Ciao a tutti, volevo far notare la felicità che ci ha avvolto tutti noi che contribuiamo ogni giorno a far crescere sempre più questo blog: ASFALTO. Tutta questa felicità è dovuta al fatto che venerdì scorso su Panorama è uscito un’articolo a tutta pagina che riguardava appunto il nostro blog e delle persone che ne fanno parte. Lo voglio scrivere anche per tutte quelle persone che ogni giorno ci seguono è sono tante di leggerlo al più presto. A livello personale anche se sono 3 mesi che faccio parte del gruppo di Asfalto, oltre ad essere felice mi sento molto appagato, nel senso di essere nel mio piccolo consapevole di aver dato un contributo importante alla causa, è questo mi rende molto orgoglioso. Ma tutta questa soddisfazione l’ho notata ieri in tutto il gruppo a iniziare dall’artefice: il nostro tutor che avendolo letto per primo gli usciva felicità da tutti i pori, è a quel punto la curiosità era tanta che tutti noi abbiamo letto l’articolo, e guardandoci negli occhi di tutti noi si leggeva la soddisfazione. E stato davvero molto bello anche perchè inaspettato, però con la consapevolezza di aver fatto qualcosa di grande.
A parte questo volevo dire una cosa molto personale, cioè qualcuna mi faceva notare che quando scrivo qualcosa dovrei arricchire il tutto con molta fantasia. Un pò devo dire che mi è dispiaciuto perchè del resto devo dire che non sono mai stato una persona con molta fantasia, o forse ci sta anche che sono troppo serio anche quando un sorriso o qualcosa di divertente non farebbe male. Non so ad esempio mi capita spesso che le persone che ho davanti subito mi dicono perchè sei arrabbiato che invece non lo sono affatto. E’ proprio la mia espressione e quando vi capita di leggere qualcosa che scrivo, non pensate a non so che cosa… è solo il fatto che mi piace scrivere quello che vedo e dire quello che provo. Tutto ciò alla fine è semplice, quello che scrivo sono io e nessun altro. CIAO
Archivio per febbraio, 2007
IL mio primo amore si chiamava GRAZIELLA, era bellissima, l’avevo a metà col mio fratellino e cosa importantissima aveva il contachilometri, cosa più importante dei diritti di proprietà, accampati ora dall’uno ora dall’altro, per un ragazzino di 7 anni un vero sballo quel contachilometri. Ne ho avute tante altre, belle, brutte, cretine. Qualcuna mi è rimasta nel cuore, le altre dimenticate, quasi un rapporto amoroso. Un rapporto di amicizia o odio obbligatorio, visto che è tantissima la gente che la usa. Per usarla, venderla, comprarla, rubarla, smontarla e cannibalizarla. La biga apre mercati altrimenti chiusi (direbbe Berlusconi). Pensate solo a trance e catene. Più diventa robusta la catena più la trancia diventa tagliente. Una corsa che durerà per l’eternità. Allora appena si prende la biga si compra la catena senza mai perdere d’occhio la biga (molto importante NON lasciare MAI la bici incustodita). A questo punto qualsiasi biga avrete ne dovrete aver cura, è molto importante, perchè insieme potrete fare molta strada. Le cose importanti sono, gomme, oliare i fili dei freni, la catena e i gommini dei freni, e regolazione di sella e manubrio. Piano piano vi accorgerete che diventerete tutt’uno con la biga. Tra l’andarci e curarne la manutenzione la biga diventa una vera e propria filosofia (praticamente ZEN ) Guardate i vantaggi che offre preferenziali, portici, sensi unici, marciapieedi e chi più ne ha più ne metta. Poi prendete in considerazione i vantaggi che ne avrete a forza di respirare polveri sottili in breve tempo Metallizzerete tutto l’organismo diventerete inossidabili a tutto, certo non otterrete l’effetto CROMATURA che hanno tutti i vecchi ciclisti bolognesi, quelle sono METALIZZAZIONI che si raggiungono solo dopo milioni di chilometri e decenni di uso CIAO e….BUONA SGAMBATA.
Paure e Timori di un ''utente''
Pubblicato: 27 febbraio 2007 da massitutor in droga, laboratorio, lavoroBuon giorno. Sono Marco, oggi è martedì devo dire che stamani mi sento abbastanza bene, naturalmente ho purtroppo ancora delle cose da risolvere ma sento che tra breve qualcosa si muove. Ho lavorato dal mese di ottobre prima nel laboratorio di falegnameria in borsa lavoro, poi dal mese di dicembre nel laboratorio di informatica quì alla Cooperativa La Strada. Sono stato molto bene, anche se ci sono stati dei giorni che ero a terra come morale, tutto questo a causa dei miei innumerevoli problemi da risolvere e che non sto ad elencarli sennò si farebbe notte.
