
Questa aneuforica frase è tratta da il sito su il metadone consiliatoci da Concin (il sito è ne la pagina links de il blog) qualche tempo fà.
Sito che da un punto di vista pratico-scientifico è decisamente valido, interessante esauriente credo sia la parola giusta. L’ho letto con attenzione e dopo lunga e profonda navigatione su sito afferenti una convinctione, forse inesatta e parziale ma in tutti casi personale, è nata e, helas, ha iniziato a radicarsi in me: l’euforia si paga.
La persona socialmente integrata, priva di dipendenze psychophisiques da sostanze più o meno illegali, sia costui metalmeccanico, notaio, operatore sociale, impiegato di banca, studente di successo, lavoratore interinale o ciò che più gradite imaginare come essempio, per continuare su il suo percorso essistenziale ha obligatoriamente trovato un equilibrio ne il quale momenti di spensierata leggerezza euforizzante si innestano su l’albero di serietà, sbattimenti, stress e impegno che di fatto è la sua vita, senza che sudetto innesto provoki o necessiti tagli e scorticamenti tali da compromettere il perpetuarsi de la crescita quotidiana di quel solido albero che, come già detto, rappresenta il suo vivere quotidiano.
Questi momenti euforici si presentano in innumerevoli forme, costose, gratuite, ma tutte socialmente accettate, farne una lista essaustiva significherebbe saturare l’hard disk di questo computer e forse neanke basterebbe dal momento che si va da la semplice euforia provata da la casalinga adoratrice di Maria de Filippi quand’è seduta davanti a la propria tele a l’appagamento adrenalinico vissuto da il dirigente d’azienda in ferie mentre scala una parete di ghiaccio di una montagna de l’Antartide passando per la serata al pub de lo studente o la partita a carte de il metalmeccanico. Per rispettare o meno qualcuno io debbo necessariamente conoscierlo personalmente e conosco e rispetto diverse persone che vivono vite riconducibili a quelle sopracitate ,non sò se la mia condizione di emarginato influisca inconsciamente su il giudizio che porto sugli altri, non sò se malgrado la mia volonta cosciente io abbia l’odiosa tendenza a creare 2 categorie separate e antagoniste basate su parametri d’integratione sociale ne il mio interagire con li altri, quello che sò è hce le persone ke vivono momenti d’euforia in maniera socialmente accetata, come ho esemplificato sopra, hanno diritto a tutta la mia invidia.
Perke chi è o è stato tossico molto, troppo difficilmente riuscirà a vivere con altretanta facilità momenti di spensierata, leggera euforia “substance-free”, senza doverci miskchare in qualke modo una qualke sostanza che come dire dia una mano a il suo cervello a gioire di quello ke sta vivendo. È neurochimicamente impossibile, non l’ho fatto io il cervello humano, ma come voi conosco la questione de i ricettori per le endorfine sregolati, dopati da l’uso d’oppiacei, e siccome tutti quanti ne siamo ben informati, non ritengo opportuno dilungarmi oltre.
Non ho esperienza sufficiente per parlare con cognitione di causa degli scompensi emotivi provocati dall’uso di altre sostanze che non siano li oppiacei e in minor misura la coca, ma credo ke anke l’alcol, le metamfetamine, li psicofarmaci, la ketamina creino problematiche similari allora, il methadone e simili sono stati messi a dispositione da le varie amninistrationi governative per permettere a la persona tossicodipente di superare, non sentire i syntomi physici de l’astinenza da oppiacei e poter esser così physicamente idonei a svolgere 1 attivita lavorativa construendo in tal modo la base economica per il,si spera, solido albero che sarà la sua vita da ex tossico.
Ma abbiamo visto come la solidità de l’albero de la vita sia fortemente interconnesso con le modalità de i momenti di disimpegno basati su un substrato d’euforia, momenti che si declinano in 1000 forme con un millione di volti ma ke hanno come costante la gratificatione ne il momento in cui sono vissuti.
