Archivio per giugno, 2009
Ieri era la "giornata mondiale contro la droga"…
A prescindere dalla stupidità di queste iniziative estemporanee che lasciano il tempo che trovano (ormai ci sono giornate dedicate a qualsiasi cosa, dalla gioventù al pomodorino di San Marzano, dai rifugiati agli omosessuali, per finire con squisitezze quali il rosario, il tradimento o il lupus eritematoso sistemico) su quest’ultima in particolare due paroline da spendere le avremmo proprio.
Nel caso delle malattie più o meno gravi che affliggono l’umanità (c’è una giornata per ognuna di loro), l’intento è quello di sensibilizzare e soprattutto raccogliere fondi, e passi, ma per concetti complessi come il razzismo, il lavoro minorile, la guerra o appunto la droga tutto ciò mi sembra privo di senso come di utilità, visto che è ridicolo e anche triste fare pensare la gente ad un dato argomento un certo giorno dell’anno, e tutti gli altri 364 chi s’è visto s’è visto.
Inoltre in questi casi vendere piantine a 30 euro serve tutt’al più a finanziare le miriadi di associazioni che organizzano questi eventi più o meno a scopo di lucro, mentre si fatica a capire perchè dovrebbero esistere mille diverse ONG per ogni disgrazia possibile immaginabile.
Veniamo alla droga… prima ho preferito parlare di "concetto" o "argomento" piuttosto che di problema proprio perchè la questione è molto delicata…
Per chi è un problema la droga? Per chi c’è andato a bagno, per la società, per l’ordine pubblico (leggi:per chi comanda)?
Ormai da diverse fonti, e non solo dai soli antiproibizionisti, è stato appurato che la cosiddetta "lotta alla droga" si è rivelata un fallimento, e pure di quelli grossi, che costano milioni se non miliardi di dollari, pagati da quei poveri fessi che lavorano, pagano le tasse, votano, e la sera avrebbero anche il diritto di fumare un pò d’erba, visto che non fanno del male a nessuno…
Era l’ora, diciamo noi! Non ci voleva molto a capire che è impossibile "vincere" una guerra del genere: corruzione nei paesi produttori, guadagni enormi, impossibilità fisica di sorvegliare tutti i confini di un mondo globalizzato come il nostro e, dulcis in fundo, l’eterna legge di mercato secondo la quale di fronte ad una domanda adeguata (che esisterà sempre, quanto ci vuole a metterselo in testa?) corrisponderà inevitabilmente un’offerta altrettanto adeguata. I rischi legati alla repressione non fanno altro che aumentare i guadagni: questo lorsignori dovrebbero capirlo, dato che parliamo delle regole di un gioco che hanno inventato loro!
Il fatto è che lo sanno benissimo, ma quello della droga è uno spettro utilissimo da evocare in cerca di consenso, con i suoi eterni e inseparabili compari:bisogno di sicurezza, paura del diverso, della devianza e del dissenso, i soliti cavalli di battaglia buoni per tutte le stagioni elettorali.
Quindi avanti senza criterio e senza pietà con la repressione, la criminalizzazione, il business del "recupero" coatto delle pecorelle smarrite (ricordate la proposta di Fini? Depenalizzazione dell’uso personale in cambio del ricovero in comunità, anche per chi fa uso di cannabinoidi… decidete voi se ridere o piangere!)
Fermiamoci qui, per il momento; approfitto di questo spazio per consigliare a tutti la lettura di un libro veramente illuminante:si intitola "Dall’oppio all’eroina: un maledetto inganno" (o imbroglio, non ricordo esattamente, ma il senso è quello). Viene pubblicato dalle Edizioni Cox 18, casa editrice legata al centro sociale Conchetta di Milano, ed è una lettura che dovrebbe essere obbligatoria per chiunque abbia a che fare con gli oppiacei,a cominciare da medici e sbirranza varia.Oltre a raccontare per filo e per segno tutta la storia del tormentato rapporto tra l’uomo e gli oppiacei, introduce degli aspetti innovativi e molto interessanti sul concetto delle dipendenze.
