Pantaloni militari, scarpe infortunistiche da muratore, piumino da Paninaro anni ottanta, la sciarpa rosa da fricchettone, il berretto della Nike ed eccomi pronto sulla bicicletta con lo zaino in spalla per scendere in Posta a spedire un altro pacco di libri.
Come al solito la discesa è velocissima, e il sole che da queste parti si presenta già alle nove del mattino ha già scaldato la strada, il vento è sempre gelido e tagliente e neppure i due paia di guanti che indosso mi riparano le punte delle dita dal freddo: il primo paio sono guanti sottili da giardiniere, verdi con i fiorellini rossi e gialli, i secondi sono da ciclista, ma per la mezza stagione, con questa temperatura posso arrivare solo fino all’ufficio postale e sperare che ci sia la solita fila per avere il tempo di riprendermi dal freddo.
La sportellista mi sorride e nel breve tratto che mi separa dal sedile in fondo alla piccola sala l’attenzione si sposta sull’insolito Marziano che ha appoggiato la bicicletta sulla vetrina e che estrae dallo zaino una manciata di pacchi da spedire.
Educatamente chiedo ” Chi è l’ultimo”?
Brava gente che ostenta pazienza e buon umore ma che alla terza operazione fatta dallo stesso cliente comincia a perdere sangue dalle orecchie ed a guardare il soffitto con lo sguardo implorante di chi si aspetti che un fulmini si porti via quella vecchietta che ritira la pensione, paga la bolletta della luce e si permette il lusso di parlare dei nipotini e che a operazione terminata riordina la borsa con lentezza e si lascia ancora scappare due parole sul capodanno.
Io ne approfitto per andare a comperare il vino, qui la cosa si fa lunga e io ho ancora le ossa gelate, dopo dieci minuti torno in posta e la vecchietta è ancora li, mi viene da sorridere e con umorismo marziano chiedo ”Chi è l’ultimo”?
L’attesa mi consente di scaldarmi e dopo pochi minuti mi tolgo il piumino e la sciarpa, appoggio il Tavernello e le scatolette di cibo per la gatta sotto la sedia e ricontrollo gli indirizzi sui pacchi.
La sportellista è apprezzata per il sorriso, la professionalità, la pazienza e la compostezza. I primi giorni del mese la posta è sempre piena e per quanto brava, professionale e veloce sia, essendo l’unica impiegata non riesce certo a fare miracoli.
Mentre la sala si trasforma lentamente in un alveare di api che si preparano all’attacco, la sportellista sembra non essere toccata dal gran movimento che avviene oltre il vetro. Qualcuno probabilmente implora fulmini, saette e contrazioni intestinali anche per lei, ma ad un certo punto il tabaccaio che è arrivato da pochi minuti e che deve aver annusato il clima sempre più ostile si lascia scappare un commento:
“ Siamo comunque fortunati che non c’è quello con i capelli bianchi “.
Fa notare ai presenti che quando c’è lui il terminale del computer non funziona quasi mai e che spesso gli tocca ripassare. Qualcuno mormora fra i denti. Penso: “Brutta giornata per gli adesivi per dentiere”, se non altro l’astio si è spostato sullo sportellista con i capelli bianchi e l’alveare comincia lentamente a quietarsi.
Ma c’è un’altra sportellista con un rendimento ed una professionalità che vanno ben altre lo scandalo, sembra che prima di venire a lavorare abbia munto le vacche, dato il fieno hai cavalli, annaffiato l’orto e dato il Mais alle galline. Ma fin qui direi che ci può anche stare che tu vada a lavorare vestita da contadina psichiatrica, quello che non si accetta è il fatto che ogni operazione che va altre il pagamento di una bolletta diventi una questione da Servizi Segreti e dunque meglio rimandare ad un’altra volta, oppure di recarsi a Susa dove a suo dire possono sbrogliare una faccenda complicata e delicata come una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Tutto con un bel sorriso da culo di babbuino, arriva persino ad abbassarsi verso la feritoia del vetro a farfugliare qualcosa, con gli occhi guardinghi e l’atteggiamento di chi chiede comprensione e pazienza per la situazione incresciosa. E’ come trovarsi davanti ad uno zingaro con la gamba mozzata che appoggiato alla stampella allunga il bicchiere della granita vuoto per un paio di monetine. Ma vaffanculo, almeno pettinati prima di venire a lavorare!
Questo è il motivo per cui tutti prima di entrare in posta hanno l’abitudine di sbirciare fra i cartelli pubblicitari incollati alla vetrina.