Fisicamente e mentalmente sto bene infatti sono la bellezza di 3 mesi e mezzo che non tocco più sostanze cosa per me molto bella visto e considerato che nei miei 28 anni di tossicodipendenza non era mai accaduto di stare fermo tutto questo tempo. Tra l’altro la cosa bella è che non ne sento ne’ la voglia ne’ tanto meno la necessità di usare droghe. Riguardo la mia persona ora che sto prima di tutto bene e in secondo luogo sto raggiungendo delle cose per me molto importanti sarebbe da stupidi giocarsi tutto in un attimo, io questo film l’ho visto tantissime volte, quando cominciavo a stare bene ecco che mi scattava qualcosa in testa e naturalmente in un attimo vedevo svanire tutto quello che avevo costruito con tanti sacrifici e facendomi un mazzo grande come un palazzo. Memore di questa esperienza io non voglio più assolutamente fare gli stessi errori di prima, poi penso e sono convinto che a 46 anni se ricado un’altra volta non mi rialzo più. Veramente per me sarebbe la fine a tal punto che avrei il coraggio di tentare il suicidio. Troppe sofferenze in questi 28 lunghi e interminabili anni un’altra ricaduta non la reggerei più. Ogni tanto ci penso a questa cosa tanto per avere la guardia sempre bene alta, un attimo di disattenzione e la frittata è fatta. Oggi pomeriggio devo incontrarmi con mio padre perché vado dal dentista, ho 2 denti da ricostruire. Questa cosa è stata organizzata da mia madre se era per me non ci sarei andato: primo perché si spende tanti soldi poi perché non mi fanno male, ha detto mia madre che paga lei, infatti a me dispiace molto fargli spendere dei soldi, ho provato in tutti i modi a fargli capire che non mi fanno male e soprattutto che non mi danno alcun problema ma non ce stato niente da fare, spero solo che un domani non si lamenta della spesa fatta perché conoscendo mia madre ce questo rischio. Dicevo prima oggi sto abbastanza bene e spero che questo momento positivo continui il più a lungo possibile. Ci sentiamo alla prossima volta Ciao Marco.
ASSUEFATTI
l’insoddisfazione,
la sofferenza,
l’emarginazione,
l’afflizione,
la malattia mentale e fisica,
a volte scaturiscono energie artistiche straordinarie.
La certezza che il mondo intorno lentamente svanisce,
il corpo si trasfigura,
ci porta in una dimensione spettrale,
misteriosa… Il buio…
i sogni sono felicità e i giorni sono incubi.
E' un aereo? E' un uccello? Nah, è 2004NM4
Pubblicato: 26 febbraio 2007 da massitutor in operatori dispari, sogni, televisioneIeri sera mi infilo come al solito la tunica da antico romano che porto nei momenti di relax, mi verso il mio solito bicchiere di acetone, rullo la mia porra di polonio 00 e finalmente, sistematomi sul mio divano in pelle di panda, mi accingo a riguardarmi per la trentesima volta "la guerra dei mondi".
La guerra dei mondi, se non fosse firmato da Spielberg, potrebbe benissimo entrare a fare parte di quel programma di reinserimento sociale hollywoodiano, cui accennavo su un post precedente, che concede una volta all’anno la possibilità ad un bambino mongoloide di fare un film.
So di per certo che agenti della nokia, che ha prodotto questo film per scaricare le tasse, sono andati a casa di spielberg e gli hanno imposto con la minaccia di una siringa infetta dalla lebbra di fare questo film. Che poi la minaccia secondaria, ma più temibile, come ogni minaccia proveniente da una multinazionale, è stata quella di: "o fai ‘sto cazzo di film o non ne girerai più uno, perché lo sai, sì, che siamo noi a comandare a hollywood, vero?" In effetti nella siringa c’era solo un po’ di diarrea di tom cruise, e serviva più per permettere a spielberg di discolparsi dicendo: "mi hanno minacciato con una siringa lebbrosa del cazzo e ho fatto un film così di merda perché ero intimorito".
Dunque, dicevamo del film; si suppone che ad una razza molto più evoluta della nostra, la quale non si sa bene se provenga da marte o da un semaforo, gli esseri umani stiano talmente sul cazzo da architettare un’operazione che nemmeno il bush più ispirato sarebbe in grado di ordire.
Della serie: ci state così sulle palle che invece di distruggervi subito, tipo quando siete ancora solo qualche centinaio di milioni, vi seppelliamo i nostri tripodi sotto ai piedi qualche migliaio di anni prima, così quando sarete sette miliardi, ci sarà più gusto ad uccidervi.
