Archivio per agosto, 2006

Odio l'estate…(?)

Pubblicato: 29 agosto 2006 da massitutor in estate, operatori dispari

odio_estateSono appena tornato dalle vacanze e sono già stanco. Già: ho appena finito le mie bellissime, sudate e meritate vacanze e, al ritorno qui al Centro Diurno, sono già stanco di sentire queste lamentele su agosto, vacanze, ecc.. Mi dispiace cominciare duro ma è così. Non parlo solo dei post sul blog, ma anche dei tanti discorsi lamentosi che ho sentito qui su come è stato vuoto questo mese, su come è lunga l’estate in città quando tutti sono in ferie, quando tutto è chiuso e via dicendo. Ma non è che questo tanto odiato agosto serve un po’ da capro espiatorio per tutta la noia e la stanchezza di sempre? Di tutti i mesi dell’anno? Scusate ma ho l’impressione che sia un po’ così.
A parte il fatto che molte delle lamentele che ho sentito presuppongono il fatto che sia sempre qualcun altro a dovervi organizzare la giornata, il divertimento, gli impegni e già in questo c’è qualcosa che non va perchè siamo tutti già grandini. Ma anche che sia così, perchè: che fate gli altri mesi dell’anno? Quando vi si invita alle gite non arrivate comunque tardi? E ve le perdete. Quando si organizza una serata per un concerto lo stesso non riuscite a togliervi dai vostri giri tra sbattimento, colletta, caffè, dormitorio…e allora? Quando si deve decidere che attività o che uscita fare anche negli altri mesi si fatica a togliere lo sguardo dal pavimento e spesso si opta per la cosa più semplice e alcuni di voi non partecipano. Dunque?
Molti di voi leggono il giornale tutti i giorni, altri hanno anche qualche strumento informatico per cercare informazioni nella rete. Bastano tre minuti per trovare decine di appuntamenti interessanti a Bologna: feste, rassegne, iniziative, ecc. il tutto gratis. Io capisco che senza soldi e con addosso delle terapie o delle dipendenze sia tutto più difficile, ma almeno rendiamoci conto di questo. Non è mia intenzione smorzare un disagio che sicuramente è realmente vissuto, ma mi piace che cerchiamo di guardare in faccia alla realtà. Anche e soprattutto su questo blog. Organizzare in modo intelligente il proprio tempo può essere un problema per diversi motivi: si ha l’abbiocco tutto il giorno perchè si dorme male la notte in dormitorio o in strada? O perchè la fattanza pesa? Certo. Non ci si riesce a spostare perchè non si sa dove mettere il cane? Ok. Non si riesce a pensare ad altro che allo sbattimento, alla colletta, alla piazza? Pazienza, le cose stanno così (per ora), ma non diamo la colpa all’estate, all’agosto, alla città, ai servizi che chiudono. Dico questo solo perchè voglio vedervi partire alla grande…visto che ‘sto agosto sta finendo. Ora fate vedere chi siete, cosa volete!
Riguardo al contadino, il cinghiale, l’airone e le formiche devo ancora lavorarci..

Ben tornati dalle vacanze…!

Pubblicato: 28 agosto 2006 da massitutor in estate

Ben tornati dalle vacanze chi se li ha potuto/a, permersettele…
Purtroppo io sono rimasto a Bologna per motivi personali, ma fortunatamente diciamo che questo mese è finito. Si perchè finalmente ritorniamo nel nostro laboratorio di informatica per fare uno buon lavoro fra tutti noi, e poter esprimere i nostri problemi quotidiani e personali tranquillamente.
Vi aspettiamo…
A presto da speedy60… 
Ciao tutti!!!

A chi lo dici…

Pubblicato: 27 agosto 2006 da massitutor in estate

Ciao anna, a chi lo dici "questo agosto di merda" me lo sto passando anch’io spero di risentirti al più presto tanto rimango qui a bologna e le ferie non me le son fatte neanche io.
Alla prox speedy60

Che agosto di merda

Pubblicato: 21 agosto 2006 da massitutor in estate

Anche voi siete andati in ferie?
c’è nessuno?
Non ci posso credere, uno pensa di andare in vacanza con gli amici e non pensare a tutte le paranoie della catena alimentare dei familiari a coda, invece riescono a rompere, scusate lo sfogo,ma…
E poi senza soldi si fa poco, mi sono presa pure un mal di gola terribile a fare l’autostop sotto i temporali e poi ma dove va tutta sta gente su e giù e ora ripiombo in questa quotidianietà distruttiva, già sembro grigia e non più dorata mi è bastata una giornata di lavoro "archiviare archiviare archiviare" che hanno aspettato me?
E poi credo di essere proprio sola parole parole parole, quante parole si dicono in vacanza di cose che non ne frega niente a nessuno ma su questo blog nessuno è mai triste? Tutti maestrine/i e apprendisti stregoni tutti?
Sono indecisa schiaccio Pubblica il post o lo annego in un’altra birra?
Calma facciamo una cosa per volta.

