Mi permetto di "riciclare" uno scritto che ho trovato fra i commenti più recenti perché affronta uno dei temi più importanti di questo blog: costruire un ponte di comunicazione fra mondi diversi in questa città (società?!), perché solo così crediamo sia possibile una vera solidarietà. Perciò cara Precaria che stai dall’altra parte del ponte ti scriviamo perchè abbiamo qualcosa in comune: stiamo tutti sullo stesso mondo e il mondo è precario…e lo è sempre di più.
"…ho scoperto questo blog grazie alla trasmissione Rai sul web che fanno dopo il Regionale.
Mi piace l’idea che possiate raccontarvi.
Siete tanti.
Troppi. Scrivo affinche ‘ non crediate che a noi passanti benestanti (poi benestanti di che, se non fosse per il rotto della cuffia staremmo come voi se non peggio..) che vi neghiamo la monetina ce ne freghiamo di voi.
NON E’ COSI’.
Il problema e’ che se dovessimo allungare una monetina a TUTTI quelli che ce la chiedono (maledizione, ma che cavolo, ma siete TUTTI per stracci??) non arriveremmo nemmeno alla 2′ settimana, altro che alla fine del mese!!!!
Non abbiatecela con noi.
Abbiamo anche noi una vita da sgranocchiare, finche’ Prodi ce lo permette.
Una precaria."
commenti
La precarietà è oggi il problema più importante e sentito, che accomuna persone diverssime tra loro, per età, condizione sociale, pensiero politico; siamo tutti in un gran barcone traballante. La lotta per qualcosa di giusto unisce il popolo.
Parlando a favore dei disagiati, dei diversi, dei senza fissa dimora, ci sono certo quelli che, in “stracci”, chiedono la monetina in strada, ma esiste anche chi ci vorrebbe provare. Pensate quindi, voi che siete dall’altra parte del ponte, a quanto può essere difficile per alcuni integrarsi nella società, entrare nel mondo del lavoro, cercare di recuperare la dignità persa. Serve la partecipazione di tutti!!
mi fa piacere che il mio comento vi abbia interessato al punto da usarlo come post.
Come vedete vengo a trovarvi spesso…. ho linkato il blog nel mio per restare collegata.
Vero, la precarieta’ e’ un po’ di tutti… ma allora perche’ non sento affatto vero il famoso mezzo gaudio?
la Precaria
be’ la monetina e’ sicuramente importante, ma non c’e’ solo quello!
E’ proprio vero il MEZZO GAUDIO non consola per niente. Perchè possa essere di qualche conforto deve essere CONDIVISO questo malessere, mentre oggi tutti cerchiamo di nasconderlo o per lo meno di non sbatterlo continuamente in faccia alla consapevolezza continua che appesantisce tutto, cerchiamo di non farlo vedere per diversi motivi: non va di moda avere dei problemi in genere qualsiasi essi siano, il nostro sano bisogno di consensi è stato intrappolato dalla pubblicità e non ho mai visto uno spot che fa rendere desiderabile condividere la sofferenza. Secondo, si pensa che star bene significa solo essere felici non avere problemi, ci si dimentica come si sta ad avere qualcuno vicino quando si è disperati e pieni di problemi. E terzo…. lo lascio a voi
Operatrice dispari Concetta
Ciao Cari8ssima chiunque tu sia. Hai perfettamente ragione quando dici che se dovessimo dare una moneta a tutti sarebbe un problema per fortuna non è la cosa che più ci interessa ok. quello che a noi importa è trovare un modo per poter comunicare con tutte le persone che vogliono mettersi in contatto con noi e ci fanno sentire vivi. Contatti del genere per me personalmente mi rinvigorisce molto di più che una stupida moneta, “” perchè dico questo” : perchè i rapporti con le persone sono sempre meno diretti dal punto di vista umano per colpa della realtà virtuale e quindi sono contento di questo ciao un abbraccio.
Oggi vorrei scrivere qualcosa di importante non è tanto il fatto che tu mi lacsi la monetina .Ma pensa se tu lo faresti e come te tutti quelli come te lo farebbero pensa come cambierebbe la nostra giornata certamente la cosa cambierebbe in meglio dopo tutto acosa vuoi che siano 50 cents per te o per tanti altri come te non sono nulla allora non stiamo a piangercin a dosso quando potete aiutateci mix67
Una monetina aiuta sicuramente. E anche inpedisce rubare nei negozi che non piace a tutti quanti. Si è vero che arrivare a fine mese fanno fatica tutti quanti uno in piu altro di meno. Però siamo anche quelli che non hanno neanche possibilita iniziare stò mese e poi chiedono sta monetina. Sicuramente stiamo affrontando fatica tutti quanti.
Cara Precaria, è un attimo passare dalla parte di quelli che chiedeno le monetine…
Comunque mi sebri pronta.
bisogna cercare di capire anche chi si fà una semplice passeggiata in via indipendenza,e nel raggio di 50 metri si ritrova una decina di persone che domandano la monetina,qualche centesimo……,sono tanti,troppi,è vero che bisognerebbe uscire di casa con la tasca piena di monete da 50 cent,per poter accontentare un pò tutti,credo di poter comprendere (ma non giustificarli)quelli che si arrabbiano quando ricevono la richiesta di qualche spicciolo,ma perchè? per non umiliare ulteriormente chi fa colletta per necessità,forse la miglior cosa da farsi è rispondere con un semplice “non ce l’ho”,senza infierire ulteriormente sul disagio di chi è costretto a chiedere. tantissimi precari,disoccupati,lavoratori part-time,lavoratori in nero non hanno uno stipendio sicuro o addirittura stipendio da fame,arrivano a fine mese a malapena ,è naturale che prima pensano a loro e poi se possono,danno qualcosa……sennò ciccia!!!! Ci farei vivere un parlamentare (che hanno stipendi stratosferici) con 600-700 euro al mese, forse sarebbe l’unico modo per fagli capire cosa si prova e come si fà a sbarcare il lunario. é troppo facile parlare “con la pancia piena”.
