Archivio per la categoria ‘pensieri in libertà’

Girotondo

Pubblicato: 19 aprile 2014 da massitutor in morte, musica, pensieri in libertà

Il coraggio, la forza e la sfrontatezza da vero artista di Gianni Collu mancano oggi più che mai.
Ti penso Gianni e grazie per aver dato il nome “Asfalto” al tuo primo ed unico disco

Ripropongo questo video perché è una delle cose più simili a me stesso che ho fatto nella mia vita. Perché rappresenta Asfalto, il nostro modello di comunicazione e l’amicizia fra tre persone che ci hanno creduto: Stefano Bruccoleri (testo), Massimo Macchiavelli (voce) e Massimiliano Salvatori (video). E Neil Young che ovviamente ha reso possibile la magia.

Forse Ritornano

Pubblicato: 4 luglio 2013 da massitutor in amicizia, civiltà, libertà, pensieri in libertà

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Poi succedono quelle cose che avevi solo pensato o sognato: il nostro Simone Senna è ormai pronto a ricominciare a scrivere qui su Asfalto. Il blog nel quale ha sempre creduto e al quale ha dato tanto.
Noi siamo senza parole, lui me ha da vendere e anni di arretrati. Dobbiamo ancora stabilire le modalità e i tempi, ma credo che le sorprese non mancheranno. Qui di seguito solo un assaggio di quello che ci aspetta

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Nell’interland napoletano è nata una nuova webTV Progetto web editoriale a cura dell'Associazione Culturale PartNet – N° zero.

la mia strada Tv_per blog

La prima web Tv georeferenziata www.lamiastrada.tv nata da un'idea di Salvatore Sparavigna, dedicata agli esclusi e a chi voce non ha, cittadini che proprio in strada vivono e subiscono i torti della società.

E’ affiancata da operatori delle varie comunità di assistenza (sociologi, psicologi, terapisti, assistenti sociali) che fanno da collegamento tra la redazione e i protagonisti delle storie: senza fissa dimora, alcolisti, usurati, vessati. Gli operatori sono in sintonia con programmi di recupero e di re-inserimento già avviati dai sevizi sociali, offrendo la possibilità di affiancare i redattori durante lo svolgimento di servizi e interviste. Un modo, tra l'altro, di restituire la dignità di essere umano a chi se l'è vista calpestare o rubare.
La particolarità di questo sito, sta nella mappa interattiva (da qui il termine georeferenziata) di Napoli e dintorni, che ad ogni suggerimento di categoria, mostra dei punti di riferimento ai quali sono associate delle interviste inerenti all’argomento.
Vi si possono trovare dei video con interviste molto ben fatte anche a personaggi influenti, interviste che riguardano fatti di camorra e malcostume comune
Ci sarà la possibilità di accedere ad una redazione mobile in diretta con un camper-studio televisivo mobile che monitorerà il territorio.
Le adesioni a questo progetto sono:
COMUNE DI TORRE ANNUNZIATA
CENTRO LA TENDA
F.N.S.I. – Federazione Nazionale Stampa Italiana Sezione della Campania
U.N.C.I. – Unione Nazionale Cronisti Italiana Sezione della Campania
Con il patrocinio del Comune di Napoli

Chi è interessato e crede di poter portare il suo contributo con foto, interviste, immagini, testi può documentare e denunciare collaborando con la redazione all’indirizzo redazione@lamiastrada.tv

Nelle case di legno

Pubblicato: 7 luglio 2010 da massitutor in pensieri in libertà, sogni

Questa poesia  l'ho scritta tanti anni fa ero ancora a scuola e avrò avuto si e no 7 anni frequentavo la seconda elementare a Valbona dove eravamo inseriti anche noi ragazzi del patronato san Vincenzo di Sorisole, in un giorno che non avevo tanta voglia di scuola ed ero in un mio momento evasivo, la mia maestra si accorse e mi chiamò alla cattedra e me la fece leggere il giono dopo mi regalò una bellissima macchinina.