Metadone

Pubblicato: 21 agosto 2006 da massitutor in droga, operatori dispari

Per tutti provate a legger qualcosa su quello che molti di voi trangugiano tutti i giorni. Clica qui.

Dall'altra parte dell'eclissi

Pubblicato: 3 agosto 2006 da massitutor in estate, operatori dispari

eclissiL’11 agosto del 1999 in Europa e dunque anche in Italia si è potuta osservare l’ultima eclissi totale di sole del secolo. Ovviamente se ne parlò per giorni e si vendevano un sacco di gadget relativi all’evento. Ognuno si preparava a guardare quel cerchio di sole come poteva: occhiali da saldatore, filtri ottici, radiografie di peroni e tibie venivano riesumati per essere usati come schermo per la luce. Io optai per degli scarti di rullino fotografico… Per la verità poco intenzionato ad usarli veramente dopo che i media avevano fatto un mare di raccomandazioni sul fatto di non guardare comunque mai direttamente il cerchio del sole.
Erano le ultime settimane del mio periodo di servizio civile presso l’Associazione Amici di Piazza Grande; per cui con i miei negativi in tasca me ne andai alla redazione del giornale che, in quel periodo, era in via Fratelli Rosselli, dove c’erano anche le docce pubbliche e un dormitorio. La mattina è trascorsa indolente e pesante come lo può essere una giornata di lavoro nel cuore di agosto; certo: nell’aria c’era questa attesa per l’eclissi e ovviamente non si parlava quasi d’altro. L’inizio era previsto per l’una circa e già vedevi la città che si svuotava (ancor di più) verso le undici. Le macchine sfrecciavano fra piazza dei Martiri e via Don Minzoni, le persone allungavano il passo per vedere il fenomeno chissà dove, chissà con chi, magari solo per non farsi trovare col naso all’insù in mezzo a sconosciuti. E’ un evento unico, irripetibile: per cui per forza va visto con qualcuno di importante… sarebbe un po’ come passare Natale in ufficio…se puoi eviti.
Io quel momento lo passai davanti alla soglia del dormitorio pubblico, insieme ad un gruppo di persone che vivevano lì: fra il Centro diurno di via del Porto, via Rosselli, piazza Verdi, piazza dei Martiri e i loro sentieri dei loro giri quotidiani… sentieri segreti solo a quella parte di Bologna che non vuole vedere. E presto capii che lo spettacolo non era lassù ma qua giù. Guardare il sole è veramente fastidioso e i miei negativi scuri non mi danno fiducia. Quando arriva l’eclissi è bello vedere come cambia la luce a terra, come cambiano le ombre: sembra che qualcuno abbia tirato una tenda gialla e le ombre sono diverse, più chiare, la temperatura si abbassa subito e ti sfiora uno strano vento fresco. Vorrei ascoltare tutto questo con attenzione, ma niente da fare: c’è chi grida, chi si agita per trovare un vetro scuro per guardare il sole e fa la spola fra il dormitorio e il centro diurno. Il massimo della tecnologia astrale raccattata in giro sono: due paia di occhiali da sole sovrapposti, il fondo di una bottiglia di birra, delle mitiche lastre di una qualche frattura, altri vetri anneriti con l’accendino, solo uno è così fortunato da avere un cugino meccanico che gli ha prestato gli occhiali da saldatore.
Ma ecco che cambia la luce, è arrivata. Smetto di guardare in alto e mi godo questa luce calda e un po’ soffusa su questi volti, su queste mascelle mal rasate. Una decina di gole tese in alto a guardare, ridere, imprecare e sfottere pure l’eclissi. Quando finisce l’eclissi torna caldo torrido, il silenzio finisce e tutto ritorna duro e lucido come sempre. La delusione è sempre un po’ lì dietro l’angolo, ma quasi nessuno ha il coraggio di ammetterlo. Chissà che doveva mai accadere?! Qualcosa che ti cambiasse la vita? Un fenomeno soprannaturale che avrebbe reso un ricordo la realtà di prima? Forse ognuno di noi, quel giorno, intimamente ha sperato in qualcosa del genere. Ovviamente non è successo nulla di tutto ciò. Per cui, subito dopo, tutti noi, almeno lì su quell’asfalto, abbiamo ripreso a guardare per terra. I sassi e la terra dei nostri sentieri. Quelli di prima dell’eclissi, quelli di sempre.