Ludmilla 15 anni, Ludmilla 16 anni, Ludmilla 17 anni.
Minore straniera non accompagnata.
Lei un passo l’aveva fatto s’era rivolta a noi, a tutti noi
Soffriva e si stringeva alle braccia di tutti
Lei un passo l’aveva fatto, s’era rivolta a noi, a tutti noi.
Aspettava una vita da adolescente, normale, era un suo diritto.
Soffriva e si stringeva alle braccia di tutti
Neo maggiorenne
Aveva fretta, restava poco tempo alla sua adolescenza.
Soffriva e si stringeva alle braccia di tutti
Lei un passo l’aveva fatto, s’era rivolta a noi, ai tutti noi.
Ha perso la speranza e a superato la linea gialla
Sabato 16 giugno ore quindici e trenta, binario tre
Soffriva e si stringeva alle braccia di tutti
Lei un passo l’aveva fatto, s’era rivolta a noi, a tutti noi.
é una sconfitta per noi tutti,è dura da realizzare ma è così,spero che almeno ora abbia trovato quella serenità tanto cercata,che la vita non gli ha dato,ciao liudmila
dikko
Come dire. La terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, non per l’egoismo di tutti. Un esempio eclatante che qualcuno guadagna 8000 euro e altro solo 200 al mese. Pero siamo tutti presi per nostro egoismo e quel punto non vediamo reazioni a questo tipo. La vita è tanto dura come tanto bella.
….espressione dolce….occhi profondi…una piccola donna..e come ogni piccola donna della sua età aveva mille sogni…mille paure…..mille timori e insicurezze….dentro il suo sguardo penetrante cosa si nascondeva? la voglia di una vita “normale”.. la voglia di una vita che ogni piccola donna dentro di se desidera…
forse voleva sorvolare il mondo ma le sue ali erano ancora troppo piccole e deboli per darle la forza di spiccare il volo per poter così riuscire a conquistare quel SUO piccolo momento di libertà…momento di libertà che ogni giorno ogniuno di noi cerca con fatica ed in ogni modo di conquistarlo…libertà faticata…
Maggiorenne? No… una dolce piccina!!! E come tale eveva bisogno di noi….e come ogniuno di NOI aveva bisogno di una spalla cui appoggirsi nei momenti in cui la strada diventa più instabile….ma il tempo scorre scorre scorre troppo in fretta…la società corre corre troppo in fretta…e ci lascia poco tempo per essere squisitamente “fanciulli”…..
âVolle alzarsi, rigettarsi indietro, ma qualcosa di enorme, di spietato, la colpì alla testa e la trascinòâ Tolstoj Lev Nikolaevic
“In Anna
Karenina è rappresentata – scrive Natalia Ginzburg – la colpa come ostacolo, anzi come barriera
invalicabile al raggiungimento della felicità “
…ma certo, ma certo… quale colpa volete che avesse la piccola Ludmilla.
Ho scoperto nel tempo, forse per questo lavoro che faccio, di parlare con le persone di loro stesse e con altre di me…ecco ho scoperto, dicevo, che per amore e solo per amore, smisurato amore presuntuoso amore, i cuccioli degli umani si prendono su i sentimenti dei loro adulti, se li caricano…in quel tentativo che sa di magia disperata di bimbi, di salvare i grandi. In una sorta di risucchiare dentro di se il dolore che percepiscono e a cui non sanno dare neppure un nome, tanto meno una spiegazione, un tentativo di ritorno alla felicità.
Ecco, io non ho conosciuto Ludmilla così bene, ma il suo gesto sa di qualcosa di spaventosamente più grande di lei. Qualcosa di violato nel profondo, qualcosa da cui non si poteva scappare.
Ricordo la sua maniera di stare avvinchiata a chiunque di noi che per un attimo si girava a guardarla, sembrava che mentre si stringeva al collo chiedesse di essere abbracciata…come se non lo fosse già. Come se nessun abbraccio potesse riempire….