Per concludere in allegria, non sarebbe male ricordare a tutti quelli che proprio non possono fare a meno di controllare e influenzare le nostre scelte di vita una semplice realtà:per quanto proprio non riescano a digerirlo, molti di noi che sono entrati nel famoso Tunnel della droga ci si trovano benissimo e non hanno alcuna intenzione di uscirne,anzi, chiedono solo di poterlo arredare come più li aggrada, ne più ne meno di come è sacrosanto diritto di ognuno con la propria casa….
IL GIARDINO DELLA CORTESIA
Indirizzo: Piazza Galvani, 1 Bologna – Bologna
Abbattono muri, disegnano per terra, dipingono sulle pareti: non sono ragazze e ragazzi indisciplinati ma è la nuova generazione di giovanissimi educatori civici bolognesi. Hanno creato Il giardino della cortesia.
Un giardino ricco di fotografie, disegni, vignette, video, pensieri gentili, installazioni, brani letterari, t-shirt che raccontano le attività educative e comunicative realizzate dalle scuole nell’ambito del progetto La città civile.
Per maggiori informazioni:
http://www.comune.bologna.it
Ingresso: gratuito
Date di apertura
Dal 29 maggio 2009 al 30 giugno 2009
Lunedì aperto 9:00 -18:45
Martedì aperto 9:00 -18:45
Mercoledì aperto 9:00 -18:45
Giovedì aperto 9:00 -18:45
Venerdì aperto 9:00 -18:45
Sabato aperto 9:00 -13:45
Domenica chiuso
Chiuso il: martedì 2 giugno
FESTIVAL INTERNAZIONALE D’ARTE DI STRADA (CASTEL S.PIETRO TERME)
Ultima serata del festival internazionale d’arte di strada Il teatro che Cammina e Castel S. Pietro Terme chiude con compagnie teatrali da scoprire.
Ecco qui il programma della serata finale del 27 giugno 2009:
Alle 21:30 Fratelli Ochner in "l’Uomo in mutande"-magia, giocoleria e finanza creativa, in Via Mazzini.
Alle 22:00 Leo Bassi in "Spagna in Utopia", Piazza XX Settembre.
Alle 21:00 e 22:30 Officine Duende in "Freak in 4/4" in Piazza Martiri Partigiani.
Dalle 23:00 in poi Irish Fest, Riti propiziatori per allontanare la crisi, con la Druid’s Folk Band, il teatro di John Wilson, i ritratti di Claudia Piasentin, Cortile Ex Asilo.
Ingresso: gratuito
IL MERCATO CONTADINO DI SAN LAZZARO (domenica 28 giugno)
Dal 22 marzo 2009 anche San Lazzaro di Savena ospiterà il mercato contadino, un’occasione di incontro tra produttori locali e consumatori, per portare i prodotti della terra direttamente dalle campagne alle tavole delle famiglie, in modo da garantire freschezza e salute
L’appuntamento è ogni 15 giorni, a partire da domenica 22 marzo 2009, dalle 8.30 alle 12.30, nello spazio antsitante il Centro Sociale Annalena Tonelli dove saranno presenti i banchi dei produttori di frutta, verdure fresche ed ortaggi, salumi, olio, latte, vino e aceto, miele, erbe aromatiche ed officinali e tanto altro ancora direttamente dalle nostre campagne. Inoltre, tra le bancarelle ci saranno anche prodotti provenienti da agricoltura biologica
Rifugiati e Rifugi
Pubblicato: 19 giugno 2009 da massitutor in assistenze e bisogni, civiltà, libertà, week end a scrocco20 giugno: Giornata mondiale del rifugiato,
42 milioni di persone in fuga nel 2008
Il 20 giugno di ogni anno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Rifugiato, istituita dalle Nazioni Unite per dare voce alle migliaia di persone costrette ad abbandonare il proprio paese a causa di guerre, persecuzioni e violazioni dei diritti umani. Oggi nel mondo i rifugiati sono 12 milioni. L’Italia ne ospita 45mila.
