Castelfranco (MO) il 25/01/2008

Dal 19/01/2008 ho iniziato questa nuova esperienza, da me voluta di custodia attenuata. Come primo impatto l’espressione di recupero mi dà titubanze, forse, sono io che con il mio vissuto, diffido da tutto e da tutti, o forse le mie sensazioni sono giuste ma obbligato ad accetarle. Al momento sto aspettando di svolgere il mio primo mese di lavoro, speriamo bene!. Ho conosciuto un Professore che svolge l’attività didattica con iniziative predestinate al recupero del detenuto tossicodipendente. Mi ha proposto di scrivere in comune con i miei compagni di percorso, un giornalino interno, dove ogni persona esprime un suo pensiero personale e ha piacimento di argomentazione, per far conoscere alle Istituzioni che anche noi detenuti tossicodipendenti, ci siamo e possiamo fare cose utili e costruttive allo stesso tempo. Quindi detto questo sarà mia cura inviarvi copie del giornalino in modo che voi posiate divulgare alle persone cosa si fa in una Custodia Attenuata, Rimango a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento e spero di avervi dato qualcosa di positivo in questo momento. Saluto tutti gli amici del blog e chiedo a loro di non abbandonarci, anzi di essere più presenti con commenti di ogni tipo dando, la possibilità alle persone di riflettere ancora di più. Un saluto allo Staff di via del Porto, soprattutto alla Gioconda alla Civetta (Cinzia), Ilario, Stefano, e il mitico Massimo il tutor detto il Fighetto. Mi ero bloccato a scrivervi, per via del nervoso, che mi portava l’attesa del trasferimento, presso la terra promessa della Custodia Attenuata. Il tocco del computer mi fa venire ricordi del passato con voi in ogni situazione sia di sballo che di non sballo. Con stima Dario. Max rispondi.
Il Vostro Amico Dario.
P. S. Salutatemi mio fratello e Mimmo
Vi invito a tornare su questo post e ridarci una letta. Perchè è una cosa incredibilie che dopo tanti mesi il rapporto epistolare con il nostro Dario non si sia ancora interrotto, dopo aver cambiato ben 3 carceri.
E poi perchè Dario ci sta scrivendo dal carcere di Castelfranco. Non so se avete presente quel carcere aperto da pochi anni, adibito alla custodia esclusiva di detenuti tossicodipendenti e gestito dalle maestranze di Sanpa. Se ho fatto qualche imprecisione me ne scuso, ma non sono mai riuscito a sapere granchè a riguardo. Anzi: se qualcuno ne sapesse di più si faccia pure avanti qui.
Cavoli quando lavoravo a Piazza Grande anni fa volevamo fare un articolo proprio sul carcere di Castelfranco, ma non c’è stato verso di sapere qualcosa. Avremmo pagato oro per avere un “infiltrato” che ci raccontasse le cose da dentro! Bene ed ora ce l’abbiamo! Okm Dario non te la prendere: non è che sono contento che sei in galera!… però già che ci sei raccontaci qualcosa e fai fruttare al meglio il tuo tempo. Un abbraccio.