Non ha visto altro se non quell’uscita li, disperata, definitiva…
Noi abbiamo visto altre vie d’uscita? Qualcuno pensava possibile che potesse trovasse una sua serenità? Lo pensava a priori o lo vedeva per lei al posto suo? Ma dal posto in cui era rintanata Ludmilla, da quella posizione li cosa vedeva?
E poi noi che ci buttiamo con il cuore avanti, li dove il deserto impera…li dove….nel vuoto senza rete…
Potevamo fare di più? potevamo adottarla? potevamo urlare ad una legge che non guarda alle storie ma a un dato anagrafico “appena maggiorenne”?: il giorno prima hai diritto ad essere tutelata, il giorno dopo non più, adesso sai cosa devi fare, sei grande. Grande per difenderti da sola, non ha importanza la tua storia, ne le tue gonne graffiate…
…
“era piccola e stava a noi grandi fare qualcosa in più per lei, si aspettava qualcosa in più da noi, boh non lo so!! so solo che forse sarebbe il caso quando si prendono impegni di questo genere rifletterci un attimo:siamo in grado o no?”
…
Si dovremmo fare così, ma per noi stessi, per non star male dopo!
Per lei …per lei no…per lei sempre meglio tentare un abbraccio…Non c’è più certo…ma ha un abbraccio in più, dei momenti passati a piangere su una spalla calda e non su un vetro freddo, sorrisi e giochi, corse e rincorse lungo il corridoio dalla segreteria al laboratorio…
Per noi no, ora sono cose che ci fanno stare male e a volte è così forte il dolore che si smette di riprovarci, per noi certo dovremmo chiederci …valutarci…stabilirci… tutelarci.. ma mi frulla in testa che Ludmilla ci chiederebbe di riabbracciarla ancora e ancora …nonostante la sua tragica decisione finale…ancora e ancora un abbraccio prima di correre alla stazione ed oltrepassare quella linea gialla.
Questa mattina ho letto il blog,
da quel momento fino ad ora non ho pensato a molto altro…
Non conoscevo Ludmilla.
Sono andata a lavoro con un peso sul cuore, ho guardato negli occhi i ragazzi… stessi sorrisi, stessi sguardi sfidanti, le battute, le tensioni, i momenti sereni, tutto come al solito.
Mi sono chiesta quanto c’è che non posso vedere, che non mi è dato di sapere.
Mi sono detta che il mio compito non è quello di salvare.
La teoria mi ha illuminata lucidamente.
Noi siamo accompagnatori, quelli che provano ad indicare una strada diversa.
C’è da chiedersi se siamo in grado di indicarla fino in fondo, fin dove serve, fino a quando occorre… e non smettere mai di farsi questa domanda…
ma un tentativo va fatto comunque e sono certa che c’è stato.
Quindi mi dico che non bisogna cedere alla tentazione, neanche per un attimo, di smettere di credere in quello che facciamo. Crederci ancora, perché tutto possa avere più senso.
Perchè questo gesto come tanti altri non svanisca dalla nostra memoria.
DIFENDERE E TESTIMONIARE
Anche davanti alla morte, anche davanti alla tragedia e all’abisso piangiamo sempre per noi stessi, piangiamo per paura…di essere lasciati soli in questo mondo devastato da tempeste e governato dalla barbarie. Anche chi è abituato, come noi, a lavorare sugli insuccessi e sugli abbracci tutto ciò sembra troppo e giuriamo e spergiuriamo che questo non ci capiterà più, ma non è così, non sarà così. Perchè la barbarie è alle porte, bussa forte e le fragilità non hanno scampo. Caso mai qualche rifugio, per prendere fiato…questo possiamo essere, questo vogliamo essere. Difendere e testimoniare: questo possaimo fare e mi sento di dire che questo abbiamo fatto, anche con questa donna-bambina …ferita, reduce, fuggitiva, lontana.