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NELLE CASE DI LEGNO

Soffiavano i veti freddi di Siberia
mentre tutti erano nelle case di legno.

Nella prima casa un camino acceso
e due vecchi che guardano la televisione
criticando la nuova generazione.

Nella seconda casa un padre che sgrida la figlia
e gli dice "scavati da quell'uomo, quell'uomo non è per te"

Nella terza casa due giovani innamorati
che se la dicono lunga sul cosa si deve scrivere
in via del tema dell'amore,
poi quel che non si sa lo si scoprirà su un vocabolario
e saranno parole nuove, nuove e forse
tutte d'amore.

Nella quarta casa il solitario pensante
davanti al suo vino, che ha sposato da un pezzo
ogni bicchiere è una discussione, nella testa la sua confusione,
confusione ribelle, come ribelle diventerà la sua lucidità.

La quinta casa è la mia,
tra una pipa che fuma e la luna che vedo fuori dalla finestra,
ho poco e mangio la solita minestra,
mia moglie che amo davvero, è vicina
praticamente abbracciata al mio petto
mi tira un pelo per dispetto,
poi facciamo l'amore poi facciamo l'amore.

Soffiavano i venti  freddi di siberia,
mentre tutti erano nelle case di legno,
nelle case di legno, nelle case di legno.

Siamo alla metà dei favolosi anni ‘80: favolosi musicalmente parlando!!

In quel periodo c’era una grandiosa organizzazione, chiamata “Frantomasi”, dico grandiosa perché, dopo decenni di astinenza, riuscì a portare in Italia dei grandiosi eventi, finalmente gli stadi non servivano più solo per stupide partite di calcio e botte fra tifoserie avverse, ma per ospitare migliaia di persone in pace ed allegria, per vedere dei magnifici concerti, tra i tanti possiamo ricordare: U2, Rolling Stones, Madonna, Michael Jackson, Bruce Springsteen, Deep Purple, AC/DC, Iron Maiden, Scorpions, Pink Floyd, Elton John, Eric Clapton, facendo incassi record ovunque, con un’organizzazione ineccepibile: trasporti, assistenza (ambulanze, croce rossa, sicurezza, etc..) e tutto ciò che rende un evento un bel ricordo!!

Ma, nello specifico, volevo raccontarvi di un grande evento, il famoso concerto dei Pink Floyd a Venezia, che da spettacolo favoloso si è tramutato in un vero e proprio massacro, ma vi racconterò di come poteva andare anche MOLTO peggio, e di come alcune persone hanno fatto di TUTTO perchè si arrivasse alla sciagura, per fortuna scongiurata, grazie all’intelligenza (e pazienza) di 300.000 persone lasciate allo sbaraglio, senza aiuti, senza informazioni, senza toilette, e fino all’ultimo momento senza sapere se il concerto ci sarebbe stato oppure no!!!!! Si, perchè la giunta comunale pensò bene, per evitare che arrivasse troppa gente (concerto gratis, e che concerto..!!) di divulgare la notizia che probabilmente l’evento non ci sarebbe stato, ma a quanto pare fu inutile!!!!!!

Per arrivare a quella storica giornata (almeno doveva essere storica come i “Pink Floyd live in Pompei”, “muro di Berlino”, “Arena di Verona”) devo fare alcune premesse, per potervi spiegare meglio perchè le cose andarono come sono andate!!

Prima parliamo di Venezia e dei veneziani, certo non posso fare di tutta un’erba un fascio, comunque sono le persone più razziste che abbia mai conosciuto, per loro da Mestre in giù è tutta “terronia”, odiano a morte i turisti, dimenticando che senza di loro Venezia sarebbe già morta, dicono che sporcano, ma poi non ci sono i bidoni dell’immondizia.
In più a Venezia se non parli veneziano sei tagliato fuori, ovunque se parli in dialetto spendi meno, hai agevolazioni e se litighi  parlando in  italiano hai già perso in partenza .

