Oggi!

Pubblicato: 12 gennaio 2008 da massitutor in week end a scrocco

immigrazione

Sabato 12 gennaio a Bologna si tiene un convegno sul tema della rappresentazione dell’immigrazione organizzato da Piazza Grande e dalla Fraternal Compagnia. Al convegno, che si terrà presso la multisala di Via Lodovico Berti 2/9, parteciperanno vari giornalisti delle principali testate cittadine.

Tra questi:
Nicola Rabbi – Bandiera Gialla
Gerardo Bombonato – Presidente Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna
Raymond Dassi – Il Tamburo
Rita Bartolomei – Il Resto del Carlino
Benedetta Aledda – Radio Città del Capo
Silvestro Ramunno – Il Domani di Bologna
Leonardo Tancredi – Piazza Grande
Alessandro Mantovani – Il Corriere della Sera
Moderatore: Daniele Barbieri

Il tema
L’afflusso di donne e uomini stranieri, neo o extracomunitari, a Bologna si è intensificato negli ultimi anni, tanto da concorrere in maniera significativa ai cambiamenti sociali in atto in città. Nella determinazione degli effetti che fenomeni come questo producono molta parte ha il modo in cui i mezzi di comunicazione ne parlano. La giornata ha come obiettivo quello di approfondire proprio questi temi.

Il programma della giornata
La mattina, dalle 9.30, ci sarà una tavola rotonda per analizzare *i criteri con cui le notizie legate all’immigrazione vengono trattate,come vengono selezionate, il taglio e le conseguenze che queste scelte hanno nella formazione dell’opinione pubblica.* Al tavolo i direttori dei principali quotidiani locali, i referenti di agenzie, giornali e associazioni attivi nel campo dell’informazione sociale.

Alle 15.00, ci sarà un incontro pubblico a cui sono invitati referenti istituzionali e altri operatori sociali attivi su questo tema, per fare il punto sulle esperienze di accoglienza a Bologna, attraverso *un confronto tra pratiche diverse messe in campo da operatori pubblici e privati*, con la speranza che da tale confronto possano nascere idee utili a migliorare lo stato di cose esistente.
Tra i due momenti, alle 12,30, ci sarà un pranzo offerto ai partecipanti che sarà accompagnato da letture e musiche dal mondo. E’ gradita la prenotazione.
L’iniziativa è realizzata con le risorse gestite da VolaBo – Centro Servizi per il Volontariato di Bologna – nell’ambito del Progetto dal titolo "Nodi di vita" Codice 06R60.

Sabato 12 gennaio 2008
"Immigrazione tra percezione e realtà"
Via Lodovico Berti 9/2 Bologna h.9.30 – 17

commenti
  1. simpit ha detto:

    Chi cè andato? magari potrebbe scriverci che si è detto

  2. anonimo ha detto:

    ma chi c’è andato

  3. massitutor ha detto:

    Massimo Macchiavelli, tu c’eri? se sì dicci com’è andata.

  4. anonimo ha detto:

