Ho licenziato Dio
gettato via un amore
per costruirmi il vuoto
nell’anima e nel cuore.
Le parole che dico
non han più forma né accento
si trasformano i suoni
in un sordo lamento.
Mentre fra gli altri nudi
io striscio verso un fuoco
che illumina i fantasmi
di questo osceno giuoco.
Come potrò dire a mia madre che ho paura?
Chi mi riparlerà
di domani luminosi
dove i muti canteranno
e taceranno i noiosi
quando riascolterò
il vento tra le foglie
sussurrare i silenzi
che la sera raccoglie.
Io che non vedo più
che folletti di vetro
che mi spiano davanti
che mi ridono dietro.
Come potrò dire la mia madre che ho paura?
Perché non hanno fatto
delle grandi pattumiere
per i giorni già usati
per queste ed altre sere.
E chi, chi sarà mai
il buttafuori del sole
chi lo spinge ogni giorno
sulla scena alle prime ore.
E soprattutto chi
e perché mi ha messo al mondo
dove vivo la mia morte
con un anticipo tremendo?
Come potrò dire a mia madre che ho paura?
Quando scadrà l’affitto
di questo corpo idiota
allora avrò il mio premio
come una buona nota.
Mi citeran di monito
a chi crede sia bello
giocherellare a palla
con il proprio cervello.
Cercando di lanciarlo
oltre il confine stabilito
che qualcuno ha tracciato
ai bordi dell’infinito.
Come potrò dire a mia madre che ho paura?
Tu che m’ascolti insegnami
un alfabeto che sia
differente da quello
della mia vigliaccheria.
LINFA GREZZA (splatterpink)
Ci sono alcune piccole cose che dovresti spiegare. Tutto il tempo speso in questo putrido vano. Un’oasi di sangue nel tuo deserto personale. Per trovare un nome da dare a tutto cio’. Non è mai troppo il veleno che potrebbe eiacularci addosso. Solo, non lasciare i miei capelli proprio ora. Senza tutta questa merda io sarei già sepolto. Come tutti i tuoi colossali network e tutti i tuoi colossali business. Come tutto il tuo denaro privo di peso. Come una puttana gravida più e più volte ancora. Prendi tutto lo spazio che vuoi e riempi la mia ciotola di macerie. Posso riciclare ciò che più desideri. Ed in fondo a questo sfintere le mie mani si alzeranno ancora, bramando una scheggia del tuo scettro maleodorante. Linfa grezza. Dammi tempo. Dammi linfa. Io non ho mai detto nulla né ho mai trasgredito questo circolo. Un viso lucente, una voce illuminata, una maschera di piscio. Ho ottenuto ogni chance scodinzolando tutto attorno, ed ogni pallottola che ho tenuto in serbo oggi può essere tua. Solo dammi un frammento, dammi uno sputo che io poi possa rimodellarmi tutto addosso.
Dammi tempo.
Dammi linfa.
Linfa grezza.
Io sono Massimo, e dsevo essere sincero (a parte splatterpink), che per mia disgrazia conosco, ma devo subito dire di questo post, sono stato praticamente folgorato, dai meravigliosi versi, sublimi, e che ho gustato ben volentieri, “bravi, bravi,bravi, e ancora bravi). leggere certe cose colpisce anche a quelle persone che sono o sembrano glaciali e senza cuore. Poi De Andrè e per me un vero e proprio mito, più di un cantante, più di un poeta, persone così ce ne sono pochissime nel mondo artisti con la “A” maiuscola. i vi faccio i migliori complimenti perchè quello che ho letto è veramente unico.grazie.
Mi piace leggere dei versi che spiegano in qualche modo la situazione di disagio.
Noto sempre di piu’ e soprattutto imparo sempre di piu’ che c’è molta gente che ci assomiglia e che pensa e dice delle cose che sarebbero nascoste,ma come dice il buon DIO niente ma proprio niente sara’ nascosto e tutti potranno vedere le cose anche quelle più segrete alla luce della sublime luce solare.
Artista: Radiohead
Titolo: Creep
Titolo Tradotto: Sgradevole
Quando tu eri qui prima
non riuscivo a guardarti negli occhi
tu sei proprio come un angelo
la tua pelle mi fa piangere
tu fluttui come un piuma
in un mondo meraviglioso
Io avrei voluto essere speciale
tu sei così maledettamente speciale
ma sono una persona sgradevole,
sono uno strano
cosa diavolo sto facendo qui?
io non appartengo a questo posto
non importa se ferisce
io voglio avere il controllo
voglio un corpo perfetto
voglio un’anima perfetta
voglio che tu noti
quando non sono in giro
tu sei così maledettamente speciale
Io avrei voluto essere speciale
ma sono una persona sgradevole,
sono uno strano
cosa diavolo sto facendo qui?
io non appartengo a questo posto
lei corre fuori dalla porta
lei sta correndo
lei corre,…
Qualunque cosa ti renda felice
tutto ciò che vuoi
tu sei così maledettamente speciale
Io avrei voluto essere speciale
ma sono una persona sgradevole,
sono uno strano
cosa diavolo sto facendo qui?
io non appartengo a questo posto
Quando la roba comincia ad entrare in circolo
Non me ne frega più nulla
Di voi gente qualunque di questa
città
E di tutti i politici che schiamazzano come pazzi
E di quelli che insultano chiunque gli capiti
E di tutti i morti ammucchiati gli uni sugli altri
Perché quando inizio a percepire il suo bacio
Allora non m’ importa proprio più di niente
Perché quando l’eroina è nel mio sangue
E il sangue è nella mia testa
Ringrazio Dio, sto meglio che se fossi morto!
Eroe dell’inferno privato
fatto sfatto disperato quanto sei bello
se voui indietro la tua vita devi anche tradire
non lasciare che il percorso ti divori il ventre
E’ la fine quella più importante.
Puoi passare tutto il tempo solo e redigere i peccati del passato
oppure puoi accettarlo e realizzare
che sei l’unico a poterti perdonare
ha molto più senso vivere nel presente
sono le sfumature che danno vita ai colori, non ci sono percorsi più brevi da cercare
c’è la strada in cui tu credi.
Crea il Paradiso
il Paradiso al posto dell’Inferno
…in ordine sparso Afterhours, Perl Jam, Lou Reed, 99Posse
Per stefy:La roba e certo di per se la più potente pozione della felicità artificiale, talmente potente da creare in chi ne fa uso una sorta di magia che fa sembrare tutto più bello,almeno mentalmente e fisicamente.Allora ci si dimentica di tutto e di tutti e si cade nel madornale errore di credere che quello che si fa sia giusto perchè il mondo è cattivo no.Purtroppo la cosa più dura della roba e la sua composizione chimica che all’interno del cervello umano crea una specie di catena fra la mente e la roba,cosicchè da creare squilibri che portano inevitabilmente a ricadere e a farsi di nuovo,l’unica arma per vincere tutto questo e rialzarsi subito dopo il botto,non bisogna mai dare il tempo alla roba di farci cadere troppo in basso dove è più dura risalire ma coglierla di sopresa.