Archivio per marzo, 2010

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Dovrei smettere di frequentare Gian.
L'ho conosciuto cinque anni fa, eravamo vicini di casa. Io stavo sotto il ponte di Corso dei Marmi e lui sulla riva opposta con la sua casa trainante che chiama la Chiocciola. Due metri e venti di lunghezza metro e dieci di larghezza, un'altezza che non consente di stare in piedi, ma leggermente curvi. Una porticina, due finestre, un oblò sul soffitto, un piccolo pannello solare che alimenta una lampada a sei led, e per i mesi invernali una stufetta a legna delle dimensioni di un bidoncino.
Sopra la buca delle lettere un campanello col batacchio, la statuina in plastica della Madonna di Lurdes ed il numero civico numero 0 in un elegante piastrella di ceramica smaltata di bianco, una fioriera con l'edera e una vasetto di primule.

In questi giorni è andato ad accudire una vecchia amica ed io faccio il custode di questo piccolo mondo parcheggiato in un viale alberato in cui la città sembra scomparire.
Dovrei smettere di frequentarlo, soprattutto adesso che ho una casa. Avevo accantonato da un anno la possibilità di costruirmi una Chiocciola per tornare a vivere in strada, con una certa fatica avevo fatto pace con porte, finestre,soffitto ed eccomi ora a fare il custode della casa dei miei sogni.

Dopo due ore si avvicinano due dell'antidroga in borghese, io sorrido come se fossero miei ospiti, la chiocciola come al solito fa tutto il resto, nei loro occhi come al solito vedo una gioiosa incredulità, stupore per una cosa che si trova solo lei libri per bambini.
Quartiere popolare e zona di spaccio, immigrati e vecchi Calabresi in pensione, merda di cani sui marciapiedi. Tutto normale se non per la presenza della Chiocciola. E' chiaro che in quei due metri quadri non ci sia degrado o motivo di preoccupazione per l'ordine pubblico. In una situazione talmente nuova e paradossale sono io a dover mettere le persone a proprio agio, racconto brevemente il senso della mia presenza e invito i poliziotti a visitare la casa, si guardano in faccia e poi uno infila la testa in casa. In una cornice di legno vi è un tessuto ricamato a mano e pieno di colori in vi è scritto Benvenuti, sulla destra la stufetta a legna, un lavandino di acciaio, il tavolino che una volta sganciato si unisce alle panche laterali per diventare un letto.
Mi chiedono come faccio a vivere, se ho un lavoro e altre notizie che possano in qualche modo rendermi riconoscibile rispetto ai parametri tradizionali. Esito un attimo e poi:” Ho vissuto diversi anni in strada e adesso faccio lo scrittore”
Un altro scambio di sguardi sbalorditi fra i due e il sospetto che li stia prendendo per il culo, ma ho il libro appoggiato sul tavolino, lo indico e dopo alcuni secondi quando sento che stanno per salutarmi gli allungo i documenti, uno dei due che già si stava avviando alla macchina chiaramente frastornato o incredulo torna indietro e dice “ Ah si, grazie”
Poi è la volta di tre ragazze abbigliate da signore impiegate probabilmente in un qualche servizio pubblico, scappano quando dico di aver scritto un libro. Qualcuno trova il coraggio per bussare, altri appostati dietro gli alberi o le macchine parcheggiate, fanno foto da cellulare e poi si danno alla macchia.

E poi la sera quando finalmente riesco a prendere sonno ecco i vigili urbani. Solito rituale di accoglienza con tanto di visita al museo della Chiocciola, visi distesi e rispettosi e prima di salutarci il vigile mi confessa di non votare più per Berlusconi, la vigilessa mi inchioda con una domanda chiara: “ Lei è di sinistra “? Ed io “ Orientativamente direi di si, ma sono talmente rigoroso, che se dopo una riflessione approfondita scoprissi di essere di Destra, non me ne sorprenderei”.

 

Alle librerie coop Ambasciatori, a Bologna, il 16 marzo 2010, si è svolto un incontro sul ruolo e la funzione dell'operatore pari all'interno dei Servizi di accoglienza e riduzione del danno. Un incontro che è parte del programma di Naufragi 2010 – Festival delle fragilità metropolitane.

Maria Grazia è una di noi sul serio ed ha portato il testimone in modo credibile ed emozionante. Le sue parole ci fanno intuire quanto la figura dell'operatore pari sia importante e quanto debba essere ancora riconosciuta all'interno dei servizi.

CAOS

Pubblicato: 24 marzo 2010 da massitutor in Uncategorized

Ho rotto le tabelline dell'etica morale sono un immorale!
Tanto e tutto uguale!
Nel mio caos tiro fuori il meglio di me stesso la mia vita è stile hip hop la mia strada è il top traghetto nel mio ghetto!
Lontano dal tuo tetto! La lobbi Fa la formazione dello scolaretto!
Quanti spessori …settori…oratori soprattutto quanti predicatori !
Sono pronti a sorridere Con un coltello assetato di sangue dietro la schiena Pronti all'agguato da jena!
Che cazzo vuoi da me! Giù le mani dal mio stile di vita e dal mio ghetto!
Pensa il tuo progetto!
Per me è un liturgico rigetto!
Tu che cazzo sai dell'insidia del freddo!
Fa il petto a fette.
E ti svegli senza amore e senza affetto!

