Verso la fine

Pubblicato: 24 giugno 2010 da massitutor in assistenti sociali, bologna sold-out, civiltà, laboratorio, lavoro, operatori dispari, operatori pari, politica

viadelporto1
Cari compagni di strada, non mi sembra vero di essere qui a scrivere queste righe eppure è così: questo blog rischia di chiudere molto presto. L'amministrazione comunale taglia, tira e sposta l'esigua coperta destinata al sociale a Bologna (parliamo di circa due milioni di euro per tutto il disagio adulto) e quindi vengono tagliati i fondi che sorreggono da dieci anni i laboratori del progetto Prova & Riprova, dentro al quale si collocano il Laboratorio informatico per persone ai margini e il Laboratorio artistico di costruzione maschere. Un taglio che potrebbe arrivare ad essere un quinto del budget attuale. Per chi non è addetto ai lavori rendo noto che stiamo ragionando di cifre sull'ordine di poche decine di migliaia di euro… mentre il costo della Politica a Bologna si aggira sui 25 milioni di euro l'anno. Questo tanto per inquadrare la situazione generale.
avatar_asfaltoAsfalto è il principale prodotto del lavoro di "redazione" del laboratorio informatico collocato dentro dentro al Centro diurno di via del Porto (da qui l'indirizzo web), un impegno fatto insieme a persone in mini borsa lavoro. Questo è un blog dietro al quale ci sono delle persone vere, delle relazioni, delle risorse e delle competenze impiegate. Non basta un clic, come dicono certi slogan, dietro ad Asfalto c'è un luogo dove vivere, incontrarsi, copnoscersi, confrontarsi, ci sono percorsi di sostegno, lunghi tempi di elaborazione ed evoluzione delle persone. 
Dal 2006 cerchiamo di essere un "luogo del racconto" di questa parte di mondo, di quella zona ai bordi della società e della condizione umana. Abbiamo dato voce alle persone che qui hanno sperimentato se stesse e a quelle realtà sociali che hanno incrociato il nostro cammino.
Adesso questa voce dal basso rischia di spegnersi. Una grave perdita per chi ha poco più di questo e anche per tutti coloro che hanno trovato in Asfalto un ponte ci comunicazione e racconto.

In qualche modo cercheremo di proseguire questo viaggio, ma non sappiamo ancora in che modo e per quanto tempo. Nel frattempo invito tutti quelli che hanno incrociato la strada di Asfalto a lasciare in questo post le proprie idee, i pensieri, le considerazioni e i saluti. Cercateci anche su Facebook!
Invito tutti gli amici di Asfalto a partecipare insieme alla manifestazione

 

loghi

i Margini al Centro

lunedì 28 giugno, a Bologna,
in Piazza Quattro Novembre
alle ore 18
.

Leggi il volantino.

Ci sosterranno il gruppo di lavoratori e utenti denominato Bologna SOLD OUT, l'Associazione Amici di Piazza Grande e i ragazzi della Bartleby. Vi aspettiamo numerosi, ci sarà un po' di tutto.

Il Blog Asfalto in cifre:

  • 760 post;
  • oltre 70 membri iscritti e partecipanti la redazione;
  • una media di 60 contatti giornalieri;
  • oltre 60 siti e blog con i quali si condividono link e relazioni;
  • una decina le tesi di laurea e le tesine fatte sul Blog Asfalto e sui Laboratori; il Gruppo Asfalto è stato chiamato a testimoniare la propria esperienza anche all'Università di Bologna;
  • una dozzina di articoli di giornale pubblicati su quotidiani e periodici;
  • 3 servizi televisivi (su Rai3 Regionale, Neapolis e TvSat);
  • almeno 6 trasmissioni radiofoniche hanno trasmesso interviste e nostri contributi (Radio Città del Capo, Radio Popolare e Rai Radio2);
  • 60 video realizzati;
  • 1 CD di musica autoprodotto insieme ad un ospite musicista di strada
  • 6 canali internet correlati, tra cui: youtube (al quale sono iscritti 22 utenti), Flickr, Myspace (38 contatti), Vimeo e Mogulus (web Tv online) e l'omonimo gruppo Facebook con quasi 110 partecipanti;
  • mappatura del territorio: una mappa biografico – emotiva e due mappe sull'accoglienza a Bologna e sui servizi (in collaborazione con Avvocato di Strada)
  • Difficile inoltre quantificare le collaborazioni e gli scambi di idee fra le centinaia di contatti avvenuti tramite commenti ed email, per conoscere la situazione dei senzatetto a Bologna, per semplici informazioni o approfondimenti scientifici;


avatar_asfaltoIl Blog Asfalto è anche altro:

  • un punto di riferimento concreto per la realtà fisica di persone che gli ruotano attorno: un progetto che risponde al bisogno di appartenenza delle persone, che si possono riconoscere in un canale di comunicazione che le riguarda in prima persona e del quale sono sia fruitori che realizzatori.
  • Luogo virtuale di incontro e di raccordo, nel tempo e nello spazio, delle esperienze di vita: utenti, "ex", colleghi e operatori si sono tenuti in contatto o aggiornati attraverso questo canale informatico.
  • Asfalto svolge anche funzione di primo contatto, cuscinetto e mediazione rispetto al mondo universitario, scientifico e dell'informazione;
  • Spazio multi canale per la promozione di iniziative sociali provenienti da tutta la rete sociale della Città.

