Con piacere ed orgoglio ospitiamo un documento della redazione di Piazza Grande. Un appello a discutere insieme di sicurezza, a Bologna, in previsione dell’uscita del prossimo numero dello storico mensile di strada, nel quale l’argomento principale sarà appunto la sicurezza. Chi produce insicurezza? Chi è più a rischio? Gli amici di Piazza Grande stanno raccogliendo opinioni su cosa si intende oggi per sicurezza e quali potrebbero essere le soluzioni, in un momento in cui scelte importanti e vicende politiche si decidono proprio sulla sicurezza. Ci fa molto piacere poter dare il nostro contributo su queste pagine. Quindi guardatevi attorno, raccogliete le idee, fate spazio nella mente fra la selva dei discorsi di politicanti e giornalisti e dite la vostra nei commenti.
Il problema della sicurezza ha occupato stabilmente le cronache giornalistiche e il dibattito politico nelle ultime settimane. Le azioni di controllo del territorio si sono intensifcate e hanno riguardato non solo i rom, sgomberati dalla polizia e cacciati con le molotov dai cittadini, ma tutte le persone che vivono in strada, che fanno la colletta per sbarcare il lunario, tutti quelli che si mostrano come mendicanti, tossici, alcolisti. Tutte le persone che potenzialmente possono turbare l’ordine publico.
Abbiamo visto con i nostri occhi chiedere i documenti a chi fa colletta davanti ai supermercati e portare in questura quelli che non avevano documenti da esibire.
La redazione di Piazza Grande ha deciso di dare una propria versione dei fatti. Non vogliamo sentenziare se sia giusto o sbagliato compiere questo tipo di interventi di polizia, piuttosto preferiamo raccogliere voci di persone diverse, coinvolte dal problema della sicurezza ma da punti di vista differenti.
A questo scopo chiediamo ai bloggers di Asfalto e a chiunque frequenti le pagine del blog di dare la propria visione di città sicura. Ci piacerebbe sapere da chi vive in strada innanzitutto se considera Bologna una città sicura, se sotto i portici ci si sente in pericolo, e in che genere di pericolo, e poi che cosa farebbe per rendere più sicura e più vivibile la città.
Speriamo che la nostra richiesta di partecipazione venga accolta e le pagine di Asfalto possano ospitare un dibatito interessante com’è avvenuto in passato.
La redazione di Piazza Grande
il rischio in qualunque evenienza c’è ,ma nello stesso tempo sono giusti i controlli se fatti a modo,la gente di strada è ritenuta una categoria a rischio,okei e in tutte le situazioni ci sono persone tranquille e non,va bene basta non esagerare e andare d’accordo anche se non sempre è cosi,questo riguarda a tutti,cittadini polizia alcolisti ,la socetà e di tutti quelli che la vogliono vivere,anche se a volte si eccede di troppo pulito benessere
quello che in maggioranza comanda,e quei 4 gatti che cercano di sbarcare il lunario,i cosidetti poveri nella socetà da alcuni detti il peggio della situazione morale verbo spararsi ma sempre facenti parte della città e per la città perche anche loro anno il diritto di vivere,quando la questione è una questione di umanità …carlo montresori
passo leggo e scappo via! Ultimamente è così…mille cose da fare, lavoro compreso e il tempo che rimane basta appena per passare dagli amici come voi! La sicurezza? Vivo a Milano e potrei solo parlare di questa città…Bologna sicuramente è un’altra dimensione…quello che mi sento di dire è che per non scivolare nel razzismo o cavalcare l’onda delle cronache quotidiane è meglio che riservi le mie opinioni quando gli animi si saranno un po’ calmati…adesso è troppo facile dare addosso al clandestino e al rom che sono solo la punta dell’iceberg….
finalmente un pò di respiro per noi italiani.
il rischio c’è sempre e non c’è sicurezza
Sicurezza nazionale e sicurezza del cittadino. Mah !!
Da quanto tempo è stato abbandonato il termine di protezione sociale … ovvero quello che prevederebbe che oltre la soglia di povertà e coi debiti fino al collo non vai a rapinare una banca per mantenere la famiglia, o che da immigrato irregolare non tiri a campare spacciando o a dar via del tuo sul marciapiede. Quando sento parlare di sicurezza, da vent’anni mi coglie un impulso bizzarro e mi chiedo “la sicurezza di chi ?” io non dormo col coltello sotto il cuscino, se dormissi in strada, pur essendo pacifico, terrei l’uno e l’altro.
Il termine “sicurezza”, comunemente inteso, mi fa abbastanza pena e non comprendo oltre la miopia italiota.
Le violenze più efferate avvengono in ambito domestico, ed è li che bisognerebbe andare a dormire con il coltello.
Io in strada non ho mai avuto problemi, in casa invece ho subito quattro aggressioni da sconosciuti e parenti.
Piazza Grande?
