Villa Salus non è ostaggio di nessuno. Solo della cattiva stampa

Pubblicato: 6 aprile 2007 da massitutor in lavoro, libertà

Pubblichiamo un confronto giornalistico su Villa Salus e gestione dei servizi, che coinvolge i lavoratori di Coop La Strada, non tanto perchè ci piace fare polemica, ma perchè ci interessa aprire un dibattito sull’informazione e sulla comunicazione in ambito sociale. La stampa spesso arriva fra i problemi delle persone come un elefante in un negozio di cristalli. Perché? E’ casuale? E’ proprio inevitabile? Crediamo sia possibile difendere il diritto di cronaca senza passare sopra l’intimità delle persone. Ci piacerebbe confrontarci su questo con i nostri lettori e con tutta la rete sociale di Bologna e non solo. Fatevi sentire.

 clicca qui per leggere l'articolo di Repubblica

Un altro articolo su Villa Salus passa sulle vite e la realtà di persone con veri problemi e veri disagi, di nuovo si punta il dito sulla pericolosità sociale di persone "sconosciute", i rumeni.
L’unico fatto concreto citato riguarda lo scontro del giornalista con un ospite con problemi comportamentali, perfettamente noti sia al Comune che a tutti gli operatori, e per il quale sono già attivate le normali procedure di accompagnamento al servizio di competenza.
La Cooperativa La Strada di Piazza Grande ribadisce di ottemperare al mandato di controllo interno e che quindi non esiste nessun "gruppo di violenti" che tengono in ostaggio né ospiti né operatori, ma esiste invece un’intensa attività di accompagnamento sociale degli ospiti per tutti i capitoli previsti dall’appalto: lavoro, scuola, salute, accesso ai servizi e attività interne.
Vengono inoltre effettuate periodiche assemblee con ospiti e operatori dove vengono affrontati problemi di convivenza e problemi della struttura (manutenzione, pulizie, rapporti tra ospiti).
All’interno di Villa Salus, inoltre, in coordinamento con la Cooperativa agiscono associazioni di volontariato con attività specifiche dirette a bambini e donne.
Infine ci sentiamo, come cooperativa sociale basata sul mutuo-aiuto tra persone senza dimora, particolarmente attenti alle condizioni di vita e ai bisogni degli ospiti, andando sempre ben oltre la semplice esecuzione delle richieste previste nelle convenzioni, come la nostra pluriennale presenza nei progetti di accoglienza e integrazione per persone in grave disagio sociale sta a testimoniare, assieme alla volontà di affrontare questi problemi con un intenso lavoro di rete.

Cooperativa Sociale La Strada di Piazza Grande

commenti
  1. anonimo ha detto:

    il giornalista aveva fretta di fare l’articolo e andarsene nel suo ufficetto, se restava lì con gli operatori come sono rimasta io almeno un pomeriggio si rendeva conto che non c’era nessuno in ostaggio e che i ragazzi sono tutti bravi lavoratori e sanno e conoscono bene tutti gli ospiti prendono contatti con i servizi.Prima di scrivere articoli devono almeno rimanere lì un pomeriggio insieme a loro.Veramente un’articolo scritto troppo in fretta.Mi dispiace che i giornalisti della repubblica si siano abbassati anche loro allo stile del Carlino con articoli ”effetto” che prendono nel segno la gente comune che vive ogni giorno ben altri problemi.

  2. anonimo ha detto:

    vuole george clooney

  3. anonimo ha detto:

    Villa Salus è passata da tanti proprietari, nel senso che per un certo periodo di tempo era stata affidata ai Rumeni che tra l’altro potevano rimanere all’interno della struttura anche durante il giorno; poi raga io mi faccio le pere quindi non posso seguire tutto; ma se è la villa che si trova all’interno dei giardini margherita; non vengono celebrati i matrimoni al suo interno?

  4. anonimo ha detto:

    Viva Aurelio, sei un mito anche se sono poche le occasioni per dimostrarti la stima e l’affetto che proviamo per il tutor che ci sta insegnando tutti. Ti vogliamo bene roberta.zironi & francesco di martino (?)

  5. anonimo ha detto:

    avete sentito? due cooperative di legacoop hanno preso in gestione il cpt di lampedusa. Quando coop la strada tenterà la grande avventura per gestire il cpt di via mattei? sarebbero un sacco di soldi

  6. freerigozz ha detto:

    In linea di massima odio chi scrive cose non vere, lo scoop lo fa il bravo giornalista. Sul fatto che a volte per entrare in certi posti vista la difficoltà si deve ricorrere a certi sottorifugi lo posso capire. Invece un’altra cosa che mi da i nervi è che quando si parla dei ceti bassi tutto e tutti sono sotto l’occhio di tutti, ma quando si parla di poteri forti chissà perchè tutto il discorsa sulla libertà di stampa va a farsi friggere. Perchè si parla male di posti come stazione certe piazze? E vero che ci sono barboni e tossici, ma perchè lo stesso modo non lo si usa anche in parlamento? L’ultimo servizio delle jene sui politici diceva che sostavano un sacco di drogati. Ma tutto si è spento. A voi la parola. CIAO

  7. anonimo ha detto:

    Sarebbe, ora che aiutate anche gli italiani che per svariati motivi arrivano inb ritardo a certe occasioni.Questo non lo vedo noi italiani al lazzaretto con l’emergenza freddo in condizioni pietose e loro a villa salus a demolirla e sporcarla pensate cosa abbiamo capito!