 RIMEDIO JNTRA

FESTA in Scuderia

Pubblicato: 22 marzo 2010 da massitutor in arte, assistenti sociali, civiltà, comunità, cultura, film, week end a scrocco

Sabato 20 marzo la festa di "Porte Aperte" che si e' tenuta nel famoso locale di Piazza Verdi "la scuderia" la festa cominciava alle 17.00 con la favolosa "Tavola Rotonda" durata per ben due ore, nella quale sono state lette delle storie di vita quotidiana vissute nelle varie strutture dagli utenti,  seguito da un  dibbattito, e per concludere con delle poesie scritte da Carlo Montresori; c'era un buffett ben assortito con tanto di ben di "DIO".  Verso le 20.45 c'è stata la proiezione di un video prodotto dalle varie associazioni chiamato per l'appunto  "Porte Aperte" durante la serata c'è stata anche la presentazione di Diego un operatore del centro diurno; che presentava " diario di un operatore di merda " il suo gruppo è formato da due persone Diego al basso e l'amico fa dei rumori che sembrano degli effetti non si capisce bene, ma comunque molto bravi. Per concludere la serata un concerto musicale con il gruppo di Massimiliano & company. La serata e' stata a dir poco magica con un sabato pomeriggio come inizio di  primavera sfavillante che meglio di così non poteva essere.

 

http://vimeo.com/moogaloop.swf?clip_id=10330463&server=vimeo.com&show_title=1&show_byline=1&show_portrait=0&color=00ADEF&fullscreen=1

FESTA FINALE

Pubblicato: 19 marzo 2010 da massitutor in arte, assistenti sociali, cultura, film, inchieste, musica, pensieri in libertà

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Sabato 20 Marzo 2010
La parola alla strada. I servizi visti da chi li usa.

PORTI:  ore 17.00
@ “La Scuderia” in Piazza Verdi
La parola alla Strada Festa di fine Festival

Operatori e utenti: storie di vita (con interventi e letture di Massimo Macchiavelli)
ore 19.00 – happy hours con poesie e canti dalla strada
ore 19.45 – Proiezione del video "Porte aperte: un ponte sulla città" (a cura di Alessandro Stefanelli)
ore 20.30 – saluti e ringraziamenti

ISOLE:
ore 20.45 – La Ricerca dell'infelicità – Tragedia rock in quattro atti (Merry go round)
ore 21.15 – Diario di un operatore di merda ( Diego Dag )
ore 21.45 – Gnawa Mogador (musica berbera)
ore 22.30 – STOP.


La parola alla Strada: I servizi visti da chi li usa. Operatori, utenti, storie di vita A volte, nella storia, accade che qualcuno si fermi a pensare al perché le cose sono così come sono. Succede che la parola diventa un'importante strumento di condivisione delle idee. Ci si guarda, ci si incontra e si comincia a pensare che le cose potrebbero andare diversamente.

E forse potrebbero davvero andare meglio, per tutti.

www.senzafissadimoradisuccesso.com


Ogni cosa ha il suo festival, quando sentiamo la parola Fragilità non possiamo fare altro che far scattare i nostri sensori e rimanere in ascolto, anzi di più: ci sentiamo chiamati e da inadeguati cronoci quali siamo cercheremo di rappresentare la nostra fragilità e il nostro approdo, partecipando a modo nostro a questa iniziativa.

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Da Viaemilianet.
Torna a Bologna la rassegna dedicata alle fragilità metropolitane. Dal 15 al 20 marzo si parlerà di esclusione sociale con una serie di eventi che riguarderanno la casa, la partecipazione e la presa di parolaUn'occasione per "mettere in luce quelle persone e quelle situazioni che solitamente sono nell'ombra". Così Martina Masi, vicepresidente della cooperativa "La Strada" di Bologna, ha presentato "Naufragi", il festival delle fragilità metropolitane che si terrà in città dal 15 al 20 marzo. Il concetto di casa, partecipazione e presa di parola saranno al centro di sei giorni di eventi sul tema dell'esclusione sociale, organizzati da una vasta rete di associazioni di volontariato, di promozione sociale e cooperative attive a Bologna.
Lunedì 15 si parte con la presentazione del libro "Occhio a Pinocchio" alla libreria Coop Ambasciatori, con l'autrice Jarmila Ochkayova. Alle 20.30, al centro civico Lame, si proietterà la prima parte del video "La città in tasca", realizzato da Francesca Gigliotti e Caterina Pisto. Martedì 16, in mattinata, alla libreria Ambasciatori ci sarà un seminario di confronto tra le diverse esperienze di operatori sociali. Alle 21, il convegno "La città Invisibile", con un'indagine sulle famiglie senza fissa dimora a Bologna e a Roma. Mercoledì 17, al Centro delle Donne, toccherà ad un incontro sul "Disagio psichico e situazioni abitative".
Giovedì 18 alle 18, poi, sempre al Centro delle Donne, ecco il libro "Aukui", presentato dall'autrice Fatima Ahmed e la proiezione, al centro Zonarelli, alle 21, della seconda parte di "La città in tasca". Il 19 marzo, spazio ad un workshop sui giornali di strada, all'Istituto Gramsci, mentre alle 18, al Centro delle Donne, focus sul volume "Oltre Babilonia", di Igiaba Scego. Il festival si conclude sabato 20, alla Scuderia, in piazza Verdi. Dalle 17 alle 19 parola ai senza fissa dimora sul tema "I servizi sociali visti da chi li utilizza", in un dialogo con le istituzioni, seguito da una festa con i musicisti di "Porte Aperte".

