Archivio per la categoria ‘bologna sold-out’

rostom RELOAD

Mentre i tecnici e gli esperti del settore si danno un gran da fare a sprecare risorse c’è chi al Centro Rostom continua a vivere e lavorare

I minuti scorrono lenti, il silenzio è ovattato,di tanto in tanto è rotto da qualche rumore improvviso; l’aprirsi di una porta o lo scalpitio di passi, il tossire di qualcuno che fa fatica a prendere sonno.
Sono le cinque, un signore che si prepara per andare in moschea per la preghiera del mattino, viene in ufficio e mi consegna un cellulare dimenticato da qualcuno sui lavabi. Gran gesto…
Volgo lo sguardo attraverso il cristallo appannato, scruto nella foschia del mattino, ma non vedo nulla, qualche tempo fa veniva un gatto a perlustrare il cortile, forse in cerca di cibo, ma è molto tempo che non si fa vedere, probabilmente ha trovato un luogo più interessante di questo da esplorare, o forse ha trovato l’amore, si sa, amore di gatti….
Qualcuno comincia a svegliarsi e si prepara per iniziare un nuovo giorno, i visi sono ancora pregni di sonno ma sono riposati, cerco di indovinare i sogni che hanno avuto nella notte.
Il buio lentamente si dirada e la luce dell’alba avanza timidamente, con essa i primi canti di un uccello che da il buon giorno tutt’intorno, poi giungono i primi rumori della città che si mette in moto.
Un’altra notte al Rostom, notte tranquilla. Vado in cortile a fumare, respiro l’aria fresca del mattino e lascio andare i pensieri…. Guardo una foglia secca mulinare spinta dal vento, sembra una ballerina leggera, che danza nella penombra di un palcoscenico. Rientro perché ci sono le sveglie da dare.
Zuma assume terapia del mattino.
Siculo chiede di cambiare stanza, perché a qualcuno disturba che si alza presto. Se in serata potete fare qualcosa a proposito, per evitare che la cosa degeneri…
Stamane i ragazzi sono allarmati per lo sciopero delle corriere (anche io).
Dana si rifiuta di uscire, solite storie con le compagne di stanza. Riusciamo a convincerla ad uscire. Thor Junior fa storie per uscire dicendo di aver chiesto il permesso a Vanessa, a noi non risulta, risolviamo il problema. Alla prossima notte al Rostom

Buon giorno popolo dei dormitori.

Carmine Roccia

Tutto è cominciato in Via del Porto

Il Blog Asfalto è nato fra le mura alte e decadenti del Centro Diurno di via del Porto, dietro al portone di ferro che da su via don Minzoni. Nei Laboratori Prova & Riprova collocati proprio nel Centro, per dare l’opportunità a qualcuno di tentare una piccola svolta ad una vita incastrata.
Certo che niente è immutabile, però questo modo di riqualificare i Servizi chiudendoli o “zippandoli” tutti al Beltrame ci pare un modo di procedere privo di idee quando non è cinico e devastante. Se la politica di questa Città non crede più in questo genere di assistenza alla persona, se ha un’altra idea di Riduzione del danno, se si ritiene che questa gente non meriti che la ghettizzazione… qualcuno deve allora avere il coraggio di dirlo ed assumersene la responsabilità. Tutto qui.

mariagrazia

Pochi giorni fa ho saputo che ci ha lasciato la nostra amica e socia Maria Grazia Ceriani. È successo alcuni giorni prima di Natale. Certo: ce lo aspettavamo da un giorno all’altro  visto il terribile male contro il quale stava combattendo, però di certo non si è mai pronti per una perdita del genere. Non lo è mai nessuno: le persone che le vogliono bene, e anche per noi suoi colleghi di Coop La Strada il colpo è durissimo e la perdita enorme. Scrivo al plurale perché qualcuno mi ha chiesto di scrivere qualcosa per Maria Grazia. Non so perché? Forse perché da Piazza Grande al Blog Asfalto mi sono dovuto occupare di dare spazio e voce alla memoria di tanti amici che ci hanno lasciato. Arrivai alla redazione di Piazza Grande mentre si chiudeva il numero che salutava il vecchio “Spuma”, poi, negli anni, fu la volta di Marione, Massimo, Delvis, Francesco, Fiorella, Andrej, Angelò.. e chissà quanti ne ho dimenticati. Compagni che hanno interrotto la loro risalita sempre improvvisamente, sempre troppo presto. Già, perché è un dato di fatto che chi ha vissuto una vita ai bordi raramente arriva a godere di una lunga vecchiaia. Non c’è forse una ricerca sociologica a riguardo, ma da quello che ho visto ci sarebbe da fare un’azione collettiva verso l’Inps: cioè invece della pensione sarebbe il caso di chiedere una specie di liquidazione per godersi decentemente gli ultimi anni di vita, ben al di sotto dell’età media a cui arrivano gli “altri”.