E vaffanculo ai costi che inevitabilmente lieviteranno.
Un po’ come quel tizio a cui stavano talmente sulle palle gli scarafaggi che ne allevava a migliaia nel suo appartamento al solo scopo di ucciderli nelle maniere più disparate.
Più logico e plausibile di così non potrebbe essere neanche un film di harry potter.
Però c’è almeno una scena, ed è quella che mi costringe a riguardare la guerra dei mondi così tante volte, dove la mano di spielberg in qualche maniera salta fuori, ed è quando il primo tripode esce dal sottosuolo, veramente bella, compresa tutta l’atmosfera di climax e di attesa iniziale permeate dal senso di catastrofe che incombe inevitabile.
Già. La catastrofe. Io amo le catastrofi se ancora non si è bene capito.
Quella scena mi è talmente entrata dentro che quando non riesco a prendere sonno mi immagino la stessa scena riportata davanti al centro diurno, con tutti che assistiamo basiti all’uscita del tripode, i palazzi che si crepano e collassano, le esplosioni, le auto scaraventate a centinaia di metri di distanza e naturalmente con me nella parte di tom cruise.
Trovo estremamente rassicurante immaginarmi a correre sotto la minaccia di un tripode assassino alto cento metri mentre tutto attorno a me viene distrutto e la gente disintegrata, con la piena consapevolezza di essere l’unico che se la caverà, perché in fin dei conti è il mio cazzo di sogno.
Normalmente non faccio in tempo ad arrivare in moto a calderino per scappare con la mia famiglia sull’asse attrezzato, il quale assieme all’euromercato e all’ikea si vaporizzano dietro di me, che sono già bello e addormentato.
C’è chi pensa a pippo, chi a rapporti sessuali, chi a una vita migliore; io per addormentarmi penso ai tripodi.
Le catastrofi, ve l’ho già detto che le amo?
Le amo perché offrono a tutti noi un’opportunità mica da poco, l’opportunità di veder morire un certo numero di persone sgradite che altrimenti non morirebbero mai, giacchè si sa che ai politici più stronzi hanno inoculato il siero dell’immortalità; la catastrofe come un vero colpo di spugna, la possibilità di ricominciare, sempre si sia fra i fortunati sopravvissuti.
Ricominciare senza guerre sante, petrolguerre, industriali e politici figli di puttana.
Ricominciare senza quei cazzoni in parlamento così restii a crepare senza soffrire.
Senza tutti quei sant’uomini che ci hanno sorretto finora con le proprie certezze e regole economiche che giustificano eccidi di migliaia e migliaia di civili con missili intelligenti e bombe al fosforo.
La catastrofe risolutiva. E’ questo a cui anelo. Con il posto in prima fila e un bel pacchetto dei pop corn più costosi.
Insomma, una bella catastrofe, vera, senza trucco e senza inganno.
Mica come la bomba iraniana, che rischiamo seriamente di non poter mai vedere sganciata su Washington od un qualsiasi altro stato o città U.S.A. a scelta.
E’ per questo che quando ho saputo sulla stringa del tg com del meteorite 2004NM4 in arrivo ho tirato un grosso sospiro di sollievo mi sono messo a fare la sfoglia e ho svegliato tutti per festeggiare al grido di: cazzo, ci siamo!
Ed è per questo che poi mi sono sentito profondamente deluso quando il giorno dopo ho scoperto che avevamo una notevole quantità di tempo per fermarlo, visto che arriverà soltanto nel 2036.
Ma vaffanculo. C’era proprio bisogno di scoprirlo con così largo anticipo? L’unica cosa che mi rassicura è che saremo troppo impegnati tutti a spendere tempo, denaro ed energie per inventarci un altro nemico di turno da distruggere qui sulla terra ed il meteorite sarà sicuramente l’ultima delle nostre priorità, così quando sarà troppo tardi sentiremo qualcuno esclamare: "cazzo, me n’ero scordatoarrrrghhhh"…..BAM!
Però nell’eventualità che ci sia qualche coglione che pensa ancora che la razza umana valga qualcosa tanto da dover essere salvata penso che proseguirò gli studi per diventare un personaggio tipo il nemico di turno di james bond e quando manderanno un razzo per spostare il meteorite io avrò un contromissile da spedirgli contro e mandare a puttane il progetto.
E comunque, ora come ora, e qui mi allaccio al centro diurno, visto che per forza glielo devo cacciare dentro se no mi licenziano, alla luce di tutto ciò trovo alquanto stupido pensare di smettere di farsi, che in sostanza fra 29 anni si crepa tutti.