Per saperne ancora di più clicca qui

commenti
  1. michel70 ha detto:

    Il laboratorio è una valida alternativa alle sostanze, un ottimo punto di ritrovo, una salvezza dalla noia, uno sbocco costruttivo alle idee, un ottimo modo di apprendere l'uso di nuovi mezzi di comunicazione!!!! Mi stà permettendo di rendere concrete le mie opinioni!!!Il laboratorio getta un ponte di comunicazione con la gente che non conosce questo mondo, o meglio, non vuol sapere che esiste.Asfalto permette, a chi vuole, di conoscere una Bologna sconosciuta a molti, fatta di "homeless" (senza tetto), tossici ed "ex", gente che vive ai margini, bisognosa di una mano, ma ignorata da molti!!

  2. marcotovoli ha detto:

    …ad un certo punto mi sono alzato ed ho pensato a quanto siano diversi questi giorni, il mio presente: oggi sono finite le giornate all'adiaccio, i momenti di sconforto, l'inutile girovagare, mi sono rialzato "alla meglio" e ora anche grazie al laboratorio, mi sento più attivo culturamente e spiritualmenteMarco65

  3. anonimo ha detto:

    prima della borsa lavoromi sentivo una nullità, per via della mia salute ero convito di non trovare mai più un lavoro a desso posso avere le stese possibilità dei gli altri. Claudio urb74.

  4. anonimo ha detto:

    Carissimi redattori di Asfalto, caro Massimo,ho letto che è intenzione dell'amministrazione comunale interrompere il finanziamento ai laboratori presso il centro diurno che hanno prodotto sia la vostra pubblicazione che la produzione di maschere per il teatro. Io penso che di fronte alla crisi, che c'è, ci sono due strade per affrontarla. la prima è quella di cercare di rattoppare un po di qua e un po di la, tagliando dove si puo tagliare e riducendo dove non è possibile fare altro, in attesa che, passata la bufera, tutto torni, più o meno come prima. E' una scelta consolatoria e miope che non consentirà ne di affronatre le crisi ne di cambiare ciò che va , comunque, cambiato. Mi sembra che a questa impostazione si iscriva la scelta di interrompere la vostra esperienza. L'altra strada è quella di chi non ci sta a ridurre il nostro welfare ad un intervento residuale dove qualità e universalità passano in secondo piano e dove più i soggetti sono fragili più le risorse e i servizi sono,a loro volta, precari e marginali. L'altra risposta alla crisi è che se " nessuno deve rimanere solo" , oltre alla casa, è attraverso il lavoro che si ricostruiscono legami sociali, percorsi di inclusione e diritti di cittadinanza. A questo obiettivo erano dedicati i laboratori. Si può e si deve discutere se quanto fatto fino ad oggi è stato o meno efficace e quindi, se necessario cosa cambiare per uscire da logiche assistenziali e di cronicizzazione delle persone. Ma non è la strada della chiusura quella più efficace e , oltretutto, il segnale che viene dato, non solo agli utenti, ma a tutta la città è che se si "abbandona" qualcuno perchè non ce la si fa ad aiutare tutti allora la conseguenza diventa  "si salvi chi può". In questo scenario non si innova più nulla, le logiche conservatrici e corporative avranno il sopprravvento e addio qualità e universalità. Ecco perchè è importante che la vostra esperienza di coinvolgimento delle persone più fragili possa continuare, anche cambiando, ma nella logica dell'integrazione e dell'inclusione e non dell'abbandono e dell'individualismo.Un caro augurioFausto Viviani

  5. anonimo ha detto:

    Correva l'anno 1999 e da qualche tempo l'antica mensa di Via Del POrto si era trasformata in Centro Diurno, il che contemplava anche uno sguardo più specifico a situazioni individuali e a possibili percorsi di riabilitazione. A dir il vero all'epoca si parlava di aggancio motivazionale, di far emergere il sommerso, di facilitare la domanda di aiuto,insomma scovare le persone, creare una relazione di fiducia, facilitare una richiesta di aiuto e accompagnarli verso percorsi di riabilitazione. Cose molto lontane dall'inverso che oggi spesso domina: nascondere il sommerso. A furia di "chiacchierate mativazionali" nella primavera del '99 si era creato un gruppo di ragazzi giovani tutti non residenti con provenienza e storie diverse, quasi tutti con probelmi di tossicodipendenza e quasi tutti con una certa sfiducia nelle istituzioni. Questi ragazzi, entrati in confidenza con il gruppo degli operatori, spesso affiancavano questi ultimi nel dare informazioni ad altri nuovi o nel distribuire il caffè o organizzare qualche attività ricreativa semplice dentro il centro. Il gruppo degli operatori cominciò a chiedersi che fare con loro, sentivano il bisogno di dare una continuità, un senso, una progettualità.  Il gruppo dei ragazzi di converso chiedevano sempre più spazi per ritrovarsi,per parlare, per progettare. Così insieme con figure istituzionali sensibili e accorti, cominciò a farsi strada l'idea di dare continuità a queste relazioni. Grazie alla Legge 45 del 2000 venne aperto uno sportello sociale che insieme con l'unità di strada cercava proprio di contattare il sommerso e offrire possibilità di primi aiuti, tra cui anche l'accesso alla terapia metadonica, per non residenti. I primi laboratori (informatico, teatrale, bici centro) offrivano la possibilità di trascorrere alcune ore al giorno in attività diverse dal solito, si parlava di interruzione dei tempi della strada, questo era considerato l'obiettivo di partenza di qualsiasi mini borsa lavoro, era un obiettivo tenuto in grande considerazione, prima ancora di tutti gli altri discorsi tipo l'impegno, il rendimento effettivo, l'apprendimento reale o la motivazione a smettere. Questi ultimi erano considerati obiettivi secondari, sicuramente auspicabili ma non determinanti. Il poter tenere le persone impegnate in attività sicuramente diverse dalle loro solite, in situazioni relazionali sicuramente diverse da quelle della strada, era considerato un ottimo traguardo.  La riduzione dei danni della vita di strada era considerata cosa assolutamente degna di impegno. I ragazzi del gruppo iniziale diedero vita anche a un progetto all'interno del laboratorio informatico, che chiamarono "lungo i bordi" che avrebbe dovuto occuparsi di diverse attività imprenditoriali. C'era un gran fermento e voglia di mettersi in discussione. Ben presto venne fuori che all'interno di un centro diurno pubblico non poteveno esserci attività imprenditoriali. Ma non ci si arrese e sempre all'interno del dialogo con alcuni punti sensibili delle istituzioni qualche anno dopo naque l'idea di un servizio molto più ampio e articolato che permettesse di accompagnare fuori da li queste persone che ormai erano cambiate,non erano in grado di fare un impresa da soli, nè di andare a lavorare all'interno della società normale, ma la strada non era il loro unico pensiero e gli stimoli, le idee, le motivazioni di combiamento in loro, facevano si che la sotanza non era più l'attrazione unica. Da quel fermento e grazie a finanziamenti regionali, si diede vita al servizio Oltre la strada… ma questa è un'altra storia. Di tutto quello che ricordo di quegli anni, una cosa mi rimane impressa più di altre: quella di vedere che a dare fiducia a persone che sono cadute più in basso di tutti, la strada, a dare ascolto e spazio a chi ha perso tutto soprattutto ha perso la fiduacia in se stesso e negli altri, quella di veder che fermarsi con queste persone faceva nascere in loro lentamente l'idea ci essere persone in grado di dare qualcosa a se stessi e agli altri. La straordinaria storia che negli anni ho potuto vivere in questi servizi, cosidetti di bassa soglia, è la rinascita di alcune coscienze assopite, risvegli di persone su cui all'apparenza non si avrebbe scommesso un soldoConcetta P.(psicologa)

