Archivio per giugno, 2007
Lavoro come Fatica. La Fatica di cambiare
Pubblicato: 28 giugno 2007 da massitutor in civiltà, inchieste, laboratorio, lavoro, libertà, politicaSu Bandiera Gialla da tempo è nata una discussione pubblica a favore di una Costituente per Bologna, partendo da un appello di Don Nicolini. Una discussione per ragionare insieme sui valori fondamentali di una società e di una città. Si comincia col lavoro. Anche il gruppo Asfalto vuole lasciare il proprio contributo. E invitiamo tutti i lettori, come sempre, ad aggiungere qui il proprio segno, il proprio punto di vista. Buona lettura ma soprattutto buon "lavoro" appunto.
La fatica di cambiare… E’ questo il senso che gli vogliamo dare, in particolar modo concentrandoci sulla fatica di cambiare. Espulsi (o auto-espulsi) dal mondo del lavoro siamo qui, al laboratorio di computer del Centro Diurno di via del Porto, cercando un nuovo sentiero. E la fatica sta proprio nel trovare, nell’affrontare un sentiero che non sia quello conosciuto di tutti i giorni: un sentiero fatto di strada, attesa, vuoto, ricerca del modo di soddisfare la propria dipendenza. Un sentiero fatto di arroganza, male parole, menzogne e lontananza. Lontananza dagli affetti, dal proprio passato, dai luoghi famigliari.
La prima fatica è quella di togliere la testa dalle mani, alzarsi da terra, dalla sedia della sala d’aspetto della Stazione e decidere di fare qualcosa, già perchè è proprio l’idea del "fare" che per prima ci salva. Bene, fare: ma fare cosa? Il primo passo di questo nuovo sentiero non è subito un lavoro, ma più spesso una borsa lavoro: un piccolo contributo per un impegno minimo ma costante, ad alzarsi la mattina, arrivare puntuali in un posto e, come minimo, avere a che fare con qualcuno. E quindi essere nelle condizioni minime di salute, decoro e coscienza per poter ragionare su un progetto, su un’attività da fare insieme.
La seconda fatica, il secondo lavoro sta nel capire che tutto ciò non può bastare e che nessuno ci darà una medaglia per essere tornati al punto zero, da dove cominciano tutti, con tutti i problemi e la precarietà di questo tempo. Dunque imparare a superare le frustrazioni della vita così detta "normale" è la parte più difficile di questa fase.
La fatica del lavoro vero poi, se siamo fortunati, arriva ed è bello sentire le gambe stanche perchè hai lavorato tutto il giorno e non perchè hai dormito su una panchina. Il lavoro più importante quindi è quello che fai su te stesso perchè se si lavora guardando troppo ai risultati, agli obbiettivi da raggiungere si può, al giorno d’oggi, rimanere delusi. Dobbiamo quindi difenderci dalle nostre stesse aspettative e dalla voglia di riscatto sociale. Avvertire dunque l’effetto benefico del lavoro sul corpo e sulla mente giorno per giorno, mentre cambiamo, mentre intraprendiamo senza paura quel nuovo sentiero che ci porta a fine giornata senza pensare di aver buttato via un giorno della nostra vita.