Non io però, perché abito a calderino.
ps: Invito inoltre tutte le donne a non pretendere più insipidi rapporti sessuali protetti, che tanto con i nuo
vi antiretrovirali le aspettative di vita per chi si becca l’aids sono di gran lunga superiori a 29 anni.
Buona meteorite a tutti.
Yo!
A pochi chilometri da Bologna in località chiamata Farneto, c’era una grotta chiamata appunto "GROTTA DEL FARNETO" che era abitata dai preistorici, purtroppo ora è crollata. Ci sono altre grotte stupende, la più bella e la più pericolosa è la grotta della SPIPOLA che si trova sù per la Croara che sono gli appennini che dominano la Ponticella. Pensate che d’inverno esce aria calda ed in estate aria fredda, tutto questo è costante la temperatura è sempre di 14 gradi centigradi. Se volete visitare la grotta della Spipola, andateci con degli speleologi, perchè è molto pericolosa. La grotta in questione è lunga ben 30 chilometri ed è per questo motivo che vi esorto a non avventurarvici da soli E NON SCHERZO!
Buon week end a tutti i nostri lettori. La nostra rubrica per un fine settimana ricco pur essendo poveri. Puntuali come sempre. Questa settimana vi segnaliamo un’altra serie di appuntamenti, diversi ma da seguire. Questa settimana a tutta musica Live! A scrocco ovviamente.
1) I nipotinidi ManuChau —uz & Ari minimalisti pop L’Estragon ospita stasera, la band spagnola del momento: Kinki beat samba, reggae, rock, steady, hip hop, e il kinky sound, evoluzione del sound, evoluzione del suond che nel 90 fu identificato col patchanka dei mano negra di Manu Chau. L’ ultimo acquisto di Kink, è il Bolognese, Rudermandj. (Parco nord, ore 22, gratis).
2) La rassegna Murato a Villa Serena. Gli uzi & Aria da Salt lake city, quartetto capitanato da Ben Sheppard. Presenta il cd "It is Freezen: melodie" pop con chitarre distorte e accordi di piano seducenti con richiami al minimalismo, indie rock. Aprono gli Amycambe (via della barca 1, ore per 22, Gratis).
3) Non solo Note Quarta serata: Meloncello Jazz Quartet – Musica jazz, jazz be-bop, hard-bop, Modale.
Autori: Miles Davis, John coltrane, Thelonious Monk, Horace Silver, Duke Ellington, Charlie Parker. (Dalle ore 21.00 con ingresso gratuito).
Salve a tutti belli, brutti, alti bassi, inteligenti o ignranti. Vi scrivo, per quella terribile notiza, che haimè gira nei giornali, e le TV. Sono estereffato, e come potete pensare di dare una coltellata all golla di un bambino, "una madre che distrugge suo figlio, io diffido da qualsiasi, perchè non sono uno psichiatrica, e non sono nemmeno, un criminologo. Però una cosa voglio dirle: che strappare la vita ad un neonato, da sua madre, supera ogni logica umana morale, e sfugge ancora oggi.
Penso anche a quei ragazzi in America, che per una gelosia derivata da una ragazza nei suoi confronti, come si possa imbracciare un mitra, e uccidere degli alunni innocenti e comunque estranei a tutto ciò… invece sono proporio quelli a pagare per gli altri, io ho scritto questo piccolo post, con la speranza che qualcuno lo legga. Vuol dire che mezz’ora non è stata sprecata. Ciao da Massimo e in bocca al lupo.
Non dimentichiamoci poi dei giardini Margherita nome dato in onore alla regina Margherita di Savoia sono molto grandi a due passi dal centro c’è anche un laghetto con due getti d’acqua che spruzzano nel centro. In estate e a primavera insomma quando il tempo lo permette si riempiono di gente: chi ci va per studiare, per giocare, insomma per passare una giornata diversa e pensare che al tempo degli etruschi era un cimitero, infatti il museo archeologico è pieno di reperti che provengono appunto da lì, c’è anche un pezzo di strada romana visibile dall’entrata laterale, cioè quella di Porta Castiglione. All’interno di essi è stata costruita parte di un villaggio villanoviano in pratica una capanna realizzata con i criteri di allora. Quando ero piccolo c’era anche una specie di zoo, mi ricordo di un leone, di varie scimmie e di una grande voliera con all’interno pappagalli, pavoni e un grosso gufo.
Un altro parco cittadino è S.Giovanni in Bosco dal quale si ha un’ottima veduta sulla città e dal quale si nota il rosso di tutti i tetti, altra particolarità di Bologna. Questo giardino sale fino al complesso ospedaliero chiamato Rizzoli, dentro ad esso si trova un corridoio che finisce con una grande vetrata dalla quale si vedono come se fossero attaccate li vicino le due Torri in uno strano gioco di prospettiva.