Si poteva fare qualcosa di più? Forse sì: tutte le varie agenzie di controllo sociale ed educazione non sono bastate, le leggi dello Stato e la burocrazia delle amministrazioni hanno ostacolato un percorso già difficile; nemmeno i nostri abbracci sono bastati, ma questo non significa che non abbiano avuto un senso. Nessuno di noi può conoscere l’abisso di Ludmilla; in comune abbiamo solo quegli abbracci, le risate e le poche cose fatte insieme. Non è poco. Lo dico per noi, ok! Lo dico per chi rimane, per chi sennò? Lo dico per darvi un grande abbraccio, a tutti voi che siete vivi, che soffrite, che l’avete conosciuta e che dovrete abbracciare ancora, nel tempo, senza paura.
Su quel maledetto binario… Mi piace pensare che SE Ludmilla avesse cercato un altro disperato abbraccio nella folla lo AVREBBE trovato. Mi piace pensare che in questa Città, la mia città, SE Ludmilla si FOSSE buttata fra le braccia di una robusta signora emiliana, ferma al terzo binario con una vecchia valigia di tela scozzese, beh voglio pensare che la signora l’AVREBBE prima consolata, poi le avrebbe preso un gelato e magari portata a casa, per un pranzo di buon senso, in un caldo pomeriggio in famiglia, in UNA famiglia. E vai così! Per oggi
DOLORE 0 – LUDMILLA 1
per oggi…almeno per oggi.
Così…mi piace pensare.
Aiuto. Coraggio. Famiglia. Quando siamo piccoli famiglia ci protegge. Quando abbiamo 21 anni non rompere marroni. La famiglia. Dove è famiglia. Se siamo fuori dalla casa ci scrivono. Quando non ci siamo più. Poverino. La famiglia. Responsabilità. Dove sono andate. Piccino che bello. E poi. E or mia grande che si prende le sue responsabilità. E nostre responsabilità. E ormai grande. Significa che non ci serve il aiuto. E or mai grande. Dove è andato. Era grande. La famiglia. Dove è famiglia. Ti serve aiuto? Arrangiati. Sei grande. Ma chi è grande abbastanza. Passare la linea gialla. Significa arrangiarsi? Dove è famiglia. Stai bene? Si. E va bene. Importante che stai bene. Che nn vedo e non sento tutto bene. La famiglia. La responsabilità. Dove sono andate. Ma. Voglio famiglia. Dove è famiglia. E famiglia sta bene. E io. Bo e vivo. Oltre passare linea gialla. Poverino. Pero gli volevo bene. Mia famiglia. Dove è? Che è mia famiglia. Importante che sta bene e non rompe marroni. Importante che la famiglia sta bene. E io sto bene? Chi si fa questa domanda? La famiglia. Si o no. Dove è andata famiglia. Perché si crea famiglia. Per noi o per loro. E noi non facciamo parte a una famiglia. Arrangia ti. Fai bravo perché io voglio stare tranquillo. Dove è famiglia. Come è nostra famiglia. E dove e diritto di una famiglia. Il tempo score veloce. Che non ci accorgiamo e che abbiamo passato linea gialla. E poi come sta famiglia? E chi è la colpa? Di famiglia. Dove è Famiglia.