In questo giorno l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e le organizzazioni partner celebrano in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Rifugiato che quest’anno l’UNHCR ha deciso di dedicare al tema: “Rifugiati, non solo numeri – real people, real needs”. Questa scelta vuole evidenziare come i rifugiati siano persone con i nostri stessi sogni, aspettative e necessità.
Saluto con curiosità ed entusiasmo questa piccola serie di interviste che arrivano da Milano, dal Centro SOS Stazione Centrale dell’amico Maurizio Rotaris.
Breve intervista a Giorgio, frequentatore di SOS Stazione Centrale. Ragazzo rumeno di 34 anni è cresciuto in orfanotrofio in Romania. Vive in strada in Italia senza molte speranze per il futuro. Questa bozza di video fa parte del progetto "Le forme dell’invisibile" laboratorio di fotografia e immagine con i senza tetto della stazione centrale di Milano, sviluppato da SOS con la supervisione di Cesare Cicardini.

Dopo Lapponia e Danimarca terminiamo il tour della Scandinavia con un’autentica chicca

TENNENT’S
Parente scozzese della CREST, appartiene alla categoria delle STRONG LAGER vendute in bottiglie da 33cl.Molto apprezzata, tanto da essere spesso servita alla spina nei pub.Tostissima, nella mia classifica personale batte le Ceres(tutte quante,nessuna esclusa)per mille punti a zero
CREST
Inglese, può essere paragonata alle più economiche, quelle della prima puntata per intenderci (a proposito,ho fatto una cappella,Oranienburg è un paese vicino a Berlino, la birra si chiama Oranjeboom..) rispetto alle quali vanta gradazione, prezzo e , per alcuni, qualità superiori; a Londra non a caso è considerata la birra dei punk, quanto meno quando non hanno i soldi per andare al pub…Peccato sia molto difficile da trovare nei supermercati.I paki, che lo sanno bene, la ricaricano spaventosamente:in confronto a loro noi genovesi abbiamo le tasche bucate…
…O meglio LAIKA E IO, visto che il cane prende dal padrone o viceversa.
Avete un cane, siete soli, chi prende il posto degli altri, naturalmente il vostro cane che diventa padrone, e naturalmente tra cane e padrone chi comanda? provate a lasciarlo a casa, e quando tornate vi accorgerete che il divano e mangiucchiato, il materasso squartato, i fili tagliati e tanto altro ancora, e poi quel che di bocca vi scappa, bè portatelo fuori, vi perdonerà e si sfogherà eppure gli ho sempre dato ciappi.
Mitico momento io ritorno da lontano Laika che mi fa le feste solo il tempo di poggiare al parco altre persone |
chi mantiene l’esser fedele Ore 20 dopo i bisogni acqua fresca e cibo nella ciotola mitico momento |
Il 6 e il 7 giugno 2009 l’Europa va a votare per il suo parlamento; a Bologna c’è il cambio della guardia in Comune; Cofferati se n’è già andato e tutti stanno qui col naso in su per vedere chi diventerà sindaco. Molte cose, nel sociale, dipendono dalle politiche comunali… due persone che vivono ai margini e frequentano il Centro Diurno di via del Porto, a Bologna, esprimono il loro punto di vista e le loro aspettative rispetto alla politica, nel prossimo futuro. Due voci molto diverse, due modi diversi di porsi e di esprimersi. Chiunque si sente di dire la sua, in tv, sui giornali e su Internet. Semplicemente lo facciamo anche noi del Blog Asfalto. Queste due voci intendono rompere il ghiaccio, il dibattito dunque resta aperto: dite la vostra!
