Mi piace ricordare la storia di Ilario che ha lavorato al Cern di Ginevra ed oggi lavora come operatore sociale nei Servizi di Accoglienza a Bologna. Un amico e una delle persone più gentili che possiate incontrare.
Archivio per la categoria ‘lavoro’
Ilario era a Ginevra
Pubblicato: 27 ottobre 2015 da massitutor in felicità, lavoro, radio asfaltoTag:asfalto 2.0, tossicodipendenza
La notte al Rostom
Pubblicato: 5 novembre 2014 da massitutor in assistenze e bisogni, bologna sold-out, lavoro, operatori pariTag:bologna, disagio, povertà
Mentre i tecnici e gli esperti del settore si danno un gran da fare a sprecare risorse c’è chi al Centro Rostom continua a vivere e lavorare
I minuti scorrono lenti, il silenzio è ovattato,di tanto in tanto è rotto da qualche rumore improvviso; l’aprirsi di una porta o lo scalpitio di passi, il tossire di qualcuno che fa fatica a prendere sonno.
Sono le cinque, un signore che si prepara per andare in moschea per la preghiera del mattino, viene in ufficio e mi consegna un cellulare dimenticato da qualcuno sui lavabi. Gran gesto…
Volgo lo sguardo attraverso il cristallo appannato, scruto nella foschia del mattino, ma non vedo nulla, qualche tempo fa veniva un gatto a perlustrare il cortile, forse in cerca di cibo, ma è molto tempo che non si fa vedere, probabilmente ha trovato un luogo più interessante di questo da esplorare, o forse ha trovato l’amore, si sa, amore di gatti….
Qualcuno comincia a svegliarsi e si prepara per iniziare un nuovo giorno, i visi sono ancora pregni di sonno ma sono riposati, cerco di indovinare i sogni che hanno avuto nella notte.
Il buio lentamente si dirada e la luce dell’alba avanza timidamente, con essa i primi canti di un uccello che da il buon giorno tutt’intorno, poi giungono i primi rumori della città che si mette in moto.
Un’altra notte al Rostom, notte tranquilla. Vado in cortile a fumare, respiro l’aria fresca del mattino e lascio andare i pensieri…. Guardo una foglia secca mulinare spinta dal vento, sembra una ballerina leggera, che danza nella penombra di un palcoscenico. Rientro perché ci sono le sveglie da dare.
Zuma assume terapia del mattino.
Siculo chiede di cambiare stanza, perché a qualcuno disturba che si alza presto. Se in serata potete fare qualcosa a proposito, per evitare che la cosa degeneri…
Stamane i ragazzi sono allarmati per lo sciopero delle corriere (anche io).
Dana si rifiuta di uscire, solite storie con le compagne di stanza. Riusciamo a convincerla ad uscire. Thor Junior fa storie per uscire dicendo di aver chiesto il permesso a Vanessa, a noi non risulta, risolviamo il problema. Alla prossima notte al Rostom
Buon giorno popolo dei dormitori.
Carmine Roccia
I ragazzi del Cantiere 2
Pubblicato: 1 luglio 2013 da massitutor in amicizia, La CAVA, la vita è un cantiere, lavoroAncora in via Cavazzoni per documentare gli sviluppi del cantiere che porterà alla nascita della CA.V.A.
Questa volta c’era anche la principessa del gruppo: Evita.
Dietro all’ edicola di via Cavazzoni, oltre il portico, c’è una scala che porta appena sotto ad un giardino. Lì questi ragazzi stanno facendo il lavoro più pesante in un cantiere e non lo fanno certo per i soldi. Con le mani e gli strumenti che hanno organizzano il lavoro della giornata, i tempi e gli obiettivi.
È evidente che si sentono padroni del proprio lavoro ed è questo, insieme alla capacità di aggregazione e all’ energia di Massimo Macchiavelli, che fa compiere a questi ragazzi imprese straordinarie.
