Un regalo alla memoria di Beo, che ci ha lasciati a soli 26 anni il 17 gennaio 2014. Alle tue dolci promesse, ai tentativi, alle corse e alle cadute, che poi sono anche amore e speranza verso la vita e le persone che ti hanno amato. Niente è stato finto.
Ciao Beo
Nessuno
Nessuno è riuscito a spezzare
la catena delle conseguenze
Questo video conta più di dodicimila visualizzazioni. Venti volte di più della media dei video del canale di Asfalto. E’ il più commentato, lo abbiamo mostrato alle Università e ai convegni. Nonostante questo e tutto l’affetto di chi lo ha amato Francesco, venerdì 17: quando se n’è andato, era da solo. Chiuso dal di dentro ed espulso dal fuori.
Costruendo LA CAVA
Procedono i lavori in via Cavazzoni
Su iniziativa della Fraternal Compagnia in via Cavazzoni 2/g a Bologna sta nascendo un nuovo laboratorio creativo dove si incontreranno arte, vita, studio, lavoro e poi corsi, serate, eventi, collaborazioni. Si chiamerà La Cava delle Arti e oggi è un cantiere capitanato dall’inarrestabile Massimo Macchiavelli e dove stanno lavorando un gruppo di ragazzi motivati all’impresa e al cambiamento. Asfalto è uno spazio di comunicazione dal basso e siamo felici di buttarci a capofitto in questa storia, che va sicuramente raccontata e della quale speriamo di fare parte nel modo più attivo possibile, insieme a tutte le persone che vorranno seguirci.
Seguiamo gli sviluppi del cantiere di CAvazzoni Vita e Arte anche alla pagina che Asfalto ha dedicato alla CA.V.A. e su Facebook: sulla pagina della Fraternal Compagnia; sulla nostra pagina o sul gruppo Asfalto. Seguiteci e condividete.
Di questi tempi non capita tutti i giorni di vedere nascere qualcosa di buono.
Uno di quei giorni magici ed incantati, che ripropongo qui per la prima volta in questo video che immortala il cuore del blog Asfalto in uno dei momenti più alti: i tre fondatori e il grande amico Massimo Macchiavelli con la sua splendida Luce.
Sembrava che tutto dovesse durare per sempre e la scalata alla ribalta fosse solo all’inizio. Invece nei mesi che seguirono a queste immagini Andrej ci ha abbandonato per sempre, Stefano è diventato uno scrittore, il Laboratorio del Centro diurno dove è nato Asfalto è stato chiuso ed io sono rimasto da solo a litigarmi la pagnotta con altri border in lavori che hanno ormai più poco a che fare con il “sociale”. Ma quelle ore trascorse insieme, per una grigliata improvvisata al Parco del Paleotto a sud di Bologna, rimangono lì in eterno.
Una storia raccontata in un video dall’amico di Asfalto Walter Ciusa
Dalle informazioni della Pagina Facebook:
“Questo film racconta una parte, 14 anni, di una parte della vita di Dante Casagrande; “una vita al massimo, o meglio ancora, come direbbe il suo ex compagno di scuola e amico Vasco Rossi , una vita spericolata“. La telecamera di Walter Ciusa lo ha seguito per 14 anni, il materiale cumulato nel tempo era cospicuo, sono stati fatti tagli, permutate immagini, e montato il tutto per rendere l’essenza del personaggio. Senza obbedire ad un criterio cronologico. Dentro il film ci sono i suoi comportamenti, i suoi gesti, le sue frasi ripetute negli anni, ci sono gli episodi salienti. Casagrande che gira ubriaco in notturna e sotto i portici con la bottiglia di vino in mano, imprecando contro il mondo e interrogandosi sul significato della propria arte: “Le opere d’arte sono come i figli, a 20 anni se ne devono andare” Poi nel tempo iniziano i momenti difficili, Casagrande è solo, senza amici; o vediamo di nuovo completamente ubriaco, in una stanza assegnatagli dai servizi sociali dove realizza sculture astratte, e come piu’ volte ha ribadito il Nostro “rappresenta MUTANDE IN SITUAZIONE”, spesso cercando la provocazione. Casagrande- purtroppo ancora non tutti sanno-, è universalmente riconosciuto come” L’Artista delle Mutande”. Girerà l’Italia e l’Europa per diversi anni fino ad arrivare al Museo di Revere, dove le opere sono ad oggi ancora visibili. Troppo giovane al Museo, troppe donne, un uso ed abuso di sostanze alcoliche e di droghe varie fanno di Casagrande un uomo disperato; tenta un paio di volte il suicidio, non vi riesce. Inizia un periodo infruttuoso dal punto di vista artistico, Casagrande sente la necessità di sprofondare, vuole provare quello che altri Grandi hanno provato: “gli stimoli attraverso la distruzione”.… A 45 anni è un cane randagio, senza una meta ben precisa.