  6. monne78 ha detto:

    Con il Lab.informatico scomparirebbe l'unica possibilità per tutte le persone cosiddette "ai margini" di avere accesso gratuito alla rete,per non parlare del blog che perderebbe la maggior parte se non tutte le voci che lo animano.Faccio presente che aldilà della moda degli ultimi anni i social network cm Facebook permettono alle persone senza fissa dimora di mantenere o riprendere i contatti con persone che altrimenti sarebbero pressochè irragiungibili.Personalmente ho ritrovato persone x me molto importanti che nn avevano mie notizie da 10 anche 12 anni…quando fai una vita nomade senza recapiti fissi, indirizzi o numeri di telefono FB e compagnia bella diventano utilissimi e senza il Laboratorio l'unica possibilità di accedervi diventa l'acquisto di un PC o gli Internet Cafè a pagamento che non tutti possono permettersi…anche x questo se il Lab nn chiude è una grande vittoria!!!

  7. rollover969 ha detto:

    è una notizia scocertante se ci penso! con tutti gli sprechi di soldi che ci sono nel nostro paese vanno a toccare proprio la dove le cifre sono davvero misere per tenere in piedi un proggetto che è di utilità di molte persone e di non fastidio per nessuno. mi sembra quasi di sognare basti pensare ai miliardi che buttiamo per fare bella figura all'estero che poi invece succede il contrario nel senso che tutto facciamo ma meno che una bella figura, perchè ormai la gente sà ed è consapevole che come in tutti i paesi industrializzati c'è anche tannta gente che vive ai margini e muore di stenti. pensavo che in ITALIA  eravamo soltanto buoni a rubare, invece ho scoperto che siamo buoni anche a tagliare i fondi per toccare il fondo che piu fondo non si può.

  8. massitutor ha detto:

    Un grazie anche all'amico Mauro Sarti (giornalista e docente universitario) che ha pubblicato questo articolo su Redattore Sociale e Il Coccodrillo http://ilcoccodrillo.redazione.org/i-miei-post/unagiungladasfalto

  9. simpit ha detto:

    un'abbraccio Max, ci vediamo questa sera. Ecco 2 parole di sostegno anche dal ns blog: 

    http://www.gomito.splinder.com/post/22931067/chiusura-laboratori-p-r

  10. massitutor ha detto:

    monta la protesta, cresce la curiosità.Rimanete in piazza per cena!

  11. analkoliker ha detto:

    Apprendere che l'esperienza dei laboratori di via del Porto sta correndo un rischio reale di chiusura mi amareggia ed al tempo stesso mi fa incazzare.Penso alla riunione di alcuni anni fa in cui discutemmo di aprire un blog per cominciare a raccontare le nostre storie nel tentativo di avvicinarci al mondo della normalità. Molti di noi stavano in strada o nei dormitori, io facevo il randagio dei servizi; Talebano incazzato e forte di una sfiducia incrollabile nei confronti dei servizi pubblici e con una strategia di guerra elementare, quella di gettar merda su tutto quello che ruotava attorno ai servizi per adulti in difficoltà E poi adesso l'ennesima sottrazione di risorse per un'esperienza come quella di via del Porto che ha dato oppurtunità, riparo ed accoglienza a persone pevere, vulnerabili. 