la solitudine e la mancanza di una famiglia scatena una strana rabbia contro tutto e tutti… fa male… bisogna essere forti e soprattutto riflettere sulla parola famiglia…
in fondo la famiglia non sono i propri consanguignei, ma sono le persone che ci scegliamo giorno dopo giorno, le persone con cui scegliamo di stare ogni giorno… è difficile trovare le persone giuste, ne incontriamo tantissime nel corso della vita e a volte succede che la persona più cara al mondo sia quella con cui abbiamo condiviso solo pochi istanti, perchè con quella persona si è creata un’intesa particolare…
Non importa la quantità dei contatti ma la qualità, non importa la solitudine o la mancanza di una “famiglia” nei termini convenzionali del termine…
la nostra famiglia è dentro di noi, siamo forti e ogni cosa che portiamo dentro è frutto di un’esperienza, di un contatto, di un amico, di un “familiare”… la famiglia è dentro di noi, dentro le nostre esperienze… anche se, per le sfortune più svariate, ci capitasse di vivere da soli e non condividere troppo tempo con quella che vogliamo considerare la nostra famiglia, non saremo mai da soli… basta cominciare a guardarsi bene dentro, e presto potremo aprire meglio gli occhi anche verso l’altro, e ci accorgeremmo che di FAMIGLIE ne abbiamo sempre avute tante…
non scoraggiamoci…
Gli ostacoli sono tanti, le delusioni sono tante, il dolore impera, ma ogni minuto di dolore ci farà assaporare la gioia successiva con un vigore particolare… più bello…
le ferite restano, è vero, le persone non ritornano, ma la vita deve fare il suo corso, noi possiamo solo continuare a migliorarci, continuare a volerci bene, e perseguire le nostre utopie, nel rispetto dei nostri valori, nel rispetto del prossimo, nel rispetto dei nostri cuori…
solo così, le varie Ludmille continueranno a vivere…
Lo so, è tutto molto retorico e non mi piace…
Non conoscevo Ludmilla, ma da quanto letto non era molto diversa da altre “Ludmille/i”…
scusate la mia intrusione,
rispetto il vostro dolore e che Ludmilla possa essere serena e salutarvi da lontano…
S.
Ma.. ai minori stranieri non accompagnati, che arrivano da noi con le storie più diverse, già a dodici/tredici anni. Venduti ai trafficanti o mandati dalle famiglie nella speraza di un futuro migliore, rapiti, inbrogliati, segregati, usati come schiavi e schiave, noi cosa offriamo? cosa offriamo veramente quando diventano maggiorenni e perdono i diritti di protezione, cosa offriamo a quelli particolarmente fragili che rischiano di venire stritotolati dai meccanismi di legge, non basta l’affetto e la buona volontà. Quali reali possibilità diamo alla loro adolescenza, a me sembra veramente poche e abbastanza ipocrite è comunque troppo rigide
forse lidmilla era arrivata a un punto kè non sapeva cosa fare e forse lei credeva kè era la cosa migliore da fare. ma la comprendo. anche io ultimamente non sto bene con la testa e mi vengono dei momenti di sconforto ma cerco di reagire.ma io ho qualcuno a qui aggrapparmi ma lei chi aveva?
pultroppo queste triste storie succedono tutti i giorni ,ma ce chi e impegnato a buttare soldi per esibizionismo e pubblicita propria per apparire e dimostrare che vale ma per me valgono meno che zero. ma la colpa di tutto questo e del sistema che invece di occuparsi di casi come questi fa tuttaltro tipo regalare soldi come vediamo nelle trasmissioni tivu di realiti show che scusate il termine fanno solo cagare e io dico a chi di dovere epotere fatevi un esame di coscenza e datevi una risposta che porti dei risultati che possano aiutare chi veramente soffre in questo mondo sbagliato che piano piano sta andando in frantumi.
a volte le persone non concepiscono le persone che anno bisogno ma fanno di tutta un erba un fascio quindi non e stata capita ancora una volta la persona cosidetta normale non riesce a vedere la sofferenza del più debole poi alla fine si dicono tanti discorsi belli ma per me a volte un gesto costa di più che qualche monetina che credono che le venga chiesto, ma purtroppo e la nostra società sarebbero persone colte persone che vorrebbero cambiare l’italia ma se non si riesce ad aiutare una sola persona che cavolo vogliono parlare di politica o di sociale per prima cosa devono cambiare le persone e poi si potrà parlare o giudicare chi porta avanti bene le cose o nò tutto stà che questa persona e andata a trovare la pace da unaltra parte, spero con tutto il cuore che l’abbia trovata fulvia
il sociale costa,la politica costa,il petrolio costa,i diritti costano,aiutare gli altri costa,(a parte qualche sparuto volontario inebriato di protagonismo)avere tre ville costano,avere 2 auto costano,fumare un pacchetto di sigarette e forse due costano,garantire sanità-lavoro a tutti i cittadini costa,ma privare l’esubero di benessere a qualcuno costa più di tutto
come sempre, quante belle domande e quanti bei lunghi discorsi che facciamo, sempre dopo!
