Ascolta, arriva la barbarie

Pubblicato: 10 gennaio 2010 da massitutor in civiltà, inchieste

Il nostro amico Nico Cosentino ne aveva, in qualche modo, già parlato, proprio qui su Asfalto;
altri hanno cercato di raccontare la storia degli africani di Rosarno, già un anno fa circa. Alcuni con interviste, altri con reportages fotografici. Di queste campagne si occupano molti blog: in uno di questi trovo un’incredibile notizia fotocopia, targato dicembre 2008.
Un video del 2007 Indagine di Medici Senza Frontiere sulle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori stagionali impiegati in agicoltura nel Sud Italia. 

 

immigrati_rosarno
C’è stato un periodo della mia vita nel quale pensavo che un giorno avrei intravisto la Rivoluzione. Più avanti ce n’è stato uno nel quale ho pensato avrei visto un grande cambiamento sociale, anzi: ero quasi convinto ne avrei fatto parte. Ultimamente stavo quasi per convincermi che bene avrei fatto ad occuparmi delle persone che mi stanno vicino… perché la vita è breve. Insomma fra le tante cose che pensavo avrei visto nel 2010 non avrei mai pensato di osservare il ritorno della schiavitù.
In questa storia nessuno ha ragione e nessuno ha torto: guardo il mio Paese, questi schiavi moderni e la mia gente con la stessa compassione. Forse ormai possiamo davvero solo intuire da dove arriva l’onda.
commenti
  1. anonimo ha detto:

    Ciao Massimilaiano, ho saputo che sei stato poco bene, ti auguro quindi una buona guarigione e ne approfitto per mandarti i miei saluti.
    In questo post viene usata la giusta cautela che si dovrebbe usare in questi casi molto delicati; a differenza delle testate di giornali nazionali che si schierano o da una parte o dall’altra in modo davvero vergognoso e usando parole tipo "negri" in modo dispregiativo: mi vergogno di essere italiota.
    Il problema a cui si stà assistendo in questi giorni è davvero tragico e come al solito ci vanno di mezzo sempre i più deboli, sia da una parte che dall’altra.
    Io sono originario della provincia di Foggia e da ragazzo ho raccolto i pomodori nelle campagne del gargano e ad essere sfruttate erano persone del luogo.
    In seguito con l’apertura della cortina di ferro arrivarono gli immigrati dell’est e il caporalato divenne davvero feroce con i propietari terrieri che ordinavano ai mafiosi del luogo di zittire qualunque dissenso.
    La cosa che mi ha fatto vergognare di più e stata quando furono trovati dei cadaveri sotto terra e più di venti persone scomparse dopo la stagione dei pomodori.
    Nonostante questo ancora adesso sono convinto che l’ospitalità della gente del sud rimane la migliore a livello umano. Detto questo esiste la solita cricca di merdoni borghesi e mafiosi che si permette di umiliare e distruggere la dignità di persone rispettose che lavorano in condizioni a dir poco animalesche, e che hanno la sola colpa di essere nati nel posto sbagliato.
    L’ignoranza politica del sud purtoppo rimane una costante in quanto la gente del luogo ha smesso di lavorare alle raccolte perchè la concorrenza di manodopera a basso costo non era accettabile ma , invecie di prendersela con gli sfruttatori se la sono presa con gli sfruttati.
    Quando finirà questa guerra tra poveri? Quand’è che ci uniremo e andremo a strappare i coglioni a mafiosi e politici merdosi?
    Sappiamo chi sono e dove stanno, cosa stiamo aspettando?
                         Un grosso saluto a tutto lo staff e i lettori di asfalto.
                                                                                                  Anarcom

  2. rollover969 ha detto:

    Dunque per quanto riguarda la situazione di Rosarno e il problema degli immigrati, penso che bisogna risalire un po piu in la nei tempi. Non dimentichiamo che queste popolazioni vennero fatti  schiavi e frustati se non producvano giornalmente. Chi aveva un fisico portante per poter lavorare si salvava, altrimenti veniva soppresso. Detto questo si puo ben capire quali fossero le condizioni di vita che gli veniva offerto la stessa che abbiamo visto nelle baracche qui a Rosarno. Perciò io credo che nessuna nazione tantomeno l’Italia possa far fronte a questo problema perchè secondo me è una situazione che si trascinano dietro nei secoli. Ognuno si costruisce il proprio stile di vita in base anche alle abitudini che ha ricevuto, e non credo che si possa cambare radicalmente, o meglio lo cambi se proprio lo desideri, altrimenti nessuno ti obbliga a vivere in quelle condizioni, e a quanto pare si sono adattati benissimo e non è vero che chi si adatta non ha scelta. Qui in Italia abbiamo anche noi il problema dei poveri che vivono per strada sui cartoni però al momento che gli viene data la possibilità di avere un pezzo di casa vengono abbandonate certe abitudini quelle della strada, perchè nella nostra cultura non esiste che in una casa vivono venti o trenta pewrsone come fanno loro. Tantevvero che anche gli immigrati affittano le case e casostrano vivono lo stesso in venti o in trenta nello stesso stabile. Questo significa che è quello il loro stile di vita e non c’e ne per nessuno. l’italiano non vede di buon occhio questo perchè per noi è vivere da animali (senza offesa per gli animali in quanto vivono meglio ) e non mi sento neanche di dire che sono razzista perchè il problema è il loro che sono neri.

  3. anonimo ha detto:

    urka Roll!!  non ho capito l’ultima parola, cmq se vuoi sapere il mio pensiero, penso che lì da quelle parti c’è un ns parente che ha fatto il furbo…

  4. simpit ha detto:

    ma porca lamiseria nn mi ero loggato, quello di prima son mè ciao Roll

  5. monne78 ha detto:

    avreste dovuto leggere un’intervista rilasciata da un abitante di rosarno…..
    "anchi’io ho lavorato in Germania ! noi calabresi non facciamo ‘ste porcherie all’estero….quelli li abbiamo accolti e stanno come le bestie …"
    a parte che è difficile curare l’igene se sei un bracciante agricolo e dormi per terra in un casolare fatiscente, gli italiani si sono limitati ad esportare  la mafia e,tanto per rimanere nel merito dei calabresi  in Germania, la sana abitudine delle stagi nelle pizzerie a raffiche di mitra…
    ricordo una copertina di Der Spiegel con il piatto di spaghetti al pomodoro con la p38 al mo’ di foglòiolina di basilico….ma noi restiamo comunque una razza superiore,no?

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