Volevo raccontarvi la storia di una donna che ho conosciuto diversi anni fa "fatemi pensare Cristian", il mio secondo bimbo, aveva circa un anno quindi all’incirca 11 anni fa. A causa dei problemi con cui coinvivo da sempre, non parlo solo della roba, ma anche delle incomprensioni con la mia famiglia, che all’epoca non accettava il padre dei miei figli, la mancanza di un lavoro e di conseguenza anche di soldi e soprattutto di una casa "possiamo dire i soliti problemi di sempre". Tormentavo i servizi sociali per avere un posto mio, in cui crescere in serenità i miei figli. Ma dai servizi non c’era ombra di aiuto. All’ennesimo litigio davanti ai bimbi, ho preso, come si dice, baracca e burattini, nel mio caso eravamo solo io e loro (Manuel e Cristian), e me ne sono andata; come dice Kerouac, crescendo smettiamo di credere che tutto quel che accade sotto al tetto paterno, e ci incamminiamo, rabbrividendo, lungo il cammino della vita, e capiamo ben presto di essere sfiniti e infelici e poveri e ciechi e nudi. Durante il "cammino" facciamo però incontri che difficilmente scordiamo leggendo il post di Laertetranquillo, mi è tornata alla mente la donna che vi parlavo all’inizio del post, una mamma che ho incontrato agli Innocenti di Firenze, una struttura che ospita madri sole con problemi, dove i servizi mi hanno trovato un posto, dopo tre giorni di vagabondaggio! Qui ho incontrato molte mamme speciali, tante storie difficili, ma una in particolare mi è rimasta nel cuore, Era ospite della struttura una mamma con una bimba nata da poco, Quanita. Lei era così dolce con la sua bimba che mi incatavo a guardarla, la sua pazienza era infinita. Aveva un’altra bimba più grande, che viveva con la zia: la mamma in questione aveva problemi di tossicodipendenza. Parlava solo delle sue principesse, il suo desiderio era di vivere insieme a loro. Abbiamo pianto e gioito, abbiamo trascorso insieme momenti molto intensi gli conservo nel mio cuore. Purtroppo, anche se il suo amore era tale che difficilmente l’ho incontrato in seguito, lei non ce l’ha fatta! Ha lasciato la sua Quanita lì con noi, ed è tornata in strada. Qualche volta l’ho rincontrata, il suo dolore era immenso, pari al suo amore era sempre sconvolta, si sconvolgeva per anestetizzare il suo star male si sconvolgeva così tanto che un giorno è morta. Quanita è stata adottata da una famiglia. Non si chiamava più Quanita si chiamava Francesca. Quando Cristian frequentava gli incontri per passare a comunione, nel gruppo c’era una bimba, riccia, scura di carnagione, tanto riccia Francesca ho capito subito che era lei, la sorpresa e l’emozione sono stati immensi. Ma non ho potuto parlale di quella mamma che la amava come niente al mondo una donna speciale un’artista, una pittrice, di cui conservo ancora dopo tanti anni un sasso dipinto da lei con un tramonto, un sasso che ancora pesa nello stomaco. Non sempre le cose vanno come dovrebbero la sensibilità gioca brutti scherzi. L’amore a volte non basta!
L'amore a volte non basta!
Pubblicato: 16 ottobre 2006 da massitutor in asfalto fuoriporta, assistenti sociali, droga, famigliacommenti
La storia di questa donna e una storia molto triste.Le donne che hanno dei bambini e si trovano a superare momenti cosi difficili,sono lasciate troppo spesso sole,e non può essere solo un problema di droga ad impedire che vengano aiutate dalla famiglia,ammesso che questa famiglia esista.Ci sono alcuni genitori nel mondo che non meritano questo nome.
L’amore a volte non basta,ma quando una persona si trova a combattere contro se stessa non basta niente,io sono vivo solo per un caso si solo un caso,una volta c’ho provato con il veleno me ne sono iniettato mezza boccetta,ma la mattina dopo ero fresco come una rosa,poi c’ho provato con un’overdose di cacaina e il cuore a ricominciato a battere dopo due minuti di pausa,e poi con l’eroina e le minias,che mi hanno portato all’obitorio ma niente da fare.Alla fine ho scelto di vivere,ancora devo capire se è stata solo fortuna oppure c’è qualcuno che mi ha salvato.Però una cosa la so ad alcuni vengono date delle opportunità forse più di una ,sta sempre a noi scegliere alla fine se morire o no.C’è chi sceglie per la vita e c’è chi in questo mondo spesso triste e brutale sceglie di morire,e lo fa anche soffrendo.
Dare un senso a questa vita per me e’ cosa molto difficile ma quando vedo dei bambini la vita un senso c’è la sempre.La droga ci afflige si è vero,allora voi affligetela con la vostra vita la vostra speranza il vostro pianto,e pregate pregate che vi abbondoni per non tornare mai più.
azz davvero commovente. E’ vero, non sempre le cose vanno come dovrebbero, ma non per questo dobbiamo smettere di lottare. Non so x’ le abbiano cambiato nome, Quanita era stupendo. E’ giusto che un giorno Quanita sappia il suo passato, x’ arriva sempre un momento in cui ci chiediamo da dove veniamo, com’è stata la nostra infanzia, a quel punto nasconderle il suo passato significherebbe negarle la possibilità di mettersi in gioco e di crescere (a mio parere).
Micaela
Un grosso bacio a manuel e cristian e quanita.
adesso c’è un terzo, Davide. un grande bacio anche a lui!!!
E’ proprio vero l’amore avolte non basta, ci vuole qualcosa di più per riuscire in tutti i modi a non drogarsi a stare lontano da quel mondo che per qualcuno arriva prima e per altri dopo che è la morte. Comprendo il dolore che quella mamma viveva, la draga in quel caso era più forte dell’amore, e lei non riusciva a dire BASTA!!!
Sono davvero rimasto colpito da questa storia, davvero emozionante, e ricca di parole che inducono ad una fortew meditazione, ci lancia come frecce interrogativi, senza risposta, ma allo stesso tempo, ci da la convinzione che queste sono storie vere, visssuti reali da cui si ha sempre tutti qualcosa da imparare Massimo.
ciao stefi,anch’io ho conosciuto una grande mamma con un gran coraggio e che ama follemente i suoi piccoli,sei tu,e ti ammiro tantissimo perchè vedo come cresci i tuoi bambini nonostante tutte le difficoltà che la vita ci mette davanti,quindi complimentissimi perchè sei una di quelle persone che sanno che i figli vengono prima di tutto e di tutti (non potrebbe essere in diverso modo) e sono fiero di averti come amica,chi non ti conosce non sa i sacrifici che hai fatto e fai per loro. sei grande. ciaooo