Io alle volte passo di lì e mi cambia la giornata: perché ogni volta trovo di più di quello che cercavo, trovo quello che credevo scomparso o nascosto nel tempo. Parlo con loro e ritrovo Piazza grande, via Libia, il Centro diurno, Asfalto, Coop La Strada… Grazie ragazzi del Cantiere.
Tutto è cominciato in Via del Porto
Pubblicato: 19 giugno 2013 da massitutor in assistenze e bisogni, bologna sold-out, civiltà, inchieste, laboratorio, lavoro, politica, stampa, tutto cominciò cosìTutto è cominciato in Via del Porto
Il Blog Asfalto è nato fra le mura alte e decadenti del Centro Diurno di via del Porto, dietro al portone di ferro che da su via don Minzoni. Nei Laboratori Prova & Riprova collocati proprio nel Centro, per dare l’opportunità a qualcuno di tentare una piccola svolta ad una vita incastrata.
Certo che niente è immutabile, però questo modo di riqualificare i Servizi chiudendoli o “zippandoli” tutti al Beltrame ci pare un modo di procedere privo di idee quando non è cinico e devastante. Se la politica di questa Città non crede più in questo genere di assistenza alla persona, se ha un’altra idea di Riduzione del danno, se si ritiene che questa gente non meriti che la ghettizzazione… qualcuno deve allora avere il coraggio di dirlo ed assumersene la responsabilità. Tutto qui.
i ragazzi del cantiere
Pubblicato: 12 giugno 2013 da massitutor in asfalto fuoriporta, La CAVA, la vita è un cantiere, laboratorio, lavoro, tele asfaltoCostruendo LA CAVA
Procedono i lavori in via Cavazzoni
Su iniziativa della Fraternal Compagnia in via Cavazzoni 2/g a Bologna sta nascendo un nuovo laboratorio creativo dove si incontreranno arte, vita, studio, lavoro e poi corsi, serate, eventi, collaborazioni. Si chiamerà La Cava delle Arti e oggi è un cantiere capitanato dall’inarrestabile Massimo Macchiavelli e dove stanno lavorando un gruppo di ragazzi motivati all’impresa e al cambiamento.
Asfalto è uno spazio di comunicazione dal basso e siamo felici di buttarci a capofitto in questa storia, che va sicuramente raccontata e della quale speriamo di fare parte nel modo più attivo possibile, insieme a tutte le persone che vorranno seguirci.
Seguiamo gli sviluppi del cantiere di CAvazzoni Vita e Arte anche alla pagina che Asfalto ha dedicato alla CA.V.A. e su Facebook: sulla pagina della Fraternal Compagnia; sulla nostra pagina o sul gruppo Asfalto. Seguiteci e condividete.
Di questi tempi non capita tutti i giorni di vedere nascere qualcosa di buono.
Uno su mille
Pubblicato: 24 febbraio 2013 da massitutor in amicizia, lavoro, operatori dispari, vagabond geoghaphic, viaggioNella primavera del 2011, durante le rivolte della “Primavera araba” del nord Africa, migliaia di profughi hanno raggiunto le coste italiane e cercato rifugio qui in Italia. Qualcuno cerca di avere qui una nuova vita.
Una trentina di loro erano ospitati a Bologna in via del Milliario. Nel febbraio del 2013 questa Struttura è stata chiusa e sono state trovate altre soluzioni abitative per gli ospiti. In mezzo a queste due date c’è il lavoro di un’equipe di operatori, tirocinanti, volontari. In mezzo ci sono incomprensioni, risate, perplessità, conflitti, fiducia, diffidenza, paure, fatiche, delusioni e speranze…
L’associazione Universo ha lavorato ad un DOSSIER che racconta un po’ tutta l’esperienza, raccogliendo le voci degli ospiti e degli operatori.
Io ho lavorato lì come operatore sociale e questo è il mio saluto per loro.