Mentre scrivo mi chiedo se sono la persona giusta per parlare di Maria Grazia. Abbiamo lavorato insieme e ci siamo trovati dalla stessa parte in discorsi e progetti per promuovere la vita delle persone ai margini che lei conosceva bene, questo sì. Ci volevamo bene e ci stimavamo a vicenda, ma se penso ai frammenti di storia che conosco così poco capisco che Maria Grazia ha vissuto molte vite ed ha attraversato diversi mondi: dal sogno freak anni’60-’70, alle comunità terapeutiche e di vita. Poi Maria Grazia è stata madre, amante, donna libera e curiosa; ha sperimentato ed ha conosciuto i mille volti degli esseri umani; ha vissuto l’ultima parte della sua vita accanto agli ultimi, anche portando sé stessa come esempio di “operatrice pari”, conoscendo per nome ogni persona ed ascoltando le migliaia di storie passate nei dormitori e nelle mense della città dove lavorava. Maria Grazia che è passata attraverso gli abbandoni, i traslochi, i pregiudizi, le sostanze, il denaro a rate, la vita prepotente, le urla e le tenebre, lampi e poi ancora il buio… Maria Grazia: davvero “agnello tra i lupi”.
Poi c’è stato l’impegno civile e politico per i diritti, oltre che degli “ultimi” anche dei “diversi”, fino ad arrivare, pochi mesi fa, al gesto che forse di più la rappresenta: in quanto unisce efficacia e tenerezza e cioè il matrimonio, celebrato in ospedale da Sergio Lo Giudice, con la sua dolcissima compagna. Ancora una volta portando sé stessa, non come esempio da seguire, ma come testimonianza sincera e garbata di donna capace di vivere la vita che più le assomiglia.
Se n’è andata avvolta dalla sua riservatezza, tenendo vicine solo le persone intime e quindi regalando a tutti noi la possibilità di passare un Natale sereno e l’opportunità di non sentirci inadeguati e impotenti davanti all’inevitabile. Già perché io so che Maria Grazia, oltre a fare tante cose, aveva un pensiero per ognuno di noi e per le tante persone che ha conosciuto. Un pensiero che non era mai giudizio. Pur sapendo dividere il bene dal male lei sapeva che sono due cose che vivono insieme e conosceva la fatica che ognuno fa a condurre un’esistenza, qualunque essa sia. Aveva un grande rispetto dei difetti e delle debolezze degli altri e chi ha condiviso anche solo un turno di lavoro con lei sa quanto questo sia vero.
Penso che una delle cose che mi mancherà di più di Maria Grazia sarà la sua voce. Una voce che sapeva essere calda ed elegante, come anche simpatica e a tratti buffa, come la voce di certi personaggi dei cartoni animati. Insomma: una di quelle voci che piacciono un sacco ai bambini. In una parola: una voce “Accogliente”. Come era lei.

