Torino verso la sperimentazione delle narcosale?

Pubblicato: 7 ottobre 2007 da massitutor in assistenti sociali, droga, politica, salute

«promuovere le narcosale significa per lo Stato dire che drogarsi non è un atto di libertà dell’individuo, ma un problema di cui la società deve farsi carico» 

dropinVorrei tornare indietro nel tempo e non aver mai incontrato quella spada maledetta che nella fretta mi ha rovinato gran parte della mia vita.Intanto prima o poi di qualcosa dovrò morire, dicevo, ma adesso leggendo le notizie da Torino se fossero esistite ai miei tempi le narcosale forse avrei avuto più fortuna, o almeno una percentuale maggiore di evitare numerosi contagi. E’ vero che il panorama delle droghe adesso è totalmente cambiato e forse oggi si viaggia alla grande con coca/pillole/altro  che forse nessuno ha in mente di farsi qualche chilometro per trovare una sala aperta, con un dottore che te la mena, ma visto come stanno le cose, osservando le ns città infestate da tossici nelle stazioni e negli angoli più incredibili, e se poi l’ambiente che si crea è ottimale i vantaggi sono quelli di essere sotto controllo medico, in una struttura che ti garantisce siringhe nuove, condizioni igieniche più compatibili e l’assistenza infermieristica in caso di bisogno (con narcan o cose del genere). Io ricordo che volevo farmi in santa pace senza dover andare in una farmacia dove mi avrebbero riconosciuto (Trento è una città paese) e quindi mi arrangiavo come potevo totalmente disinformato (erano gli anni ottanta) mi facevo prestare le spade dagli amici pensando che scaldandola con l’accendino e lavandola sotto una fontana un pò me la sarei scampata. Che idiota! Avrei voluto avere accanto a me delle persone preparate ed informate ma mi affidavo alle leggende metropolitane raccontate nei vicoli delle città, dalle persone che consideravo più esperte nell’argomento fattanza, agari affidandomi alla loro esperienza di piazza, lasciandomi influenzare dal solo fatto che sono tanti anni che si fà e non gli è mai successo niente, ci sono individui che la sanno gestire ed io vorrei essere uno di quelli.Vabbè dopo la prima epatite poi ho subito cambiato idea. Ma negli anni dopo nonostante tutte le attenzioni possibili arrivano sempre quei momenti che ti devi fare e non ci sono quelle maledette spade a portata di mano, o perchè ti trovi in una zona assurda dove la punta con il pusher è lontana e nascosta o perchè le farmacie sono chiuse e quella di turno è in culo al mondo, o perchè non hai uno spicciolo nemmeno per le spade. Ma la voglia di farsi christianef_01_gr[1]subito è bastarda!! Chi lo ha provata ne sà qualcosa. Bastarda bastarda soprattutto quando hai penato delle ore per svoltare una pera e sei in down. Quando poi si è impestati ben bene e ti devi fare ogni giorno 2-5-10 pere al giorno allora le narcosale secondo me diventano indispensabili, la routine e la costanza dei buchi che ti devi fare, ti mettono in una condizione di ”emergenza” seria.Le persone che non si fanno non sanno cosa significa la dipendenza e non si immaginano nemmeno quanto beneficio porterebbe un posto al caldo dove non sei solo, ti senti protetto e compreso puoi stare bene anche solo parlando, scambiando due parole sulle tue esperienze della giornata e forse anche per condividere un sogno di una vita migliore.

commenti
  1. anderlet ha detto:

    Su questa cosa si può discutere infinitamente. Perche sempre sara qualcuno contro. E non si può secondome dire che se qualcuno non ha visuto certe cose non può sapere. Beato lui che non sa perche tutti noi che sapiamo stiamo o stavamo vivendo inferno. Non è cosi? Mia opignone è che e giusto aprire questi centri anche perche un centro cosi può secondo me aiutare portare alle persone sulla giusta strada. Posono parlare con il medico e magari scelgono anche andare in comunità. Almeno penso che siamo tutti dacordo che le persone tossiche sono malate e io penso che per persone malate deve esere certa asistenza medica. E questo e un tipo o pure primo passi a magari entrare nella anima di tosicodipendenti (persone malate). Pure tosicodipendenti vivono le emozioni pero magari si vergognano e nopn parlano o si nascondono e questi centri può essere primo passo di avicinarsi a loro. Su queste tema si po discutere tanto. Grazie a Pietro per trovare questo argumento.

