IL mio primo amore si chiamava GRAZIELLA, era bellissima, l’avevo a metà col mio fratellino e cosa importantissima aveva il contachilometri, cosa più importante dei diritti di proprietà, accampati ora dall’uno ora dall’altro, per un ragazzino di 7 anni un vero sballo quel contachilometri. Ne ho avute tante altre, belle, brutte, cretine. Qualcuna mi è rimasta nel cuore, le altre dimenticate, quasi un rapporto amoroso. Un rapporto di amicizia o odio obbligatorio, visto che è tantissima la gente che la usa. Per usarla, venderla, comprarla, rubarla, smontarla e cannibalizarla. La biga apre mercati altrimenti chiusi (direbbe Berlusconi). Pensate solo a trance e catene. Più diventa robusta la catena più la trancia diventa tagliente. Una corsa che durerà per l’eternità. Allora appena si prende la biga si compra la catena senza mai perdere d’occhio la biga (molto importante NON lasciare MAI la bici incustodita). A questo punto qualsiasi biga avrete ne dovrete aver cura, è molto importante, perchè insieme potrete fare molta strada. Le cose importanti sono, gomme, oliare i fili dei freni, la catena e i gommini dei freni, e regolazione di sella e manubrio. Piano piano vi accorgerete che diventerete tutt’uno con la biga. Tra l’andarci e curarne la manutenzione la biga diventa una vera e propria filosofia (praticamente ZEN ) Guardate i vantaggi che offre preferenziali, portici, sensi unici, marciapieedi e chi più ne ha più ne metta. Poi prendete in considerazione i vantaggi che ne avrete a forza di respirare polveri sottili in breve tempo Metallizzerete tutto l’organismo diventerete inossidabili a tutto, certo non otterrete l’effetto CROMATURA che hanno tutti i vecchi ciclisti bolognesi, quelle sono METALIZZAZIONI che si raggiungono solo dopo milioni di chilometri e decenni di uso CIAO e….BUONA SGAMBATA.
commenti
ciccio , ilghetto.splinder.com e basta cazzate
Questa che per ora possiamo chiamare una nuova rubrica di Asfalto è nata così: molto spontaneamente e non sappiamo esattamente dove la porterà il nostro nuovo amico Underbridge… Direi che si può definire una specie di visione sulle cose, intese come oggetti, dal basso, da sotto… da sotto il ponte…appunto. Buona lettura.
il mio primo amore si chiamava Giulia, ma non era una bicicletta, era una carrozza, e comunque sempre bella. Benvenuto Under, cerca di stare sopra il ponte ciao.