Il segno di una resa invincibile

Pubblicato: 17 giugno 2008 da massitutor in morte

Oggi (ieri) vado a fare colazione al bar e leggo su un giornale che oggi è l’anniversario della morte di Andrea Pazienza. Cazzo! Vent’anni. Sento immediatamente il dovere morale di celebrare come posso questa scadenza e questo personaggio, ma qualcosa mi frena e non so cos’è. Tant’è che arrivo a notte. La notte in cui Andrea è morto, venti anni fa a Montepulciano, appena sposato eppure ancora circondato dall’uso di sostanze. Almeno questo è quello che si dice.
Ma subito mi ricordo che Paz, parlando Stefano Tamburini, un altro genio del fumetto prematuramente scomparso, diceva che il genio non va celebrato, ma studiato. E io l’ho studiato Paz ed ho capito cosa mi ha frenato tutt’oggi nello scrivere di Pazienza: una forma di gelosia. Con la sua arte Andrea ha toccato il fondo dell’animo di molte persone e quando ti prende lo fa sul serio ed è un rapporto intimo che probabilmente ognuno vive come unico. Ho speso soldi, tempo e impegno sulle tavole di Pazienza. Ho viaggiato nel tempo, l’ho sognato e immaginato. Ha strapazzato le mie certezze e cambiato la mia visione del mondo. Niente dunque che si possa riassumere qui in un saluto virtuale. Dunque quello che posso dire è sbattetevi ed entrate col coraggio che potete nell’universo del più grande cantore di una generazione.

commenti
  1. catleah ha detto:

    Devo dire che Paz ha strapazzato anche le mie di certezze… soprattutto se penso a come sono entrata in possesso di una stupenda edizione delle sue tavole… Grazie ancora per quel regalo così importante…e non solo per quello.

  2. anonimo ha detto:

    che dire sul grande paz…nessuno è riuscito ad eguagliarlo…nessuno ancora è riuscito a raccontare così bene storie di vita tutta italiana…se posso oso dire che era un pasolini del fumetto!

  3. balza73 ha detto:

    Nella primavera di quel regalo, su quella bicicletta e nelle corse sui viali c’era tutta la Bologna di Paz.
    Hai saputo leggere e capire. Non è poco.

  4. simpit ha detto:

    mi piace molto di più Manara

  5. HAWIKA ha detto:

    non si possono fare paragoni tra Manara e Paz, rappresentano realta’ diverse, il primo una realta’ accattivante e tirata a lucido, rasserenante, Paz rappresenta una realta’ ruvida che ti scuote profondamente, si ha bisogno anche di questo, qualcosa che ci risvegli dalla narcosi o dall’illusione in cui spesso viviamo.

  6. Concin ha detto:

    Anch’io appartengo a quelli a cui Paz ha fatto traballare certezze e idee su come stanno le cose, su facili giudizi…insomma alla fine è entrato nella mia vita e non ne è più uscito. Poi ci sono cose più personali: i luoghi che descrive, quelli estivi del Gargano, sono anche i miei, li conosco, guardo le sue tavole, leggo le sue descrizioni e quasi sento gli odori della mia terra. Per chi passerà da quelle parti quest’estate sarà piena di eventi e mostre dedicate…

    Ma più di ogni cosa sono legata ad una frase… una in particolare che voglio regalare a questo spazio e a chi legge, ciao Paz!

    Esistono persone al mondo,
    poche per fortuna, che
    credono di poter barattare
    una intera via crucis
    con una semplice stretta di mano,
    o una visita ad un museo,
    e che si approfittano della vostra
    confusione per passare un colpo
    di spugna su un milione di frasi,
    e miliardi di parole d’amore…

  7. Concin ha detto:

    Anch’io appartengo a quelli a cui Paz ha fatto traballare certezze e idee su come stanno le cose, su facili giudizi…insomma alla fine è entrato nella mia vita e non ne è più uscito. Poi ci sono cose più personali: i luoghi che descrive, quelli estivi del Gargano, sono anche i miei, li conosco, guardo le sue tavole, leggo le sue descrizioni e quasi sento gli odori della mia terra. Per chi passerà da quelle parti quest’estate sarà piena di eventi e mostre dedicate…

    Ma più di ogni cosa sono legata ad una frase… una in particolare che voglio regalare a questo spazio e a chi legge, ciao Paz!