La scomparsa di Maria Grazia è una perdita dal valore incalcolabile dunque anche per l’intera comunità, per il Comune di Bologna e per tutto il sistema dei Servizi alla Persona. Perché? Perché in una fase di collasso dei Servizi per i più deboli, dove sostanzialmente il lavoro di noi operatori è quello di fare da “filtro” rispetto a opportunità e risorse che di fatto non ci sono, il lavoro di accoglienza, di vicinanza, di ascolto di un’operatrice come Maria Grazia diventa preziosissimo. Quando sono nate Piazza Grande e Coop La Strada si pensava che dando un’opportunità di riscatto alle persone ai margini si potesse innescare un meccanismo che mettesse insieme fiducia, salute, lavoro e sostegno, andando così oltre al concetto di assistenza. Tutto questo oggi è considerato un costo insostenibile e si è tornati ad un assistenzialismo, ma con meno risorse di una volta. Il lavoro dell’operatore sociale oggi è quello di stare lì a dire “No” e contenere la frustrazione di utenti sempre più dimenticati. Ecco perché, in questo contesto, la parola e lo sguardo accogliente di una come Maria Grazia sono un enorme valore aggiunto ad un costo bassissimo. Anche perché per fare un buon Operatore pari non basta un buon corso e non esiste un corso universitario. “La nostra università è la strada”: diceva sempre Maria Grazia. E’ una formazione fatta di andata e ritorno dai confini della vita; è una storia di sconfitte e di risalite; di emarginazione e di ricostruzione dalle fondamenta della propria vita. Ci vogliono almeno due vite per fare un operatore pari.
Maria Grazia metteva in campo ogni giorno, nel suo lavoro, un patrimonio di formazione, fiducia, “empowerment”, esperienza e capacità di ascolto che era un vero tesoro. Un patrimonio acquisito con sudore e fatica e mai adeguatamente valorizzato. In questi tempi di crisi e di collasso del Terzo settore gli “operatori pari” sono i lavoratori del sociale che riescono a dare tanto spendendo molto poco. Maria Grazia era una delle migliori in questo.
Sgomenti davanti a una perdita così grande non possiamo che fare quello che è nelle nostre forze per non disperdere il patrimonio e l’esperienza che ci hanno regalato i compagni di strada come Maria Grazia. Hanno dato forma al modello di accoglienza costruito dal basso. Un’opportunità che può avere ancora molto da offrire in questo inizio di secolo, che si presenta così avaro di prospettive e risorse.
Grazie Maria Grazia per aver scelto di costruire insieme questa nostra casa.
Non “amen”, ma “Hallelujah”

Massimiliano

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viadelporto1
Cari compagni di strada, non mi sembra vero di essere qui a scrivere queste righe eppure è così: questo blog rischia di chiudere molto presto. L'amministrazione comunale taglia, tira e sposta l'esigua coperta destinata al sociale a Bologna (parliamo di circa due milioni di euro per tutto il disagio adulto) e quindi vengono tagliati i fondi che sorreggono da dieci anni i laboratori del progetto Prova & Riprova, dentro al quale si collocano il Laboratorio informatico per persone ai margini e il Laboratorio artistico di costruzione maschere. Un taglio che potrebbe arrivare ad essere un quinto del budget attuale. Per chi non è addetto ai lavori rendo noto che stiamo ragionando di cifre sull'ordine di poche decine di migliaia di euro… mentre il costo della Politica a Bologna si aggira sui 25 milioni di euro l'anno. Questo tanto per inquadrare la situazione generale.
avatar_asfaltoAsfalto è il principale prodotto del lavoro di "redazione" del laboratorio informatico collocato dentro dentro al Centro diurno di via del Porto (da qui l'indirizzo web), un impegno fatto insieme a persone in mini borsa lavoro. Questo è un blog dietro al quale ci sono delle persone vere, delle relazioni, delle risorse e delle competenze impiegate. Non basta un clic, come dicono certi slogan, dietro ad Asfalto c'è un luogo dove vivere, incontrarsi, copnoscersi, confrontarsi, ci sono percorsi di sostegno, lunghi tempi di elaborazione ed evoluzione delle persone. 
Dal 2006 cerchiamo di essere un "luogo del racconto" di questa parte di mondo, di quella zona ai bordi della società e della condizione umana. Abbiamo dato voce alle persone che qui hanno sperimentato se stesse e a quelle realtà sociali che hanno incrociato il nostro cammino.
Adesso questa voce dal basso rischia di spegnersi. Una grave perdita per chi ha poco più di questo e anche per tutti coloro che hanno trovato in Asfalto un ponte ci comunicazione e racconto.