Massimiliano Salvatori (Massi Tutor)
Caro Don Nicolini, ascoltando il suo invito, noi come gruppo Asfalto "blog dei senza fissa dimora di Bologna", l’abbiamo raccolto con molto piacere anche perché le persone che frequentano sia il laboratorio che il centro di via del Porto abbia molto a che fare col lavoro ma soprattutto fatica a riemergere. E’ vero la nostra repubblica è fondata sul lavoro, però come lei sa bene purtroppo ci sono anche tante persone che hanno problematiche che solo il lavoro nel senso di mantenersi non basta. Le situazioni sono tantissime, ma io oggi le voglio parlare della mia e della grande fatica che sto facendo per ritornare ad essere una persona con dei valori, e anche se ho 40 anni, iniziare a volermi bene. Non vorrei annoiarla con storie di droga che purtroppo almeno credo gliene saranno capitate tantissime, ma invece vorrei sottolineare la forza che ho trovato, anzi ritrovato facendo parte di questo gruppo. Io caro Don Nicolini sono circa 8 mesi che sono a Bologna, e appena arrivato qui ero ancora pieno di droga. Non so neanche io a chi devo ringraziare quando per caso ho conosciuto il dott. Mellini, che mi ha indirizzato in via del porto. Da quel momento avendo intorno a me persone che da subito mi sono sentito vicino, e che pian piano mi hanno fatto capire che se volevo c’era la possibilità di cambiare, e da li ho fatto un altro tipo di lavoro: ho ascoltato è mi sono fidato. Posso capire che per gli altri può essere un lavoro da poco, invece le garantisco che è stato un lavoro difficilissimo ma che man mano che il tempo passava era sempre più gratificante, e emozionante. Io caro Don ho trovato sempre molta difficoltà nell’aprirmi, ma secondo me di questi tempi un altro lavoro che tutti quanti dovremmo fare o impegnarsi è il rispetto. Comunque facendo leva su tutte questa componenti che in questo gruppo ho trovato, dentro di me ho trovato la forza per reagire, e le posso confermare che con tanta fatica tante porte mi si sono aperte, ma soprattutto essere consapevole che il lavoro ancora più duro inizia adesso. Ma però c’è che adesso sono felice e sempre di più convinto che il lavoro alla fine paga, paga sempre, gratifica e rende la persona viva. Caro Don, in ultimo le volevo fare un’altra richiesta, anche perché sono convinto che lei abbia mezzi giusti e equilibrati, per far si che i diritti e doveri siano per tutti uguali. E vero che gli sperperi sono tanti, però non è possibile che in questo scempio di soldi pubblici l’unico sistema per recuperare è di andarli a prenderli nelle tasche dei pensionati e lavoratori dipendenti. Le volevo chiedere perché per una volta non partiamo dall’alto. Perché tutti i nostri politici si intascano stipendi esorbitanti, che dalle ultime stime si aggirano più o meno 15.000 euro? Oltretutto perché abitano in case che, che acquistano con una miseria, mentre tantissima gente neanche dopo una vita in fabbrica neanche se la sognano? Perché insomma solo loro devono avere tutte queste agevolazioni, mentre tanta gente non riesce ad arrivare a fine mese? Sa ho letto che in tutti gli altri paesi europei lo stipendio di un politico arriva a circa 5-6000 euro. L’elenco di tutte le cose che noi paghiamo e loro no è lunghissimo. Tutta questa diversità tra piaceri e doveri umilia, è ancora di più perché questa repubblica è fondata sul lavora, e tanta gente lavora duro, e se non si hanno risultati è certezze è molto frustrante.
Davide
Ciao a tutti, io ho ascoltato il messaggio di Nicolini e mi è piaciuto tanto il suo modo di esprimersi e la forza che mi ha trasmesso, delle sue idee. Ma perché questa domanda? Cosa vuol dire quello che hai questo? Parlare di fatica per conoscere Bologna? La costituzione è basata sul lavoro?
Il modo migliore per fregarci. Io non ho un idea ben definita di come dovrebbe essere il lavoro ma sono sicuro che cosi non mi piace.
Romeo
Per me il lavoro è una cosa importante per cui prima si beve di meno… Così il "pakistano" non vende niente e si sta bene: si pensa meno e si sta meglio. Si lavora anche per i soldi, qui sono melieu di niente.
Viva il lavoro!
