Per chi non mi conoscesse sono Dario uno dei tanti che ha frequentato Asfalto, dopo tanto tempo di assenza faccio rientro con la mia storia vissuta fino ad oggi.
Nel frequentare il Laboratorio di via del Porto mi rendevo conto che cercavo qualcosa di più per riempire le giornate e allo stesso tempo il portafoglio, così mi decisi a cercare lavoro che, a dire il vero trovai in poco tempo, tutto inizio come una bella storia. Lavoro ok, amicizie pure, insomma avevo riacquistato un po’ di credibilità nei confronti di quelle persone che credevano in me e che forse credono ancora.
Non vi so vire che cosa è scattato in me so solo che mi sono trovato con mille euro da spendere e dove ho pensato di farlo (oltre alle piccole cose che puoi comperare per toglierti gli sfizi di un mese di lavoro)? Nella droga. Tutto sommato ero errivato a pensare: più ore di lavoro più droga posso comprare il mese dopo, sono riuscito a reggere per quattro mesi fino a che il mio fisico ha ceduto cadendo in quella sorta di depressione da me stesso creata. Ho mollato il lavoro e mi ritrovo peggio di prima con la consapevolezza di dovermi riprendere fisicamente fino ad accettare una struttura comunitaria.
Non so forse ho voluto correre o forse così volevo che andasse a finire, ma solo ora so che è più dura risalire. Non auguro a nessuno di fare la mia fine e do il consiglio di fare le cose con calma perchè per uno che usa droga quando ricade fa più fatica a risalire di tanti altri.
ciao dario mi fa piacere sapere che sei consapevole di tutto questo. ma io sono sicura che se tu lo vuoi puoi risalire e tornare ad essere il ragazzo splendido che eri, non che con questo non lo sei, ma ti preferisco lucido e in forma, nella vita non bisogna mai correre ma andare con tanta calma. io sono sicura che siccome sei un ragazzo intelligente saprai prendere la strada giusta!!
ciao piccolo grande uomo
Ti capisco Dario.
Io ho mi sono fatto dal 1980 al 1984
poi ho smesso fino al 1990, poi ho ripreso e stavo uno schifo ho fatto una caduta che non pensavo di rialzarmi più sù, pensavo oramai la mia vita non aveva più senso e dignità , però nel 1994 per cause ”fortuite” ho smesso definitivamente.
Adesso siamo nel 2007 e credimi non avrei mai sperato di essere felice come lo sono adesso, anche per le cose più banali della vita.Quindi Dario non pensare che il mondo si è fermato.Basta un piccolo passo alla volta, dosando bene le energie,un piccolo passo alla volta.Non sarà sempre nuvoloso prima o poi dovrà uscire il sole anche per te, che diamine!
Ciao Dario ci vediamoooo
ricorda una cosa caro dario, che non puo piovere per sempre!!!!
Caro Dario sai molto bene che il aiuto per prima deve venire da noi stessi. Noi dobbiamo voler cambiare nostra vita. Deve partire da noi stessi. Sensa nostra voglia non si cambia e costa tanta fatica. Pero è molto importante rendersi conto è un buon inizio.
Finalmente torni a scrivere Dario! Bene! Beh certo: visto il motivo per cui ti si rivede in via del Porto avrei preferito non vederti più e pensarti sano e in ripresa, mentre ti dai da fare lavorando, ma purtroppo le riprese sono fatte di scalini scivolosi e inciampi continui. Sicuramente tu hai voluto prendere la salita di brutto, di punta, senza neanche tanta rincorsa ed eccoti qui. Ma non dire che la tua è una fine perchè non lo è. Sei ferito ed abbattuto, lo so… ma hai una grande forza e una testa da non buttare via ti assicuro e puoi farcela, lo sai anche tu. Ho conosciuto poche persone qui con la tua sincerità e la tua consapevolezza di quello che stai vivendo e per me sono valori.
Tanti auguri dunque e ricordati che sei forte sì, ma anche i gatti prima o poi arrivano alla loro settima vita…e quella cerca di non buttarla via perchè molto probabilmente è l’ultima.
Ciao, ci si vede lì…
Massimiliano
il commento di massimiliano,quando dice che il fatto deo gatti be è vero anche se lo dico a denti stretti,perchè mi piace pensare che c’è sempre un’altra possibilità nella vita,pero’ prima o poi tocca fare i conti con la realtà ed è allora che si tocca la fronte con la freddezza di un muro freddo e inanimato.E’ proprio li nel fondo che facciamo i conti con noi stessi ed i nostri fantasmi,ed è proprio li che tocca risalire dal fondo,ed è qui che prendiamo di nuovo coscenza di noi e delle cose che ci circondano,ed è qui che possiamo cambiare.Il fondo è solo un nuovo inizio,non è mai una fine.
ciao dario questa e la dura realta di quando si vuol fare il passo piu lingo della gamba. ma credo ke se accorci il passo e torni indietro come i gamberi ce la farai