    Bhò ragazzi sì io c’ero, alla mattina un tot di giornalisti ci ha raccontato di come la stampa dovrebbe essere più corretta nel dare le notizie sugli immigrati, barbieri che ha sempre delle trovate eccezzionali ha letto venti estratti di articoli infamanti sugli immigrati, poi alla fine ci ha detto che dieci erano sugli immigrati italiani e dieci di oggi, bhè ragazzi non c’era differenza segno che il razzismo ha una sua forma di democrazia ciclica. Purtroppo è mancato il dibattito , i giornalisti sono fuggiti alla fine del giro e ancora più purtroppo sui giornali i buoni propositi si faticano a vedere, tant’ è che i giornali non sempre sono i giornalisti. Pausa pranzo con musiche dal mondo e testi zingari letti con la bocca piena e al pomeriggio diverse associazioni si sono raccontati il lavoro che fanno con gli immigrati, mi ha colpito molto il lavoro di Fiori di strada per togliere le prostitute dal giogo del protettore, il nostro amico antonio sta facendo un lavoro immenso.Ho girato uno spot per la rai con loro e con il nostro comune amico Nelson Bova e ho avuto modo di conoscere le ragazze, storie terribili, ma tanta voglia di ricominciare. Bravo Antonio. Interessante anche l’intervento di uno straniero della consulta provinciale. Però detto tra noi ,ormai questo modo di fare le cose è diventato autoreferenziale, dovremmo farle nei supermercati queste riunioni, dovremmo tornare all’happenning per coinvolgere la gente, perchè alla fine ti guardi intorno e vedi facce con le quali parli da anni e dici cose che scucitano sempre ammirazioni ma che la gente della strada non sente. Dobbiamo andare noi dove c’è la gente, io ci sto pensando e penso che il prossimo inverno, aproffitando del carnevale cercherò di metter in campo alcune iniziative perun pubblico di casalinghe e di
    pensionati, attraverso il teatro naturalmente. Ci pensate una tavola rotonda con i microfoni all’entrata di un ipercoop, dove vita e illusioni si fondono. Che dite, partiamo con il salario minimo garantito, vi faccio un esempio in Francia un attore (scusate l’interesse)se lavora un tot di giorni e poi non ha più lavoro, viene pagato per un periodo dallo stato, che si preoccupa anche di aiutarlo a trovare lavoro, esempi illuminati ce ne sono tanti. In fondo anche il blog è un modo per raggiungere gente diversa e raccontarsi.
    Ciao ragazzi, ci si vede presto
    Massimo M

  5. anonimo ha detto:

    ENPALS, ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavori dello spettacolo e dello sport professionistico.
    Contributi, forme pensionistiche e sussidi di disoccupazione, tutto come gli altri.
    Certo poi ci sarebbe da sviscerare tali diritti nel profondo, dietro al segno grafico della scrittua, ma nulla di diverso da altre forme di lavoro, sempre gli stessi diritti (?!?!), qual strana parola odono le mie ardite orecchie!

    L’integrazione?
    E’ solo un tema di discussione per professori universitari e politici, in fin dei conti l’integrazione a cui si auspica è “l’assimilazione”, o è l’immigrato (o povero e quant’altro) a “integrarsi” oooooo fiiiiiiischia,
    ma che ci fregaaaa
    che c’importaaaaaa
    io magno bennnneeeee
    e sto al caldooooo
    e vado T.V.

    Oh Oh Oh TV TV TV
    ma quanto TVB Te Voglio Bé…

  6. anonimo ha detto:

    L’Italia sarebbe perfettamente integrata in Latino America (dev’essere per questo che metà popolazione ha il passaporto italiano da quelle parti).

    Si propone un titolo per un prossimo spettacolo teatrale:
    facendo un paragone tra il Cile di Pinochet e la nostra Italietta, ecco a voi fedeli amanti del teatro

    PINOCHETtalia… la repubblica delle menZAMPogne

    Una banda di scaltri Zanni a far scorribande in città, suonando zampogne e gridando promesse promesse tutte menzogne:
    W LE ZAMPOGNE!

    PINOCHETtalia continua…

    Prossimamente sugli schermi delle strade cittadine.

  7. anonimo ha detto:

    dimenticavo,

    ovviamente gli Zanni saran tutti PINOCCHETTzanni.

    Anzi, c’è un errore nel titolo dello spettacolo proposto, dovrebbe essere

    PINOCCHIETtalia

    chiedo perdono per l’errore.

    buona fortuna al regista che avrà il coraggio di affrontare questa avventura.

  8. simpit ha detto:

    Son d’accordo con Max quando dice ”ti guardi intorno e vedi facce con le quali parli da anni e dici cose che suscitano sempre ammirazione ma che la gente non sente” e forse anche le nuove tecnologie possono dare un contributo :” In fondo anche il blog è un modo per raggiungere gente diversa e raccontarsi”.

