Il sogno è finito

Pubblicato: 5 novembre 2006 da massitutor in asfalto fuoriporta, droga, felicità, pensieri in libertà

Una luce dal fondo del letto sale lungo le coperte:
il sapore in bocca è un misto di aceto e pepe, la consistenza di segatura.
La testa è dolente la posizione scomoda: era un sogno senza cuscino di piume.
Le mani sono legate insieme, saldate da una pellicina invisibile, arenate al bordo, in bilico.
Lo stomaco è contratto e freddo.
Dal naso un odore di nausea.
Aria secca e polvere.
Rumori: “Il mondo esterno esiste come un attore su di un palco: sta lì, ma è un’altra cosa”.
Ciao a cosa vi fa pensare?

commenti
  1. stefi71 ha detto:

    Ciao Anna, ho riletto diverse volte il tuo post, alla fine ho visto la pace della notte che a poco a poco se ne va, inizia ad intravedersi la luce, i miei figli si svegliano, il mondo si sveglia…e io proprio non ce la faccio, non riesco proprio a svegliarmi insieme a lui. Un nuovo giorno inizia, si sentono i rumori della gente, del lavoro, della vita.. Ma in quel momento io non sono viva, vorrei continuare a dormire, vorrei stare ancora e ancora in quel letto, anche se è scomodo e il corpo è indolenzito, ha voglia lui di partecipare al grande spettacolo, vorrebbe essere uno dei protagonisti principali….ma la testa e il cuore sono stanchi, lo tengono legato…gli sussuranno che non ce la potrà mai fare.

  2. Cathtrine ha detto:

    “il mondo è un altra cosa”
    è sentirsi fuori posto, dimenticati all’angolo, in attesa di qualcuno che torni a prenderci.

  3. scortys ha detto:

    Ciao, sono Massimo, a me piace molto scrivere sui blog, perchè per me è un esperienza nuova, io qualche anno fa non avrei mai pensato, di usarne uno, e addirittura usare un blog. L’idea che ho io del blog , visualizzandolo mentalmente lo pararagono ad un megafono, nel senso che per megafono intendo la posssibilità di averer un messaggio che vada oltre i normali sistemi, con un ampio raggio d’azione, ho lettto quella poesia, è belòla indubbiamente, ma dandogli un interpretazione personale la trovo completamente troppo miraggio meno realista, comunque dal blog c’è sempre uno o più motivi per imparare, conoscere, confrontarsi esprimersi, liberamente come ognuno crede opportuno. Ciao…

  4. anonimo ha detto:

    hey Scortys…. ECCHISSENEFREGA non ce lo metti?…

  5. balza73 ha detto:

    In effetti Massimo, come spesso capita, non dici mai niente di nuovo: che ti piace scrivere sul blog l’abbiamo capito, ma che c’entra con questo post? Se non sbaglio c’è una domanda alla fine del post… e ben pochi di voi hanno risposto.
    Io non la so dare una risposta perchè è una sensazione che non ho mai provato, posso solo immaginarla e quindi non vale.
    Massimiliano

  6. stefi71 ha detto:

    Anch’io devo dire che non ho provato proprio le stesse senzazione che descrive Anna, ho letto il suo post diverse volte, ho provato ad immaginare me stessa in ciò che descrive, molto bene tra l’altro: non mi pare una delle solite poesiuole che abbondano nel mondo dei blog, e mi sembra anche veritiera, nel senso che ognuno di noi, certo a suo modo e con sensazione proprie, ha avuto un momento dove ha sentito di non farcela, un momento in cui il mondo era lì, intento a recitare il suo spettacolo, e noi eravamo un’altra cosa, intrappolati nel nostro star male, ed abbiamo fatto fatica. Penso che sia l’ultima frase la più importante. Proprio adesso mi è venuta alla mente un’altra sensazione che risale a molto tempo fa, precisamente alle prime esperienze di tossicodipendenza, quando, ignara ancora di cosa fosse l’astinenza..la scimmia..ad un tratto, prepotentemente l’ho capito. E io, che eri abituata a essere la protagonista delle mie giornate, osservavo gli altri, presi ognuno dalla propria parte nel grande spettacolo, anch’io ero lì, ma non ero nessuno perchè incapace di farvi parte, capace ormai solo di pensare alla roba, se non altro per darmi un po’ di carica per affrontare la fatica della vita.

  7. annaD ha detto:

    …..non ero nessuno perchè incapace di farvi parte, capace ormai solo di pensare alla roba, se non altro per darmi un po’ di carica per affrontare la fatica della vita.