Massimiliano
“il mio canto libero”
Pubblicato: 21 gennaio 2013 da massitutor in amicizia, assistenze e bisogni, bologna sold-out, lavoro, morte, operatori pari, UncategorizedPochi giorni fa ho saputo che ci ha lasciato la nostra amica e socia Maria Grazia Ceriani. È successo alcuni giorni prima di Natale. Certo: ce lo aspettavamo da un giorno all’altro visto il terribile male contro il quale stava combattendo, però di certo non si è mai pronti per una perdita del genere. Non lo è mai nessuno: le persone che le vogliono bene, e anche per noi suoi colleghi di Coop La Strada il colpo è durissimo e la perdita enorme. Scrivo al plurale perché qualcuno mi ha chiesto di scrivere qualcosa per Maria Grazia. Non so perché? Forse perché da Piazza Grande al Blog Asfalto mi sono dovuto occupare di dare spazio e voce alla memoria di tanti amici che ci hanno lasciato. Arrivai alla redazione di Piazza Grande mentre si chiudeva il numero che salutava il vecchio “Spuma”, poi, negli anni, fu la volta di Marione, Massimo, Delvis, Francesco, Fiorella, Andrej, Angelò.. e chissà quanti ne ho dimenticati. Compagni che hanno interrotto la loro risalita sempre improvvisamente, sempre troppo presto. Già, perché è un dato di fatto che chi ha vissuto una vita ai bordi raramente arriva a godere di una lunga vecchiaia. Non c’è forse una ricerca sociologica a riguardo, ma da quello che ho visto ci sarebbe da fare un’azione collettiva verso l’Inps: cioè invece della pensione sarebbe il caso di chiedere una specie di liquidazione per godersi decentemente gli ultimi anni di vita, ben al di sotto dell’età media a cui arrivano gli “altri”.
Mentre scrivo mi chiedo se sono la persona giusta per parlare di Maria Grazia. Abbiamo lavorato insieme e ci siamo trovati dalla stessa parte in discorsi e progetti per promuovere la vita delle persone ai margini che lei conosceva bene, questo sì. Ci volevamo bene e ci stimavamo a vicenda, ma se penso ai frammenti di storia che conosco così poco capisco che Maria Grazia ha vissuto molte vite ed ha attraversato diversi mondi: dal sogno freak anni’60-’70, alle comunità terapeutiche e di vita. Poi Maria Grazia è stata madre, amante, donna libera e curiosa; ha sperimentato ed ha conosciuto i mille volti degli esseri umani; ha vissuto l’ultima parte della sua vita accanto agli ultimi, anche portando sé stessa come esempio di “operatrice pari”, conoscendo per nome ogni persona ed ascoltando le migliaia di storie passate nei dormitori e nelle mense della città dove lavorava. Maria Grazia che è passata attraverso gli abbandoni, i traslochi, i pregiudizi, le sostanze, il denaro a rate, la vita prepotente, le urla e le tenebre, lampi e poi ancora il buio… Maria Grazia: davvero “agnello tra i lupi”.
Poi c’è stato l’impegno civile e politico per i diritti, oltre che degli “ultimi” anche dei “diversi”, fino ad arrivare, pochi mesi fa, al gesto che forse di più la rappresenta: in quanto unisce efficacia e tenerezza e cioè il matrimonio, celebrato in ospedale da Sergio Lo Giudice, con la sua dolcissima compagna. Ancora una volta portando sé stessa, non come esempio da seguire, ma come testimonianza sincera e garbata di donna capace di vivere la vita che più le assomiglia.
Se n’è andata avvolta dalla sua riservatezza, tenendo vicine solo le persone intime e quindi regalando a tutti noi la possibilità di passare un Natale sereno e l’opportunità di non sentirci inadeguati e impotenti davanti all’inevitabile. Già perché io so che Maria Grazia, oltre a fare tante cose, aveva un pensiero per ognuno di noi e per le tante persone che ha conosciuto. Un pensiero che non era mai giudizio. Pur sapendo dividere il bene dal male lei sapeva che sono due cose che vivono insieme e conosceva la fatica che ognuno fa a condurre un’esistenza, qualunque essa sia. Aveva un grande rispetto dei difetti e delle debolezze degli altri e chi ha condiviso anche solo un turno di lavoro con lei sa quanto questo sia vero.