  2. anonimo ha detto:

    per me non e giusto far vedere certe cose al p.c. sono daccordissima a parlarne ma fare vedere il crudo della situazione non viene capito quello che si vuole spiegare, un esempio un prete e una ragazza spuderatamente nuda e tutte due le persone devono far capire la stessa cosa chi si ascolta in quella situazione? io che o vissuto la stessa situazione so che l’immagine e tutto nel pensare delle altre persone quindi e nonostante abbia vissuto questa esperienza mi ha fatto brutto vedere queste immagini, il crudo lo si deve far vedere dopo aver spiegato ciao .fulvia

  3. simpit ha detto:

    Ciaoooo mitica Fulvia, lo sai benissimo che ci ben altre cose che ci scandalizzano, dài su .Andrej è vero, beato colui che non ha vissuto le ns esperienze, se le può solo immaginare e basta…..

  4. anderlet ha detto:

    Ogni uno ambbiamo visuto nostre storie. Anche in slovachia a 95 non era regalata nella merda con spid fatta dose eroina e pervitin che metevi aposto di cocaina perche costa tanto e pervitin costa un cazzo e una cosa devastante pero è un’altra storia.

  5. massitutor ha detto:

    Grazie Simpit per questa tua testimonianza e per aver posto un tema di discusisone molto interessante e sicuramente controverso.
    Qualcuno dovrebbe dire che a Bologna siamo molto più avanti di Torino: io, per esempio, conosco almeno due narcosale (magari più narcocessi) attivi in città…
    Per quanto riguarda le foto anche a me ha preso un colpo: per un attimo mi è sembrato il mio laboratorio di computer di via del Porto!

  6. simpit ha detto:

    Per il capogruppo di An, Agostino Ghiglia è un’idea antiumana e criminale. Per Mario Carossa (Lega Nord) aprire le narcosale vuol dire assistere al suicidio in diretta dei giovani.Per Antonello Angeleri, Udc, le camere del buco sono l’espressione di una società nella quale i valori non contano più nulla.
    Continuano le politiche delle polveri sotto il tappeto

  7. anonimo ha detto:

    il giorno che feci la cazzata di usare la roba o avuto la fortuna di usare sempre la mia pompa(la siringa)invece tanti dei miei amici no e anno perso la vita con malatie che a quei tenpi non sapevamo(hiv epatite c)e se cera una strotura come quella di torino tante vite si sarebbero salvate x questo stroture come queste ci vorebbero un po in tutta italia ma come il solito noi ci ariviamo sempre dopo in svizera ci sono da anni ma penso un po in tutta europa,ma vi inmaginate giardini senza pompe tosici che non si devono nascondere in posti luridi e poco puliti.
    amatar

  8. simpit ha detto:

    anch’io amatar,vorrei dei giardini dove poter passeggiare e sdraiarmi nell’erba,senza correre rischi di pungermi con siringhe sporche e l’ho desiderati anche quando mi facevo, ma la roba, è stata sempre più forte di me.Grazie amatar della tua testimonianza

  9. anonimo ha detto:

    non credo che ci dovremmo scandalizzare, queste sono scene che tutti possono vedere giornalmente a bologna come nelle altre grandi città..io le ho viste fin da ragazzina e sicuramente ne ho provato curiosità, perversa sicuramente, ma sempre curiosità e ne sono stata per un certo verso attratta..e non penso di essere stata l’unica…forse le narcosale potrebbere essere una giusta soluzione, certo l’argomento è complesso e difficile. Come avrei voluto un posto del genere, quando in inverno, in down e con la paura di essere fermata, non tanto per quello, ma per la paura di perdere la dose, cercavo un posto dove bucare. Per non parlare dell’igene, è proprio vero che a volte accade di non pensare a niente, la voglia di farsi è troppa e tutti i bei pensieri vanno a farsi fottere…è successo anche a me di chiedere una siringa ad un altro, con la sola accortezza di scegliere quello messo meno male di altri..per fortuna mi è andata sempre bene, ma quando ci ripenso, non sono certo dei bei pensieri! non credo a quei tossici che affermano di non avere mai fatto un passo falso, anzi ho visto fare di tutto e di più e sempre in discesa.
    Far finta di niente o scandalizzarci non serve a niente, il problema c’è ed è sotto gli occhi di tutti.
    Anch’io massi ho avuto l’impressione di essere nel laboratorio di computer, forse perchè la realtà non è poi così lontana.
    Stefania