Ismail
sono un ragazzo che frequenta da poco tempo un corso di compiuter; questa sua idea mi sembra buona ma secondo me se ne può soltanto parlare, quindi parliamone. sappiamo tutti che la questione lavoro è sempre stata un grandissimo problema, io personalmente ho grosse difficolta ma non perchè non ne abbia voglia ma soltanto che in passato ho avuto problemi con la legge e quindi ho moltissime difficolta a trovarlo. E trovo ingiusto che uno che come me perche in passato ho sbagliato non debba lavorare non e giusto che ti etichettano a vita come un criminale a vita? senza dare piu nessuna possibilita a chi magari come me vuole cambiare e farsi una vita. so che pultroppo a chi di dovere non interessa niente della mia vita e questo mi fa molta rabbia. Voglio fare un esempio se magari vai a cercare lavoro e hai l’orecchino o magari i capelli lunghi sei subito giudicato come un delinquente o chi sa cosa. In altri stati non e assolutamente cosi tipo in danimarca puoi essetre tutto tattuato, orecchini, capelli lunghi che a loro non interessa. Li basta che lavori non ti giudicano come sei vestito, o che cos’altro puoi essere. Troppi scrupoli e paranoie si fa bologna e non solo nell’ambiente del lavoro ma su tante atre cose e non mi sembra giusto bisognerebbe dare una possibilita a chi magari in passato ha fatto degli sbagli. ci sono persone in giacca e cravatta che tutti i giorni rubano soldi. C’é qualcuno che fa qualcosà?
Mimmo
The moon.
Negli anni 60 i Russi mandarono in orbita un cane(Laika) e un uomo (Juri Gagarin).
Gli Americani si incazzarono moltissimo. Ma come quei morti di fame nello spazio? OH. Questo NO!
In breve annunciarono al mondo che The Big One era pronto a partire per la luna, con tre persone d’equipaggio.
l’Apollo 13 era pronto, dovevano solo finire di colare il cemento (armatissimo) della base di lancio, poi tutto O.K. colarono i 3 Km cubi di cemento, e, dissero che il conto alla rovescia sarebbe iniziato il giorno dopo. Tutto a sorpresa! Appena lo seppe il Movimento ci fu grande discussione, Jane Fonda (la più carina) andò sola alla casa bianca, e disse (leggendolo sulla mano) Quella macchia gialla, il sogno, è nostro e sull’astronave ci vogliamo una donna, nera, e possibilmente del Bronx. Sapendo chi era gli dissero di passare alla N.A.S.A. (gentilmente). Lì gli dissero "ma chi caz… siete voi, qua la nasa siamo noi" con molta cortesia, naturalmente l’ivitarono a uscire. L’Apollo 13 era un gigante di 30 piani solo per vincere la gravità ci mise 5 minuti per alzarsi di un millimetro, poi cominciò ad andare fino a perdersi in un filo di fumo. Dopo qualche tempo arrivano ache le immagini dello storico evento.
A questo punto le blak phanter dissero che erano razzisti perchè il Razzo era bianco. Ricontrollarono il colore e, notarono delle "Particolarità", e cioè delle "incongruenze", fecero ricontrollare TUTTO il filmato, il razzo era proprio bianco, merda! Non aveva neanche una stelletta nera, era tutto lì.
1) Le Ombre non corrispondevano alla posizione solare.
2) 50 years old solo per andare in orbita ci volevano grandi quantità di carburante, i tre stadi dell’Apollo si staccarono nell’atmosfera, rimaneva la navicella. Come fa una navicella (che non aveva neanche il bagno) ad imbarcare il carburante necessario per rallentare, dirigere, allunare, ripartire e rallentare il moto per l’entrata nell’atmosfera? E poi: perchè sono ammarrati e non atterrati, visto che Motore, retorazzi e carburante lo avevano. Avevano dimenticato la tanichetta a casa?
3) Dove hanno messo il L.E.M. (LA JEEP). Si perchè loro si sono portati il fuoristrada, praticamente un cherokee decappottabile, ma cos’èra? Un week end in montagna! Quando è troppo è troppo!
