Allarme del Veteran Affairs Department
Veterani d’America, destino da senzatetto
Gli ex militari costituiscono oltre il 25% degli homeless, molti escono dalle guerre in Iraq e Afghanistan
In 195mila hanno trascorso all’aperto o in rifugi di fortuna ogni singola notte dell’anno passato: sono i veterani delle guerre americane che oggi fanno parte di un esercito molto diverso, quello degli homeless.
Uno su 4 dei 744.313 senzatetto americani ha alle spalle la storia tragica di una guerra combattuta in qualche parte del mondo, dal Vietnam all’Iraq: una percentuale sproporzionata, ancor più impressionante se si pensa che i veterani sono solo l’11% della popolazione americana.
Ma ad allarmare il Veteran Affairs Department sono soprattutto gli oltre 400 veterani dell’Iraq e dell’Afghanistan che si sono ritrovati nella condizione di senzatetto in tempi straordinariamente brevi, mesi e non anni, come invece era accaduto ai reduci del Vietnam. Un fenomeno rapido e inaspettato, una vera onda anomala destinata a crescere e legata con tutta probabilità alle particolari caratteristiche delle guerre moderne: la maggior parte dei soldati di ritorno dal fronte ha dovuto affrontare turni di servizio particolarmente lunghi e frequenti e fatica a reinserirsi nella normale routine, familiare e lavorativa, e spesso soffre di disordini da stress post traumatico e lesioni traumatiche al cervello, che possono rendere instabile la personalità e portare all’abuso di alcol e droghe.
Ne fanno le spese anche le donne soldato, che in molti casi hanno dovuto affrontare, oltre allo stress legato alle operazioni militari, abusi sessuali ripetuti: l’11% dei nuovi homeless provenienti dall’esercito sono donne, una percentuale quasi tripla rispetto a quella registrata sul totale dei senzatetto.
Unico dato positivo sembra essere la diminuzione del numero degli homeless “cronici”, che vivono per strada da oltre un anno: il gruppo, cui appartengono tra i 44mila e i 64mila veterani, contava nel 2006 20mila unità in meno rispetto al 2005, con una riduzione del 12%. (Tratto da La Stampa del 9/11/2007)
E sono un’stato che controlla tutto il mondo. E alla fine non sano aiutare a suo popolo. Bella e libera America. Che dire a me dispiace sentire e vedere queste cose. E poi si parla di fiduca. Vedo che è veramente dificile stare sul mondo e io me lo facio ancora più dificile. Con tutte mie stronzate che facio.
e voi non vi sentite mai dei REDUCI?
oggi come oggi sicuramennte no. le mie esperienze visute non sono state tante belle e non vorei ritornarci a viverle .anzi sperotanto di no perche non mi sento un vertice di guerra, le mie esperienze visute in carcere sono state costrete dalla mia ignioranza. e oggi spero di recuperare cio che hoperso della mia vita,
tex