In questa splendida città comandano i “gondolieri” (non certo la giunta comunale!!), e gondoliere lo diventi solo se sei figlio o parente stretto di un gondoliere, peccato che poi il 90% non è arrivato neanche alla quinta elementare.

In questa bellissima città, che non ha nessun tipo di svago (zero disco, cinema, sale gioco o altro, per trovarle devi andare a Mestre, Padova o Treviso) esistevano due eventi: uno era il carnevale, che fino a circa 15 anni fa era favoloso, in ogni campo, campiello, piazza e piazzetta c’erano dei palchi dove centinaia di artisti da tutto il mondo si esibivano gratis, le scuole chiudevano una settimana, ovunque era festa, poi Berlusconi comprò i diritti sul carnevale di Venezia, cioè qualsiasi evento o ripresa doveva passare per Fininvest, quindi da allora niente più festa in giro per la città, ma solo in Piazza S. Marco, rovinando per sempre una festa bellissima.

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Quindi ai veneziani resta un unico evento: la festa del “Redentore”, che si svolge ogni anno il secondo Sabato di Luglio, per tale evento ci si prepara da Gennaio, si affittano barconi, sui quali si passa la giornata, si va a fare il bagno in laguna, al largo, si mangia tutti insieme, aspettando la sera, alle 23 quando partono i fuochi d’artificio, considerati i più belli d’Europa, sull’acqua davanti a Piazza S.Marco, (per l’occasione i militari costruiscono due ponti di barche per permettere alla gente d’andare in pellegrinaggio alla Chiesa del Redentore) poi si va tutti al lido, dove sulla spiaggia si fanno tantissime feste,  intorno ai falò, che durano fino all’alba, e la Domenica mattina la città è colma di veneziani, di ogni età (dai bambini ai novantenni!!), che hanno passato tutta la notte fuori a divertirsi, ed ora tornano a casa, per cui, per i Veneziani è una festa importantissima!

Ora che vi ho dato le premesse posso raccontarvi cosa accadde quel giorno: prima di tutto i veneziani non volevano ASSOLUTAMENTE il concerto dei Pink Floyd proprio per la festa del Redentore, senza contare che al comune non è costato un centesimo, tutte le spese se l’è accollate “Frantomasi” (che se tutto andava bene aveva già in programma, per l’anno successivo, i “Rolling Stones”), compreso il costo dei musicisti, il palco galleggiante e il servizio di sicurezza.

Quel giorno sono arrivati a Venezia più di 300.000 persone per il concerto, lasciate completamente allo sbaraglio: non un cartello che indicasse dove si sarebbe svolto il concerto, moltissimi sono arrivati il giorno prima accampandosi in Piazza S.Marco, quindi, quando Sabato mattina è arrivata la Celere per mettere le transenne non ha potuto farlo, di conseguenza anche le misure di sicurezza furono INESISTENTI, perchè anche loro arrivate troppo tardi per posizionarsi nei punti chiave.

Nessuno ha poi pensato di cancellare i “tour” guidati, quindi pensate alla confusione nella piazza principale: era impossibile passare!!!

pink floyd ve


Quel giorno NESSUN negoziante ha fatto un solo scontrino fiscale, vendendo panini a Lire 6.000, Coca-Cola a Lire 5.000, e via dicendo, (guadagnando così MILIONI di Lire in NERO!!) poi TUTTI i bagni dei locali erano “ROTTI”, a meno che, ovviamente, non parlassi veneziano (ho fatto la prova io stesso in più di un locale!! entravo dicendo :”OOIIHH capo, ti ga miga ea ciave del bagno?!” e miracolosamente comparivano le chiavi che aprivano tutte le porte!)