In qualche modo cercheremo di proseguire questo viaggio, ma non sappiamo ancora in che modo e per quanto tempo. Nel frattempo invito tutti quelli che hanno incrociato la strada di Asfalto a lasciare in questo post le proprie idee, i pensieri, le considerazioni e i saluti. Cercateci anche su Facebook!
Invito tutti gli amici di Asfalto a partecipare insieme alla manifestazione

 

loghi

i Margini al Centro

lunedì 28 giugno, a Bologna,
in Piazza Quattro Novembre
alle ore 18
.

Leggi il volantino.

Ci sosterranno il gruppo di lavoratori e utenti denominato Bologna SOLD OUT, l'Associazione Amici di Piazza Grande e i ragazzi della Bartleby. Vi aspettiamo numerosi, ci sarà un po' di tutto.

Il Blog Asfalto in cifre:

  • 760 post;
  • oltre 70 membri iscritti e partecipanti la redazione;
  • una media di 60 contatti giornalieri;
  • oltre 60 siti e blog con i quali si condividono link e relazioni;
  • una decina le tesi di laurea e le tesine fatte sul Blog Asfalto e sui Laboratori; il Gruppo Asfalto è stato chiamato a testimoniare la propria esperienza anche all'Università di Bologna;
  • una dozzina di articoli di giornale pubblicati su quotidiani e periodici;
  • 3 servizi televisivi (su Rai3 Regionale, Neapolis e TvSat);
  • almeno 6 trasmissioni radiofoniche hanno trasmesso interviste e nostri contributi (Radio Città del Capo, Radio Popolare e Rai Radio2);
  • 60 video realizzati;
  • 1 CD di musica autoprodotto insieme ad un ospite musicista di strada
  • 6 canali internet correlati, tra cui: youtube (al quale sono iscritti 22 utenti), Flickr, Myspace (38 contatti), Vimeo e Mogulus (web Tv online) e l'omonimo gruppo Facebook con quasi 110 partecipanti;
  • mappatura del territorio: una mappa biografico – emotiva e due mappe sull'accoglienza a Bologna e sui servizi (in collaborazione con Avvocato di Strada)
  • Difficile inoltre quantificare le collaborazioni e gli scambi di idee fra le centinaia di contatti avvenuti tramite commenti ed email, per conoscere la situazione dei senzatetto a Bologna, per semplici informazioni o approfondimenti scientifici;


avatar_asfaltoIl Blog Asfalto è anche altro:

  • un punto di riferimento concreto per la realtà fisica di persone che gli ruotano attorno: un progetto che risponde al bisogno di appartenenza delle persone, che si possono riconoscere in un canale di comunicazione che le riguarda in prima persona e del quale sono sia fruitori che realizzatori.
  • Luogo virtuale di incontro e di raccordo, nel tempo e nello spazio, delle esperienze di vita: utenti, "ex", colleghi e operatori si sono tenuti in contatto o aggiornati attraverso questo canale informatico.
  • Asfalto svolge anche funzione di primo contatto, cuscinetto e mediazione rispetto al mondo universitario, scientifico e dell'informazione;
  • Spazio multi canale per la promozione di iniziative sociali provenienti da tutta la rete sociale della Città.

Per saperne ancora di più clicca qui

Incontro al Porto

Pubblicato: 21 giugno 2010 da massitutor in bologna sold-out, civiltà, laboratorio, politica

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Una delegazione del Centro Diurno e amici di Asfalto hanno incontrato la Commissaria Anna Maria Cancellieri presso il Quartiere Porto. Io e Marco siamo intervenuti in difesa del Centro diurno e dei Laboratori Prova & Riprova. Si è parlato anche di altri temi che interessano il Quartiere, però il presunto impatto del Centro diurno sul Quartiere è stato uno dei temi più "gettonati". Per fortuna, a parte qualche voce, è emersa la grande tolleranza degli abitanti di questo quartiere e anche gli interventi di alcuni amministratori e del Centro anziani Costa sono stati a nostro favore. Speriamo, in futuro, di riuscire ancora di più a fare sistema con loro.
Con sorpresa abbiamo conosciuto una Cancellieri molto più sensibile ed emotiva di quello che può apparire. Dietro a quell'immagine da lady di ferro si cela una persona di spirito e sensibile ai temi del sociale. Almeno, questo è quello che ci è sembrato da questo incontro. Speriamo di continuare a lavorare bene.