  12. massitutor ha detto:

    Bologna taglia i servizi sociali: chiude “Asfalto”

    Dopo la chiusura dei laboratori musicali in carcere, è a rischio anche il progetto di alfabetizzazione informatica per gli homeless di via del Porto. Il comune non rinnova i finanziamenti di 80 mila euro l’anno
    BOLOGNA – Anna Maria Cancellieri lo aveva promesso: “sui servizi sociali non ci sarà nessun taglio”, aveva detto a maggio il commissario. È passato solo un mese e le cose a Bologna sembrano andare in tutt’altra direzione. Questo mercoledì è calato il sipario sul progetto “Parole comuni” all’interno del carcere della Dozza: per i laboratori di musica e teatro gestiti dall’associazione Gruppo elettrogeno la convenzione con il comune era già scaduta a gennaio 2009. Ora l’allarme chiusura scatta per “Asfalto”, il blog dei senza dimora (http://www.viadelporto.splinder.com) nato nel 2001 nel centro diurno di via del Porto. Il laboratorio informatico, insieme a quello per la costruzione di maschere, fa parte del progetto “Prova & riprova”, ma il comune non ha più risorse per farlo andare avanti. Certo, in entrambi i casi si tratta di progetti giunti a scadenza e non rinnovati, “ma nei fatti si tagliano proprio quelle esperienze che possono dare una prospettiva di reinserimento a chi è in difficoltà”, spiega l’operatore e responsabile del blog Massimiliano Salvatori. Per protestare contro i tagli e chiedere la proroga delle convenzioni si scende in piazza lunedì 28 maggio: alle 18, in piazza IV novembre, è in programma la manifestazione “Margini al centro” con Asfalto, Bartleby, Piazza Grande e Bologna sold out, gruppo di lavoratori e utenti per il sociale.Fra i motivi della protesta c’è anche il fatto che il mancato rinnovo venga deciso in una fase in cui Bologna non ha una rappresentanza politica. “Queste sono decisioni che dovrebbe prendere un assessore – continua Salvatori –: in sua assenza i tecnici del Settore servizi sociali del comune vanno avanti, ma è chiaro che ci manca un punto di riferimento”. Per Asfalto pare probabile una proroga almeno fino a dicembre, “ma per il futuro non c’è nessuna prospettiva”. Il finanziamento del progetto “Prova & riprova” ammonta a 80 mila euro l’anno, e attualmente serve a pagare le borse lavoro per 12 persone, anche se al blog partecipa anche un’altra dozzina di senza casa. Salvatori snocciola le cifre del progetto: il blog ha 70 iscritti, ha prodotto quasi 800 post, oltre a 60 video e un cd musicale. Asfalto è un luogo per raccontarsi e scambiare esperienze, “ma soprattutto è un punto di accesso a bassa soglia: attraverso l’alfabetizzazione informatica e le borse lavoro gli homeless di via del Porto possono cominciare a ricostruire la loro vita”. Lo confermano gli utenti del blog: “prima della borsa lavoro mi sentivo una nullità – scrive Claudio –, per via della mia salute ero convito di non trovare mai più un lavoro. Adesso posso avere le stesse possibilità degli altri”.È paradossale, aggiunge Salvatori, “che la chiusura arrivi nel momento in cui nel campo dei servizi sociali si parla di percorsi di reinserimento personalizzati. Si dice basta ai finanziamenti a pioggia, si decide di aiutare solo chi mostra di impegnarsi, poi però si tagliano proprio i progetti che potrebbero dare una chanche di reinserimento”. La chiusura del blog, per l’operatore, è solo l’ultima tappa di un processo iniziato con la fine della giunta Cofferati. “Dalla chiusura dello sportello sociale proprio qui in via del Porto (nel 2007) a quella probabile dell’asilo notturno di via Lombardia, a Bologna è in atto un processo di degenerazione dei servizi sociali”. Ma quel che colpisce è l’incredulità di operatori e volontari, che in questi progetti hanno speso tempo ed energie (“non mi sembra vero di essere qui a scrivere queste righe”, scrive Salvatori nel post che annuncia la chiusura di Asfalto), come se Bologna, dopo il sindaco, rischiasse di perdere anche la sua anima. (ps)

    © Copyright Redattore Sociale

     

     
    AGENDAEditoria Giornalismo Comunicazionevia Barberia 16, 40123 BolognaTel. 051 330155, Fax 051 3399456http://www.agendanet.itGrazie all'interessamento di Mauro Sarti

  13. massitutor ha detto:

    Grazie anche agli amici di Radio Città Fujico e Radio Città del Capo fra domenica e lunedì hanno dato notevole spazio alla nostra iniziativa.

  14. anonimo ha detto:

    Il comunicatoIl comunicato di Legacoop

     

    Agli organi di informazione

     

    Bologna 25 giugno 2010 – Legacoop Bologna si augura che il Comune di Bologna voglia rivedere la decisione di chiudere l'esperienza del progetto "Prova & Riprova" rivolto a persone in grave stato di disagio, promosso dalla Cooperativa sociale La strada. "Prova & Riprova" nasce nel 2001 con l'avvio di due laboratori che offrono accoglienza, attività e percorsi di reinserimento a persone senza fissa dimora. Il laboratorio artistico ha finora prodotto maschere teatrali apprezzate dagli esperti di tutto il mondo, tra i quali il premio Nobel Dario Fo.

     

    Il laboratorio informatico ha fornito finora un accesso ad internet libero e gratuito per persone senza dimora; nel laboratorio è nato il primo blog redazionale di persone in condizione di disagio "Asfalto" che si è caratterizzato come un importante ponte di comunicazione verso la città che in questo modo verrà a mancare.

     

    La cooperativa sociale “La Strada” ha gestito finora questi laboratori con 5 operatori che resterebbero senza lavoro, tra i quali 2 persone che stavano facendo un percorso di reinserimento personale e sociale.

     

    "Sembra di capire – afferma Ethel Frasinetti, Direttore di Legacoop Bologna – che le risorse tolte a questo servizio verranno dirottate a sostenere il maggior costo di un servizio internalizzato nei mesi scorsi, quello degli Sportelli Sociali, la cui internalizzazione lascerà senza lavoro 11 assistenti sociali e 4 educatori".

