Tema alquanto interessante, e nello stesso tempo attuale e oserei dire scomodo da trattare visto i tempi che andiamo incontro con molta rapidità rispetto agli anni passati. Ricordo con molto rammarico di molti ragazzi o meglio dire adolescenti che giocavano con giochi di fantasia o tramandati dai più grandi che in base alla loro crescita, sia anagrafica che culturale, lasciavano loro in eredità ed erano sorridenti e felici di far parte di un contesto nel quale tutti si sentivano partecipi e l’amicizia che si creava si protraeva negli anni. Non come le Generazioni attuali che non possiamo di certo paragonarli a quelle ormai surclassate e invecchiate per non aver corso una maratona sociale la quale porta all’isolamento e al chiudersi in se stessi. Saranno molto probabilmente più intelligenti dei ragazzi di allora, ma, da quanto vedo in giro per strada e nei vari luoghi di ritrovo, li vedo chiusi in branco ispirandosi a fare cazzate che non li porterà di certo a vivere in un contesto sociale di aiuto per il prossimo. Ma vorrei spezzare una lancia a loro favore, la quale col passare del tempo si potrà trasformare in un boomerang: La cosiddetta società attuale fatta di un non vedere e affrontare i problemi che spesso esistono in molte famiglie non per colpa dei genitori, scuola ecc.. Sono affrontati dai ragazzi stessi formando il branco il quale porta al bullismo che si ripercuote sui soggetti più deboli. Le nuove generazioni hanno di tutto, basta chiedere ai loro genitori i quali non sanno più dire di no. Qualcuno mi riterrà una mummia uscita da un sarcofago ma riaperto gli occhi per alcuni giorni, essendo poi ritornato nel sarcofago, aver vissuto il volgersi della vita di oggi (frenetica, caotica, senza “TEMPO”) Ha perso i valori essenziali mentre si devono riscoprire dentro noi stessi, ovvero: Onestà, dignità umana, amicizia, famiglia, rispetto per se e per gli altri. Girovagando per molte città sia d’Italia che dell’estero, non vedo più ragazzini e adolescenti fare giochi di gruppo che per me era socializzare. Oggi purtroppo le strade chiassose pullulanti di giovani vite che un indomani saranno il futuro della nostra società si sono chiusi nei loro lussuosi appartamenti davanti a computer, telefonini di ultima generazione con il benestare dei genitori che preferiscono tenerli chiusi in casa fino al loro ritorno dal lavoro e a cena lo scambio di parole è ridotto al lumicino, sia per loro, dopo una lunga, ed estenuante giornata di lavoro che per sfuggire a domande indiscrete, ammesso ce ne siano, i ragazzi attuali si ritirano nelle loro camere un po’ per studiare ma molto di più per isolarsi dal mondo esterno che è insegnamento di vita. Ti aiuta a crescere e rapportarti con più fasce di persone. Ma il pericolo che sta affiorando in modo evidente è il branco e la violenza: non che prima non esistesse, ma oggi è ormai un fenomeno di massa e sempre più emulato. Perché la noia quotidiana incombe in loro non avendo alcuna valvola di sfogo. Quanto finora detto si riferiva ad una fascia di età compresa tra i 12 e i 15 anni, ma con l’avanzare degli anni, cioè diventati maggiorenni almeno anagraficamente, ciò non significa che siano responsabili delle loro azioni, considerando il fatto che molti di loro accedendo alle superiori, spesso con ricatti o ritorsioni nei confronti dei loro principali educatori, cioè i genitori, riescono ad ottenere cose che prima, noi di vecchia generazione, non ci sognavamo neanche lontanamente ne di chiedere ne di sperare. Mi riferisco a macchine come bolidi che poi malauguratamente si trasformano in trappole mortali per dimostrare a se stessi e a chi è in loro compagnia di essere immuni da qualsiasi fatalità. “STRAGI DEL SABATO SERA”, non solo. Non parliamo poi delle droghe moderne e non, le quali si possono permettere con l’aiuto della loro ma cospicua paghetta settimanale. Facendosi e rendendosi fighi agli occhi dei loro coetani. La vita và vissuta senza prendersi gioco di essa ma soprattutto non sfidarla. I giovani di oggi vestono abiti firmati hanno auto-bolidi, moto, vacanze, discoteca e paghetta “giornaliera” non più mensile e da qui allo sballo il passo è breve per rendersi fighetti e diversi ma coglioni. La vita è una e va vissuta senza prendersi gioco di lei ma in primis non sprecarla. Sarebbe una lotta persa in partenza per cui sarebbe meglio essere più consapevoli delle proprie azioni e ascoltare per la propria incolumità e quella degli altri almeno un consiglio: vivi la vita senza egoismo con fratellanza e altruismo e non girare le spalle a chi cerca un po’ di conforto o di calore umano che a questo mondo non tutti certo hanno, compreso me e molti altri.
