Dura la vita in Europa

Pubblicato: 31 ottobre 2007 da massitutor in felicità, laboratorio, lavoro, musica

Questa canzone di musica manele e questo bel video di Carmen Serban sono la colonna sonora che c’è qui al Centro diurno quando le persone sono in difficoltà e cercano lavoro. Fra un curriculum e una ricerca i cittadini rumeni sono i più sensibili alle note di questa famosissima cantante rumena. Ricordi di viaggi, di treni, di famigliari e amici lasciati ad est. Oggi però non è giorno di magoni qui in via del Porto: perchè il nostro Costantino ha trovato di nuovo lavoro! L’abbiamo visto con i nostri occhi il contratto di lavoro! E’ vero, è possibile! Un altro mondo è possibile. Ma che dico?! QUESTO mondo è possibile! Una volta tanto è ancora possibile. Costi inizierà a lavorare in cantiere da lunedì prossimo. Che la forza sia con lui.

commenti
  1. anonimo ha detto:

    il video e bello ma che vieni a dire che i rumeni gli vengono la nostalgia li in un centro diurno, ti devo dire perchè arrivano quà sensa nessuna meta , quando gli italiani vanno e andavano allestero sono sempre andati con la sicurezza di un lavoro se non era così sono dovuti tornare indietro perchè non andavano a speculare non glielo permettevano nemmeno lo stato straniero, anche se vengo passata per razzista non importa ma quello che si vede per la strada qua a bologna e anche nelle altre città questi stranieri compresi tutti anno portato solo delinquenza e degrado con la pretesa di essere aiutati quando ci sono ancora molti italiani che vivono in mezzo alla strada, chi lo vuole , ma chi e costretto non vede di buon occhio gli stranieri che vengono aiutati nonostante quello che si legge sui giornali.

  2. anonimo ha detto:

    Sicuramente vengono aiutati molto, sotto certi aspetti,
    sicuramente, molti non sono in grado di recepire l’aiuto offerto,
    sicuramente si potrebbe far di più e meglio,
    sicuramente ci sono tanti sicuramente,
    ma la cosa che risulta più certa è che sono tanti i disagi e le difficoltà che si finisce sempre per far la guerra tra gli stessi, cosiddetti, “poveri”…
    ci sarebbe bisogno di più calma e comprensione, di tempi più lunghi di comprensione e di ambientamento, di possibilità di alloggiare, perchè, in fondo, solo con un tetto sulla testa, una doccia calda e un pasto caldo nello stomaco, c’è la possibilità di ragionare, di fare progetti sul proprio futuro, solo così ci può essere la voglia di lavorare insieme…
    ma se questo manca, allora staremo sempre lì a guardare cosa manca, a essere inermi di fronte a difficoltà insormontabili… perchè non dipendono da noi…
    gli aiuti ci sarebbero, purtroppo però sono troppo spesso incomprensibili, nascosti, intricati, e i tempi della quotidianità ti impediscono, o rendono troppo lungo e difficoltoso, il percorso per raggiungerli e ottenerli…
    bisognerebbe imparare a guardare le cose sotto tutti i punti di vista, ma per far questo, lo capisco bene, non è proprio molto facile, specie quando i bisogni si ammucchiano, i dolori crescono, le frustrazioni degenerano in violenza…

    è una lunga strada, ma se fosse breve si giungerebbe troppo rapidamente al termine…

    Infine, vorrei sottolineare che ho notato che qualcuno, firmandosi allo stesso modo con cui ho firmato io alcuni commenti, mi ha quasi rubato l’identità… (S.)… vorrei pertanto distaccarmi dai commenti con tale firma non appartenenti a me (i tentativi di pseudo omicidio-suicidio) e riprendere possesso dei miei che troverete anche sul mio blog personale (ancora in fase di costruzione) che cerca di racchiudere alcuni degli scritti di tutto il corso della mia vita…
    Troverete dunque i post “le narcosale”, “sui maxischermi in stazione”, “no ai clochard in stazione”, e poco altro (non è che io sia poi un’assidua frequentatrice qui)…
    dunque, io, S., ovvero Slee, o Silvitz, mi dissocio da altre S. presenti, e mi firmo con l’indirizzo del mio blog, affinché non si verifichino scambi di identità…

    Io, migrante sedentaria
    http://vorticediparole.blogspot.com
    Slee-Silvitz-Nero su Bianco
    S. (una delle tante)

  3. anonimo ha detto:

    menomale silvitz..mi stavo quasi preoccupando….

  4. anonimo ha detto:

    menomale silvitz..mi stavo quasi preoccupando..anche se sinceramente da te ci si può aspettare commenti del genere!!

  5. anonimo ha detto:

    perchè non ti firmi fulvia..penso che il commento 1 sia il tuo, sei una delle poche che riesce a scrivere così male..non sapevo che eri anche razzista

  6. massitutor ha detto:

    Slee! grazie della precisazione, significa che ci tieni, ma non sarebbe più facile loggarsi? Risolveresti un sacco di malintesi di questo tipo no? Eddai! che ci vuole? Ciao

  7. massitutor ha detto:

    Riguardo alle infinite e ripetitive discussioi da bar riguardo razzismo, stranieri, rumeni, rom, lavoro, crimine ecc. io non chiudo gli occhi e vedo quello che c’è da vedere, senza pregiudizi e per difendermi dalle paure, dal terrore che giornali e televisione vogliono trasmetterci faccio un esercizio: penso alla stretta di mano dei miei amici Costantino e Cezar, alle loro mani fredde, forti e piene di calli da muratore, diventate un unico guanto di cuoio.