     

    "In questo caso – continua Frasinetti – non siamo di fronte alle conseguenze della manovra finanziaria, ma alla conseguenza della riorganizzazione di servizi che la cooperazione sociale ha sempre fornito con grande efficienza e a costi più contenuti."

     

    "Crediamo – conclude il Direttore – che si debba mettere mano quanto prima ad una credibile politica di sussidiarietà, per di più in presenza di una manovra finanziaria che riduce le risorse agli enti locali, ad una politica che consenta l’accesso a servizi di qualità, senza arrivare ad averne di classe A per chi se lo può permettere e di classe B, per tutti gli altri".

     

    Ufficio Stampa Legacoop Bologna di Legacoop

     

    Agli organi di informazione

     

    Bologna 25 giugno 2010 – Legacoop Bologna si augura che il Comune di Bologna voglia rivedere la decisione di chiudere l'esperienza del progetto "Prova & Riprova" rivolto a persone in grave stato di disagio, promosso dalla Cooperativa sociale La strada. "Prova & Riprova" nasce nel 2001 con l'avvio di due laboratori che offrono accoglienza, attività e percorsi di reinserimento a persone senza fissa dimora. Il laboratorio artistico ha finora prodotto maschere teatrali apprezzate dagli esperti di tutto il mondo, tra i quali il premio Nobel Dario Fo.

     

    Il laboratorio informatico ha fornito finora un accesso ad internet libero e gratuito per persone senza dimora; nel laboratorio è nato il primo blog redazionale di persone in condizione di disagio "Asfalto" che si è caratterizzato come un importante ponte di comunicazione verso la città che in questo modo verrà a mancare.

     

    La cooperativa sociale “La Strada” ha gestito finora questi laboratori con 5 operatori che resterebbero senza lavoro, tra i quali 2 persone che stavano facendo un percorso di reinserimento personale e sociale.

     

    "Sembra di capire – afferma Ethel Frasinetti, Direttore di Legacoop Bologna – che le risorse tolte a questo servizio verranno dirottate a sostenere il maggior costo di un servizio internalizzato nei mesi scorsi, quello degli Sportelli Sociali, la cui internalizzazione lascerà senza lavoro 11 assistenti sociali e 4 educatori".

     

    "In questo caso – continua Frasinetti – non siamo di fronte alle conseguenze della manovra finanziaria, ma alla conseguenza della riorganizzazione di servizi che la cooperazione sociale ha sempre fornito con grande efficienza e a costi più contenuti."

     

    "Crediamo – conclude il Direttore – che si debba mettere mano quanto prima ad una credibile politica di sussidiarietà, per di più in presenza di una manovra finanziaria che riduce le risorse agli enti locali, ad una politica che consenta l’accesso a servizi di qualità, senza arrivare ad averne di classe A per chi se lo può permettere e di classe B, per tutti gli altri".

     

    Ufficio Stampa Legacoop Bologna

  15. massitutor ha detto:

    Una lettera, con risposta di Antonio Mumolo (Consigliere regionale ER), pubblicata sull'Unità di domenica scorsaCara Unità,ho saputo che chiude lo storico blog degli homeless a causa del mancato rinnovo della convenzione del Comune, che erogava fondi indispensabili. L'Associazione Piazza Grande non ha ancora la nuova sede, dopo l'incendio che ha distrutto la precedente. Mi pare che il sociale stia passando dal secondo al terzo piano.

     

    Gentile lettore

    Il mio timore è che il sociale stia andando in cantina.

    Ormai ci si occupa sempre meno delle povertà, in un momento in cui tante persone, a causa della crisi, si ritrovano senza mezzi e finiscono in strada.

    Dal Comune, senza una guida politica, arrivano segnali inequivocabili e vengono messi in discussione diritti fondamentali come quello della residenza.

    Adesso, e per far cassa, il Comune vuole chiudere una delle esperienze più positive e innovative del lavoro sulla bassa soglia, i laboratori artistici e informatici di Prova e Riprova (il Blog Asfalto), esperienza che ha tra l’altro un costo ridicolo.

    Tra l’altro, con la riorganizzazione dei servizi, il Comune aveva intrapreso la strada di cercare di valorizzare i percorsi individuali di aiuto alle persone in difficoltà, utilizzando anche lo strumento del Piano Assistenziale Individualizzato.Chiudendo i Laboratori si va, all’opposto, a chiudere una delle possibilità di iniziare un percorso – individuale – di uscita da una situazione di precarietà …

    Mi auguro che la Commissaria Cancellieri, oltre ad occuparsi di graffiti e pulizia dei muri, trovi il tempo di visitare i laboratori di via del Porto.

    Guardare in faccia ciò che di solito è invisibile, perché non si vuole vedere, aiuta a comprendere e magari a modificare decisioni che non fanno onore ai cittadini bolognesi.

    In ogni caso lunedì 28 giugno 2010, alle 18, in piazza Quattro Novembre, manifesteremo per chiedere che, almeno a Bologna, non si colpiscano i più deboli. 