    Tu che sembri così vicina e pur così lontana perchè in salita e se non sbaglio con i tuoi figli, tu che ami commentare i miei post, tu … aiutami: la roba non mi appartiene credo culturalmente o che ne so io… ma questo abbandono di cui parli anche te che hai sentito… mi attira, come una voragine. Riesco ad analizzarla solo quando mi dò dei fermi…spesso per giorni non leggo e non scrivo nulla, neppure apro il PC. Non sò bene cosa faccio in quei giorni ho dei vuoti tremendi, so che sono stata in malattia, finta finta o per lo meno non quella che ho dichiarato a lavoro, forse malata nel cuore, si ma che ho fatto? Si sono uscita una sera, ricordo l’inizio della serata, poi qualche battutta sulla mia faccia distrutta i nervi a fior di pelle un oste comprensivo, un amico sdentato, poi un alba su una collina sopra i tetti rossi della città e la voglia di non prendere in mano nessuna redina, nessun impegno, nessun telefono e poi ci sono tre giorni di buio totale, un puzzo di cibo avariato e posaceneri stracolmi, cosa ho fatto, cosa ho pensato? Ecco so che è un momento, domani mattina vado a lavorare, quanto durerà? e la voglia di scivolare scivolare scivolare quando riuscirò a tenerla a freno??
    Caio Stefy

  8. stefi71 ha detto:

    Anna, credo che non di non essere io la persona che può aiutarti, spesso non so aiutare neanche me stessa..quel che posso fare è cercare di capire, e anche questo non è sempre facile. Riguardo alla salita, è dura, come del resto credo lo sia per tutti, ed è ancora lunga la strada da affrontare. In realtà so che ho fatto molto, uno dei miei problemi è di non credere molto in me stessa e nelle mie capacità, vorrei che ci fosse sempre qualcuno che mi prende per mano e che mi guida, come una bimba..la realtà è più dura, siamo soli nelle nostre decisioni, dobbiamo affrontare il presente, anche se non ci piace, dobbiamo viverlo questo presente. Quel che facciamo è solo un rimandare…un rimandare a domani, a dopodomani…ma poi tanto i conti arrivano. Sapessi quanti giorni ho passato nel nulla, sapessi quanti vuoti ho anch’io nella testa, quante persone che mi hanno raccontato qualcosa che proprio non ricordo…sono momenti dove non c’eravamo, dove il presente era “un’altra cosa”. E quando ti svegli, trovi solo rovina attorno a te e capisci che non è servito a niente, che non abbiamo vissuto. Il rendersi conto è però importante…ti assicuro che ci sono persone che persano, o per lo meno dicono, che tutto va bene, anche quando è evidente che non lo è. Chissa poi se sono così lontana come credi tu…forse se se fossi lì dove sei tu, se non avessi la responsabilità dei bimbi, probabilmente mi metterei in malattia e mi perderei insieme a te..

  9. scortys ha detto:

    Ciao, chi vi scrive è Massimo, che ha detta tua e del mio tutor Massimiliano,ultimamente ho delle forti carenze di memoria, iniziativa, fantasia, insomma i miei critti sono praticamente grigi. Io ammetto che ultimamente non sono proprio sulla cresta dell’onda, d’altra parte trovatemi qualcuno che non ha momenti down, e che si sempre up! io ho altro difetto che riconosco, è sicuramente, la mia lentezza nell’assimilare concetti, pensieri e altre forme di comunicazione, anche nella vita di tutti i giorni, a volte tendo a comunicare molto poco, ciò non mi giova di sicuro, ma quello che mi fa bene è pensare che, comunque questo ciclo di apatia, senza esagerare, e ben ricordo di tempi in cui era praticamente facilissimo, anzi mi veniva così facilmente, che non ci facevo quasi caso, dover giudicare le persone da momenti non facili, ho perchè , uno non riesce a esprimersi come vorrebbe, questo, crea confusione, però io posso comprendere Massimiliano il mio tutor, che miconosce sicuramente, ma caro anonimo, tu che mi conosci molto poco, evita di sparare a zero su persone che non conosci. MEDITA! MEDITA! MEDITA!

  10. Soundd ha detto:

    “Il sogno è finito

    Una luce dal fondo del letto sale lungo le coperte:

    il sapore in bocca è un misto di aceto e pepe, la consistenza di segatura.

    La testa è dolente la posizione scomoda: era un sogno senza cuscino di piume.

    Le mani sono legate insieme, saldate da una pellicina invisibile, arenate al bordo, in bilico.

    Lo stomaco è contratto e freddo.

    Dal naso un odore di nausea.

    Aria secca e polvere.

    Rumori: “Il mondo esterno esiste come un attore su di un palco: sta lì, ma è un’altra cosa”. ”

    Non serve addormentarsi x poi scoprire svegliandosi che il mondo è un grande palco dove molti recitano e altri stanno solo a guardare. Ma come ogni spettacolo ha un inizio ed una fine, non ci sono i tempi supplementari, è solo teatro..e alla fine dell’opera scenderà il sipario.
    Il gioco sta tutto nel saper utilizzare il tempo che c’è dato, le giornate che non ricordi non torneranno indietro, i posaceneri non si svuoteranno. Puoi solo passarne altre tra fumo e cenere. A meno che tu non decida di alzarti e uscire fuori.
    Lì c’è il sole, il vento, la pioggia, il freddo, il caldo…..lì c’è vita.

    Mary

  11. anonimo ha detto:

    ….sing!!!! 😦
    Daniè

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