La casa bianca stava emettendo un comunicato stampa per dare la colpa all’orologio, ancora prima di scriverlo l’Ambasciatore Svizzero, tramite i soliti cunicoli e gallerie dell’originale Palazzo di Vetro, era davanti alla loro porta. La cosa era semplice, c’era una nota di protesta dei Maestri orologiai Svizzeri, presa seriamente in considerazione dal loro Ministro degli esteri e, l’ambasciatore riferiva che: se soltanto avessero pensato ad un loro possibile errore avrebbero immediatamente bloccato tutti i loro conti alla U.B.S. per i prossimi mille anni! E che non ci pensassero neanche, che neanche Hitler era riuscito a valicare i loro monti, l’addetto gli chiese che cosa aveva di tanto speciale il loro orologio? Il tipo gli disse che era per la stessa ragione per cui loro non facevano la cioccolata e se ne andò.
Chiamarono il responsabile (Kubrik) e vollero sapere il perchè? "Prima di tutto abbassate il tono, che state parlando con un genio", secondo, come la mettiamo con gli spezzoni tagliati del film? Guardate che se non pagate metto su una bancarella al bar Trieste a Frisco e faccio venire tutti gli amici di hollywood a bere un bicchiere e a vedere la mia ultima grandissima opera. Ma come? Mi avete sequestrato per 5 mesi, ho girato l’equatore con la pellicola. E voi mi mandate in onda 2 minuti di scene! ma andate al diavolo voi e l’orologio!
Sapete quanto mi ha chiesto il mio pschiatra? Con quella pellicola ne giro 100 e da due ore. Ma c’è lo dà il responsabile? Ma certo che ve lo dò, piuttosto per il mio stress e per la restituzione della pellicola, il solito metro cubo, solito peso, e con due zeri, usati naturalmente. Di che colore? Domandò l’impiegato. Ma verdi, imbecille, sono o non sono un genio americano? E allora imbecille, dove pensi che spenda. Ci guadagna il paese! Il giorno dopo erano in Arizona, nel deserto, atterrarono vicino al set. E allora chi è? Senta glielo dico ma, niente sangue, per lo meno davanti a me no, che sono allergico. Chi? Ma il tecnico Luci naturalmente. Dietro al set spiccava ancora la terra, dipinta a mano su seta giapponese, con un faro dietro che le dava vita.
Ma cosa volete, è vero non vedo bene, ma il mio aiuto si, parlate con lui! IOOOO, IO NO, e no, sentite io sono un serio professionista e perchè non parlate con quei due astronauti deficienti, sono loro che non stavano mai nel cerchio! Ma quale cerchi se hanno polverizzato la pomice per l’effetto polvere! I cerchi sparivano sempre, e la bandiera non stava mai ferma. Disse il deficiente e stop, si girò e si mise a piangere.
Il portavoce presidenziale accese la lampadina: "ma certo le macchie solari" decisissimo, aprì un cassetto e ne tirò fuori una maschera nera regalo della triade cinese, si guardò, occhio altissimo a mandorla, ghigno diabolico, con collegamento satellitare per eventuali suggerimenti, se la mise, aprì la porta e uscì, mascheratissimo, al titanio, impenetrabile! Abbiamo le prove disse con decisione. E quali? Chiese un giornalista nero. Ma le pietre! se non sono lunari quelle! Ma dicono che si trovano ai mercatini dei fossili, e che le vendono a peso, disse il nero! Ma mi faccia il piacere, i sassi possono essere controllati naturalmente da chi può! Allora lo scriviamo? Cantò un coro multirazziale di giornalisti. Ma perchè non avete portato i bambini? Cretino! ma secondo lei perchè abbiamo in dotazione il rompighiaccio, e perchè siamo allunati proprio vicino ad un cratere sempre in ombra? Hey ah chi cretino, scemo! A questo punto la maschera cominciò a lampeggiare e il portavoce sconparve in una nuvola di fumo color habana!