  8. Slee ha detto:

    E vabbé, l’hai voluto tu, ora che mi son loggata però lascio andare le mie dita su questi tasti come tanto piace a me, scrittrice mancata….
    spero di non far venire mal agli occhi e alla testa a nessuno…

  9. Slee ha detto:

    C’era una volta il Titanic, dotato di una grande e capiente STIMA colma di reverenza… ma, ecco, come dire, non ci sono proprio più le navi di una volta, i materiali sono tutti “made in china”… altrimenti chi li smuoverebbe i mercati se non si rompessero più i pezzi? E’ impellente il bisogno dell’acquisto folle e sperperante… l’importante sono i numeri, farli crescere, come in un qualsiasi rapporto di bilancio…

    Del Titanic rimase solo una misera scialuppa troppo piccola e sgaruppata per poter navigare, sola, in mezzo a un mare in tempesta, senza neanche un’ancora di salvataggio, neanche un salvagente…

    Ma state tranquilli, i macchiavellici piani di chi sta ai vertici hanno sortito gli effetti voluti… l’unico motivo che mi lega, ancora per poco, a questo blog, è che mi sembra il modo più conveniente per poter comunicare con certe persone (pubblicamente) e sto aspettando il momento migliore per farlo, come avevo promesso nel commento datato 14 maggio 2007 (in: Post: Rom – il viaggio millenario)
    Ma tu, commento n.4, per quale ragione sostieni che da me ci si possono aspettare commenti di quel genere?
    Certo, non mento, ammetto che in un certo momento ho scritto cose pesanti, che venivano direttamente dalle viscere (per motivi che probabilmente ai più resteranno sempre ignoti), scaturite dal dolore, dalla rabbia, dalla presa in giro, dallo schifo che mi hanno gettato addosso ma poi ho lasciato perdere, anche se il dolore restava… ho lasciato perdere anche davanti ai continui tentativi di provocazione… ma quel che fa più male è sapere che c’è qualcuno che approfitta di alcuni di quei gesti per farti ripiombare nel vortice di dolore e rabbia che ti attanagliava, qualcuno che riprende in mano quelle stesse modalità, le stesse parole, gli stessi silenzi, le stesse provocazioni… ma ho lasciato perdere, non ci ho fatto caso, perchè avrei dovuto, per ottenere che cosa?… ma lasciamo perdere che continuo a fare, sto a perdere tempo, per cosa poi?

    …ma che dire, basta che una persona sbagli una volta che avrà per sempre un marchio sulla testa… e su questo penso ci sia chi mi può capire da queste parti…
    e dopotutto io sarò sempre la stupida incompetente, pazza-pseudo-suicida, scoppiata, e su questo la gente ci marcia per farti sparire… non capisco poi il perchè… visto che non sono mai stata presente e non ho mai avuto l’opportunità di fare niente…

    In bocca al lupo per tutto,
    non appena i testi saranno pronti, vi proporrò il link sul quale andare a leggere e informarvi… cioé, il link ve l’ho già proposto ma fa lo stesso…

    saluti

  10. Slee ha detto:

    Riguardo poi al tema didiscussione del post e all’ultimo commento del tutor, credo che siano necessarie più discussioni da bar e meno congressi e convegni altisonanti… certo, andrebbero moderate e programmate con attenzione affinché non degenerino, ma credo che a poco serva continuare a menarsela tra i soliti noti se poi il contatto con la realtà si perde…
    certo le strette di mano e gli abbracci scaldano il cuore, ma non danno da mangiare…
    In fondo, se vogliamo, gli stessi mezzi di comunicazione puntano al cuore quando danno le notizie per fomentare le paure della gente…
    Ci vorrebbe più criticità, questo è certo, e questo lo si può fare solo attraverso più attività di socializzazione, e di una socializzazione che sia MISTA, a tutti i livelli, di genere, generazionale, culturale, sociale…
    insomma meno ghettizzazioni, ma anche molto meno interventi moralistici… guardando alla realtà senza scandalizzarsi delle cose… un po’ più schietti e veri…