Abbiamo visto che chi non usa più i derivati de l’oppio, chi ha smesso di farsi le pere si trova in una situatione d’handicap emotivo, il corpo grazie a il methadone, sta bene, ma la testa non segue la carne: depressione, disinteresse, incapacità di trovare piacevoli cose che per tutti li altri lo sono…
Lò già detto: li scompensi endorfinici e i loro cazzi.
La soluzione sarebbe permettere a chi è affetto da tali disturbi di assumere l’antitodo, la medicina… ma vivendo in un regime prohibitionista sò che questo è impossibile, che rimarrà a lungo un’utopia, cosi diligentemente assumo la mia terapia governativa e convivo come posso con il mio handicap emotivo.
Ciò che però trovo atrocemente assurdo è il vergognoso tono trionfante con il quali responsabili e specialisti delle terapie methadonike da i loro siti web annunciano a il mondo le propietà non euforizzanti de il methadone, come pongano senza ritegno l’accento su il fatto che 1ex tossico sotto trattamento mai potra, grazie a il methadone tirarsi su un pò il morale, propio perche il meta non da euforia. Per loro il problema è risolto ne il momento in cui il consumatore sta phisicamente bene, dopotutto si tratta di gente che ha avuto comportamenti illegali per parte de la loro existenza, dopo tutto la matrice judeo-christiana de la nostra cultura da ampio spazio a l’espiatione de le colpe… quindi che il tossico s’arrangi con i propi scompensi emotivi.
Vorrei lanciare un appello contro tutto ciò,ma,a parte scrivere la solita crociata antiprohibitionista. Non saprei proprio cosa aggiungere quindi mi astengo. Scusate la lunghezza di questo post ho de i problemi con le syntesi(colpa de li scompensi).
ciao dario il tuo ragionamento è giusto sotto molti punti di vista ma sei molto lontano dalla verità.
Allora provo a spiegartela io perche questa verità la sto vivendo giorno per giorno. il fatto delle endorfine e la depressione che sopraggiunge quando smetti di farti è una cosa normale perchè è una risposta normale del tuo corpo e del tuo cervello alle sostanze tossiche che hai accumulato.
Ma dire che non sarai più una persona che godrà della vita questo è sbagliato e te lo dico io che ho smesso di farmi da circa tre mesi e fino a quattro mesi fa prendevo 100 mg di metadone adesso oggi 2 ottobre 2006 ne prendo solo 16 e sto continuando a scalare per arrivare a zero.Sono la persona più felice di questa terra e godo di tutto,anche di più di una persona normale,vedi e dentro di te che si trova la felicità non nelle sostanze.Il fatto che uno sta un po o molto male quello è una cosa assodata ma fortunatamente è solo una cosa passeggiera, e più passa il tempo e più si ritorna normali dal punto di vista chimico umano.Ma la felicità il godere delle cose della vita quella è già dentro di te, e nessuna sostanza può renderti felice ricordalo.
Laertetranquilo
gli errori avvengono anche nelle migliori famiglie,però il fatto dei pesci infaccia quello proprio non suona bene.
Ti do un consiglio amico cerca di moderare il linguaggio quando parli di cose serie invece di fare dell’iroina che non è proprio il caso,cerca di studiarti l’argomento e studialo bene,e ricordalo una volta che l’hai studiato bene bene ti renderai conto sei sei intelligente di non aver capito proprio un tubo e sai perchè perche solo chi ne fa e ne ha fatto uso lo può capire ricordalo anzi se lo dimentichi scrivilo.by laertetranquilo per massitutor
Per quanto riguarda le persone che non riescono a smettere pur avendo fatto migliaia di tentativi,be per quelle persone ci vorrebbe proprio l’eroina controllata come terapia,cosi avrebbero una vita molto più normale di quella che fanno lottando tutti i giorni per averla.Invece per quelle persone che vogliono smettere e tentano in ogni mpdo,per quelle dico di mettercela tutta che prima o poi ci si riesce,come è successo a me.
