La sai quella del tizio …Che dopo un incidente si è tolto il casco e la testa gli si è aperta in due ed è morto?

Pubblicato: 31 marzo 2008 da massitutor in operatori dispari, pensieri in libertà, stra-cult

leggi le leggende metropolitaneLe leggende urbane hanno sempre accompagnato la nostra vita fin da ragazzi.

Vengono sempre associate alle nostre più recondite fobie, tipo che se la tua fobia è quella di essere picchiato mentre caghi ecco che salta fuori il coccodrillo albino dalla tazza del cesso. Se sei particolarmente ipocondriaco ecco che dopo una notte di sesso selvaggio con una tipa appena conosciuta ti ritrovi alla mattina dopo scritto col rossetto sullo specchio del cesso “benvenuto nel mondo dell’aids”. Se sei particolarmente attaccato alle tue cose e hai paura di perderle ecco che ti risvegli senza un rene in una vasca da bagno piena di ghiaccio. Cose così, insomma.
In genere non sono comprovate da nulla ma nel contempo non c’è nemmeno nessuno in grado di smentirne oggettivamente l’inattendibilità.

Nell’ambiente di strada, si sa, amano tutti piangersi addosso.
E’ sempre colpa di qualcun altro se ci si è ridotti così, in genere in quest’ambiente la dietrologia è la filosofia più diffusa. I complotti, insomma, sono il pane dell’esistenza stessa.
Nulla di più vero.
Infatti, me la vedo la scena, tutti i potenti del mondo riuniti attorno ad un tavolo a congiurare contro la vita dello sfigato di turno con fogli di via a pioggia, a volte x-files esiste. Qui le leggende urbane fioriscono come i le margherite a primavera.

Facciamo qualche esempio.
L’altro giorno un tizio qui al Centro diurno se ne esordisce con una frase che dà da pensare. “Se non ci fossero i tossici, tu (cioè io) rimarresti senza lavoro”.
Ci ho riflettuto un po’ su e poi sono arrivato alla conclusione che, hey, è vero!
E infatti è per questo che esiste il metadone. Per far rimanere tutti tossici. In realtà smettere di farsi sarebbe abbastanza facile, basterebbe pregare un po’ di più la madonna e bere un bicchiere d’acqua ragia. Ma No. Poi come cazzo faremmo noi operatori?
E’ tutto un complotto orchestrato fra noi, i servizi sociali, viale vicini, i sert e l’unità mobile.

La convinzione più diffusa è che all’antoniano mettano dei sedativi nel mangiare.
E’ perché ancora non hanno visto quanto rivotril metto io nel bidone del caffè del centro diurno. Circa una boccia. All’antoniano sono dei fottuti dilettanti, al limite ci mettono un po’ di tavor.
E del resto perché mai dovremmo subirci risse e manicomi vari ogni cinque minuti?
Quando sentite di uno che muore in un dormitorio o in un gruppo appartamento vi diranno sempre che è stato trovato solo quattro giorni dopo in stato di decomposizione, perché agli operatori non gliene sbatte un cazzo.
Sbagliato. Non tanto per l’analisi sugli operatori che in linea di massima può anche essere azzeccata ma perché in generale lo scopriamo dieci giorni dopo, no quattro.

leggenda3 Spesso ci viene contestato che rubiamo i pasti per portarceli a casa e mangiarli noi.
Non so se sia vero, però l’altra sera dovevo invitare a cena una tipa e per fare bella figura e non sbattermi troppo ho pensato che sarebbe stata un’ottima idea riscaldare lo spezzatino della enichem che ho preso in prestito da qui. Poi ho scoperto che era vegan, così ho riscaldato i broccoli ogm, ma questa è un’altra storia.
Altra convinzione diffusissima è che gli operatori siano tutti stati in galera o in comunità o al ricovero almeno una volta nella vita.
Io no, l’ho sempre fatta franca, ho spacciato lsd ai bambini per tre anni in uno dei punti più centrali della città e non mi hanno nemmeno mai fermato per un controllo.

Rileggendo tutta sta menata mi sono accorto di come io sia forse l’unico essere umano nel raggio di svariati chilometri a poter tranquillamente confermare la veridicità di alcune fra le leggende urbane più diffuse nell’ambiente di strada.
Chissà che tornando a casa non mi imbatta pure in una scia chimica.
Mh, ci penserò dopo, per l’intanto vado giù a fumarmi una canna coi filetti di banana.

commenti
  1. massitutor ha detto:

    Un ritorno in grande stile del nostro mitico operatore Diegodag.
    Secondo me il cesso degli uomini del Diurno è finito come questo nella foto… e forse anche peggio.

  2. Mari08 ha detto:

    Ehi Diego, se lavori come scrivi chiedo il trasferimento al Centro Diurno domani!! Tra il menefreghismo e il prendersi troppo sul serio, ironia, spirito d’osservatore e un tocco di cinismo mi sembrano gli antidoti migliori per scansare burn out e retorica d’accatto.
    E cosa dire delle leggende metropolitane che cirolano tra operatori sugli utenti? “Lunedì entra Tizio….” “….” “Quello che ha massacrato di botte Caio?” “Quello che ha distrutto la mensa?” E giù improperi contro il Comune e i suoi derivati.
    Abbiamo tutti bisogno dei nostri coccodrilli. Sarebbe curioso mettersi attorno ad un tavolo, operatori e utenti, e farne un racconto. Che poi ci siano operatori che s’imboscano cibo drogando quello altrui, che fanno decomporre cadaveri nei letti perchè intenti a farsi pere, è risaputo ed inutile tornarci su, eh?