Raccontiamo la Città

Pubblicato: 27 Maggio 2010 da massitutor in bologna sold-out, televisione, vagabond geoghaphic


 

Questo è il servizio di Nelson Bova sull'iniziativa alla quale abbiamo partecipato l'8 maggio, andato in onda sabato scorso su Rai 3 Regionale.

logo_tour_homeless_2010

h 14.30–16.00 Sala Borsa, terzo piano

Sarà presentato il percorso “Bologna senza fissa dimora”.

Progettato in collaborazione con "Piazza Grande","Cooperative La Strada" e "La Rupe", "Urban Center" e "Mappe Urbane". Al termine premiazione dei vincitori del concorso giornalistico Transeuropa, un premio per nuove voci dell'informazione organizzato dal festival. www.transeuropafestival.eu

Tour Bologna Senza Fissa Dimora

Clicca QUI per la mappa online del percorso

Il percorso guidato da persone senza fissa dimora è effettuato da esperti conoscitori di Bologna, cerca di mostrare un altro modo di vivere e percorrere la città, mettendo in luce la mobilità sotterranea e spesso ignorata di coloro che hanno come dimora la città stessa. Scopriremo diverse percezioni della città e differenti modi di usufruirne, ma anche significati condivisi e programmi comuni.

Partenza:

h 16.00-18.00 Sala Borsa, Piazza Nettuno

Percorso:

Sala Borsa: partenza con letture di impressioni dalla strada “La Piazza del Sole
Bagni Via IV Novembre: un crocevia, una sosta veloce
Via Nosadella 34 (Congregazione "Sorelle dei poveri"): l'inizio della giornata, la Prima Colazione
Via Santa Caterina, di fronte al civico 59 Mensa serale della fraternità (Caritas): un traguardo           importante, un'accoglienza per chi ha girato e sperato
Via Petralata 58/60. Sportello Sociale Quartiere Saragozza: la risposta istituzionale ai bisogni
*  Il tour si concluderà con un aperitivo in Piazza S.Francesco 4 al Bar "Dè Marchi"
EXTRA festival: l'appuntamento OFF della giornata bolognese è la performance multimediale
          “Diario di un operatore di merda” al "Club66", in via del Pratello 66 alle 22.00
Ci allieteranno musicalmente:
  Diego D'Agata: Voce-basso
  Michele Freguglia: beatbox-basso-samples
  Maxmanz: Live Drawing

http://www.myspace/operatoredimerdawww.operatoredimerda.splinder.com

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Vedi anche le altre mappe di Asfalto

Vagabond Geographic
La mappa dei servizi di Bologna (2009)
I luoghi della vita (io sono stato qui)

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si ringrazia Gloria per le foto
 

