Siamo orgogliosi di presentare una nuova rubrica, una vera chicca culturale che vuole essere una guida antropologico-archeologica della nostra città. Mentre tutti corrono, guardano vetrine, immersi dentro al telefono cellulare il nostro Mirko ha la pazienza e la cultura di vedere ciò che non si vede. Invitiamo chiunque abbia curiose segnalazioni su luoghi e storie di Bologna a segnalarcele. Buona lettura…
IL CANE SUL DAVANZALE
Quando avevo circa 13 anni un sabato andai in centro con mia mamma e percorrendo via Oberdan, che è una traversa di via Rizzoli, poco prima di piazza S. Martino, sulla sinistra, vidi in un cortile interno al terzo piano la statua di un cane in posizione di attesa così chiesi a mia madre se ne sapeva qualcosa. Fu così che mi raccontò la sua storia. Nel medioevo un mercante, padrone del cane, dovette partire per un lungo viaggio e lasciò il cane a casa. La povera bestiola lo aspetto per lungo tempo sul davanzale della finestra. Un giorno il mercante tornò e il cane che lo aveva pazientemente atteso, dalla felicità di rivederlo, si lanciò letteralmente dal balcone morendo. In onore di questo gesto tragico, ma espressione di un amore profondo, il suo padrone gli fece costruire la statua che ancora oggi troneggia su quel davanzale. Questa storia mi ricorda tanto mia mamma che purtroppo non c’è più.
TI VOGLIO BENE MAMMA.
Sono nato a Bologna e ci giro da sempre, ma questa storia non l’ho mai sentita! Forte! E pensa che ci ho trascorso mezza adolescenza in via Oberdan, davanti alla vetrina di Nannucci.