    Esistono persone al mondo,
    poche per fortuna, che
    credono di poter barattare
    una intera via crucis
    con una semplice stretta di mano,
    o una visita ad un museo,
    e che si approfittano della vostra
    confusione per passare un colpo
    di spugna su un milione di frasi,
    e miliardi di parole d’amore…

  8. simpit ha detto:

    non mi riferivo certamente alle realtà che rappresentano, ma puramente al tratto e al disegno in sè, forse i mondi di pazienza mi hanno scosso di più perchè assomigliavano molto alla realtà che mi circondava da giovinaccio.Pazienza lo conoscevamo , frequentava una compagnia di S. Severo, e io sunavo a quei tempi con loro,parlo dei Bazooka, il gruppo che ho inciso un LP,l’unico della mia vita.e io avevo una ventina d’anni, e i componenti del mio gruppo erano di S. Severo e avevano una decina di anni più di me, sembravano usciti tutti da un fumetto di Pazienza.Sono cresciuto con loro.Credo che si sia ispirato molto da quella generazione.Le case occupate, la vita da “capelloni ” dei s.severesi era comica.Bei ricordi per me ma in quei tempi mi sono rovinato, esperienze che rimarrano per sempre indelebili sulla pelle.Conoscevo i “kafard” un gruppo di rockettari n pò alla skiantos.Suonavamo di spalla al ns gruppo.Simpaticissimi, iniziavano i pezzi senza contare solo gurdandosi negli occhi e attaccando con un Mò! ma vorrei raccontare mille esperienze di quei stupendi anni vissuti con loro anche a S.Severo

  9. balza73 ha detto:

    Simpit… mi hai regalato un film pazzesco: mi sembra di vederti fra le strisce di Zanardi. Ho visto le tue foto da giovane rocker scatenato e sembrano l’incarnazione di alcune tavole di Pazienza.
    Sei sopravvissuto a quel mondo, sei un reduce e con tutta la dignità che questo comporta hai il diritto (e il dovere se vuoi) di raccontare. Puoi farlo qui… Asfalto è il posto giusto.

  10. HAWIKA ha detto:

    Simpit, sei stato molto chiaro ed è veramente interessante quello che hai scritto sulle tue esperienze. Il bello di questo blog è che offre spunti di riflessione, tanto da imparare e comprendere. Anche a me piace il tratto preciso e pulito di Manara e il suo modo di rappresentare la sensualità del corpo femminile. In quanto a Paz per non farne soltanto un tributo, ma per continuare a scoprirlo e a “studiarlo”, questa è una sua poesia:

    “Ma io sono la mitica anatra migrante
    sono ancora una volta perpetuo moto
    sono la brocca sognante
    desiderio di vuoto.
    E se le mie arroganti parole di un tempo
    son finite segnalibro d’un volume dimenticato
    pure ti chiedo ara il mio campo
    a scoprirlo.”

    Un abbraccio a tutti.

  11. anonimo ha detto:

    ma chi è paz non lo conosco scusate

  12. simpit ha detto:

    in questo concerto in un vecchio casolare del gargano negli anni ottanta, siamo dovuti scappare via perchè i sannicandresi (di Sannicandro) detestavano i S.Severesi perchè secondo loro gli rubavamo le femmene scuppiate, è stata una fuga rocambolesca avevamo paura si diceva che i nemici li davano da mangiare ai porci del loro cortile,cè stata una rissa proprio durante il concerto, io non sapevo nulla e finito il concerto sono andato da alcuni di loro e ho chiesto:allora vi è piaciuto? e loro di tutta risposta mi hanno dato uno schiaffone!! ho pensato: bè forse la chitarra era un pò scordata lo dicevo!

  13. simpit ha detto:

    cerco da un pò di anni (circa 18) i due componenti del gruppo nella foto che non vedo da molti anni; Davide Pezzuto e Michele De Girolamo (io sono sulla destra)che mi hanno scaricato proprio perchè ho iniziato a farmi.Chissà cosa direbbero oggi vedendomi a Bo e così in forma!

  14. balza73 ha detto:

    Hey tu al comm #11, non ti devi assolutamente scusare. Certo un giretto su google mettendo Andrea Pazienza è un buon inizio e poi vedi tu dove e come proseguire.
    Intanto posso dare qui l’indirizzo di una playlist di video che ho raccolto su Andrea che è questo:

    http://www.youtube.com/my_playlists?p=4C70F1F722B72ED9

    Già… perchè già il mondo disegnato da Andrea è un universo pazzesco e vivo, ma una cosa ancora più incredibile è vederne il gesto, il modo in cui tirava fuori le cose dalla carta. Buona visione.

  15. balza73 ha detto:

    Simpit… la tua vita è piena di mito e ”fighezza”. Proprio come in certe tavole di Paz veramente. Tienitela stretta.

  16. rollover969 ha detto:

    Grande max e come poteva uno come te dimenticarsi del mitico Andrea è stato il nostro punto di riferimento degli ultimi anni passati. Tutti lo ricorderanno con veemenza.

  17. Concin ha detto:

    “Sono in balìa della feccia del pianeta, della peggio gente, e passo tra di loro la maggior parte del mio tempo, dò relazione alle merde, permetto a chiunque di importunarmi, basta che abbia la roba…
    e un tempo, ero così schizzinoso…”

    Gli ultimi giorni di Pompeo, A.P.

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