Ciao io sono Massimo, e vorrei parlarvi di un luogo che per me ha (devo dire aveva) un certa importanza: il riparo notturno di Via Lombardia, a Bologna. Essendo uno dei tanti ultratrentenni senza tetto, sono finito anch’io nel vortice burocratico, che troppo spesso risiede in certe pratiche che si interessano dei senza fissa dimora. Io sono circa 10 anni mese più mese meno, che vivo per strada con tutte le sue insidie, questi 10 anni contengono al loro interno, 4 comunità, vari ricoveri ospedalieri, per non parlare poi di denunce e mesi in una cella tre metri per tre. Sono arrivato a Bologna e la permanenza è di 5 anni circa, 5 anni lunghissimi, 5 freddissimi, ma anche 5 anni in cui ho ricevuto, (anche se rarissimi gesti di solidarietà), ho visto tanta sofferenza, ma anche qualche attimo di gioia, ho sentito il dolore dei manganelli della polizia, ma qualcuno ha diviso con me il pane. Tutto questo mi fa riflettere molto, stando a via Lombardia per circa 2 anni, ho visto gente venire, andare, ho vissuto un Natale simpatico e anche un po’ allegro, cosa che non facevo da anni. Poi all’improvviso, dall’alto, arriva la decisione di cambiare tutto: perché il Comune di Bologna ha deciso di trasformare il riparo notturno di via Lombardia in una struttura puramente d’emergenza. In pratica oggi, in via Lombardia, si può rimanere solo per sette notti e poi devi stare fuori per un mese intero. Questa trasformazione ha dovuto, per forza di cose, trasferire tutti i residenti in altre strutture.
Questo cambiamento fa parte di tutto un disegno complessivo di riorganizzazione dei servizi sociali, che è partito già qualche anno fa: uno dei primi servizi a scomparire è stato il Mensa-bus; poi lo Sportello sociale di via del Porto tristemente chiuso.
Poi altri cambiamenti: come la partenza improvvisa di un grande amico che in questa storia di Bologna, mi ha aiutato moltissimo, il mio medico dell’USL che in 5 anni mi ha dato consigli aiuti autentici, veri, oltre alla sua capacità e bravura, anche lui via. Io sono una persona molto abitudinaria, ho i miei orari, le mie abitudini, sincronizzate in maniera maniacale. E soffro molto il distacco con persone che ho avuto un buon, autentico rapporto di amicizia, questo dividersi, mi manda in crisi, perché ho il terrore della solitudine, perché l’ingrediente che è lo sfondo, di ogni storia di drammatica realtà. Per me tutto questo è stato veramente troppo. E sto cercando di lottare con questi miei antichi nemici: solitudine, malinconia, distacchi in genere. In questo mese è mezzo in cui ho fatto un indigestione di sfighe, un’ "overdose" di storiacce, chissà quali altri accidenti, che non ho perfino notato, ma poi si faranno sentire… essere un senza fissa dimora mi da l’idea di essere un po’ come un trapezista, camminare su un filo sottile, e sotto il vuoto, e io cerco di lottare per non cadere nel vuoto.
hooo, ci hai rotto. e trentanni ke stai li. cerca di spiccare il volo
Massimo, la tua testimonianza mi ha fatto venire in mente un testo dei LITFIBA.Te lo voglio dedicare.Buona fortuna.Ciao
-Ali di cera-
Sole, silenzio, fiato
Come questa Terra senza profondita`
Ti porta dentro il respiro
E ti senti ancora piu`, sempre piu` PICCOLO!
Vendero` l’ anima
Colorando il nero dell’ orizzonte
Vendero` l’ anima
Sto morendo, morendo di solitudine
Vendero` l’ anima
Forse questo e` un sogno, forse un mare
Dove perdersi per ritrovare
Le ali del cielo
Ali del cielo!
Io vendero` l’ anima
E ridono di me!
Ridono di me!
Delle mie ali, ali di cera
E Ridono di me!
Delle mie ali, ali di cera
Delle mie ali, ali di cera
Delle mie ali, ali di cera
Delle mie ali, ali di cera
utente anonimo:con le ali di cera è impossibile spiccare il volo il primo sole le scioglie
commento n.3 ma siccome ormai é grande é ora ke si muovi non si puo rimanere bambini in eterno
lasciate stare il povero massimo!!, massi hai scritto una bella cosa i tuoi pensieri. tu sei un po bambinone, va bene cosi.
la tua fans,monica bellucci
lasciate o non lasciate stare povero massimo!! Massimo io ti conosco, dopo questo posto ancora di più e mi hai sorpreso. Tuo racconto e eccezionale che dire vai cosi.
Massimo sei magnifico.
bravo anderj, almeno qualcuno apprezza, le cose ché fa massi
oggi é sabato come mai. andrej e sergio siete al compiuter? da dove state scivendo?
Se il distacco dalle proprie sicurezze, se pur piccole, se la paura della solitudine, se la paura di dover ricominciare tutte le volte daccapo, vuol dire essere dei bimbi e non aver la forza di spiccare il volo, anch’io sono una povera bimba con le mie ali di cera.
E’ difficile ricominciare, specialmente quando il tuo equilibrio dipende da quelle piccole sicurezze, fosse anche un nuovo medico quando avevi da anni riposto la tua fuducia su una persona.
Giudicare è facile, vivere lo è molto meno.
A proposito di questo argomento ci sono dei paesi nel mondo che raccolgono documenti vari anche di salute,lavoro, dati ,le foto i ricordi per servizio gratutio dei senza fissa dimora
e li salvano in una banca dati on-line, di modo tale da potersela richiamare
e scaricare al bisogno in futuro.Una delle cose che detestavo era aver perso traccia e memoria delle mie piccole sicurezze affettive di momenti
irripetibili della mia vita.Perchè dopo il mio coma da sostanze mi ritrovai in un dormitorio senza memoria,senza niente, e poi il contesto e il luogo in cui mi ritrovai
amplificò la sensazione di sfiducia di me stesso.
Non è tanto, ma E’ una piccola idea che potrebbe essere utile . Che ne dite?
Caro commento #8 io come tutti sabati vado a comune a Iperbola internet dove ho 2 ore gratis. E quello è motivo perchè il sabato sto scrivendo. Dov’era Sergio non so dire.
beh caro Simpit, questo blog vuole essere un po’ anche questo: una banca dati dei segni lasciati in questo passaggio, sulla strada. Poi mi ravccomando: prima o poi mi aspetto che tu la racconti questo pezzo della tua storia…questa cosa della perdita della memoria mi ha sempre emozionato molto, ricordo quando l’hai raccontata in radio a Radiocittàdelcapo. Sei forte.
Ciao amico virtuale, leggendoti mi sono sentita spinta dalla rabbia per certe cose che ben conosco, anche se solo nei racconti dei miei ragazzi che amo troppo….
Torna a trovarci, chissà mai che potremo conoscerci e magari chissà… forse potrebbe venire fuori qualcosa di buono…
Mutty
ciao massimo,sono uno che per certi versi ti assomiglia molto.Credo che vivere nelle nostre condizioni sia la cosa piu’ difficile del mondo,a volte e quasi impossibile.Quello che ci sostiene in queste vicissitudini credo sia la voglia che abbiamo di vivere e di stare al mondo.con questo voglio dire che nonostante tutto la vita e bellissima.E ricorda che se perdi qualcosa sicuramente ne troverai delle altre, se saranno migliori questo dipenderà anche da te.Buona fortuna amico mio
Ma vai affanculo DE’ SCHIFEZZIS,il tuo fan ROCCO SIFFREDI……