rave 4"Nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino" diceva Dalla,"la maglia del Bologna 7 giorni su 7,..che profumo Bologna di sera, le sere di Maggio.."rispondeva Carboni e "poi ci troveremo come le star a bere del whisky al Roxy Bar, o forse non c'incontreremo mai, ognuno col suo viaggio, ognuno diverso, ognuno, in fondo, perso per i CAZZI suoi!!"Bologna, Bologna, quanto tempo è passato, quante gioie e quanti dolori….lo ammetto: sono un nostalgico, ma non posso farci nulla, specie se dò uno sguardo alla mia città di questi tempi: dalle piccole cose, i tanti negozietti multi-offerta di pakistani aperti tutto il giorno, fino a sera tardi, che fanno concorrenza ai vari bar e alimentari, che non sanno più come tirare avanti, i "tutto a 1€" dei cinesi! Quartieri ormai diventati delle piccole "cina-town" o "Istanbul"
Una volta Bologna era una specie d' "isola felice", si stava bene, era piena di vita, la chiamavano "la notturna", ricordo che si passavano ore in mezzo alla strada a discutere su "dove andare" perchè c'erano TROPPI posti in cui passare la serata (o la notte), locali aperti tutta notte, piatti di pasta alla 4 del mattino, e tutto questo portava a far sì che ci fosse sempre tanta gente, bolognesi veri, per cui la città era più serena, più tranquilla, ad esempio una ragazza in minigonna poteva passare a mezzanotte in Via Indipendenza da sola, senza la minima preoccupazione che le potesse accadere qualcosa, e la stessa via era strapiena di gente, come se fosse Sabato pomeriggio, insomma: a Bologna si stava bene, c'è poco da dire, ed a guardarla ora ammetto che mi piange il cuore: è strapiena di extra-comunitari (con o senza permesso di soggiorno!!) che si sono radicati portando più droga, più prostituzione, e tanta paura nella gente, che ormai non esce più di casa, che ha paura, che ogni mattina legge il quotidiano incredulo di come possa essere cambiata una città così bella!!!
Una volta il centro era dei bolognesi, ma ora di chi è?
rave 5
ma cos'è successo? perchè siamo arrivarti a questo?
mettiamo in prima linea (quando ancora c'era) il servizio militare: quanti che venivano qui per la naja e trovandola così bella facevano di tutto per restarci, per trasferirsi? Non dimentichiamo poi la famosa "università", che tanto denaro e gente porta ogni anno, anche agli studenti, come i militi, non sembrava vero potesse esistere un posto simile, una città che però non era una metropoli, ma un gioiellino a misura d'uomo, dove (una volta) ci si conosceva praticamente tutti, poi molti studenti si sono trasformati in "punkabestia", ma faccio notare che lo sono solo qui, perchè quando tornano a casa loro: via i pircing, le borchie, la cattiveria, ma quando sono qui fanno gli strafottenti, insultano, non si lavano, chiedono gli spicci, ma in tasca hanno "l'American Express Gold" di papà, ma come facciata devono fare i barboni… ma chi diavolo glI ha detto che questo vuol dire punkabestia? Quando gli originali sono tutt' altro? E da bravi sono riusciti a rovinare il centro della città!!
Riassumendo: militari, studenti, punkabestia, extra-comunitari, tutta gente che non c'entra nulla ma che si è insiedata nella città, trasformandola piano, piano in quello che ci ritroviamo oggi, non c'è più nulla di quello che era, non c'e più l'ora dell'aperitivo, anche i bar sono cambiati, una volta c'erano quelli di classe e quelli normali, oggi sono tutti uguali: zero professionalità, belle "fighe" che non sanno fare neanche un caffè, ma fanno "immagine" …bella roba!!!!

rave 2E non dimenntichiamo di dare la sua bella parte di colpa alla giunta comunale, che ha tolto i tavolini all'aperto nei bar,che invogliava la gente a sedersi fuori, a vivere la città, ed erano anche belli da vedere, davano l'idea di "vita", poi ha chiuso tutti i locali alle 2 di notte, ha agevolato l'inserimento degli stranieri, e c'ha tolto due "chicche" come il "Livello 57" e la bellissima "Street Rave Parade", invidiata da tutta Italia (niente a che vedere con Zurigo e Berlino, certo, ma faceva la sua bella figura), però molto solerte nel mettere le telecamere ovunque: non puoi girare in centro senza essere ripreso, ma a quanto pare non serve a un nulla, infatti la delinquenza avanza, gli scippi, gli stupri.fosre le telecamere servono solo a fare le multe, quindi incassare…e basta!!!!!
Lo so: sono bolognese e, come tutti i bolognesi, non faccio che lamentarmi della mia città. So anche che sono discorsi fatti e strafatti, ma credo sia doveroso continuare a confrontarci sulla nostra città.
A questo punto, cosa possiamo fare di concreto per riavere la nostra città? serena, divertente e sicura come una volta? e chi ci può aiutare in questo?

Alle librerie coop Ambasciatori, a Bologna, il 16 marzo 2010, si è svolto un incontro sul ruolo e la funzione dell'operatore pari all'interno dei Servizi di accoglienza e riduzione del danno. Un incontro che è parte del programma di Naufragi 2010 – Festival delle fragilità metropolitane.

Maria Grazia è una di noi sul serio ed ha portato il testimone in modo credibile ed emozionante. Le sue parole ci fanno intuire quanto la figura dell'operatore pari sia importante e quanto debba essere ancora riconosciuta all'interno dei servizi.