Bene: queste migliaia di persone si sono comportate benissimo, non un solo incidente, non un ferito, certo, qualcuno ha urinato nelle calli, ma ricordiamoci che tutti i bagni erano CHIUSI, nessuno si è alterato o arrabbiato per i prezzi altissimi….nonostante tutto ciò il giorno dopo i veneziani, nello specifico i gondolieri, che vorrei ricordare che per l’occasione, chiedevano, per vedere il concerto in gondola, fino a UN MILIONE DI LIRE A TESTA (ovviamente senza ricevuta fiscale!!!) erano incavolati neri, perchè? Perchè non c’era stato il MORTO, così sarebbero potuti andare in comune e dire: ”Visto? Avete voluto il concerto per la festa del Redentore? Bene: c’è stato il morto!”.

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Fortunatamente io, pur non essendo nato lì, ero considerato un veneziano, quindi sono stato invitato in barca, insieme ad un sacco di amici, ed ho potuto godere di un fantastico spettacolo, e non rimpiango chi , solo per poter dire “Io c’ero!” , si è trovato schiacciato da migliaia di persone, e se non era davanti, non ha visto nulla, ha solo potuto sentire, qualcuno più fortunato ha trovato uno dei due monitor giganti messi in due soli campi (a Venezia ce ne sono centinaia!) e così qualcosa ha visto!!!

Lo spettacolo è stato grandioso, all’altezza di chi si esibiva, anche se per motivi di tempo hanno dovuto fare in un’ora quello che solitamente suonano in tre ore e mezza!!!

E' giunto in redazione, da parte dei nostri amici di Piazza Grande, un'invito ad un incontro che si terrà domani dalle 18.00 alle 20.00 in Piazza del Nettuno. Promotori dell'evento sono i membri del "Consiglio fuori dal Comune".
Per capire di cosa si tratta riportiamo di seguito alcune parti dell'introduzione al Consiglio tratti dalla mail:
sala_consiglio


"L' iniziativa nasce da persone singole, di diversa esperienza e provenienza politica, liberi cittadini e cittadine, che, dopo le dimissioni di Delbono e la grave crisi politica e istituzionale in cui si trova Bologna, per la prima volta commissariata, hanno sentito l'esigenza di tornare ad avere un luogo in cui discutere, stanchi di un dibattito politico ridotto esclusivamente alla competizione elettorale.  Ad amministrazione comunale  commissariata, si è deciso  di organizzare in piazza Nettuno a Bologna i "Consigli fuori dal Comune". Vogliamo simbolicamente dire che se l'aula consiliare è  vuota, noi non stiamo con le mani in mano ad aspettare le decisioni che prenderanno gruppi politici ristretti. Noi vogliamo farci protagonisti partecipi, responsabili,competenti, del destino di questa città in cui poco altro intorno sembra muoversi.
Il 27 maggio 2010 dalle ore 18 alle 20, in p.zza Nettuno a Bologna, verranno affrontati nel terzo Consiglio fuori dal Comune ( altri due ne seguiranno)  temi quali il disagio, l'esclusione sociale, il problema della casa, la salute, l'immigrazione e l'integrazione, la disabilità, i rapporti di genere rispettosi, l'accoglienza, ecc. I temi e le proposte verranno introdotti da persone che sono espressione di pratiche positive ed esperienze concrete a Bologna, rappresentanti di associazioni e organizzazioni. L'obiettivo principale dell'iniziativa è costruire un percorso di partecipazione attiva alle politiche per la città."

 

Continua la pubblicazione dei pezzi scritti dai ragazzi di Asfalto in occasione del festival Naufragi dedicato alle fragilità ospitato qualche settimana fa dal locale " La Scuderia" di piazza Verdi; oggi è il turno di Matteo, uno degli ultimi acquisti del gruppo, che ci parla del suo rapporto burrascoso con il mondo del lavoro e dei servizi sociali. Dalle sue parole traspare tutta la difficoltà che si incontra nell'intraprendere progetti di recupero e inserimento nel mondo che ci circonda