    Credo poi che le PERSONE abbiano bisogno di accompagnamento, facilitazioni, e non di servizi che piovono dall’alto…
    ci dev’essere la possibilità di comprendere i passi insieme, senza mai porsi in posizione di superiorità… purtroppo però mi pare che spesso si faccia troppo affidamento alla benevolenza dei volontari, ovviamente perchè costano meno, e i servizi sociali ci sguazzano come paperelle nella vasca da bagno…
    la questione è poi che, quando il volontario non arriva dove ce ne sarebbe bisogno, si scoppia e si rischiano poi frasi del tipo “Ma insomma, in fondo siamo volontari, cosa ci si aspetta da noi…”,
    come dire…
    “io faccio questo, se ti va bene, bene, altrimenti ti arrangi… insomma, io dono, e il mio dono non si discute… in fondo sono buono”…
    dittatoriale come pensiero…
    è un po’ come la politica neo-coloniale che tutto sommato persiste ancora oggi…
    il persistere del debito del terzo mondo (quale poi?), continuare a dare aiuti, ma quali? in base a quale logica? …
    Sì, insomma, l’importante è mantenere sempre un divario…
    ogni genere di divario…
    Il tentativo sarà sempre quello di CANCELLARE IL DEBITO, sia esso monetario, economico, sociale… sia esso tra paesi, continenti, culture, oppure semplicemente sociale, tra ceti diversi…
    il debito è un meno, un marchio a vita che una persona o un popolo si porta dietro… qualcosa da correggere per riportarlo alla sufficienza,
    beh, fino a che quel meno sarà visto come uno sbaglio, un marchio a vita, non ci sarà mai una parità…

    Ehm… ero partita dalle discussioni da bar… ah già, volevo dire che, visto il genere di informazione che ci viene propinata ogni giorno, bisognerebbe riuscire a fare più forum, riunione aperte nelle piazze, ma non centrali per favore, più in zone periferiche, nei cari vecchi centri sociali anziani di periferia, dove più si concentrano le paure, dove le persone si chiudono nelle routine quotidiane, dove i salotti culturali della Bologna bene non arrivano (e se arrivano si beccano anche i pomodori… micca a torto, poi…)

    Ma che dire, l’importante è sempre e solo la visibilità… nel piccolo e nel grande… come il debito del terzo mondo…
    A questo punto, nell’attesa dei testi per l’ultimo commento, vi inviterei a:
    lettura del testo “Un foglio di via” sul mio blog… e poi magari qualcosa di più serio, con la visione del video “Drop the debt” sul sito “make poverty history”, peccato che non sia in grado di darvi maggiori informazioni su come raggiungere il video che l’ho perso nei meandri dei link… comunque, chi è interessato può provare a cercare…
    è un bel filmato di un’intera famiglia centro africana che tenta di scrollarsi il debito con una famiglia londinese dimostrando d’avere altro… ovviamente è tutto molto simbolico e ricco di spunti di discussione…
    buona ricerca…

  11. anonimo ha detto:

    speriamo che sia per poco..mica per niente, anche solo per il fatto che metti sempre in prima linea il tuo bolg e inviti in continuazione a leggere i tuoi post..forse perchè non li legge nessuno???

  12. Slee ha detto:

    Caro comm. 11, mi sento che ci conosciamo… ma sei lo stesso dei comm. 3 e 4?

    Ti rispondo:

    1) se metto in prima linea il mio blog non è per mostrare, al contrario, per evitare di scrivere determinati commenti su questo blog (per rispetto);

    2) il numero dei commenti non dipende dal numero delle letture (e poi è appena nato);

    3) il blog è nato per una sola ragione e non avrà vita lunga… preferisco poi altri mezzi di comunicazione; ogni blog può essere cancellato in qualsiasi momento da chi l’ha creato… quindi posso dire ciò che voglio e negarlo il giorno dopo…

    4) nel caso avessi letto qualcosa, comm. 11, spero che tu abbia potuto comprendere le cose nel modo giusto, cercando di individuare sempre i significati più profondi e tra le righe… so che a volte risulta difficile individuare i significati più sinceri…

    5) comunque, il messaggio resta sempre e comunque uno solo, PER TUTTI, nel bene e nel male, solo GRAZIE… lo si prenda come lo si voglia prendere… GRAZIE, grazie a tutti… ai “maestri”, ai “pseudomaestri”, ai filosofi, alle persone, ai tutor, a chi si esprime, a chi condivide un sorriso, a chi non lo condivide, GRAZIE a tutti quelli che incontriamo, ogni incontro ha un suo risvolto, sempre positivo, anche se talvolta doloroso, ogni incontro è un granello di sapienza, la sapienza del vivere, non del leggere…
    GRAZIE, grazie di esistere a tutti quanti, è solo grazie all’incontro che possiamo crescere, e se l’incontro fosse vissuto come scontro, beh… non importa, tutto ti concede dei doni e ti insegna qualcosa…

  13. massitutor ha detto:

    Intanto chiariamo che fare rimandi ad un proprio blog è assolutamente consentito e naturale nella rete. Non ci trovo proprio niente di strano.
    Inoltre… mi rivolgo a Slee, ma vale per tutti: la sintesi è una dote che la scrittura web dovrebbe accogliere dalla carta stampata. Il fatto che qui scrivere non costi nulla non ci deve portare a scrivere torrenti di parole che vanno in ogni direzione. Soprattutto perchè magari in quel torrente ci sono un sacco di buone cose ed è un peccato se non vengono lette.
    Un sacco di cose che scrivi che si rivolgono pubblicamente ad altri… francamente ci capisco poco e non so se questo è il posto giusto, boh? su questo attendo sviluppi. Che la rete prolifichi…sempre e in libertà.

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