Troppe volte ho dovuto vedere persone anziane che dopo una vita di lavoro,di sacrifici e di fatiche,sono costrette a chiedere la monetina per poter mangiare, qui a bologna ne ho visti tanti, poveretti, è davvero umiliante tutto ciò.
Se ritorno indietro con la memoria non mi ricordo di aver mai visto cose simili in passato, perchè ora succede? chiediamocelo.
Ma certo caro Mix… certo che sarebbe bello davvero se tutti i passanti ti dessero una monetina… tanti problemi sarebbero risolti no? Tipo che potresti rimediare la busta senza lavorare. Il mondo è proprio crudele…
…La busta? Intendi la dose? Ma per favore, prima il pane, poi in caso il veleno.
Il pane costa meno e ti fa campare.
La dose ti costa una caterba e di sbatte ogni giorno di piu’, come se non fossi gia’ fottuto abbastanza.
Leda
salve
non posso che invitarti nel mio altro blog.
clikka su.
personaggi precari è aperto a contributi
La monetina è una cosa importante ma pensare di campare ogni giorno di quella e per giunta per anni e anni è impensabile e oltremodo offende anche la cortesia delle persone,allora rimbochiamoci le mani che chi cerca trova.
Approposito di monetine, volevo raccontarvi cosa mi è successo ieri sera a Sondrio. Premetto che è una città molto ricca, si nota dal numero di banche rapportate alle dimensioni della città. In giro non ci sono persone che scollettano, apparte un signore non più giovane che, suonando la chitarra, accetta offerte e qualche raro caso davanti al supermercato. Dicevo che ieri sera mi ha fermato un ragazzo, che mi ha proposto l’acquisto del fiocchetto rosso, che ben conosco, a favore dei malati di aids. Un po’ titubante, causa i miei trascorsi, ho guardato nel portafigli, dove c’erano 15 euro, e ne ho presi 5, per me già molti. Lui mi ha guardato un po’ stupito, poi ha tiratoi fuori il suo, di “malloppo”, con fogli da 50 e molti da 10, come per dirmi che 5 euro erano una miseria. Per finire mi ha pure chiesto una sigaretta. Mi sono chiesta se una cosa del genere avrebbe potuto succedere a Bologna. Il fatto è che troppa acqua, come si dice, è passata sotto i “portici”, nel senso che ormai sono troppi anni che si vedono persone che chiedono, in una città non più così ricca. Un consiglio: venite a scolletare a Sondrio, ma mi raccomando, con vestiti puliti…
Leda, il commento di Balza era ironico, comunque sappi che quando una persona usa sostanze, prima c’è la dose, poi casomai, se avanza, c’è il pane. E’ una questione di sopravvivenza, se non ti fai…figuriamoci se ti viene voglia di mangiare!
Grazie del soccorso Stefi… ogni volta che non riesco a far passare un po’ di sarcasmo in questo blog mi cascano proprio i…. ma per terra proprio! Che fatica… Che pesantezza che si respira in giro!
da ieri sera,dopo aver seguito la trasmissione “report” su rai 3,che per l’appunto trattava l’argomento precari,cooperative che vanno e vengono come la tempesta,ho capito seriamente che il problema è immenso. non basterebbe un blog intero per discutere sulle boiate che succedono da un poco di anni a questa parte,ma lo sapevate che le cooperative(tutte in generale) grazie a un testo di legge pagano all’inps per il lavoratore i contributi al 50% ? voglio capire (ai fini pensionistici) che valore hanno ? chi ne sa qualcosa mi aiuti grazie!!!
io,se vedo qualcuno di voi che fa colletta,la moneta non la do perchè immagino che fine facciano,preferisco pagarvi un panino…… che aiutarvi a farvi una pera
comunque non è tanto la monetina che tu mi lasci è il seguito che ne viene può essere diverso non tutti vogliono la monetina per la busta ma anche per mangiare quindi guarda alla persona e poi decidi
Anonimo, questo è stato proprio il mio pensiero, quando leggevo i vari commenti al post: adesso ci sarà sicuramente qualcuno che scriverà..se la mia monetina serve per la pera, non la darò più, preferisco pagarvi un panino. Devo dire che quando ero in strada, a differenza di altri miei “colleghi”, ero bel felice quando qualcuno mi offriva un panino e si fermava a fare quattro chiacchere insieme a me, ma la verità è un’altra..l’aiuto non è certo questo..per un tossico la primaria necessità è la pera, quindi se la farà lo stesso, sia che tu gli dia la monetina che no. Diciamo anche che non tutti quelli che scolletano si fanno, in strada le tipologie di disagio sono molte. Per me, quando scolletavo, era molto importante trovare delle persone che oltre alla monetina cercavano di capire, che mi regalavano un sorriso e un po’ di voglia di andare avanti…per esperienza devo dire che di belle persone ce ne sono ancora, ne ho trovate di più in strada, dove ..”è vero quel che vedi..”, che adesso che sto cercando di fare una vita “normale”.