Avvocati da marciapiede

Pubblicato: 29 aprile 2008 da massitutor in civiltà, televisione

Li chiamano così gli Avvocati di strada in questo servizio andato in onda la settimana scorsa su La7, all’interno del programma Omnibus. Lo riportiamo per chi non l’avesse visto; perchè è sempre interessante osservare l’occhio un po’ naif che i media hanno verso la gente di strada. Ci siamo anche noi di Asfalto. Inoltre è un altro modo per ricordare Lupo che, rimasto solo, è stato ucciso dalla banalità del male di un branco di giovani belve.

commenti
  1. balza73 ha detto:

    Ancora ‘sta storia degli Invisibili… la televisione ci spiazza sempre per inventiva eh? Ma non si potrebbe trovare un altro aggettivo? Nel caso ce ne fosse bisogno…
    Io trovo che chi si sbatte in strada dalla mattina fino alla notte sia tutt’altro che invisibile: che poi non si voglia vedere è un altra questione. Cosa ne pensate?

  2. anonimo ha detto:

    sono daccordo con te al 100%….
    “l’essenziale è invisibile agli occhi”, come dice il Piccolo Principe!
    però credo anche che, anche se i media infarinano tutto e danno visioni distorte, è un modo x raggiungere la mente di persone che non si rendono conto di nulla…
    saluti a tutti!
    ele modena

  3. anonimo ha detto:

    certo la gente non comincia a accorgersi degli invisibili grazie a intelligenti domande “ma è brutto dormire in strada? ma ha mai avuto paura? ma cosa prova?” e poi giù a far vedere immagini già note di “queste persone sudicie che impediscono l’accesso ai negozi e fanno allungare il corto braccino quel tanto che basta per stringere a sè la borsetta colma di uno stipendio inesistente!”. queste immagini non fanno che reitarare le solite vecchie sensazioni, i soliti discorsi di colpevolizzazione, tanto per scaricare le proprie.

    Credo invece che non dovrebbero proprio più vedersi di queste immagini in televisione. Credo debbano essere bandite per legge. Fare poi più luoghi di socializzazione dove l’accesso possa essere garantito anche a loro, dove possano non essere ripresi per filmati retorici, dove possano riacquistare quel che cercano.
    Senza che la socializzazione si a forzata diamine. Ma lasciare che le persone possano seguire il proprio percorso, con decoro.

    Ma la pubblicità è l’arma vincente dei politici eterni sconfitti e frustrati.

    Antonio

  4. soylu ha detto:

    già…e non dico altro!

  5. simpit ha detto:

    Altro che invisibili li vedi benissimo eccome, gli INVISIBILI VERI sono i milioni di anziani e poveri che sopravvivono con pensioncine da fame i primi,e con stipendi da terzo mondo i secondi ,chi per vergonga, e chi per rassegnazione non dicono nulla e sprofondano nella fascia dei ”visibili”

  6. massitutor ha detto:

    Il sociologo Federico Bonadonna, oggi nei servizi sociali di Roma, nel suo libro Il nome del barbone descriveva la libertà della vita di strada più o meno in questo modo: vivere in strada presenta il massimo grado di libertà, abbinato ad una bassissima possibilità di poter esercitare quella stessa libertà. Una libertà che non può essere goduta che libertà è?

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