Dimenticavo di fare una segnalazione: il nostro Blog è ospitato nella raccolta Vita da blogger, il libro realizzato dalla redazione di Splinder che cerca di rappresentare il mondo dei blog a partire dalle testimonianze dirette di chi, come noi, utilizza l’omonima piattaforma. Il libro raccoglie le "testimonianze di quelle persone che hanno cambiato il proprio reale grazie alla presenza virtuale che il blog ha permesso loro di avere".
Il libro è acquistabile online su lulu.com: un service indipendente sul web che permette agli aspiranti scrittori di produrre e distribuire un libro in modo nuovo. Oltre ad un’interessante riflessione sul mondo della blog-sfera da parte di alcuni esperti del settore si possono conoscere blog notevoli ed intriganti nei quali sarebbe difficile imbattersi altrimenti.
Noi ci presentiamo con un’elaborazione piuttosto standard del nostro manifesto iniziale e titolata "La possibilità di fissare ciò che svanisce". Il testo è qui sotto e se avete voglia di leggerlo può essere una buona occasione per dire e ricordare a noi stessi cosa siamo e come è nato Asfalto.
Il gruppo che ha dato vita al primo blog di strada di Bologna esisteva già: gli allievi in borsa lavoro formazione presso il Laboratorio informatico del Centro diurno di via del Porto (che ha ispirato lo stesso indirizzo http://viadelporto.splinder.com) gestito dalle cooperative La Strada e Nuova Sanità. Ma presto questo gruppo si è allargato ad altri frequentatori del Centro, agli allievi del Laboratorio Artistico del Centro diurno e anche ad altri amici ed operatori. All’inizio si voleva dare soprattutto uno sbocco immediato alle competenze informatiche imparate al laboratorio, ma presto abbiamo capito le possibilità espressive e comunicative di Internet: questo grazie anche all’incontro con un grande amico, Stefano che da due anni vive girando sulla sua bicicletta e che tiene aggiornato il suo blog all’indirizzo http://alkoliker.splinder.com. Ci ha invogliato, invitato e “sfidato” a parlare di noi in un blog e così è stato, anche se all’inizio c’erano alcune perplessità: alcune voci dalla redazione di Asfalto. Luca e Fausto sono due redattori del blog: Luca ricorda che “Mi sono trovato spiazzato: non sapevo cosa fosse e mi sono chiesto sopratutto la sua necessità, il suo utilizzo a cosa servisse, un milione di domande, ma nessuna risposta poi Stefano ci ha spiegato che un blog è un po’ un sito, ma con una dinamicità maggiore”. Fausto addirittura vuole crearne uno personale: “il blog è una parte di me dove posso comunicare e mandare tutto ciò che penso ad altri,e il laboratorio è il posto dove poter fare tutto ciò..”.
Sulla prima pagina di Asfalto si può leggere, nella presentazione: “Un Blog nel quale poter raccontare qualcosa di noi, che viviamo la strada e lavoriamo nei laboratori del Centro diurno. Perché un blog?! Perché crediamo che ogni storia è degna di essere raccontata, soprattutto se fatto con verità ed ironia. Perché il Bolg è uno strumento che ci da’ la possibilità di fissare ciò che invece svanisce: perché la vita è brevissima e le emozioni sfuggono! E in strada la memoria è corta: perché non ci sono album di ricordi a raccontare il nostro passaggio, ma solo voci, incontri che svaniscono al prossimo giro. In questo spazio è bandito il pregiudizio, è invece benvenuto il confronto e lo scambio di idee sui temi che più ci toccano da vicino: vita di strada, emarginazione sociale, legalità, dipendenze, lavoro…ma non solo: ci sarà spazio anche per argomenti più divertenti e siccome, "non può piovere per sempre" parleremo anche di amore, politica, amicizia e quant’altro possa saltarci in testa. Senza filtro. Vogliamo che questo Blog sia un’esperienza positiva, che ci porti a costruire un ponte di comunicazione anche verso gli operatori sociali e la città tutta. Siamo troppo fuori… ma ci stiamo troppo dentro!”
Raccontare non significa però piangersi addosso e percorrere i soliti luoghi comuni: la libertà che questo spazio ci permette ci sta conquistando sempre di più: “è un mezzo di comunicazione che se usato con discrezione può spiazzare chi soffre di un perbenismo cosmico, cioè denunciare le falsità dei singoli o le magagne dei più” dice Luca. Mentre Fausto si lancia in una botta di ottimismo sul futuro: “mi aspetto qualcosa di nuovo riguardo alla mia realtà che sto vivendo…senza piangermi addosso ma la realtà è di cambiare il mio io e quello che ne verrà…spero in bene naturalmente. Il mio futuro spero che sia più roseo, rispetto ad adesso…comunque sono fiducioso che qualcosa mi cambierà; il laboratorio mi sta dando una grande mano…forse a cambiare!”
Su Asfalto ci racconteremo, ci prenderemo in giro, ci maltratteremo e poi ci riprenderemo, sperando di incontrare sempre di più la città e altri viandanti della rete.
Mi è piaciuto questo post, anche a me questa borsa lavoro mi stà aiutando molto e penso che mi sia stata data una grande opportunità di cambiare “in meglio” sotto molto punti di vista e la voglio sfruttare al meglio. Grazie di avermi dato questa opportunità!
in strada ci si porta dietro quello che si può borse piene di vestiti, alcune vecchie scartoffie e foto, ricordi, biglietti di concerti,collanine, e tanto di quelle cose e documenti che fissavano alcuni momenti belli della vita.Però ho sofferto molto per aver perso le foto del mio cane, della mia ragazza e di tanti amici ,qualcosa molti anni dopo li ho ritrovati.Oggi si ha l’opportunità di liberarsi di fardelli e di foto scannerizzandoli e salvandoli per sempre nella propria e-mail e anche salvando pezzi di filmato.Il blog può fare anche questo, fissa momenti e ricordi che si possono rileggere anche dopo molti anni.Ciao alelovotrico spero che rimarrai in contatto con Asfalto anche dopo la borsa di lavoro.
Questo è il mio primo commento come Catleah… sì… perchè da oggi Leah si è evoluta da semplice lettrice a blogger: appunto Catleah. Io il libro l’ho visto e l’ho anche un po’ letto. Che dire? E’ una soddisfazione vederci dentro anche Asfalto.
Ciao a tutti!