Parliamo di dormitori, centri diurni, laboratori, mense pubbliche. Luoghi dentro e attorno ai quali scorre un'intera giornata e spesso una parte della vita. Spesso si sente dire che questi sono luoghi di passaggio, o che dovrebbero essere così considerati da chi li utilizza. Come se questo fosse sufficiente per rientrare in uno standard di vita diverso o servisse per essere più indulgenti verso le condizioni nelle quali si presentano queste strutture. Rimane il fatto che una parte della vita di una persona può trascorrere in queste strutture pubbliche,che portano con se una complessità fatta di regole, convivenza, relazioni, percorsi, tentativi.
Essere utenti di un dormitorio o di una mensa non è la stessa cosa che essere utente di un benzinaio: gli abitanti delle strutture di accoglienza sono quanto meno la metà di questa storia che coinvolge amministratori, tecnici, esecutori e operatori del settore. Vogliamo, con questi documenti e queste testimonianze, smettere di lamentarci e cominciare a progettare insieme un modo diverso di vivere, lavorare e condividere.

matteo tecnico
Matteo, ospite del dormitorio di via del Gomito, dell'età di 30 anni ha collezionato numerose esperienze di lavoro, a partire dai 14 anni, in campi anche molto diversi tra loro: stage con la scuola presso aziende di impiantistica, periodi di lavoro o borsa-lavoro in una fabbrica di ghiaccio, come muratore, saldatore, elettricista, lavapiatti, lavori stagionali nell'agricoltura e come bagnino. Tra queste esperienze, che dimostrano come la mancanza di volontà non sia un suo problema, va incluso un periodo di quattro anni in comunità terapeutica nel tentativo di risolvere il suo problema con la tossicodipendenza, che si trascina da quando aveva 19 anni. Attualmente è in carico al Sert, assume regolarmente il metadone ed è impegnato in un progetto di borsa-lavoro terapeutica presso il laboratorio informatico del Centro Diurno. Queste sono le sue parole:

"Posso dire una mia opinione dei fatti nella mia esperienza specialmente nella strada: è molto difficile al giorno d'oggi avere un lavoro quando non si ha un attestato di qualcosa in mano da presentare ad un'azienda, oggi viviamo in un'era tecnologica, che si basa soprattutto sulla comunicazione e i social network, con internet nella sua piena forza.. per questo servirebbero corsi di formazione perlomeno che si possano pagare con il reddito. Dato che tutti hanno il diritto ad una istruzione complementare lavorativa ed umana.. Occorrerebbero dunque più corsi gratuiti o che si pagano a seconda del reddito..

La vita è come un mosaico se perdi dei pezzi devi in qualche modo ritrovarli per cercarePASSIONE DELLA MOTO di ricostruire la tua vita bella o brutta che sia. A me durante il traggitto è capitato di perdere per strada alcuni dei pezzi che ora pian piano sto cercando di mettere insieme. Sono dieci anni che non ho più contatti con la mia famiglia, e non c'era verso che questo potesse cambiare in quanto ci siamo lasciati piuttosto in malo modo soppratutto con mio padre: Io non avendo piu un loro recapito, e loro non avendo il mio era piuttosto impossibile sentirci anche per sapere che fine avessi fatto io, e se era successo qualcosa di grave a qualcuno della mia famiglia. L' unico modo che avevo per sapere qualcosa molto alla lontana era questo mio amico d'infanzia di cui sono sempre in contatto, e allora riuscivo tramite di lui ad avere qualche informazione piu che altro sui miei due fratelli che ho Costanzo e Marcello. Quando sono partito dalla Sardegna mio paese di origine loro erano ancora minorenni, la differenza di età era notevole io sono più grande di 14 anni. Per loro io nutro un affetto particolare, anche perchè li ho seguiti nella loro crescita, prima nella infanzia, poi nell'adolescenza, mi manca il passaggio dell'adulto che purtroppo non ho seguito personalmente a causa dell allontanamento da casa per volere dei miei genitori. Non solo ma hanno proibito loro di avere qualunque contatto con me dal momento che stavano sotto il loro tetto. Oggi le cose sono cambiate: i miei fratelli sono grandi, e possono decidere sul da farsi, i miei genitori sono abbastanza anziani, tutti e due in pensione dopo una vita passata a servire lo stato, e non hanno piu potere decisionale nei loro confronti per fortuna. Da quando ho ricevuto un messaggio dal mio amico d'infanzia che diceva che mio fratello, il piu piccolo, mi avrebbe chiamato a giorni non sto piu nella pelle; non immagginate nemmeno che cosa significa per me sentire la sua voce a distanza di dieci anni. Per me è come se il tempo si fosse fermato quel giorno e che ha ripreso a funzionare da questo momento, e il puzzle per il momento potrebbe ritornare al completo e un augurio che faccio a tutte qulle persone che hanno questo tipo di problemi e che la speranza è l'ultima a morire, ma è anche vero che chi visse sperando morir…  (non si può dire) scusate sono felice.