Penso che una delle cose che mi mancherà di più di Maria Grazia sarà la sua voce. Una voce che sapeva essere calda ed elegante, come anche simpatica e a tratti buffa, come la voce di certi personaggi dei cartoni animati. Insomma: una di quelle voci che piacciono un sacco ai bambini. In una parola: una voce “Accogliente”. Come era lei.
La scomparsa di Maria Grazia è una perdita dal valore incalcolabile dunque anche per l’intera comunità, per il Comune di Bologna e per tutto il sistema dei Servizi alla Persona. Perché? Perché in una fase di collasso dei Servizi per i più deboli, dove sostanzialmente il lavoro di noi operatori è quello di fare da “filtro” rispetto a opportunità e risorse che di fatto non ci sono, il lavoro di accoglienza, di vicinanza, di ascolto di un’operatrice come Maria Grazia diventa preziosissimo. Quando sono nate Piazza Grande e Coop La Strada si pensava che dando un’opportunità di riscatto alle persone ai margini si potesse innescare un meccanismo che mettesse insieme fiducia, salute, lavoro e sostegno, andando così oltre al concetto di assistenza. Tutto questo oggi è considerato un costo insostenibile e si è tornati ad un assistenzialismo, ma con meno risorse di una volta. Il lavoro dell’operatore sociale oggi è quello di stare lì a dire “No” e contenere la frustrazione di utenti sempre più dimenticati. Ecco perché, in questo contesto, la parola e lo sguardo accogliente di una come Maria Grazia sono un enorme valore aggiunto ad un costo bassissimo. Anche perché per fare un buon Operatore pari non basta un buon corso e non esiste un corso universitario. “La nostra università è la strada”: diceva sempre Maria Grazia. E’ una formazione fatta di andata e ritorno dai confini della vita; è una storia di sconfitte e di risalite; di emarginazione e di ricostruzione dalle fondamenta della propria vita. Ci vogliono almeno due vite per fare un operatore pari.
Maria Grazia metteva in campo ogni giorno, nel suo lavoro, un patrimonio di formazione, fiducia, “empowerment”, esperienza e capacità di ascolto che era un vero tesoro. Un patrimonio acquisito con sudore e fatica e mai adeguatamente valorizzato. In questi tempi di crisi e di collasso del Terzo settore gli “operatori pari” sono i lavoratori del sociale che riescono a dare tanto spendendo molto poco. Maria Grazia era una delle migliori in questo.
Sgomenti davanti a una perdita così grande non possiamo che fare quello che è nelle nostre forze per non disperdere il patrimonio e l’esperienza che ci hanno regalato i compagni di strada come Maria Grazia. Hanno dato forma al modello di accoglienza costruito dal basso. Un’opportunità che può avere ancora molto da offrire in questo inizio di secolo, che si presenta così avaro di prospettive e risorse.
Grazie Maria Grazia per aver scelto di costruire insieme questa nostra casa.
Non “amen”, ma “Hallelujah”
ogni anno…
Pubblicato: 12 Maggio 2010 da massitutor in assistenze e bisogni, carcere, comunità, droga, famiglia, felicità, inchieste, lavoro
OGNI ANNO NEL MONDO MUOIONO MILIONI DI PERSONE DI HIV!!!!!
OGNI ANNO NEL MONDO MUOIONO MILIONI DI PERSONE DI ALCOOL!!
OGNI ANNO NEL MONDO MUOIONO MILIONI DI PERSONE DI EROINA!!
OGNI ANNO NEL MONDO MUOIONO MILIONI DI PERSONE DI COCAINA!
OGNI ANNO NEL MONDO MUOIONO MILIONI DI PERSONE DI TABACCO!