Il ritorno a casa come al solito è lento, stamane sono quasi riuscito a fare tutta la salita in bicicletta, scendendo dai pedali solo tre volte.
Come al solito la discesa è velocissima, e il sole che da queste parti si presenta già alle nove del mattino ha già scaldato la strada, il vento è sempre gelido e tagliente e neppure i due paia di guanti che indosso mi riparano le punte delle dita dal freddo: il primo paio sono guanti sottili da giardiniere, verdi con i fiorellini rossi e gialli, i secondi sono da ciclista, ma per la mezza stagione, con questa temperatura posso arrivare solo fino all’ufficio postale e sperare che ci sia la solita fila per avere il tempo di riprendermi dal freddo.
La sportellista mi sorride e nel breve tratto che mi separa dal sedile in fondo alla piccola sala l’attenzione si sposta sull’insolito Marziano che ha appoggiato la bicicletta sulla vetrina e che estrae dallo zaino una manciata di pacchi da spedire.
Educatamente chiedo ” Chi è l’ultimo”?
Brava gente che ostenta pazienza e buon umore ma che alla terza operazione fatta dallo stesso cliente comincia a perdere sangue dalle orecchie ed a guardare il soffitto con lo sguardo implorante di chi si aspetti che un fulmini si porti via quella vecchietta che ritira la pensione, paga la bolletta della luce e si permette il lusso di parlare dei nipotini e che a operazione terminata riordina la borsa con lentezza e si lascia ancora scappare due parole sul capodanno.
Io ne approfitto per andare a comperare il vino, qui la cosa si fa lunga e io ho ancora le ossa gelate, dopo dieci minuti torno in posta e la vecchietta è ancora li, mi viene da sorridere e con umorismo marziano chiedo ”Chi è l’ultimo”?
L’attesa mi consente di scaldarmi e dopo pochi minuti mi tolgo il piumino e la sciarpa, appoggio il Tavernello e le scatolette di cibo per la gatta sotto la sedia e ricontrollo gli indirizzi sui pacchi.
La sportellista è apprezzata per il sorriso, la professionalità, la pazienza e la compostezza. I primi giorni del mese la posta è sempre piena e per quanto brava, professionale e veloce sia, essendo l’unica impiegata non riesce certo a fare miracoli.
Mentre la sala si trasforma lentamente in un alveare di api che si preparano all’attacco, la sportellista sembra non essere toccata dal gran movimento che avviene oltre il vetro. Qualcuno probabilmente implora fulmini, saette e contrazioni intestinali anche per lei, ma ad un certo punto il tabaccaio che è arrivato da pochi minuti e che deve aver annusato il clima sempre più ostile si lascia scappare un commento:
“ Siamo comunque fortunati che non c’è quello con i capelli bianchi “.
Fa notare ai presenti che quando c’è lui il terminale del computer non funziona quasi mai e che spesso gli tocca ripassare. Qualcuno mormora fra i denti. Penso: “Brutta giornata per gli adesivi per dentiere”, se non altro l’astio si è spostato sullo sportellista con i capelli bianchi e l’alveare comincia lentamente a quietarsi.
Ma c’è un’altra sportellista con un rendimento ed una professionalità che vanno ben altre lo scandalo, sembra che prima di venire a lavorare abbia munto le vacche, dato il fieno hai cavalli, annaffiato l’orto e dato il Mais alle galline. Ma fin qui direi che ci può anche stare che tu vada a lavorare vestita da contadina psichiatrica, quello che non si accetta è il fatto che ogni operazione che va altre il pagamento di una bolletta diventi una questione da Servizi Segreti e dunque meglio rimandare ad un’altra volta, oppure di recarsi a Susa dove a suo dire possono sbrogliare una faccenda complicata e delicata come una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Tutto con un bel sorriso da culo di babbuino, arriva persino ad abbassarsi verso la feritoia del vetro a farfugliare qualcosa, con gli occhi guardinghi e l’atteggiamento di chi chiede comprensione e pazienza per la situazione incresciosa. E’ come trovarsi davanti ad uno zingaro con la gamba mozzata che appoggiato alla stampella allunga il bicchiere della granita vuoto per un paio di monetine. Ma vaffanculo, almeno pettinati prima di venire a lavorare!
Questo è il motivo per cui tutti prima di entrare in posta hanno l’abitudine di sbirciare fra i cartelli pubblicitari incollati alla vetrina.
Il ritorno a casa come al solito è lento, stamane sono quasi riuscito a fare tutta la salita in bicicletta, scendendo dai pedali solo tre volte.