Il giorno X

Pubblicato: 2 aprile 2010 da massitutor in asfalto fuoriporta, assistenze e bisogni, comunità, pensieri in libertà
IMG_1118 A volte, nella storia, accade che
qualcuno si fermi a pensare al perchè le
cose sono così come sono
Succede che la parola diventa
un'importante strumento di
condivisione delle idee.
Ci si guarda, ci si incontra e si comincia a pensare che le cose potrebbero andare
diversamente
E forse potrebbero davvero andare
meglio, per tutti.

Sembra semplice, ma non lo è…
eppure è così che è andata in questi
mesi.Ed è così che sono nati questi mesi
documenti, queste idee.


Oggi cominciamo a pubblicare i testi scritti da tutti i gruppi che hanno partecipato a "Naufragi", l'iniziativa che ci ha visto protagonisti per una serata di discussioni in libertà ospitata negli ampi spazi concessi dal locale "Le Scuderie" di piazza Verdi, proprio quella piazza da sempre al centro di tante polemiche oltre che della città.Sono parole che vengono dritte dritte dal cuore di tante persone, tutte utenti dei servizi, o perchè impegnate in progetti di borsa-lavoro o perchè ospiti nei dormitori; ci siamo divisi il lavoro in tre gruppi distinti, ognuno dei quali si è occupato di un'aspetto diverso della questione, ma tutti riguardanti la complessa rete di rapporti che accomuna gli operatori dei servizi sociali, gli utenti degli stessi , le istituzioni che li erogano e in generale il mondo del lavoro e la città che ci ospita tutti quanti.Iniziamo com questa introduzione, scritta da Carmine Roccia (un'ospite del dormitorio Massimo Zaccarelli) e letta da Massimo Macchiavelli che ha gentilmente collaborato con noi mettendo a disposizione il suo talento espressivo: si tratta di un breve ma sentito racconto di come può cominciare una giornata qualsiasi in una delle strutture che ospitano le persone senza fissa dimora qui a Bologna.