commenti
purtoppo è cambiato molto nella socetà d’oggi e i giovani spesso imitano gli eroi del cinema,sempre più violento,e quando c’è la violenza, cosa che fa cadere i valori morali e sensibilità,non ci può essere la tranquillità adeguata,neanche i genitori a volte riescono a controllare tutto quello che i figli fanno a volte i troppi impegni di lavoro e una ricerca di benessere maggiore trascura,o perlomeno effettivamente ne manca il tempo una volta erano le nostre madri a controllare i figli,indi sento il dovere di proporre una legge dal momento che le donne anno dei figli lasceranno il lavoro ugualmente stipendiate per recare la giusta cura per i propi figli il lavoro di madre ,sarà a questo punto molto iportante anche a livello nazionale,è un lavoro molto utile e nello stesso tempo libererà anche un posto di lavoro per il prossimo,sara una spesa,ma c’è un tesoretto da utilizzare carlo montres
E tu chissà com’eri Andersen… sono curioso di sapere che bambino e che ragazzo sei stato. Un po’ ti immagino, ma è un mio punto di vista. Caso mai un giorno te lo dico… Ciao
Auguri di Buona Pasqua a tutti gli amici di Asfalto!
Blog sempre molto interessante. Ogni tanto fare un visita è d’obbligo.
Vorrei spezzare una lancia a favore dei giovani. non è vero che sono poi così diversi, io a diciasette anni ero un picchiatore, poi ho preso una testata e mi sono dato al pianoforte.Nel mio quartiere giravano bande di motociclisti cattivissimi ed era d’obbligo sapersi difendere o adirittura attaccare per primi, ma poi tutto è passato ,sono cresciuto (sigh). Quello che trovo molto cambiato è l’atteggiamento degli adulti,oggi basta una cazzatella (prerogativa dei ragazzotti) e subito assistenti sociali, edicatori, psicologi si radunano per risolvere. Ho fatto nel giro di un paio d’anni due laboratori, uno con i rumeni e l’altro con adolescenti difficili. bhè non ci crederete ma io non ho trovato tante differenze con i ragazzi della mia generazione,io però ero libero di sbagliare di pentirmi di rimediare, oggi sono circondati da persone che gli dicono come comportarsi e loro giustamente rifiutano l’autorità. non sarà che in mondo di operatori sociali e psicologi bisogna trovare lavoro a tutti? Quanto agli ideali diciamo i giovani non li hanno più, perchè a chi è permesso averne? Avere ideali oggi vuol dire vivere nella delusione ,quali esempi dovrebbero seguire, berlusca, prodi, paris hilton, loro come le persone escluse sono il granello più vulnerabile di questa società, sono lo specchio di ciò che ci circonda, noi possiamo menarcela, loro sono istintivi e reagiscono di conseguenza. Ricordate che noi abbiamo inventato il tranquillante e l’anti depressivo per i bambini cosa ci aspettiamo dunque?
Massimo M
…”cosa ci aspettiamo dunque?”…
un po’ di senso critico da parte degli assistenti sociali, nel bene e nel male. meno moralismi. più lasciar vivere. senza eccessi. senso critico. senso critico. critico senso. critico senso. critico. critici. criptico. crateri. crotali. critici crotali. critici crotali caduti in crateri criticamente profondi. senso critico. critico senso.
Un saluto e un augurio a tutti: grazie Carlo e grazie anche ad Atypical Movie che ogni tanto viene a farci visita con una grande costanza (a presto posteremo altri personaggi “atipici”). A presto pubbliceheremo dei nuovi video dunque state collegati.
E grazie soprattutto a Massimo per il suo intervento, per averci raccontato un pezzo di sé: sarebbe molto interessante conoscere qualcosa dell’infanzia o dell’adolescenza di alcuni di voi. Perché molto di quello che siamo ha inizio lì, nei primi anni della nostra vita.