Quello che è naturale chiedersi è: Perchè non hanno aggiunto una stelletta alla bandiera?… I durante il solstizio si vede salire dai tetti, e basta una scala da pompiere (magari con la prolunga) per arrivarci!
Prossimamente su questi schermi…
Dopo settimane di imperdonabile latitanza torna la nostra mitica rubrica Week end a Scrocco: indispensabile guida per perditempo che vogliono divertirsi senza mettere mano al (già magro) portafogli.
Questa settimana siamo orgogliosi di propinarvi una sostanziosa serata di Punk Rock, presso una delle rassegne più importanti e sincere della città: già perchè la mitica Scandellara è tornata in città e ne siamo molto contenti, ci mancava. E siamo ancora più eccitati nel proporvi a muso duro la serata di questa serà: già perchè questo venerdì sul palco di Scandella suoneranno i FASTHIDIO! Il gruppo di Gio: grande amico e operatore con gli attributi. Ci si trova tutti lì dunque, per una serata di massiccio rock’n roll al fresco. Solo per stasera, alle 21,30 saliranno sul palco insieme ai Nemesis.
I Fasthidio si descrivono così: "Come un granello di polvere in un occhio che nonostante le sue modeste dimensioni può procurarci malessere e nervosismo alla lunga incontenibili il fastidio si annida, al pari di un virus, nelle cose di tutti i giorni… fastidio fisico, fastidio psicologico capaci di incrinare la nostra serenità sfociando in rabbia, disagio, paranoia, insofferenza, criminalità, droga, sesso, violenza, depravazione, vandalismo, demenzialità, provocazione, follia, odio e rifiuto per leggi, stato, politica e forze dell’ordine. Queste sono le situazioni, i frammenti di realtà che i FASTHIDIO raccontano con graffianti ed energiche sonorità HARD PUNK N’ ROLL (con pesanti influenze HARDCORE old school) ma soprattutto con testi che fotografano ironicamente e realisticamente la vita, le esperienze, i pensieri, le idee sovversive e la dura realtà di questi tre PUNK ROCKER gente che ha dato tutto per il ROCK N’ ROLL. Cellule impazzite che formano il colorato tessuto della nostra fottuta società."
Per contatti: JOE GIACOBAZZI – FASTHIDIO@YAHOO.IT
Non oltrepassare la linea gialla
Pubblicato: 20 giugno 2007 da massitutor in comunità, libertà, morte
Ludmilla 15 anni, Ludmilla 16 anni, Ludmilla 17 anni.
Minore straniera non accompagnata.
Lei un passo l’aveva fatto s’era rivolta a noi, a tutti noi
Soffriva e si stringeva alle braccia di tutti
Lei un passo l’aveva fatto, s’era rivolta a noi, a tutti noi.
Aspettava una vita da adolescente, normale, era un suo diritto.
Soffriva e si stringeva alle braccia di tutti
Neo maggiorenne
Aveva fretta, restava poco tempo alla sua adolescenza.
Soffriva e si stringeva alle braccia di tutti
Lei un passo l’aveva fatto, s’era rivolta a noi, ai tutti noi.
Ha perso la speranza e a superato la linea gialla
Sabato 16 giugno ore quindici e trenta, binario tre
Soffriva e si stringeva alle braccia di tutti
Lei un passo l’aveva fatto, s’era rivolta a noi, a tutti noi.
Un dormitorio in festa
Martedì 12 maggio 2007
Clicca su queste foto per ascoltare (se hai coraggio!):
ACID-BLUES
e HiP-HoP cavernicolo!
ANDY CAPP – uno di noi
Il fumetto è una passione piuttosto diffusa qui. Chi di voi si ricorda il mitico Andy!? Personaggio assolutamente "pessimo", ma che ci sta simpatico proprio perchè ci assomiglia: ha la pigrizia, i vizi, l’ignoranza comuni in ognuno…e anche qualcosa in più. Se potesse fare un salto dal Centro diurno di via del Porto Andy Capp troverebbe degni compagni per assonnati e sguaiati pomeriggi estivi. Ciao Andy, ti aspettiamo.
