustamente, portano via la bandiera.
L’amico Massimo Macchiavelli ha scritto una cosa di rara intensità e bellezza. C’è tantissimo qua dentro: tutto un mondo di frontiera e un’umanità fatta di enorme benevolenza verso i più deboli. Grazie.
Chissà se tutto ciò potesse mai diventare uno dei suoi spettacoli…

Era un inverno della mia vita, uno di quelli che duranno dieci anni, quando capitai sotto questo ponte abitato da esseri reietti che avevano una forma vagamente umana, dopo aver cercato consolazione alla neve del mio cuore tra le luci del mondo , improvvisamente in questo antro buio ritrovai mè stesso, e allora io e gli esseri oscuri ci rimboccammo le maniche, cercammo tra le pieghe dei miei desideri e trovammo uno stimolo alla vita. Uscimmo da quel portone rosso per portare la buona novella al mondo che per un pò ci ascoltò, ci vezzeggiò, ma poi ci abbandonò. Io ormai avevo ripreso la via della luce e negli anni nonostante i mei compagni di viaggio cadessero falcidiati dal freddo dell’indifferenza io mi accocolai tra le braccia di due angeli e volai, cercai di trascinare anche gli esseri ma caddero ad uno ad uno. Ora guardo quel portone rosso e le immagini scorrono in un viaggio verso la luce e penso che il mio destino è altrove. Addio ghetto nascosto sotto il ponte addio creature della notte che avete creduto nel sogno e mi avete strappato all’incubo. Non dimenticherò, non lo farò, i vostri scheletri grigi mi accompagneranno ogni volta che la luce si farà troppo forte, ogni volta che potrei perdere il cammino.