Archivio per la categoria ‘radio asfalto’

Ilario era a Ginevra

Pubblicato: 27 ottobre 2015 da massitutor in felicità, lavoro, radio asfalto
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Mi piace ricordare la storia di Ilario che ha lavorato al Cern di Ginevra ed oggi lavora come operatore sociale nei Servizi di Accoglienza a Bologna. Un amico e una delle persone più gentili che possiate incontrare.

Un’intervista all’amico Raffaele, realizzata nel febbraio 2007 alla Stazione Centrale di Bologna, insieme ad Andrej e Davide, che avevano conosciuto la storia di Raffaele vivendo negli stessi luoghi e frequentando gli stessi posti: i vagoni dei treni, la sala d’aspetto della stazione per dormire e le mense pubbliche della città per trovare ristoro.
La Stazione, oltre che luogo di incontro per le persone che abitano i margini è anche teatro di una delle pagine più drammatiche della nostra città e del nostro Paese e il 2 agosto del 1980 Raffaele era lì, alle 10:25, che lavorava al ristorante del piazzale Medaglie d’Oro. Da lì in poi niente sarebbe stato più come prima.
Raffaele ci ha lasciato nell’estate del 2009, esattamente il 2 agosto. Un assurdo gioco del destino, proprio mentre stava riuscendo in uno dei suoi tanti tentativi di riscatto: aveva quella “piccola casa” che sognava e una buona prospettiva di lavoro, ma la sua strada si interrompeva proprio mentre se ne andava dalla commemorazione della Strage verso la sua giornata di lavoro.
Questa intervista è stata recuperata dagli archivi del blog Asfalto ed è riaffiorata grazie al grande cuore dell’amica e compagna Morgana, che ha conosciuto Raffaele e il suo mondo alla Casa del riparo notturno Massimo Zaccarelli.

mi piace Bologna…

Pubblicato: 9 febbraio 2010 da massitutor in amicizia, inchieste, laboratorio, morte, radio asfalto, tutto cominciò così

Nel 2006, alla nascita del blog Asfalto, Radio Città del Capo: la radio metropolitana di Bologna è venuta a fare un servizio in forma di chiaccherata con i membri del gruppo fonfatore di Asfalto. Andrej era fra di loro, fra di noi ed era quello che di più aveva speso e creduto in questo progetto.
Andrej era un grandissimo mago del pc, con un gusto speciale per la grafica e, proprio in quei giorni, lavorò sodo per costruire un ambiente virtuale accogliente, funzionale e fantastico.

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Domenica 14 giugno l’equipe del Centro diurno, grazie ad un contatto di Diego, è stata invitata presso gli studi di Radio Città Fujiko per parlare di degrado. Chi meglio di noi poteva esprimersi in merito all’argomento? Noi, operatori di bassa soglia d’accesso, che mediamo quotidianamente tra utenti e servizi un’idea delle politiche sociali ce la siamo fatta da un po’. Tutti i giorni infatti siamo in stretto contatto con chi "non cerca solo un posto nella società ma una società nella quale valga la pena cercarsi un posto", quindi anche per l’intervista abbiamo voluto accanto a noi Giuseppe e Simone: entrambi corsisti dei laboratori presso il Centro diurno.
E’ stata un’esperienza interessante poter parlare di questi temi ad un pubblico di non addetti ai lavori.
E chissà che tra voi lettori non ci sia qualcuno che voglia ascoltarci adesso e lasciare un commento.
Buon ascolto!

L'Omino dei bagni

Pubblicato: 22 gennaio 2009 da massitutor in assistenze e bisogni, droga, estate, libertà, morte, radio asfalto, rielaborazione
 

A grande richiesta eccolo qua! Rimanendo in tema di BAGNI ho l’onore di pubblicare questo straordinario lavoro, che ha visto la collaborazione di Stefano Bruccoleri e Massimo Macchiavelli: il testo del nostro Stefano "Bici", come già era successo altre volte, è stato preso e interpretato da questo grande uomo di teatro e gigantesco amico che è Massimo, che ha lavorato questa volta anche al montaggio, alle musiche e agli effetti audio. E’ un progetto che risale ai mesi estivi dell’anno scorso; è rimasto nel cassetto fino ad ora solo perché avevamo in mente di montare questa elaborazione audio su un video. Fino ad ora non è stato possibile per vari motivi, comunque chissà: puo darsi che proprio l’ascolto collettivo di questo testo possa far nascere idee e collaborazioni nuove per costruire un piccolo corto.
E’ un testo che sporca i sensi e fa sentire la puzza delle vite underground, sotto il livello dell’asfalto. La voce di Massimo dona forza ad un testo già straripante di vita vissuta. E’ una voce che diventa un patrimonio, uno strumento, ma soprattutto è voce che conduce perché conosce.
Buon ascolto.

Vite diverse

Pubblicato: 9 ottobre 2008 da massitutor in asfalto fuoriporta, operatori dispari, radio asfalto
Una volta, in una notte di fine estate, sono stato invitato da Susanna Schimperna, a partecipare al suo programma radiofonico su Radio Due che si chiama Cattivi Pensieri, che è anche un blog. Il tema di quella puntata era "Vite Diverse". Dunque io e Pietro Simpit abbiamo affrontato brillantemente temi tipo: vite ai margini, lavoro sociale, drop-in, drop-out, libertà, viaggi, servizi sociali e altre amenità di questo genere. Ora è possibile riascoltarla qui, in questo lettore, per chi quella notte, buon per lui, stava dormendo o facendo qualcosa di più interessante.

Il mazzo di chiavi

Pubblicato: 26 settembre 2008 da massitutor in estate, morte, musica, radio asfalto, rielaborazione, tele asfalto

Un modo per salutare l’estate che se n’è andata. Un omaggio alle tragiche e desertiche domeniche cittadine. Questa è la seconda versione video della lettura de Il mazzo di chiavi: un racconto che ha unito Stefano Bici, Massimo Macchiavelli ed io. E’ stato un vero piacere e un’emozione autentica che spero sia contagiosa.

Radio Asfalto

Pubblicato: 9 marzo 2007 da massitutor in radio asfalto

E’ nata Radio Asfalto. Non una vera e propria radio, ma un tentativo di portare sulle strade di Asfalto le voci e i suoni della vita di strada. Abbiamo cominciato con uno dei luoghi più significativi per questa città e per le persone senza dimora: la stazione dei treni di Bologna. Buon ascolto.

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playLa storia di Raffaele, arrivato da Bari a Bologna e 31 anni che ci vive, ha sempre lavorato, però un giorno per vari motivi si è ritrovato senza lavoro, senza casa e senza un soldo in tasca. Ritrovandosi in stazione: un senza fissadimora.

play"E’ stato molto difficile accettare tutto questo, ma con l’aiuto di altre persone nella mia stessa situazione e altre che si adoperano nel volontariato, sono riuscito ad adattarmi, riuscendo a lavarmi, mangiare, curarmi, così giorno dopo giorno mi sono rimotivato." Il ricordo più brutto, impossibile da dimenticare è stata la strage di Bologna.

play"Adesso il mio desiderio è quello di tornare a vivere una vita normale, e magari riallacciando i rapporti con i miei fratelli che sono anni che non ci vediamo, però ancora è un passo che mi fa paura fare."