  3. ginevro ha detto:

    che impressione non riuscirò ad andare in bagno tranquiloo se non col la mano di mamma che mi dice che sono una testa di minkia a farmi inpressionare
    paiuuuuuuuuuuuuuuraaaaaaaaaaaaa

  4. anderlet ha detto:

    Finalmente scrive Diego … e anche questa trovata viene vissuta come un gioco nuovo e divertente. Il gioco? Fra operatori e utenti? Per quolo il post di “Il dito e dopo ancheil braccio?”

    E notare il confine fra operatori e utenti che è comunque molto labile, ci sono operatori che erano anche utenti dei servizi.

  5. GiselleB ha detto:

    malgrado tutto, mi hai fatta sorridere.
    buon lavoro ragazzi

  6. anonimo ha detto:

    grandeeeeeeeee!!
    sempre al massimo!!
    quando lavoravo al vecchio zaccarelli girava una voce sugli operatori che si pippavano la coca sulla ciambella del cesso!! che immaginazione! con tutti i posti proprio sulla tavoletta del cesso dei bagni piu’ sporchi di bologna….mma!?
    saluti andrea
    …a dimenticavo tante angurie vecchio!!! buon compleanno

  7. simpit ha detto:

    a quei tempi li lavavo io i cessi dello Zaccarelli, e ad apertura della struttura erano lindi.La mattina seguente li ritrovavo lerci, non erano i cessi peggiori di Bologna erano forse pochi i cessi, in una struttura fatiscente e tante le persone di cui molte forse erano lerce dentro.Oggi colleghi operatori che si pippano la coca non ne conosco, erano altri tempi quelli, se ce ne sono ancora, faranno poca strada sicuramente.Purtroppo per la loro salute chiaramente.Ciaooo Andreeeeaaa

  8. massitutor ha detto:

    Bentornato Pietro! dov’eri finito? Finiti mai OK. Avanti sempre.

  9. diegodag ha detto:

    Sta gente non ha ancora capito che farsi di coca al lavoro è spreco allo stato puro.

  10. anonimo ha detto:

    Concordo con Diego. La coca, si sa, è molto più utile per gli omicidi..
    A proposito di leggende di strada ve ne aggiungo un’altra: la noce moscata in grosse quantità, ma forse ne basta una pro capite, è ALLUCINOGENA!
    Ma le peggiori le ho sentite quando ero piccolo,e ovviamente suggestionabile ai massimi storici.
    Anche nel mio paese di 2.000 abitanti scarsi si diceva che girava una squadra speciale di criminali che ti caricavano su un camioncino bianco e ti asportavano un rene, se ti andava bene facevano un lavoretto pulito e riuscivi ancora a vivere, altrimenti morivi dissanguato.
    Proprio nel periodo di maggior pubblicizzazione di ‘sta cosa, mentre io e i miei amici di allora stavamo girando in bici nella campagna desolata cercando di far passare il pomeriggio con qualche cazzata tipo petardi o cose del genere, vediamo arrivare in lontananza un camioncino bianco.
    Cristo! Quella strada non portava a nulla! Che ci fa un camioncino completamente bianco da queste parti?? ?? ?? ??
    Non siamo nemmeno ritornati a prendere le biciclette, che ovviamente erano in direzione del camioncino, e ce la siamo data a gambe levate. Giusto il tempo di guardarci tutti quanti in faccia e condividere una paura fottuta. In un gruppo di 5 o 6 ragazzini in quel momento non ce n’era neanche uno con un minimo di coraggio per cercare di convincere gli altri che quello che stavamo pensando all’unisono era solo frutto di un’allucinazione collettiva.
    Forse perchè non sapevamo nemmeno cos’era un’allucinazione.
    Corremo fino a dove il camioncino non poteva arrivare e lo controllammo.
    Si era fermato. Dopo un paio di minuti ingranò la retromarcia.

    Non ho mai conosciuto nessuno a cui è stato asportato un rene contro la sua volontà, credo che ci siano abbastanza reni in giro di gente che se li vende per pagare i debiti.
    Magari per colpa di qualche cazzo di multa!!

    Buone coliche a tutti..

    Omar

  11. anonimo ha detto:

    spettacolare

  12. anonimo ha detto:

    ho finalmente sono tornate le mitiche storie di diego, bene cosi mi diverto un po’ almeno passo il tempo.visto chè non n’è posso piu’ di stare a casa.ciao.

    ciao massi tutto bene al centro?

    ciao da cinzia

  13. massitutor ha detto:

    Cinzia! che bello sentirti! Spero di rivederti presto qui… anche perchè senza di te il Centro non è più lo stesso: soprattutto la cucina. Tanti auguri di cuore.

  14. anonimo ha detto:

    ciao massi!!!!!!! sperodi tornare presto al centro chè non ne posso piu’ immagino in che condizioni e la mia mitica cucina. cioa a presto
    cinzia

  15. anonimo ha detto:

    tu non hai mai spacciato un cazzo

  16. anonimo ha detto:

    perchè tu com 15 hai mai spacciato

  17. anonimo ha detto:

    ciao diego a quando il prossimo capitolo.

    ciao da cinzia

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