Il programma completo del festival e tutte le informazioni relative alla rassegna sono disponibili online al sito www.naufragi.it.

Soli

Pubblicato: 4 marzo 2010 da massitutor in libertà, pensieri in libertà

Il miglior modo di riprendere il cammino e pettinare i pensieri dopo questo lungo mese, il più difficile dalla nascita di Asfalto, è quello di riprendere con una poesia. Un pensiero intenso che fa ritrovare il senso di questo Blog.
Tanto meglio se arriva da un nuovo amico di Asfalto (vecchio amico nella vita), Augusto. Una delle persone più ironiche, intelligenti e "fuoriposto" che io conosca. In senso buono ovviamente.

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Soli…. per le strade della grande città
era piovuto…. era anche molto freddo
le luci degli addobbi natalizi si frangevano sull'asfalto bagnato
soli… eppure era Natale
incontravamo gente con lo sguardo abbassato perso nei propri cupi pensieri
con il bavero del cappotto tirato su
le mani nascoste nelle tasche, le falde dei cappelli sino agli occhi
e le gambe ritrovano un passo affrettato
Soli… sotto un lampione di ponte S.Angelo 
fermi a guardare tristemente il vuoto e l'acqua nera spaventosa del fiume
che scorreva veloce portando rami foglie e un pò dei nostri pensieri da obitorio
soli… eppure era Natale
seduti su di un scalino
di un momento immenso col rumore degli scalpellini antichi nelle orecchie
con gli occhi liquidi che dissetano fantasmi
e le mani ghiacciate come il marmo 
ci sediamo soli tra le finestre illuminate pensando alle buone famiglie
unite al caldo che si scambiano regali
Soli di fronte a vetrine di negozi sfarzosi o con leccornie di cui si è dimenticato il sapore
dietro sbarre di una saracinesca abbassata
Soli nell'ultima corsa della metro su un vagone oramai vuoto
con i lampi delle scosse elettriche ad illuminare il volto di cera
Soli fra centinaia di corpi che vagano in una stazione
ognuno il suo viaggio nell'abisso
soli …io e te cagna di una "polvere" dietro al muro
in questa notte gelida mi darà ora quel che cerco
e non importa se il domani non ci sarà ….
Eppure era natale!
Augusto

Dedicato a chi rimane

Pubblicato: 1 marzo 2010 da massitutor in amicizia, andrej, lavoro, morte
Il nostro amico e fratello Andrej Letko ci ha lasciato un mese fa esatto, il primo febbraio 2010.
Giovane web designer slovacco, bello, talentuoso, buono e dotato di gran gusto Andrej, fra le tante cose, è stato il progettista del blog Asfalto ed oggi io lo immagino a modellare con le mani il Dna stesso dei pixel e degli atomi. E’ dentro, è fuori, è nel tutto.
Andrej lascia una famiglia intera a Bratislava e una famiglia di amici a Bologna e altri sparsi nel web. Questo breve video è l’ultimo regalo che posso fare al suo ricordo e alla nostra vita senza di lui.
Quello che possiamo fare è andare avanti, cercando di proseguire nella strada fatta anche insieme ad Andrej,
dedicandogli Asfalto e tutto quello che questo spazio è stato fino ad ora.

Un ringraziamento speciale va alla giovanissima Luce Macchiavelli, che ha regalato la meraviglia del suo sorriso a noi che eravamo su quel prato ed illumina il nostro futuro di speranza.

Questo e quello che m resta,
Oggi
mi sembra di entrare nella tua stanza,
guardare
toccare le tue cose
pulite,
ordinate
accoglienti. 
Oggetti bilanciati
pesi e contrappesi
colori 
linee 
cornici
immagini
equilibrio perfetto
oggi tutto mi è nuovo
oggi tutto mi parla di te,
cose che non sapevo

(Mauro)