Oggi 23 Marzo 2008. Giorno di Pasqua, il quale per molti, ma non per tutti è un giorno di pace non solo spirituale ed ecclesiastico, ma di pace interiore, la quale io non vivo e condivido con nessuno, tranne con la Solitudine, avendo scelto di rimanere da solo, per non far ricadere le mie colpe e i miei errori alle persone che ho amato, e tutt’ora amo, anche se a modo mio. Consapevole degli errori commessi agendo in questo modo. Ed è proprio per esternare gli stessi ho deciso di andare via non per vigliaccheria ma per non far soffrire le persone che amo. La decisione è avvenuta in un periodo di crisi familiare, economica, lavorativa, psicologica e, di conseguenza, a depressione e stati d’ansia e di colpa. Non sono uno stinco di santo, e dato di fatto sono ricaduto nell’abusare di droga e alcool, richiudendomi sempre più in me stesso e abbandonando e tralasciando tutto e tutti. Per salvare il salvabile ho deciso di far vivere loro una vita autonoma perchè sono per il "vivi e lascia vivere", ma questo discorso lo puoi affrontare quando sei da solo, non quando sei sposato e padre di due ragazzi di 19 e 15 anni. Allora subentrano i compromessi, i quali a me proprio non vanno giù, ma col passare del tempo ho imparato che senza i quali non si va da nessuna parte, ma strafottendomi delle conseguenze ho scelto il male minore che ritenevo allora possibile. Andare via, pensate ciò che volete (Vigliacco, inetto, irresponsabile e altri termini che a vostro parere ritenete opportuni). Ma non sono andato via senza aver salvato l’equipaggio come fà un buon capitano mettendolo al sicuro da un mare in tempesta con onde alte fino al cielo, fulmini che illuminavano di giorno le notti senza nè stelle nè luna, tuoni talmente assordanti, che rimbombavano e rimanevi frastornato e stordito per minuti senza renderti conto del tempo trscorso. Ora, rimasto solo sulla nave e assicuratomi che l’equipaggio è in buone condizioni, sto cercando di far attraccare questa vecchia carretta in un porto. Lo so, per rimetterla in mare in condizioni di poter affrontare la navigazione per un ritorno alla dignità ci vorrà del tempo, forse tanto, ma non demordo, anzi sarà uno stimolo in più per constatare che l’esperienza vissuta, e gli anni trascorsi in un mare in tempesta e pieno di vortici che più volte mi hanno risucchiato, non accada più. Resomi conto degli errori commessi nel passato farò in modo che ciò non accada mai più, rinsavendo, cambiando, migliorando almeno spero l’attuale tenore di vita, il quale non è più tollerabile e sopportabile almeno per me.
Salviamo il Salvabile
Pubblicato: 26 marzo 2008 da massitutor in civiltà, droga, famiglia, felicità, lavoro, libertà, politica, salute, viaggiocommenti
Curiosamente, a volte, vigliaccheria, paura e coraggio si avvicinano fino a toccarsi.
solo a parole, ma col pensiero e tutta l’anima: sono con te.
forza capitano!
Quando ci si fa si hanno dei momenti di lucidità terribili momenti in cui tutto ci appare per come è e noi ci vediamo non soli e derelitti ma nel contesto che avevamo o che avremmo potuto avere. Nessuno ha il diritto di giudicare, è meglio dispensare sofferenza o girare le spalle e andrasene, chi può dirlo, a volte la scelta che sembra più vigliacca è anche quella più giusta. Una cosa ti auguro, ritrovare il rapporto con i tuoi figli, questo sì. Io ho una figlia e il solo pensiero di perderla mi fa rabbrividire lei è tutto, la soluzione al mio passato, l’energia del mio presente la speranza del mio futuro.Fatti forza Andersen,e cerca l’orgoglio per ritrovare i tuoi figli gli errori del passato a volte si risolvono con la forza del presente.
In bocca al lupo veramente!
Massimo M
Una persona a me molto vicina è un alcolista, senza alcuna volontà di aiutarsi o farsi aiutare, cos’ noi che le stiamo attorno siamo 3 famiglie distrutte.
Forse, e’ giusto quando si hanno simili problemi mettersi da parte e cercare di risolverli da soli, prima che i rapporti si spezzino in maniera definitiva.
Troverai sicuramentre la forza per girare pagina, forse l’ aver scritto un simile post e’ già l’inizio.
Auguri per tutto.
stare nella solitudine non sempre e una brutta cosa anchio tante volte sono solo ma a volte la mia solitudine è come essere su una buona nave perchè per superare una brutta tempesta ci vuole una buona nave che ti faccia sentire piu’ sicuro con te stesso,e se li pensi che ci sia,o tu possa provocare una tempesta,e nello stesso tempo non ne vuoi provocare una tu,ai scelto un mare piu’ tranquillo,io sono anche credente e nella mia solitudine non mi sento mai solo,la mia è una scelta di cuore .ciao carlo montres
Ringrazio tutti per le vostre risposte. Ma penso che i cambiamenri non sono mai qualcosa che vengono all’improvviso come un temporale d’estate. e anche se gli somigliano è sempre possibile rintracciarne i segnali,come cambia impercettibilmente l’aria.nelle nostre vite la sentiamo arrivare, la tempesta:il punto di rottura, il momento in cui diciamo basta,ad un amore, una città e, a volte, a un lavoro. Per quanto riguardo la solitudine, io la considero una mia alleata a tal punto che ti permette di riflettere e di insegnarci come affrontare la vita in modo sereno e senza condizionamento alcuno, io la amo a volte anche più di me stesso è consigliera e dà valori che ormai oggi si sono purtroppo perduti.
Ciao Andrea mi è piaciuto molto il tuo argomento. purtroppo anche io ho molti problemi simili ai tuoi. é la prima volta che ho un contatto virtuale. Leggere la tua storia mi ha fatto venire più voglia di lottare, spero per entrambi ci possa essere una soluzione lottiamo contro la solitudine e tanti in bocca al lupo. Crepi. Ciao Silvana.