MA "RICORDA" … DI MARJUANA "NON È MAI" MORTO NESSUNO!!!!
usata sin dalla notte dei tempi per motivi terapeutici (vedi cancro, granuloma, etc..), oggi se ne fanno anche vestiti o oggetti vari, ma smettetela di dire che dalla canna si passa "per forza" alle droghe pesanti…conosco tantissima gente che non ha MAI fumato erba , ma si "stra-fà" di cose ben peggiori!!
Nel periodo in cui lavoravo nei migliori locali del centro di Bologna ho conosciuto parlamentari, onorevoli, giudici, avvocati, sportivi, e v.i.p.(very important PIRLA!!) in genere che fumavano come assassini!!
Lo stato dà un “tot” di soldi al Ser.T., ogni anno sempre meno, perchè giustamente dei tossici o i senza casa :”chi se ne frega!!””, quindi: diminuendo i soldi diminuiscono le possibilità d’aiutare tanta gente che ha bisogno, con borse lavoro, sussisi, ricoveri in strutture adeguate (voci di corridoio danno Villa Igea per la più cara: si “S”parla di 170€ al giorno! Questo ancora 3 anni fa, non oso pensare ora!!), quindi si lascia tutti al proprio destino, ma attenzione: si parla anche di togliere il metadone….non ho parole, ma se le avessi, sarebbero insulti pesanti!!!!!!!!
Secondo me mettere le droghe tutte allo stesso livello è un errore madornale, non puoi venirmi a dire che l'erba è pericolosa o dannosa come la coca o l'ero..ma siamo pazzi?? Ogni cosa va guardata da diverse angolazioni: innanzi tutto quanto uso ne fai, perchè c'è una bella differenza da una canna ogni tanto a 20 o 30 al giorno, non vi pare??
Il governo, qualche anno fa, ha fatto delle belle leggi sull' uso e consumo di sostanze, una vera pagliacciata: "TOLLERANZA ZERO" o sarebbe meglio dire"REPRESSIONE TOTALE"hanno portato l'uso personale a misure talmente irrisorie che è praticamente impossibile averne così poca, o l' hai o non l'hai!!! Hanno egualiato tutte le sostanze, che come ho detto è una vera fessseria: non puoi mettere sullo stesso piano chi fuma con chi si "fa", sono due mondi lontanissimi e completamente diversi, (e smettiamola di dire che la canna è il trampolino di lancio per l'ero!) ragazzini che si trovano inguaiati giuridicamente per delle innezie, e si trovano a confronto con veri e propri tossici, o criminali incalliti, e se non vuoi finire in galera (con gente che non ha nulla a che spartire con te) devi andare in comunità: veri e propri "LAGER"(??), ma un attimo, ci vai se hai i soldi, quindi è il solito giochetto: se hai i soldi ti salvi ,altrimenti….(ricordiamo Calissano e Lapo, guariti miracolosamente dopo pochissimi mesi in centri americani di cura: ma perchè in Italia non ci sono?)..e guarda caso la legge fu fatta da Fini, che aveva contatti telefonici bi o tri settimanali con Muccioli: coincidenze?? ma chi ci crede??
Mio caro Fini le auguro che se ha dei figli non debbano MAI aver bisogno…ma dimenticavo: lei ha i soldi, per cui…!!!!
E non dimentichiamoci che in ogni caso c'è sempre qualcuno che ci guadagna sulla tua pelle (o sfiga!!), può essere lo spacciatore, il Ser.T., la comunità…comunque sia qualcuno c'è!!!
DOWN: mondo sconosciuto a molti!!!