La luce del sole mi colpisce in pieno viso, spezzando il sonno,che poco prima ero riuscito a conciliare. Rigiro lo sguardo intorno sbattendo le palpebre, il panorama  che mi si presenta non è uno dei migliori che ricordi di aver visto; un camerone stracolmo di letti, occupati da gente che russa con accanimento. La presa di coscienza trafigge come una lama, ora ricordo!…Sono in un dormitorio. Mi alzo come fossi un automa, ho bisogno di bere un caffè e mi viene in mente che nell’atrio della struttura vi è una macchina distributrice di bevande calde, la sera precedente l’avevo notata mentre facevo il colloquio con un ‘operatrice, per la mia assegnazione del posto letto.
Mi avvio con lentezza strascinando gli infradito mal indossati ai miei piedi, cercando di orientarmi come posso. I visi che incrocio sul mio  cammino non mi aiutano a tirar su il morale, facce vuote ed assonnate, che probabilmente in un contesto diverso mi farebbero paura, ma ora no!…
Cerco solo di schivarle, ho solo fretta di raggiungere il mio obiettivo…Il tanto desiderato caffè caldo!
I pensieri come conati di vomito affiorano nella testa, io li ricaccio con forza, non voglio e non devo pensare. Ho deciso di cambiare vita, quindi devo adattarmi ad una situazione nuova ed assolutamente sconosciuta…
Il caldo è soffocante, anche a quell’ora mattutina, il tanfo di sudore dei corpi e la puzza dei piedi,  che alita nell’ambiente è talmente forte che mette a dura prova il mio stomaco, nonostante seguo il mio cammino!
Un rumore di colpi dati sul metallo, rompe il silenzio ed attira la mia attenzione, scorgo un signore non più giovane che impreca e colpisce col palmo della mano la macchina del caffè.
Sono assalito dall’ansia, intuisco che quella maledetta macchina non funziona!… Il mio primo giorno e la mia prima delusione!…
Mi avvicino con un senso di amarezza, con un filo di voce:
_ Buon giorno, non funziona vero?
_ No …mi ha rubato le monete, non c’è verso che mi dia il caffè, maledetta!…
_ Peccato!

E’ l’unica parola che riesco a dire. Tiro fuori dalla tasca il pacchetto di sigarette, con un gesto eloquente invito l’uomo che mi sta di fronte a prenderne una, il quale non si fa pregare e rapidamente allunga la mano. Ha un viso simpatico, anche se in quel momento è deturpato dal sonno e forse anche dalla rabbia. Aspiro con calma e voluttà una boccata di fumo e con rassegnazione dico:
_ Pazienza, un caffè ci voleva proprio!… E’ la prima notte che ho dormito qui e non è stata delle migliori !… mi chiamo C.
Accompagno la frase con un triste e forzato sorriso…Quel viso, quella presenza aprono un lieve spiraglio sul buio che regna nel mio cuore.
_ Io sono T. …E’ stata la prima notte anche per me!
Ora la luce di quell’uomo è meno dura, un accenno di sorriso distende i lineamenti che fino ad un attimo prima era duro ed impenetrabile.
_ Mi ci vuole una doccia!…
Dico con calma.
Con la confusione nella mente e la paura nel cuore abbandono la struttura, cammino lentamente verso la fermata dell’autobus, non so esattamente dove andare e che cosa fare, non ho assolutamente la minima idea di cosa farò in quella mia prima giornata sa senza tetto; dove mangerò quando avrò fame. Come passerò il mio tempo.(Una delle prime cose che mi sono state comunicate durante il colloquio della sera prima, era di dover abbandonare il dormitorio alle 08.00 del mattino e non poter rientrare fino alle 19.00 della sera)Pensandoci su, sono preso dal panico e dallo scoramento, ma la voglia di riprendere un caffè mi fa dimenticare il resto!

Cammino senza meta tra la folla frettolosa, senza guardare i visi della gente, con il pensiero vacuo, sento fra il brusio una voce, che chiama il mio nome, stupito mi chiedo chi possa essere, ho rotto i contatti con tutti quelli che conoscevo e frequentavo prima.
Alzo lo sguardo e vedo T. che mi sta davanti, lo saluto con un sorriso.
Gli dico con allegria:
_ Ciao T. Sei riuscito alla fine a prendere il caffè?
IL viso di T. si rattrista, quasi sospirando, sussurra:
_ No!… purtroppo non ho più soldi!
Senza smettere di sorridere gli dico:
_ Vieni ti invito io!…

Le mie riserve economiche non sono rosee, ma in quel momento non mi importava. Ho come la sensazione di aver trovato un amico, ciò mi scalda l’animo.
Camminiamo uno accanto all’altro fra la folla, con lo sguardo alto e lontano sulla strada che bolle di caldo, un tremulo vapore si solleva dall’asfalto, dando forma ad un “miraggio” che è solo nei nostri occhi!