  8. balza73 ha detto:

    Qui cari miei non è questione di chi si aiuta e chi no; di italiani, di stranieri…ma la questione è di come viene usato il POTERE della stampa, che è un grande potere: smuove e sposta l’opinione pubblica e le scelte politiche, dunque non è solo un pezzo di carta!
    Il diritto di cronaca è una cosa, generalizzare su un’intera categoria, o una zona un fatto di cronaca è un altro. Raccontare i fatti è l’essenza della stampa e deve essere difeso a tutti i costi, dare voce ai poteri forti e far parlare i soliti noti in città è una cosa che non ha a che fare col giornalismo.
    Usciamo dalla guerra fra poveri una volta per tutte perchè sotto allo schacciasassi di certo giornalismo ci finiamo tutti: se lo ricordano gli ex ospiti dell’Isola che non c’è e, venendo all’oggi, lo possiamo vedere anche sulle pagine dei giornali che hanno commentato il brutto fatto di sangue che è accaduto qui in zona Porto-Marconi. Una nuova occasione per raccontare quanto sia degradata questa zona e di conseguenza dare un appoggio implicito alle politiche di “Accoglienza disincentivante” del Comune e mettere in discussione i servizi a bassa soglia presenti sul territorio peraltro già fortemente colpiti. Dando voce ai commercianti e a quelli che pensano che facendo passare una colonna di auto e camion per il centro storico si possano risolvere tutti i problemi.
    Inoltre sto parlando, anche in questa occasione, di nomi di persone senza dimora sbattuti in stampa senza chiedere il permesso, di fotografie rubate e messe lì così, con leggerezza, pensando che tanto questa gente cos’altro ha da perdere. Perchè? Perchè la gente vuole vedere le facce? Perchè se fosse possibile la gente vorrebbe vedere il coltello, la ferita, la scena? Siamo sicuri? Arriveremo a fare, come negli USA, dove nei tg sono ricostruiti i fatti di cronaca in forma di fiction, con attori. Allora perchè? Forse perchè appunto le scelte politiche passano anche e soprattutto dalla manipolazione dell’opinione pubblica. Se succede un fatto di cronaca nera in piazza Maggiore nessuno propone di chiudere la Piazza, o il Comune… ma se succede lo stesso fatto vicino ad un dormitorio o vicino ad un sert qualcuno fa subito l’associazione e si chiede la chiusura o lo spostamento di quel servizio. La matematica dunque diventa subito opinione e 2+2 non fa sempre 4. Non è manipolazione questa?

  9. alkoliker ha detto:

    Bello questo uso del Blog, bello bello bello vedere come alla fine si riesca a parlare anche di politiche sociali in questo spazio.

  10. simpit ha detto:

    vuoi o non vuoi qualsiasi cosa scriviamo in questo blog
    volontariamente o involontariamente è di per sè,per
    antonomasia una politica sociale.

  11. simpit ha detto:

    … e il tuo commento è Politically Incorrect !

  12. Concin ha detto:

    L’arma non letale “Active Denial System” detta anche “Il raggio del dolore” è un raggio di microonde che lancia un impulso di pochi nanosecondi alla distanza di circa mille metri, il raggio penetra nella pelle ed eccita i recettori del dolore del corpo umano provocando una insostenibile sensazione di bruciore senza apparentemente lasciare traccia. Questo sistema d’arma non letale ma che fa male, è stato presentato dal Dipartimento Interforze per le armi non letali del Pentagono lo scorso 24 Gennaio. I ricercatori inglesi lanciano l’ allarme: questa arma potrebbe modificare la libertà d’espressione del dissenso. L’ invisibilità e l’assenza di conseguenze visibile sulle persone colpite, renderebbe impossibile qualsiasi responsabilità legale nel caso di uso improprio. I ricercatori di questa arma di tortura, dubitano anche della pretesa di considerare il “Raggio del dolore” non letale, mancando dati degli effetti biologici nel medio e lungo periodo e delle conseguenze sul sistema nervoso centrale, sugli occhi e su altre aree del corpo. L’aviazione militare americana sta finanziando questo tipo di ricerche, ma ufficialmente ha fatto sapere di non voler utilizzare le armi fino a quando non saranno stati svolti studi medici approfonditi sulle loro conseguenze. Come hanno fatto in Iraq e Kosovo con l’uranio impoverito? Saranno stati svolti studi medici approfonditi sulle loro conseguenze?
    Una volta che questi congegni repressivi saranno messi a punto, i loro fabbricanti non avranno certo remore a venderli agli stati torturatori.
    Queste armi verranno anche usate contro le persone che vorranno manifestare il loro pensiero con manifestazioni di piazza… Dove andrà a finire il nostro diritto democratico di manifestare?
    La questione fondamentale è la seguente: in che misura queste armi violano i trattati internazionali e le legislazioni di difesa dei diritti umani?

    Per indicare in altri siti questo articolo l’indirizzo è: http://www.vergognatevi.com/blog/articolo.asp?articolo=112

  13. massitutor ha detto:

    Molto interessante Concin. Sto facendo vedere il video qui in laboratorio ed è una prospettiva veramente inquietante. Ma allo stesso stempo stavo anche pensando che potrebbe anche non esserci bisogno di un’arma a micro onde per reprimere la protesta: vista come sta andando la discussione sulla libertà di stampa e diritti delle persone… Direi che basta una buona dose di autocensura, un po’ di buonismo, una spruzzata di politically correct e qualche fetta di appalti e il gioco è fatto no?

  14. anderlet ha detto:

    Quando qulcosa e fastidioso si critica con molta semplicita e non e dificile chiudere posti cossi che aiutano a poveri. Secondome li e forza dove anche con tutto fastidio si va piano avanti e si crede cio che si fa.

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