Keberlaba ha detto la verità..Ludmilla un passo l’aveva fatto..sucedde spesso, non l’ha fatto solo Ludmilla, un passo lo devi fare..facciamolo questo passo, anzi corriamo, sia solo nel corridoio della cooperativa..sperando che questo passo non ci avvicini ancora di più al binario 3…la corsa è breve chiunque mi legge e/o ascolta col cuore lo sa, sa di cosa parlo…tanti discorsi dopo non servono a niente!
la linea gialla non è solo quella della stazione..quante ce ne sono di linee gialle!
povera piccina..un cazzo!!
è vero massitutor, lo diciamo solo per noi…sono tutti bei discorsi confezionati ad oC per noi.
servissero almeno per il futuro!
Non ce la fanno
I belli muoiono tra le fiamme:
sonniferi, veleno per i topi, corda,
qualunque cosa……..
Si strappano le braccia,
si buttano dalla finestra,
si cavano gli occhi dalle orbite,
respingono l’amore
respingono l’odio
respingono, respingono.
Non ce la fanno
i belli non resistono,
sono le farfalle
sono le colombe
sono i passeri,
non ce la fanno.
Una lunga fiammata
mentra i vecchi giocano a dama nel parco una fiammata, una bella fiammata mentre i vecchi giocano a dama nel parco al sole
i belli si trovano all’angolo di una stanza accartocciati tra ragni e siringhe, nel silenzio,
e non sapremo mai perchè se ne sono andati, erano tanto
belli.
Non ce la fanno
i belli muoiono giovani
e lasciano i brutti alla loro brutta vita.
Amabili e vivaci: vita e suicidio e morte mentre i vecchi giocano a dama sotto il sole nel parco.
Charles Bukowski
Scrivo tardi perché mettere in parole i pensieri su Liudmila fa male…e che egoista mi sembra parlare del MIO dolore! Mi sveglio tutte le mattine e accendo il cellulare, aspettando ancora di trovare i messaggi che lei mi lasciava la mattina presto: “di portimi sigarete”…Ho conosciuto Lu per quasi un anno e i primi tempi si rifiutava di parlarmi di se, diceva solo: “cazzo sai tu!”. Ma dopo ho trovato in lei non solo l’abisso, ma anche una bellissima ironia con cui sapeva andare avanti, quel umorismo dell’Est che ci accomunava. Il colpo è stato grosso perché io il futuro per lei lo vedevo, lo sognavo, gliene parlavo…ma ultimamente lei sorrideva solo e cambiava argomento…Senso di colpa? Sicuramente, di non aver fatto persoalmente di più e sopratutto di essere rimasta in silenzio davanti a chi le responsabilità le aveva e che le decisioni le avrebbe potuto prendere.
Per Lu l’Italia, come la sua Siberia, è stata di ghiaccio!
oggi 22 agosto, fine della triste vicenda,non dimentichiamola…….
….difficile dimenticarla…per tutti noi…sarà sempre la nostra piccola Lud…sarà sempre purtroppo il nostro se…ma…forse se io….ma i nostri interrogativi non avranno mai risposte…
nessun commento politico..sociale..niente…… io la ricordo dolcemente ascoltando le parole di questa canzone….
……Persa nel cielo
lungo la notte del mio cammino
sono due luci
che mi accompagnan
dovunque sto
una nel sole
per quando il sole
mi copre d’oro
una nel nero
per quando il gelo
mi vuole a sé
signora luna che mi accompagni
per tutto il mondo
puoi tu spiegarmi
dov’è la strada che porta a me
forse nel sole
forse nell’ombra
così par esser
ombra nel sole
luce nell’ombra
sempre per me
perse nel cielo
lungo la notte
del mio cammino
sono due luci che brillan sempre
dovunque sto
brillano alte
brillano intense
finchè par essere
che siano gli occhi
di chi ho già perduto
che veglian per me