La tofo è azzeccata…
MONTRESORI CARLO POESIA E PROLOGO
PROLOGO
L’ITALIA SENZA BERLUSCONI E’COME UNA FAMIGLIA SENZA MAMMA A
NATALE..
E per l’appunto vi racconto,il mio Natale.
Arriva Natale,lei parte,mi rifila i bambini e va dalla suocera do un pugno sul tavolo e parte il tappo dello spumante,con 4 mosse di karate affetto il panettone"sono calmissimo".
Il nonno rimasto con noi è mezzo cieco e scambia Babbo natale per un ladro che scende dal camino,prende il fucile spara e amazza Babbo natale
"addio regali".
I bimbi si vendicano e buttano benzina e detersivo nel camino "NAPAL" e la povera cicogna sul camino si trasforma in pollo arrosto.
La lavastoviglie colma dei piatti della festa si apre all’improvviso e comincia a sparare tutti i piatti e riempie la casa di detersivo,mia sorella prende il piatto al volo ma non riesce a fermarlo e butta giù RAZZINGHER
e gli dan della matta e la internano povera sorella.
Tolgo il bucato dalla lavatrice,doveva essere tutto bianco e scopro che è tutto blu,se becco chi a messo i blu jens nel bianco e uno dei miei figli ride a crepapelle,inoltre scopro che il maglione di mia moglie si e ristretto peccato perchè era il suo preferito.
Sull’albero di natale scoppiano tutte le lampadine e i bimbi mi dicono quando tornerà la mamma,e io gli rispondo,non preoccupatevi perchè le streghe tornano sempre,invece Berlusconi è uno stregone e vedrete che presto tornerà,speriamo che non gli scappi di bocca credere,combattere ubbidire……… buon NATALE E FESTE A TUTTI.
VISTA LA SUA ASSENZA
AMORE DOVE SEI;AMORE CON CHI SEI
E parlando ancora di te
in questo momento che non ci sei
ti sto pensando………..e volando
in quel mondo di nostalgia………
amore dove sei,amore con chi sei
amore dove sei amore con chi sei
io son solo qui che penso a te
nient’altro che a te,perchè sei
nel mio cuore e nel mio pensiero.
In questa mia notte insonne
io ti cerco ma tu
amore dove sei,amore con chi sei
amore dove sei ,amore con chi sei.
Ho fiducia in te,perchè so
che le streghe tornano sempre
e non amano star sole,sopratutto nel cuore.
E parlando ancora di te
in questo momento che non ci sei
"pensiero" in questo momento
il mio pensiero e solo per te
come con te è questo celo
che ti cerca come una stella lassù
e non è che tu…
voglio le tue mani amore….i tuoi occhi……
voglio sentire il tuo calore.
E parlando ancora di te
in questo momento che non ci sei
ti sto pensando…"e volando"
in quel mondo di nostalgia.
amore dove sei ,amore con chi sei
amore dove sei amore ,con chi sei
amore dove sei ,amore con chi sei.
MONTRESORI CARLO POESIA E PROLOGO
CORRETTA
PROLOGO;
Anche stavolta cerco di trovare le parole giuste per questa canzone approffitando di un suo momento di assenza per
capire fin dove arrivino i raggi plotonici e l’energia biomagnetica,tra cuore e mente quasi uno scontro di neutroni
e atomi,un qualcosa di nucleare che esplode e produce parole.
AMORE DOVE SEI;AMORE CON CHI SEI
E parlando ancora di te
in questo momento che non ci sei
ti sto pensando………..e volando
in quel mondo di nostalgia………
amore dove sei,amore con chi sei
amore dove sei amore con chi sei
io son solo qui che penso a te
nient’altro che a te,perchè sei
nel mio cuore e nel mio pensiero.
In questa mia notte insonne
io ti cerco ma tu
amore dove sei,amore con chi sei
amore dove sei ,amore con chi sei.
Ho fiducia in te,perchè so
che le streghe tornano sempre
e non amano star sole,sopratutto nel cuore.
E parlando ancora di te
in questo momento che non ci sei
"pensiero" in questo momento
il mio pensiero e solo per te
come con te è questo celo
che ti cerca come una stella lassù
e non è che tu…
voglio le tue mani amore….i tuoi occhi……
voglio sentire il tuo calore.
E parlando ancora di te
in questo momento che non ci sei
ti sto pensando…"e volando"
in quel mondo di nostalgia.
amore dove sei ,amore con chi sei
amore dove sei amore ,con chi sei
amore dove sei ,amore con chi sei.