  16. anonimo ha detto:

    Saluti dai  Gruppi    AppartamentoI  gruppo  appartamento  è  una salvezza   per le  persone in difficoltà  e bisognose   nel mio caso  senza il  gruppo  appartamento    e l’aiuto   sociale   non   sarei   riuscito  a  salvarmi   dopo  i  tanti  problemi  che  ho   avuto   invece  adesso   sto  ritrovando   la  forza per  affrontare  una nuova   vita,   e  spero   tantissimo   che   come    anche   tante   altre   persone    bisognosi  possono  continuare   a   usufruire  di questo   servizio   sperando    in  un   futuro  migliore ..    Michelangelo  Il   gruppo      appartamento   e i  dormitori   sono  stati  una     salvezza   Specie   dopo   l’incidente  grave   che  ho   avuto   Senza    gli   aiuti      sociali  non   sarei   riuscito   a   passare    questi  brutti   periodi   Grazie.  Spero  che   il    comune    risolvi     i   nostri   problemi  come   voi   avete    risolti    i      miei…    Tadeus  Sto   bene   mi   trovo   meglio    e  sono     qui?   (Antonio  De   Curtis)Speriamo   di  non   trovarci   noi  e   voi    sotto    un    ponte…        Storie  pensieri ,  lettere,  testimonianze  e idee   alla  Città    e  al comune   di  Bologna  per  raccontare  le  vite   ai  margine   La   crisi non  la   paga  chi  non   ha   niente!

  17. anonimo ha detto:

    Ho  passato  cinque  anni   al  dormitorio   e  so  che non   è  bello   passare  le giornate   fuori   con  il brutto   tempo   non   è    giusto  che  chiudono  i  dormitori  e  i  gruppi   appartamenti.   Marina.   Per  me   sia il  dormitorio     che   il gruppo  appartamento  è  sopravvivenza     per     poter    lavorare     vivere …              Francesca Chi vuole chiudere i dormitori e i gruppi appartamento non è umano e non rispetta i diritti dell’uomo!!! Se una persona perde il lavoro, perde la casa, dorme per la strada, ha fame, ha freddo e non ha la possibilità di lavarsi, non si sente più umano, si sente di essere un animale. Se si chiudono i dormitori e i gruppi appartamento la città cambia, diventa una giungla. Vergogna!!!  …    Eva La vita non si sa cosa può riservare. Io ho 54 anni e mi sono trovata in strada senza euro e senza niente, posso dire che è una cosa bruttissima e non l’augurerei a nessuno, Grazie all’aiuto dei Servizi tutti mi sto riprendendo. Altrimenti non so come poteva finire. Secondo me è importante che ci siano…Anna Maria

  18. massitutor ha detto:

    Qui di seguito riporto i pensieri e le frasi delle persone che sono passate, hanno vissuto e tentato al Centro diurno e nei Laboratori Prova e Riprova“Mi piace andare al centro diurno perchè sono simpatici gli operatori e lì qualcuno si ricorda sempre di me. Loro possono aiutarmi e darmi una mano quando ho bisogno. Mi danno consigli che mi possono essere utili e quando li ho ascoltati ho evitato di mettermi nei guai“Lorenzo“Via del Porto mi ha dato la possibilità di ricominciare a stare con le persone ad avere anche un grande aiuto, Finalmente non sono piò sola e spero che tutto possa continuare“       Silvana“Vado al centro diurno dal 2002 perchè ho una piccola pensione d'invalidità e non potrei permettermi di mantenermi da solo “Gino"Una volta tornavo al Centro quando non avevo più niente da dare, oggi torno solo per salutare gli amici perché lavoro. E poi a chi avrei scritto le lettere dalle Mie prigioni?!"Dario

  19. massitutor ha detto:

    Ad un certo punto mi sono alzato dalla panchina ed ho pensato a quanto siano diversi questi giorni, il mio presente: oggi sono finite le giornate all’addiaccio, i momenti di sconforto, il girovagare alla ricerca di eroina, mi sono rialzato “alla meglio”.  Marco ‘65    il laboratorio è una valida alternativa alle sostanze, un ottimo punto di ritrovo, una salvezza dalla noia, uno sbocco costruttivo alle idee, un ottimo modo di apprendere l'uso di nuovi mezzi di comunicazione!!! mi sta permettendo di rendere concrete le mie opinioni.  Michel    Prima della borsa lavoro mi sentivo una nullità, per via della mia salute ero convinto di non trovare mai più un lavoro. Adesso posso avere le stesse possibilità degli altri.  Claudio    Per me il laboratorio del centro diurno è stato positivo perché ha impegnato le mie mani e la mia testa distraendomi da cose più pericolose e quindi mi ha aiutato a ritrovarmi…"  Cosimo

  20. anonimo ha detto:

    Sono un senza tetto, ma sono anche CarmineApprendo da poco delle riforme avvenute nel Welfare e i tentativi di tagliare i costi da parte dell’amministrazione e subito penso:Quando le forbici vengono date in mani sbagliate si corre il rischio  che i tagli siano imperfetti e dannosi……Mio nonno mi diceva sempre “Se non sai potare non farlo, altrimenti rischi di tagliare i virgulti anziché i rami secchi"

  21. simpit ha detto:

    ..è ricominciato tutto lì in via del porto.Oggi a distanza di 15anni quel ragazzo magro,giallognolo, quasi in fin di vita, pieno di buchi nelle braccia,pieno di denunce non esiste più.Oggi sono una persona totalmente diversa, casa e lavoro e.. panza.Ma sì chiudiamo tutto il centro diurno in  via del porto. Fa ingrassare troppo.

  22. anonimo ha detto:

    Non posso crederci, asfalto non può chiudere!Lorena

  23. anonimo ha detto:

    E' la solita politica schifosa. Sperperano soldi e poi quando si parla di poche migliaia di euro……ciao Massimiliano, un abbraccio a tutti voi e speriamo che si concluda bene. Un saluto da Milano.Lorenzo

  24. anonimo ha detto:

    ASFALTO, non deve morireeeeeeeeeeeeeeeee
    Lidia

  25. soylu ha detto:

    Bologna che è stata per tante città un esempio da seguire non può e non deve coprirsi di vergogna…non ho parole, solo una grande nausea!!!