  9. anonimo ha detto:

    Rispondo al familiare 5,6,7. non mi interessa se gli attori hanno la pensione (dovresti andare avedere cosa devono fare per avere la pensione di un impiegato, altro che tutto come gli altri) ma non è questo il punto: il mio voleva solo essere un esempio per dire che il nostro stato sociale, come la nostra cultura è ben poco illuminato rispetto ad altri paesi europei, lungi da me usare questo blog per rivendicazioni, avrei potuto parlare della situazione delle donne che aspettano un bambino in Francia, altri cazzi rispetto a noi.Sono d’accordo qui si vuole assimilare e non integrare.
    Ciao a tutti
    Massimo M

  10. massitutor ha detto:

    ma BAAAASTA!
    di ‘sti livorosi non si capisce mai niente!
    Io ancora non capisco come si fa a non amare assolutamente ed incondizionatamente quest’uomo. Punto.

  11. anonimo ha detto:

    Purtroppo non son potuto essere presente al convegno ma son contento di leggere che andato abbastanza bene a parte la solita chiusura “tra i soliti noti” come è stato detto dal commento #4, ma mi viene anche da pensare una cosa. Non è che ai convegni ci sono sempre le solite persone perché le solite persone pensano sempre e solo a parlare? Forse quando qualcuno LAVORA tutta la settimana molto duramente pensando alle persone e cercando di produrre risultati e prodotti, anche minimi, è talmente stanco/a che non ha più voglia di parlare e poi diciamoci la verità. Ma qualcuno ha mai contato quanti convegni ci sono in giro? Se uno dovesse andare a tutti i convegni chi starebbe a lavorare?
    Nulla contro il vostro convegno, son sicuro che avevate le migliori intenzioni, ma credo sia il solito problema italiano, basta guardare i nostri governi, perché oramai non possiamo più parlare di un governo visto che questo stato non è in grado di reggere neanche una legislatura.
    Non sono i convegni e le carte che danno la visibilità.

    Trovo geniale, commenti 5,6 e 7, l’intuizione Pinochet/Pinocchiet, o in bolognese PINUCIET, in parallelo alla politica e all’intercultura e/o immigrazione.
    Anche se non sono propriamente un regista colgo l’invito e riadopererò il tema nel mio lavoro. Grazie del suggerimento a chiunque fosse rivolto.

    Inoltre poi, commenti #4, 5, 9 credo che abbiate tutti ragione.
    In Italia, e in quasi tutta l’Europa, è molto difficile vivere d’arte, ma non perchè i diritti sono diversi rispetto a altre categorie di lavoratori. Enpals è un ente, così come tutti gli altri enti, ma sono sempre categorie, nomi ufficiali per far credere che ci siano dei diritti per tutti, ma questi diritti in realtà sono sempre nascosti e vanno ricercati tra le righe. Un impiegato forse all’apparenza ha più diritti degli altri, ma poi bisognerebbe guardare i tipi di contratti degli impiegati e tante altre baggianate nascoste. La realtà non cambia molto in nessun settore del precariato, e oggi in Italia sono tutti precari.
    Quello che fa la differenza invece credo sia che in Italia siamo sempre i soliti PROVINCIALOTTI… non sappiamo uscire dal nostro guscio, non ci sappiamo vendere nel modo giusto, abbiamo paura di investire, abbiamo paura di mollare le nostre sicurezze, ci piangiamo sempre addosso e siamo sempre un po’ piagnoni e mammoni. Il discorso sarebbe molto lungo e mi sento di stare invadendo un po’ questo spazio che non mi appartiene ma rifletterei sul fatto che negli stati uniti ad esempio ma anche in molti paesi soprattutto nel nord europa sono molto diffusi i concetti di MOBILITA’, CITTADINANZA ATTIVA, AUTOIMPRENDITORIALITA’, basti guardare quante persone hanno un loro sito internet, basta guardare quanto negli USA ad esempio sia diffusa la vendita delle proprie opere d’arte per internet… poi è anche vero che l’America è il paese degli eccessi, grande imprenditore di te stesso ma se sbagli sei subito in strada, il numero di homeless che ci sono lì… ma che dire… a ognuno i suoi problemi… basta mi son già dilungato troppo.

    PPP

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