Questo ed altro succede qua in via del Porto… e nelle strade di Bologna in genere.
Un nutrito gruppetto di cittadini rumeni e polacchi, momentaneamente in gita nel nostro bel paese, da qualche tempo sta frequentando il laboratorio di computer. Per fare due chiacchere, confrontarsi sui problemi della vita, massimi sistemi, carenza di alloggi decenti, discussioni sulla carenza di menù vegetariani alle mense… cose di questo tipo insomma, oltre a qualche malsano scambio di paglie e qualche risata guardando i filmati cretini su youtube e qualche lacrimuccia spesa guardando i video musicali dei beniamini del panorama musicale rumeno, che parlano di storie di treni, di abbandoni della terra natia e di lavoro.
A proposito di lavoro: ogni tanto (per qualcuno anche spesso) l’attività principale è proprio quella di cercare una giusta e gratificante occupazione lavorativa, che sia benefica per l’anima e per il portafogli. Un’esperienza di lavoro all’estero fa sempre la sua porca figura in un curriculum e questi giovanotti giustamente la sono venuti a cercare in questo florido paese dei miracoli che è l’Italia. E allora via di curriculum portati a mano, spediti via fax, via mail e via di iscrizioni a siti che aggragano agenzie, uffici personale, uffici formazione per quelli che cercano personale, piattaforme rifila corsi e via dicendo. Qualche risposta (automatica s’intende) arriva anche e ogni tanto il telefono squilla pure.
Questo è quello che è successo a Victor (un nome un destino): Victor preferisce sollazzarsi con le meraviglie di youtube, giacchè i pochi spiccioli che ha vanno a estinguere un certo debito che pare esista fra Romania e Pakistan, viste le frequenti visite al pakistano dietro l’angolo. Un affare internazionale giocato sicuramente sulla produzione e la raffinazione del luppolo, insomma: traffici pesi di birra in scatola. Victor non ama frequentare gente al di fuori della stazione centrale, dunque il sapone gli pare una spesa inutile e una forte coscenza ambientalista gli vieta di scialare shampo ogni sera. Ha donato le scarpe che aveva ai poveri (quelli veri) perchè gli hanno fatto venire le piaghe ai piedi e ora scivola via sui suoi infradito, alla grande.
Insomma: l’altro giorno Victor se ne sta qui in laboratorio e decide di fare una pausa da youtube e, stremato dall’ultimo videogioco online, si concede il vezzo di mandare un curriculum via fax ad un’agenzia di lavoro…così: tanto per fare qualcosa di diverso. Tira fuori dalla tasca un libretto spiegazzato dal titolo poco originale: Offerte di lavoro; sceglie con attenzione un numero di fax della città più vicina (Modena), stampa il suo stringato ma efficace curriculum; scrocca la telefonata al Centro Diurno e, tempo un minuto e mezzo, eccolo di ritorno con la sua bella ricevuta di avvenuta spedizione. Dopo appena 3 (tre) minuti squilla un telefono cellulare e Victor risponde, (già perchè è inutile avere un telefono a testa quando può bastarne uno per tutti, no?). Normalmente la conoscenza dell’italiano di Victor è alquanto traballante, tanto da dover girare con un traduttore di fiducia, ma alla cornetta il Nostro si trasforma e risponde in un perfetto italiano da reception di hotel. E’ l’agenzia. Hanno bisogno di un saldatore. E Victor è esperto saldatore. Appuntamento il giorno dopo, alle 12, alla stazione di Modena ci sarà un’auto di cortesia che lo aspetta. Gli infradito sono il simbolo di riconoscimento. Perfetto, è fatta.
E il nostro eroe si presenta puntuale alla stazione della città emiliana, anche grazie ad uno speciale programma di viaggio delle ferrovie per cittadini neo-comunitari chiamato "scrocco-card". Ci sono sconosciuti i dettagli dell’incontro, anche perchè nel frattempo l’italiano di Victor è tornato quello di prima, ma il fatto è questo: il datore di lavoro albanese (pare) avrebbe proposto al nostro eroe di lavorare anche 10 – 12 ore al giorno, nell’arte della saldatura, ma anche come factotum, alla cifra di 6 euro all’ora, ma con un contratto decisamente deludente per le aspettative di Victor: si chiama "IN NERO" e non prevede ovviamente nessuna copertura assicurativa in caso di infortunio e si sa: il cannello per saldare non è esattamente uno strumento da artista. E’ un contratto molto in voga di questi tempi per i cittadini extracomunitari, è giusto che i giovani lavoratori debbano fare la gavetta e iniziare da zero, farsi (spaccarsi) le ossa, partire dall’inizio va bene, ma cominciare dal medioevo ci sembra un po’ troppo.
commenti
Pero si deve mangiare. E vivere solidamente o no come animali per tera. Che cosa si sceglie? Ogni tanto siamo costretti fare le cose che non piacciono. Una scelta molto difficile.
Per mangiare, o comunque per avere soldi, c’è chi fa le cose peggiori: crimine, truffa, prostituzione. Non sempre il fine giustifica i mezzi. Certo che è giusto fare di tutto per alzarsi da terra, ma se il prezzo è la vita è più difficile.
E poi comunque delle conquiste minime sul lavoro erano state conquistate e nessuno 10 anni fa, in Emilia, ti avrebbe proposto un lavoro in nero! Ci interessa parlare di questo, più che di scelte personali.