  26. marcotovoli ha detto:

    Dalla  Casa del Riposo notturno "Madre Teresa di Calcutta"dal      Centro d'accoglienza "G.Beltrame"dalla   Casa del riparo notturno "via Lombardia"VOCI DI DONNE NON PIÙ SOLE…Esisto prche esistete… (Dalila)Cammino, cammino, cammino, mi fermo a riposare ed al mio fianco ho persone che mi fanno capire che nulla è perso…(Domenica)Ho attraversato tre guerre e solo pra finalmente mi sento a casa…(Berischa)Ho vissuto una vita in cui avevo tutto, oggi ne vivo ina in cui ho di più…la solidarietà…(Stefania)Avevo una famiglia, un lavoro, una casa… in un attimo ho perso tutto! Se non fosse per i servizi e le persone che ho incontrato oggi non sarei qua a raccontarmi, grazie…(Hellen)Prima girovagavo per strada senza meta…poi ho incontrato gli amici di Piazza Grande e mi sono sentita viva…ora ho uno scopo nella vita…(Brigette)Da quando sono alla Casa del Riposo Notturno "Madre Teresa di Calcutta" ho trovato speranza e fiducia…per vivere una nuova vita…(Rosetta)Dopo anni di strada, ed il buio della droga, grazie alle maschere di Piazza Grande ed i laboratori di via del porto  sono arrivata alla Casa del Riposo Notturno "Madre Teresa di Calcutta" e continuo a camminare per continuare a vivere…(Patrizia)Devo ringraziare tutti…senza gli operatori che mi hanno accompagnato questo anno chissà dove sarei..che fine avrei fatto? Per strada, forse drogata…chissa?(Yulia)Un letto dove stendersi…un tetto dove ripararsi…un'alternativa all'inoperosità, al degrado, all' abbandono, alla strada…Grazie Madre Teresa di Calcutta. (Daniela)

  27. marcotovoli ha detto:

    Dagli Ospiti del Rifugio Notturno della SolidarietàAvevo una casa e un lavoro. Poi ho perso il lavoro e non sono riuscito a pagare l'affitto… ho perso la casa e dopo un anno ero in stazione… Adesso vivo in un dormitorio e ho la borsa lavoro.. ma soprattutto ho di nuovo una dignità! (Roberto)La dignità è un diritto che non si può tagliare! (Luigi)Tagliare i posti letto alla gente bisognosa è solo un modo per sporcarsi la coscienza e vi assicuro che per ripulirla da una macchia così grande non vi basterà una vita. (Raffaele)Per me il dormitorio non è stato un posto dove fermarmi, ma un punto di partenza per ricominciare a intraprendere nuove strade. (Hamed)

  28. marcotovoli ha detto:

    Non create ancora di più il disagio a persone che hanno perso quasi tutto a cui resta la dignità che queste associazioni cercano di ridargli: una vita dignitosa, lavorando per loro e con loro.Ogni uomo ha il diritto di vivere dignitosamente. Ma chiudendo questi centri, gli togliete quel poco che sono riusciti a fare giorno per giorno.Un gruppo di partecipanti alla manifestazione

  29. massitutor ha detto:

    Penso che abbiamo fatto qualcosa di più di un lamento lunedì 28, in piazza. Certo si poteva fare un'azione più forte, forse più conflittuale. Però ci siamo fatti vedere, abbiamo fatto una richiesta e cercato di fare capire alla città cosa facciamo. Il Comune poi ha fatto come se non fosse successo niente, ma questo era immaginabile.E' servito fare questo evento anche per capire i nostri limiti e le criticità nell'organizzazione e nelle strategie di comunicazione.Di fatto credo che chi si doveva muovere non si è mosso e chi aveva la possibilità di spostare qualcosa spiegando e parlando dei Laboratori non l'abbia fatto. Serviva un padrino, un difensore con una visibilità e una credibilità e non c'è stato. Non c'è stato in Comune, non c'è stato nell'Asp e mi dispiace ma non c'è stato neanche in Consulta.Forse proprio perchè ognuno ha paura di perdere quel poco che ha e allora non si va a sbattere per un altro soggetto. La tua morte è la mia vita, forse si comincia davvero a ragionare così a Bologna, ma è un peccato perchè quello che invece dovremo difendere è un'idea di servizio, una metodologia, il valore dei nostri progetti e non tanto il soggetto che materialmente esegue. Questo concetto abbiamo cercato di far passare in quella manifestazione e nello spirito stesso del gruppo Bologna Sold Out, speriamo che possa fortificarsi sempre di più. Anche perchè presto purtroppo potremmo essere costretti a difendere altri servizi e altri diritti per le persone più deboli.Oggi sono stati negati il diritto per le persone di iniziare a progettare un percorso di emancipazione dalla strada e dalle sostanze; di accedere alla comunicazione e al web in modo critico; di dare un senso alla propria giornata in uno dei pochi luoghi dove queste persone sono accettate serenamente. Domani si parlerà di cosa? dell'accoglienza notturna? del mangiare? Del vivere.

  30. anonimo ha detto:

    Sarebbe meglio chè tagliassero qualcosaltroI ragazzi anno lavorato tanto per costruire questo BlogE sono sicura chè vinceremo

  31. anonimo ha detto:

    è veramente incredibile che un progetto interessante e importante come il vostro debba interrompersi. Per noi a Milano siete sempre stati un modello da seguire. Mi auguro che si riesca a rimediare e a far sopravvivere la vostra significativa esperienza.Un abbraccioMaurizio Rotaris SOS Stazione Centrale

  32. anonimo ha detto:

    Vi ricordate l'accoglienza disincentivante? …. oggi bologna è sold out anche per questo genere di minchiate politiche! Possibile che non si riescano a far pagare le tasse ai ricchi padroni e padroncini di case affittate al nero, per investirli in accoglienza e inclusione?Giorgio Di Mascio

  33. angelmir ha detto:

    Scusate ero via ed ho visto ora il tutto cosa possiamo fare per aiutarvi.mircoangeli alle fermate

  34. anonimo ha detto:

    Saluti dal DROP INse mi ritrovo in strada mi viene quella "voglia di…. " , in vece stando qui al drop passa perchè ho la testa impegnata.Carlo

  35. anonimo ha detto:

    ho un carattere che vado d'accordo con tutti … cercare di comportasi in un certo modo migliora la convivenza, sopratutto quando ci si ritrova tutti al Drop in.Salvatore.     