Pubblicato: 10 Maggio 2010 da massitutor in amicizia, amore, assistenze e bisogni, carcere, civiltà, comunità, droga, lavoro, salute
”Sono in down: sono a circa 3 secondi dalla fine, cioè, volevo dire, non stò mica tanto bene, ogni giorno che mi sveglio è tutto da rifare: dovrei andare a lavorare, ma è l’ultima cosa che farei…notti per difendersi, e divertirsi un pò, alla faccia di chi non si fa MAI i cazzi suoi!!Sono messo che non mi sopporto più, che anche il sesso l’ha distrutto la tv, allora quasi, quasi faccio finta di morire, così almeno non mi faccio più vedere!! ma stà tranquillo che se torno a nascere compro una Ferrari, stò sei mesi alle Maldive, trovo 10 donne tutte solo per me, e la più brutta deve somigliare a Nicole Kidman..e “VAFFANCULO A TUTTI QUELLI CHE CE L’HANNO CON ME!!!!!”
Nel mondo della strada si dice: “Hai la scimmia sulle spalle!!”, io invece, in certe giornate dico:”Ho l’Empire State Building, con sopra King Kong che tenta di prendere gli areoplanini, e sotto c’è Godzilla che tenta di tirarlo giù, ed il tutto è sulle mie spalle!!”
Di solito non hai voglia di muoverti, te ne stai tutto il giorno chiuso in casa a “cazzeggiare”, ma se ti viene la voglia…. beh, allora sì che ti dai da fare….bello sforzo!!!
Non parliamo di quando arrivi al punto “toccare il fondo del barile”, ed a quel punto: o cominci a scavare, o ti riprendi! Quando arrivi “lì” sei, come si suol dire: “ALLA FRUTTA!!”, il caffè e l'amaro gli hai già passati, quindi sei al conto, ed in questi casi è sempre MOLTO SALATO!!!!!!
Quando arrivi “lì” come minimo ti hanno già buttato fuori di casa, il 99,9% degli “amici” ti ha già chiuso la porta in faccia, la tua “dolce metà” t' ha lasciato, ti hanno tolto la firma in banca, e fai delle cose che, se uno fosse venuto da te, anche solo un mese prima, e ti avesse detto: “tu farai..(a scelta: scippi, furti, rapine, truffe e chi più ne ha più ne metta!!)” gli avresti sputato in faccia, perchè sono tutte cose che vanno contro tutti i tuoi principi, cose che MAI, nella tua vita, avresti pensato di fare, ma purtroppo quando arrivi in fondo i principi te li metti in tasca (per non essere volgare!!), non guardi più in faccia a NIENTE e NESSUNO, e senza rendertene conto, sei un pericolo per te e per gli altri, fai cose che, ripeto, non avresti MAI creduto di poter e dover fare, ma se vuoi sopravvivere ne fai di ogni (c'è persino chi arriva a prostituirsi!!!), ed a quel punto ti svegli una mattina e guardandoti allo specchio ti chiedi:”Come andrà a finire? Andare in galera o morire?” Si, perchè con questo tenore di vita la galera non è affatto un’ utopia, qualcosa che “succede agli altri e non a te”,è invece una verità ben presente e sempre dietro l’angolo!!!
Personalmente ricordo che ho vissuto così alcuni mesi, finchè un giorno ho detto “BASTA”: sono andato al Ser.T., dalla mia dottoressa, e le ho detto:”Mi aiuti, altrimenti non passo l’inverno!” E da lì sono riuscito, con molto lavoro e calma, a riprendermi, ad avere una vita “normale”, trovarmi un lavoro e, per un certo periodo, a smettere di “farmi”, per poi avere una vita di “alti & bassi”, per
iodi “buoni” e periodi “saltuariamente cattivi”
Vi assicuro che trovare il coraggio di dire “BASTA” non è facile, ti devi rendere conto di certe cose, anche perchè vivi in un mondo tutto tuo, fai fatica a renderti conto di come ti sei ridotto, e sopratutto: dove stai andando!!!
Quando sei “FATTO” hai tutti i più buoni propositi del mondo, ti racconti che è ora di smettere, ti vengono tutti i sensi di colpa possibili ed immaginabili, per quello che hai dovuto fare, etc, ma appena sei in astinenza…ADDIO ai buoni propositi!!!