Per ricordare, a chi non lo conosce o non se lo ricorda, le avventure del fumetto CULT in questione riportiamo qui un’ottima scheda dal sito Cartoni Online: "Le striscie a fumetti di Andy Capp sono apparse per la prima volta all’interno del quotidiano inglese "Daily Mirror" nel 1957, furono disegnate e ideate da Reg Smythe, talentuoso disegnatore di vignette umoristiche. In Italia questo personaggio è stato ribattezzato con il nome di Carlo ed infatti molti di voi, lo avranno conosciuto grazie alle pubblicazioni della "Settimana Enigmistica" dove compariva con il titolo "Carlo e Alice". Le pubblicazioni delle striscie di Andy Capp sono avvenute anche all’interno degli Eureka Pocket, dei tascabili umoristici della editoriale Corno di Luciano Secchi (la stessa dei mitici supereroi Marvel).
Ma chi è in realtà Andy Capp? Semplice… un fannullone! La sua principale occupazione è quella di dormire sdraiato sul divano, mentre la povera moglie Flo (Alice nella versione italiana) sgobba dalla mattina alla sera non solo per le quotidiane faccende domestiche, ma anche per portare lo stipendio a casa, svolgendo il lavoro di colf. A dire il vero Andy Capp ha diverse passioni,
una di queste è frequentare il bar dello sport dove cerca sempre di farsi invitare qualche bicchiere birra dagli amici; la serata termina quasi sempre con Andy Capp che non reggendosi in piedi per la sbornia, viene riaccompagnato a casa da qualche agente, oppure dalla stessa moglie Flo, che afferratolo per il bavero e se lo trascina fino a casa. All’interno del bar, molto spesso si organizzano tornei di calcio e il nostro
Andy Capp si distingue sempre per non rispettare le regole fondamentali otre che per litigare con l’arbitro, gli avversari e gli stessi compagni di squadra; non di rado molte partite terminano con una violenta rissa generale. Nelle striscie a fumetti ci sono sempre delle scene tipo, ad esempio troviamo Andy Capp sulla porta di casa a discutere con i suoi numerosi creditori, primo fra tutti il proprietario dell’appartamento che viene per riscuotere l’affitto; Andy Capp non lo pagherebbe mai se non ci fosse sua moglie Flo.
Le discussioni e le scuse inventate da Andy Capp sono sempre molto divertenti. Un’altra scena tipo è quella con Andy Capp sdraiato su divano, mentre sua moglie, intenta nella faccende di casa, lo sprona con argomenti costruttivi al fine di invogliarlo nel lavoro, ma è tutta fatica sprecata, perchè Andy Capp resta del tutto indifferente. Forse l’unico hobby "sano" che il nostro Andy Capp possiede è quello di allevare piccioni viaggiatori. Nonostante i suoi mille difetti Andy Capp è un personaggio seguito e amato da tantissimi lettori sparsi in tutto il mondo, forse perchè rispecchia (esagerandoli all’ennesima potenza), molti vizi degli uomini comuni e sopratutto di quelli che, almeno con il pensiero, vorrebbero passare la loro vita a oziare."
Sono Mirko, non sto tanto bene, sono in depressione per fortuna la borsa lavoro mi tiene un pò e il lavoro mi piace molto. Mi manca Massimo, tantissimmo e forse è dovuta a questo il mio essere giù di morale. Devo farmene una ragione e continuare ad andare avanti. Per chiudere non sto neanche bene fisicamente, ho degli attacchi di sudorazione SUPER eccessiva insopportabile devo andar dal medico al più presto per rislvere questa situazione che mi sta veramente impazzire.