  36. anonimo ha detto:

    ho lavorato fino alle tre di notte, l'autobus per bologna l' ho preso alle cinque e trenta… l'unico posto per rilassarmi è il Drop in; grazie agli operatori o un posto dove riposarmi e trovare le energie per andare avanti.Marcello. 

  37. anonimo ha detto:

    tutto ciò che non trovi in giro nel mondo oppure nella tua città … lo trovi sicuramente al Drop in … nel bene e nel male. un punto di incontro socialmente utile per chi fa di questo servizio un gran bel "servizio"… inteso come luogo dove poter "scaricare": emozioni, ire, sentimenti e perchè no, farci anche una bella….Sergio. 

  38. anonimo ha detto:

    il  Drop in è la mia seconda casa….. un posto di aggregazione ideale per gente in difficoltà, dove ci si può confrontare e scambiarsi nuove idee… un aiuto per chi è in strada…. mi stanno aiutando molto e li ringrazio…Franco        

  39. anonimo ha detto:

    In bocca al lupo…Mario Gallo direttore Teatro ricerche

  40. anonimo ha detto:

    caro Massimo, è davvero un momento molto buio, e non solo economicamente.   Ma so di non dire niente di nuovo o di non condiviso da noi tutti.  Ma senzadubbio pesa soprattutto  sulle imprese meno garantite e  'protette' dalle istituzioni. Avete tutta la mia solidarietà e  il mio appoggio. In allegato, firmato, l'appello che mi hai inviato. un forte abbraccio e 'buena suerte' Enrico Bonavera attore del Piccolo teatro di Milano

  41. anonimo ha detto:

    Il Carro dei ComiciAbbiamo saputo che le Istituzioni di Bologna hanno deciso di chiudere il laboratorio Prova e Riprova all’interno dei quali è attivo il Laboratorio artistico di costruzione maschere. Ogni volta che un pezzo del nostro artigianto di qualità chiude perdiamo un pezzo della nostra cultura.Abbiamo avuto modo di vedere a Bologna il risultato del lavoro di questi ragazzi e ci ha colpito la qualità che la Fraternalcompagnia è riuscita ad ottenere da loro ed immaginiamo la loro soddisfazione. Fare una maschera non è fare un borsetta, il gesto di modellare il cuoio è un’arte antica che fa parte delle nostre tradizioni più importanti e che richiede uno sforzo mentale e fisico notevole soprattutto per ragazzi che hanno bisogno di riprendersi da percorsi di vita sbagliati.Ci dispiacerebbe se quest’arte in mano a pochi artigiani ma riconosciuta in tutto il mondo perdesse uno dei suoi pezzi più socialmente impegnati che, al di là della qualità aiuta le persone in modo originale, non semplicemente impegnandoli ma richiedendo loro un lavoro di alto artigianato.E’ chiaro che noi possiamo solo testimoniare la qualità professionale di chisvolge questo lavoro che per la sua importanza ha varcato i confini nazionali.Rispondiamo in questo modo all’appello della Fraternalcompagnia chiedendoagli organi preposti di rivalutare tutta la situazione.In fedeIl Carro dei ComiciD.ssa Maria Paola BenedettiPresidente

  42. anonimo ha detto:

    Sottoscrivono l'appello anche:Marco Rota del Teatro Viaggio di Bergamo;Mario Gallo, presidente del Teatro ricerche di TuscaniaAdriano Iurissevich del Venezia INscenaCentro Formazione e Produzione Teatrale di VeneziaLydia Biondi attrice cinematografica dell'associazione culturale Mimo Teatro Movimento di RomaMauro Piombo dell'associazione Santibriganti Teatro di Torino

  43. massitutor ha detto:

    Caro Mirko degli Angeli, come vedi la situazione è questa qui. Grazie del sostegno, se avremo bisogno di presenze angeliche e protettrici per un altro evento ti farò sapere, ciao.

  44. anonimo ha detto:

    Sono venuto a conoscenza che le istituzioni di Bologna hanno intenzione, se non hanno già deciso, di chiudere i Laboratori Prova&Riprova, all'interno del quale esiste un laboratorio sulla costruzione della maschera.Io, mascheraio teatrale da trentanni, ho potuto osservare il lavoro uscito da quella bottega. E quanto ho visto mi ha reso felice. Mi ha commosso.Costruire una maschera in cuoio Signori, non è cosa facile. Serve passione, pazienza, sensibilità. Calli nelle mani. Tenacia.E se è vero che quanto ho visto a Bologna, racchiude tutto questo, beh Signori, non capisco esattamente il motivo del non dar credito a chi sta portando avanti una cultura artistica e artigianale che ci appartiene. Da molto tempo.Ho letto tra le rughe di quelle machere, impegno, sudore e gioia. Voglia di vivere.Da parte di chi le ha costruite.Da parte di chi ha insegnato. E sta insegnando.Con questa nota chiedo alle Istituzioni di rivedere le decisioni prese.I miei più cordiali saluti.Piero Ottusi Scultore, Fumane (Verona).

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