Casagrande imparerà ancora di più l’arte di arrangiarsi; per tre anni farà il mimo in giro per l’Italia, spesso in Piazza Maggiore, leggerà le carte nelle osterie, scroccherà qualche pasto ai pochi amici rimasti. Nel 99 il Nostro fù al centro di un importante battage giornalistico: Casagrande è ancora degno del sacramento della comunione dopo 4 matrimoni e 7 figli sparsi per la Penisola? ll Nostro partì, munito di carriolino , alla volta della Capitale.
Un viaggio di sacrificio, a piedi, senza soldi. Un viaggio pieno di speranza. Lì avrebbe chiesto al Pontefice la dispensa per fare la Comunione. Il Papa non lo ricevette. Dal 2002 è in cura sotto l’USL, ha già battuto tutte le case del circondario bolognese, è stato anche al manicomio, sembra che voglia disintossicarsi dall’alcool e che voglia riprendere a fare lo scultore. Staremo a vedere!”
Sugli occhiali diManu, un barbone a Parigi da 18 anni, é stata messa una webcam, chi lo desidera può osservare la sua giornata attraverso i suoi occhi (http://danslapeaudunsansabri.com) Quello che si vede é silenzio, diffidenza, ma anche scambi di parole e risate negli incontri coi compagni di vita.
Questo video è la prima bozza, il primo mattone di un racconto collettivo in immagini per descrivere la nostra città: Bologna. Un luogo che ci accoglie, ci infogna, ci respinge… eppure è il posto nel quale viviamo. Quindi andiamo in giro con una videocamera e raccontiamo qualcosa di noi attraverso la città. Così ha fatto Simone in questo primo video, che egli stesso ha montato e realizzato, andrà a costituire il primo tassello di un quadro collettivo, una video mappa fatta di parole e volti. Perché una città è fatta di persone e noi ci siamo dentro. La conferma che siamo sulla strada giusta ci viene dall'invito dell'associazione Mappe Urbane a portare la nostra esperienza di blog Asfalto e Laborstorio Prova & Riprova ad un altro convegno dell'Istituto Gramsci, che si terrà oggi pomeriggio alle 15,30 all'Oratorio di Santa Maria della Vita in via Clavature, 8. Questo è il nostro contributo alla conoscenza del territorio e al rapporto che questo ha con le persone. In una parola: il nostro contributo alla cultura, oggi.
Alle librerie coop Ambasciatori, a Bologna, il 16 marzo 2010, si è svolto un incontro sul ruolo e la funzione dell'operatore pari all'interno dei Servizi di accoglienza e riduzione del danno. Un incontro che è parte del programma di Naufragi 2010 – Festival delle fragilità metropolitane.
Maria Grazia è una di noi sul serio ed ha portato il testimone in modo credibile ed emozionante. Le sue parole ci fanno intuire quanto la figura dell'operatore pari sia importante e quanto debba essere ancora riconosciuta all'interno dei servizi.
Una giornata nel laboratorio informatico di via del Porto, a Bologna. 8 ore nelle quali succede la stessa cosa, sempre diversa: persone si incontrano, si accolgono, si parla, qualche volta si ascolta, si guarda chi entra dalla porta sul retro, verso via Don Minzoni. Nel flusso di persone che attraversano la stanza si trova la via per creare qualcosa, fissare qualche idea e una bozza di progetto.
Si lavora, si gioca, si ascolta musica, ma soprattutto si sperimenta il lavoro. Un appiglio alla normalità. Un luogo di vita.