13 Gennaio 2009 Teatro Dehon ore 21.00
Via Libia 59 Bologna
AMFIPARNASO
DI ORAZIO VECCHI (commedia musicale)
In questa storia d’amore intrisa di dramma e comicità si rincorrono in un uso tradizionale ma al tempo stesso moderno gli elementi caraterrizanti la Commedia dell’arte. I lazzi, le maschere, le acrobazie dei servi, le tirate dei vecchi il melò degli amorosi vanno a comporre una storia semplice ma di virtuosa spettacolarità. Il tutto sarà accompagnato dai meravigliosi madrigali di Orazio Vecchi diretti da Sandra Mongardi. Il capolavoro polifonico deve parte della sua fortuna nei secoli all’inedito cimento con l’unione dei due Parnasi, quello della musica e quello della poesia comica, alla quale il titolo allegorico (‘doppio Parnaso’) fa esplicito riferimento. “Che non tutto il teatro musicale sia l’opera, sembra un’affermazione perfino provocatoria nel "paese del melodramma", ma è presupposto fondamentale per capire l’Amfiparnaso di Orazio Vecchi, "commedia armonica" data alle stampe a Venezia nel 1597. L’autore vi applica l’idea (moderna ma antica, come si vede) di un teatro dell’ascolto, privo della "vaghezza della vista", la cui azione messa in musica, non essendo messa in scena, dovrà essere immaginata dall’ascoltatore che "si formerà nell’idea una favola compiuta". (Emilio Sala) Massimo Macchiavelli costruirà una messa in scena dove la parte musicale e quella teatrale avranno pari visibilità. Nell’ Anfiparnaso, vediamo agire maschere tradizionali come Pantalone (il vecchio avaro, satiro, balbuziente) e il suo servo Predolino, gli innamorati (Lucio e Isabella), il pedante erudito (Balanzone) qui chiamato Graziano che hanno in mano la storia commentata dai madrigali che nella nostra messa in scena saranno affidati ad un popolo-personaggio che accompagnerà tutta l’azione scenica, cambiando pelle ogni di volta in volta a seconda delle esigenze di copione diventando un “corpo musicale” protagonista all’interno della storia. Una messa in scena dunque di teatro musicale in cui musica e recitazione hanno pari dignità e presenza. La musica sarà dal vivo e gli attori seguiranno due corsi di canto (popolare e lirico) all’interno della didattica della Scuola di Teatro Louis Jouvet.
Regia e adattamento – Massimo Macchiavelli
Direzione dei madrigali – Sandra Mongardi
Coreografie – Tania Passarini
Danze rinascimentali – Novo Balletto Estense
Maschere e scene – Aurelio Quagliano
Con gli allievi del secondo corso della Scuola di teatro Louis Jouvet
Ingresso 10 euro
Prenotazioni- info@fraternalcompagnia.it e teatrodehon@tin.it
Telefono 051 342934
Io ci sarò. Come sempre. Mi fa molto piacere partecipare a questo spettacolo sicuramente sorprendente bello come sempre. A me teatro piace molto.
non so se ce la farò a venire ho una giornata impossibile domani
ma come e l’accompagnamento musicale del Maestro Stefano Mongiàt…dov’è vi siete dimenticati di citarlo…
Non so che dire: questo è il comunicato preparato dal grande Macchiavelli in persona. Questo è uno spettacolo al quale partecipano tantissime persone: musicisti, ballerini, cantanti, insieme agli attori…
Comunque sì: tutti i fans del nostro grandissimo maestro Stefano Mongiat potranno vederlo, ma soprattutto sentirlo martedì sera, sul palco del teatro Dehon, ore 21.00
Curre curre!
I nomi saranno tutti nel programma di sala,compreso quello di Stefano, nella mail non riuscivo a rintracciarlo per il cognome. vi aspettiamo stasera.
un abbraccio Massimo Macchiavelli
Mongiat ho sempre sentito parlar bene come chitarrista ma non l’ho mai sentito suonare.Lo sfido in un mezzogiorno di fuoco in un duello di note ma non si fa mai vedere ne sentireda queste parti.Dai Mongiat esci fuori!!
Ho visto lo spettacolo e devo dire che e stato entusiasmante.
La commedia dell’arte rende molto anche oggi.
L’unica pecca, a mio avviso, sono state le luci che si sarebbero dovute curare di piu’:che so’, un po di buio al coro quando non cantavano, o un po’ di tagli piu’ forti per delineare e mettere in risalto le maschere, che sono bellisimo.
Per il resto grande performance.
hai ragione sulle luci, purtroppo fino a quando potremo entrare in teatro solo il giorno stesso le luci saranno sempre poco curate, fare le luci è un’arte e ci vuole del tempo per provarle, in un giorno montare, fare luci e prove generali è troppo. Spero arrivi presto il nostro teatrino così risolveremo anche qesto problema. Grazie anarcom delle belle parole sì anch’io sono covinto che la Commedia dell’arte può dire la sua e io e il gruppo lavoriamo come pazzi per farla conoscere. Alla prossima
massimo m