Nei prossimi giorni ci saranno le elezioni amministrative di pari con quelle europee, e subito salta al naso una cosa molto singolare, cioè per quanto riguarda le locali ci sono tanti candidati che sono molto poveri di programmi, a parte le solite cose sulla sicurezza, dove è sempre il povero e l’immigrato il nemico potente da combattere, e dove tutti promettono di potenziare la presenza di polizia( ma la dittatura non era già finita?), tralasciano una delle vere problematiche di questi anni. C’è un filo e non tanto sottile che lega le elezioni europee alla crisi economica-sociale che sta tartassando questi anni e di cui gli effetti e danni ancora non sono prevedibili.Allora, parlando di amministrative non si capisce come in un momento di crisi come questo, non si ricorda recetemente un numero di cosi tanti candidati con liste civiche (quindi autofinanziate), si sia mai presentato; è palese che dietro ci sono almeno i tre partiti maggiori che non si espongono, quindi viene a mancare uno dei principi fondamentali del voto, la trasparenza di chi governerà. Dal punto di vista europeo invece non ho letto in giro un programma uno di forze politche italiane a Bruxelles, come a dire che il governo italiano snobba le europee, e non per una mancanza di progetti, anzi al contrario, sono proprio i progetti di questo governo a cozzare con le direttive europee , come i diritti umani o la linea economica tenuta dalle banche sempre più americanizzate, ma senza avere ne la liquidità ne la politica econica americana; il governo italiano deve capire che sta in Europa e non essere il 53° stato americano, e per di più ha la sfrontatezza di mettere ai margini la grande posizione logistica e strategica che l’italia ricopre.
Evidentemente queste cose vengono tenute lontano dalle persone votanti a cui gli si da in pasto molto più volentieri un "Noemigate" hehehehe, scusate se rido, e di "veline volanti" a feste a base di …..non siamo nati ieri, piuttosto che il vero problema di cui l’Italia soffre, ovvero uno stato sociale che non c’è. Lo stato, o patto sociale per qualsiasi paese è importantissimo, perchè l’esistenza di uno stato sociale è il termometro della reale condizione sociale e di lavoro operaio in cui versa una nazione. Senza l’esistenza di questa che è un istituzione, per la quale non abbiamo nemmeno un ministro (quello del welfare è del tutto fuori luogo) un paese rischia di non vedere mai l’inizio di qualsiasi precipizio. Lo stato sociale serve ai precari ed ai disoccupati cronici per non abbassare la soglia di povertà e di qualità della vita. Nella maggiorparte dei paesi economicamente avanzati democratici e anche comunisti è almeno assicurato un piccolo sussidio, un tetto sulla testa e almeno un lavoro a contratto determinato, in modo da non distruggere famiglie, di non aumentare la delinquenza, ed in definitiva di non sfaldare dei valori di vita basilari che sono il collante della società civile tra ricchi, benestanti, medio borghesi e poveri. Il patto sociale invece è appunto una mediazione tra imprese, stato e banche, che assicura una sempre miglior qualità della vita a chi lavora e assicura che i soldi che un lavoratore guadagna vengano spesi senza strozzinare le tasche del lavoratore; in questo momento della nostra vita sono appunto le piccole e medie imprese ad essere colpite, con continui tagli di personale e con la mancanza di acqirenti da parte delle vecchie aziende, basti pensare che il trenta per cento delle medie-piccole imprese è gestito da imprenditori con i capelli bianchi e spesso senza successori, ed eventuali successori o nuovi a dirigere una impresa per prima cosa fa tagli al personale, in modo da avere subito profitti i primi anni e allontanare il rischio di fallire subito. In pratica i nuovi imprenditori non rischiano, anche per colpa delle banche che sono sempre lì come fossero avvoltoi. E’incredibile come la casta dei banchieri abbia il privilegio e l’arroganza di fare strozzinaggio legale contro chi cerca di fare andare avanti l’Italia.