Ciao Girasole
Chissà chi è che ti chiamava così? Per noi eri Cosimo, Cosimino… per via della tua gentilezza e mitezza d’animo. Difficile trovare un uomo di pace come te Cosimo: non credo che mai una cellula del tuo corpo sia stata attraversata da un brivido di rabbia, di risentimento. Tu sembravi davvero venire da un altro pianeta e dai tuoi occhi traspariva una saggezza che faceva riferimento a leggi del tutto diverse da quelle alle quali rispondiamo abitualmente. Mi sei sempre sembrato un uomo a cavallo fra due mondi e per noi che siamo qui, che facciamo questo lavoro avevi sempre un sorriso rassicurante e sincero. Non hai mai abbandonato del tutto i tuoi percorsi randagi e tante altre volte hai sfidato la strada. Non avendo niente da perdere non hai perso niente, perché l’affetto di chi ti ha conosciuto è ancora vivo.
Insieme a te Cosimo io saluto tutti quelli come te che sono ai margini perché riescono a stare solo fra gli interstizi tra mondi diversi, a volte finiti, spesso sconosciuti.
Una volta mi hai raccontato che molti anni fa vivevi a Genova e ogni tanto entravi come un gatto dentro al giardino della casa di Fabrizio De André. Dicevi che lui lo permetteva a volte a quelli come te. Ed è sicuramente lì che sei adesso ed un suono di chitarra accenna nuove idee da una finestra aperta.
commenti
Ciao Cosimo, ho ancora la maschera che mi hai fatto quando eri al laboratorio, pagata con un pacchetto di sigarette, sei sempre stato una brava persona e mi dispiace molto che tu sia andato così, volevo darti il mio saluto e chissà se non sarà davvero ” l’ultimo “…..ciao Cosimo