  10. anonimo ha detto:

    cara fulvia proprio tu parli di scandalo, bel coraggio tu sei tutta uno scandalo . da chè pulpito viene è meglio chè ti fai un esame di coscienza

  11. anonimo ha detto:

    Credo che le narcosale siano un buon punto d’arrivo per un paese moderno in grado di disporre di un servizio sanitario e sociale moderno e civile… appunto per questo credo altresì che in Italia sarà un esperimento fallimentare…

    Finché non si chiarirà il concetto di cura e di malattia… mmmhhh…
    Finché continueranno a sussistere etichette quali “tossicodipendente” per riferirsi a chi fa uso di sostanze, al contrario di “paziente” per un malato di, per esempio, cancro, sarà difficile pensare a narcosale reali…
    Finché un “tossicodipendente” verrà considerato come uno scherzo della natura, qualcosa da debellare, da cambiare perchè sbagliato, allora sarà inutile parlare di cura…
    Nessuna cura guarisce in eterno, nessuna malattia si sconfigge in eterno, il cancro viene curato ma non viene sconfitto…
    La cura ti aiuta a vivere meglio, a conoscere meglio te stesso/a, la tua malattia…
    Nessuna malattia scompare come per miracolo, ma si può curare con farmaci, strutture ospedaliere o assistenziali adeguate… ma appunto sono le malattie che vengono curate…

    Temo che in Italia le narcosale, se ce ne saranno altre, correranno il rischio di far nascere tanti piccoli ghetti nei luoghi più nascosti delle città (non sia mai che siano troppo visibili), dove le condizioni igieniche non saranno tanto diverse dagli attuali “luoghi di fortuna”, dove l’assistenza sanitaria sarà affidata a qualche precario di una qualche cooperativa che pur di vincere un appalto avrà abbassato e ridotto qualche altro costo, tra cui gli stipendi dei collaboratori, le spese inutili come i prodotti per la pulizia e il mantenimento degli ambienti, ecc. ecc…

    Ma intanto le Amministrazioni locali (di sinistra) potranno vantarsi per la nuova sperimentazione, scrivendo relazioni e valutazioni, stilando ricerche colme di dati, facendo riunioni su riunioni, promuovendo grandi convegni e invitando i più grandi nomi dalle Università di tutto il mondo… poi un bel giorno arriverà l’Opposizione, prenderà il potere… scambierà ricerche e relazioni per carta igienica, si pulirà il c***, ascolterà le voci terrorizzate di due anziane signore appena scippate della propria pensione e subito faranno irruzione nelle narcosale, quei luoghi di perversione… subito noteranno le scarse condizioni igieniche, l’umidità sui muri, l’intonaco che cade, le attrezzature vecchie e mal funzionanti, gli operatori in pausa paglia e caffé…

    e subito, senza neanche scambiare due parole con i “pazienti” eventualmente presenti, cominceranno a sbraitare: “Ecco, guardate come questi tossici hanno ridotto questo posto!!! Non hanno neanche rispetto per l’assistenza sanitaria!!!”

    Già!!!!

    Ma questa è ordinaria amministrazione… o… è l’Amministrazione ordinariamente presente!!!

    Mi scuso per la lunghezza del post e per le eventuali cose non condivise.

    S.

  12. simpit ha detto:

    molto interessante quello che hai scritto,
    le critiche alle amministrazioni,
    quello che potrebbe succedere,
    le amministrazioni locali di sinistra o di destra
    che siano che vengono o che vanno,
    il quotidiano delle relazioni, riunioni su riunioni,
    le spese inutili che già conosciamo noi che
    lavoriamo nelle cooperative, ma già sappiamo che prima
    o poi i nodi al pettine vengono fuori e si sistemano con pazienza
    però è solo questione di esperienza,
    tutte cose che conosciamo benissimo.Ma per mia esperienza se non si inizia
    e se nessuno fa niente e si continua con la politica pessimistica non si farà mai niente
    e io preferisco mettere sotto torchio le cooperative che gestiscono questi appalti,
    piuttosto che rinunciare a un tentativo innovativo(almeno qui in italia) che potrebbe rischiare di salvare qualche vita.
    E’ un rischio che vale la pena di affrontare.Grazie del tuo prezioso commento