Evidentemente il problema tecnico che abbiamo avuto ha generato davvero un po’ di incomprensione e ce ne scusiamo ancora. Volevo solo dire che, per qualsiasi commento o interpretazione bisogna fare riferimento a Bolognalafogna e a te Laertetranquilo che hai messo il commento, ma mi sono già stufato di ripeterlo. In questo caso non ho voluto avere ragione proprio di nulla: sono stato costretto (come moderatore e amministratore del blog) a postare il post col mio nome, tutto qui. L’importante alla fine è il contenuto. E poi carissimo, altra cosa molto importante per questo blog (e comunque per me) è l’ironia proprio nel parlare di queste cose. L’ironia non è mancanza di rispetto ricordalo1 E poi tu ci sei passato da via del porto…sai di cosa parlo.
Sorrisi
Massimiliano
l’ironia è una bella cosa per chi non ha provato quello che abbiamo provato noi,forse saremo ancora ironici un giorno forse chissà ma per adesso prendo tutto sul serio.tu sei un caro amico,ma telo chiedo proprio da amiconon usare l’ironia con me a parte qualche battuta che mi sta pure bene,ma non su argomenti che riguardano la vita e la morte.
siamo alle solite..Laertetranquillo, non credi a tutto ciò che può rendere la vita e le relazioni un po’ meno pesanti. Prima ti offendi, pensando che volevo paragonare la tua storia con una novella… volevo solo esprimere un pensiro come hai fatto tu e mi sembrava un pensiero positivo..poi ti offendi pure per l’ironia che tenta di far apparire degli argomenti, non c’è dubbio pesanti e difficili, un po’ più sopportabili e magari riderci sopra insieme, che fa sempre bene! E quando dico insieme, intendo con persone che ci sono passate o che ci sono dentro alla grande, personalmente o di riflesso. Sulla morte forse hai ragione..ma sulla vita..se mancano i sogni, l’ironia, il tornare perchè no bimbi, come tu dici essere puri, se dobbiamo proporci alla vita in modo serio e gravoso…ma che vita è? Anche se a volte non è facile, gli avvenimenti tendono a rattristarci e a demoralizzarci, non è così che possiamo cambiarla..la nostra vita…sperando che anche questa volta non interpreti male le mie parole, ti saluto e ti auguro una buona giornata. Stefi
Un sogno,un vita migliore,il cuore mio nel tuo.Quanto sudore per arrivare poi a desiderare anche un po di pane.L’ironia che bella cosa,ho sempre cercato di ridere anche quando mi sono ritrovato all’obitorio.Forse io sono diverso quando parlo di certe cose non voglio ne ironia ne battute voglio serietà voglio che la gente cambi come ho fatto io,non ridendoci sopra ma piangendo come ho fatto io,lacrime calde e tristi tanto tristi.Allora la vita apparirà come veramente è.Noi siamo un sogno dentro un sogno come disse il grande totò,è il sogno più vero che ci sia, lui si che fa ridere.Tante volte per trovare un sorriso guardavo la televisione e vedevo totò con le sue smorfie i suoi atteggiamenti,le sue battute geniali,e anche se lo vedo ancora mille volte,è sempre bellissimo lui veramente ha fermato il tempo in quelle battute,ma noi poveri mortali non possiamo fermare il tempo con la nostra inutile ironia,quando parliamo di cose serie preferisco parlare di realtà da combattere piangendo,e cosi che mostriamo noi stessi si piangendo mostrando quello che veramente ci fa soffrire quello che veramnte vogliamo con tutte le nostre forze.
Li ha bologna ho avuto occassione di lavorare ma non l’ho fatto,piangevo ero combattuto tra rimanere li e farmi una vita come volevo io e dall’altra parte tornare per cambiare ricominciare una nuova vita con chi veramnte amo con chi voglio passare tutta la mia vita.Allora piangete per ritrovare voi stessi e seguite quello che veramnte volete abbandonando tutto il resto che non conta.E se un giorno svegliandovi vi trovaste in un luogo dove non vi è rimasto nulla allora ridere ho essere ironici a che cosa vi sevirà,allora si che piangerete per non aver avuto la forza di farlo prima.
il mio commento è stato pubblicato alle ore 19:35 e non alle ore 18:35.del giorno 8 ottobre 2006
aggiornate gli orari.