  13. simpit ha detto:

    P.S. : Non credo che nascano dei nuovi ghetti peggio di quelli che già esistono o che possono sembrare tali ma che osservando dietro le quinte fanno lavoro di integrazione sociale

  14. anonimo ha detto:

    Sono comunque d’accordo anch’io sul fatto che vale la pena tentare e continuare a lottare…
    nel mio piccolo lo continuo a fare e non penso che, qualsiasi sia il mio futuro, smetterò mai di pensare e agire in un certo modo…
    sono idealista e sogno molto, forse troppo, ma mi piace seguire l’etica e non deludere la mia morale… (forse ha ragione mamma quando dice che sono proprio pazzeriell’…)

    Ma certo mi rendo conto che spesso il marcio sta proprio dove meno te lo aspetti e allora la lotta diventa dura, se non impossibile, forse rivoluzionaria, rischiando di passare per adolescenti che puntano i piedi e non hanno voglia di crescere…

    E’ un difficile equilibrio da raggiungere… in bocca al lupo… sperando che il lupo non ci mangi tutti…

    S.

  15. ducamimmo ha detto:

    scandalo. ha ha ma fatemi il piacere. penso sia giustissimo aprire questi centri. e non aggiungo altro. il duca.

  16. massitutor ha detto:

    Non ti devi scusare di niente qui S. Inoltre dici cose interessanti, che fanno riflettere: sicuramente le narcosale portano con se l’idea del controllo, insieme a quella dell’aiuto.
    Rifletto e penso che sì…sicuramente queste sale controllate non rimarrebbero vuote… però l’imbosco, il PROIBITO, la fuga, la “STORIA” deve essere vissuta un po’ nel suo modo LOSCO… e non so se un ambulatorio sterilizzato possa essere attraente, almeno per certe categorie di consumatori… O no?! che ne dite?

  17. simpit ha detto:

    eh eh eh Max, capisco le tue parole ..o almeno le capivo agli inizi; la ”robba” era per me il proibito,il losco, la fuga dalla realtà,un pizzico di ribbellione,gusto del proibito, rifiuto degli schemi della società e chi ne ha più ne metta, ma avanti negli anni sono solo diventate catene e poi si sono ribaltate le idee e i desideri e tutti gli ambienti che frequentavo gli odiavo mi davano un senso di depressione,tristezza avevo un desiderio forte di pace serenità, vita normale, sensazioni vere di amore ecc. ecc.Tutte le cose in cui credevo prima non hanno avuto più senso. Dalle tue parole capisco che non hai mai provato la sensazione di trovarti di fronte a quel precipizio in cui non puoi andare ne avanti nè indietro.Le sale le sento proprio vicino a quel precipizio solo che accanto a te c’è una persona che cerca di arraffarti la mano prima che tu cada nel profondo.

  18. simpit ha detto:

    Anche questo fine settimana, e in particolare nella giornata
    di SABATO 27 OTTOBRE 2007, i Radicali liguri
    del G.R.A.F. Gruppo Radicale ‘Adele Faccio’
    saranno in VIA XX SETTEMBRE a GENOVA dalle
    10 alle 20 c/o Libreria Feltrinelli, impegnati nella raccolta di
    firme per l’istituzione di una NARCOSALA nelle
    principali città italiane, e quindi pure nel Capoluogo ligure.

    La narcosala è un servizio di cura della vita e della salute del cittadino tossicodipendente, con ricadute positive anche sulla comunità e sul contesto sociale; anziché morire di overdose, ammalarsi di infezione, bucarsi in mezzo alla strada lasciando siringhe ovunque, i tossicodipendenti potranno assumere sostanze psicoattive [procurate altrove] e accedere a percorsi di cura, assistenza, recupero. Con maggiore ‘sicurezza’ per tutti. NB: l’ art.79 del Dpr 309/90 non vieta l’attivazione di servizi sociosanitari negli interventi di ‘riduzione del danno’. Altri Paesi europei le hanno già sperimetate con successo.

    Gruppo Radicale ‘Adele Faccio’, in collaborazione con l’Associazione ‘Libertà è Partecipazione’

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