Ho letto qualcosa su un libro di archeologia della comunicazione, e si parlava anche di questi giovani comunicatori.Interessante
ti posso raccontare un’esperienza a Roma, avevo deciso di dormire un pò al caldo (Ostia) nella stazione, dopo vari giorni passati in alcune case dismesse frequentati da parecchi tunisini, una notte mi hanno detto di andarmene perchè c’erano loro prima di me,quindi decisi che era più sicura una postazione vicino ad altri homeless in stazione.La mattina verso le cinque mi sono beccato un calcio alle costole da un ragazzo della Polfer, che mi ha fatto camminare a tentoni per un mese.E’ un’esempio di merda, ma forse aiuta a capire che non si può generalizzare la sensazione di sicurezza.Bush che aveva sotto al culo la maggior potenza nucleare e a disposizione un solo pulsante che poteva far scoppiare il finimondo è andato a bombardare un’altro stato altrettanto pericoloso, che riteneva però insicuro.E’ vero anche che ci sono persone che passeggiando sotto ai portici ritiengono insicura la città perchè vedono qualche s.f.d. che poi tranquillamente tornare a casa e usano violenza nelle mura domestiche come dice Analkoliker, o peggio usano internet per prenotarsi un bel viaggio nei paesi del sud’america o dell’est dove si pagano una minorenne per portarsela a letto.La sicurezza è solo sotto casa mia.La sicurezza è solo mia e non degli altriecc. ecc.
Per fare uscire il termine “sicurezza” dalla sua genericità con la quale è retoricamente usato nei confronti di fasce di popolazione diverse che hanno bisogni diversi, quasi fossero una sola, mi piacerebbe discutere di “sicurezza” riferendo tale termine alle fasce di popolazione a rischio di esclusione sociale, di emarginazione grave. Della sicurezza delle fasce di popolazione politicamente rappresentate e delle categorie sociali tutelate, mi sembra se ne parli già abbastanza. A meno che non si voglia utilizzare il termine in modo astratto a partire da altrettanto astratte categorie come italiano o cittadino.
Finora mi è sembrato che più è cresciuto il bisogno di sicurezza in fasce specifiche di popolazione, più sono diminuite le garanzie di protezione sociale nelle fasce più esposte. Strano paese il nostro….
La sicurezza come bene pubblico si produce e governa ampliando gli spazi di agibilità dei diritti, ampliando la cultura e le occasioni di assunzione dei “rischi”.
La politica della sicurezza come bene privato convince a ridurre i nostri diritti per correre meno rischi.
La politica della sicurezza come sicurezza dei diritti di tutti, convince a correre più rischi per garantire di più l’esercizio dei nostri diritti.
solo conoscendo le persone si possono fare giuste valutazioni sul senso della sicurezza, non certamente creando una situazione di tensione come si sta facendo in questi ultimi tempi
Sono nata a bologna per cui conosco bene la città. Purtroppo la sicurezza molte volte ce la creiamo; è comunque vero che la città in questo ultimo vent’ennio si è degradata molto, ma io non credo più ai politici che ci fanno tante promesse poi non ne mantengono nemmeno una. Siamo costretti ad aiutarci da soli, ma molte volte è difficile. Le così dette forze dell’ordine fermano i poveri disgraziati che fanno colletta, quando ci sarebbero degli interventi molto più impellenti da fare; bisogna fare contenti i cittadini dimostrando che fanno il loro lavoro. La sicurezza dobbiamo crearcela ognuno per conto proprio. A volte però siamo costretti ad andare in posti dove questa non c’è. Un esempio è quello che pure i luoghi per così dire di cura sono i meno sicuri. Ad esempio il sert, dove incontri persone che per guadagnare cercano di aggangiarti in ogni modo. A loro basta solo guadagnare e non pensano che magari in quel momento una persona sta facendo tanta fatica per starne fuori. Il problema è che non possiamo farne a meno e per loro siamo solo tanti numeri. Gli emarginati non fanno comodo ai borghesi, quindi arrangiamoci e speriamo tutte le mattine di tirare sera senza troppi ostacoli.
Si parla tanto di ronde ma non si dice mai che chi vive in strada molto spesso svolge il lavoro che dovrebbe fare la polizia.
avendo vissuto in srada per oltre dieci anni e girando in europa ho assistito a scene di violenza contro le donne e molto spesso erano i cosiddetti barboni che intervenivano rischiando in prima persona.Ma di queste cose non si parla mai nei giornali.
l’ondata di razzismo che sta travolgendo l’Italia molto spesso si scaglia contro persone povere che non fanno male alcuno.
Facciamo l’esempio che un polizziotto spari a sua moglie.In questo caso cosa bisognerebbe fare buttare delle molotov in questura?
La verita’ e’ che il problema sicurezza serve ai politici per prendere voti che tramite i giornali creano nella mente dei cittadini l’insicurezza che fa comodo a molti.
Poi magari sul giornale, come in questi giorni si cerca di sdrammatizzare accaduti di pura xenofobia come l’assalto di negozi di sranieri a roma dicendo che gli episodi sono avvenuti in seguito a uno scippo.
In questo modo non solo si fa disinformazione ma si fomentano comportamenti incivili e criminali contro persone che non anno alcuna colpa.
Sarebbero tante le cose da scrivere su questo argomento ma mi fermo qui’ al momento.
Sicureza bella parola cosa è? Vi racconto una cosa.
Proteggi una vecchia signora che non la derubano due albanesi. Poi chiamare la polizia però quella arriva sempre tardi. Per ciò due albanesi ti menano talmente tanto che stai per perdere la vista poi quelli due albanese scappano e te la polizia ti chiede “li riconosci”? Ma come puoi riconoscere due malviventi quendo ti menano in faccia in modo che uno ti tiene le mani e altro ti mena si fatica riconoscere in queste condizioni qualcuno. E polizia ti risponde che non possiamo fare niente.
Alla fine tu cerchi proteggere qualcuno alla fine rimetti te e la polizia alla fine non a protetto a nesuno e poi si parla di protezione ma.
Dove è la sicureza quendo sempre si ariva tardi poi capisco che le persone non ti aiutano che devono rimettere pure la sua salute.
La nostra velocità non è mai come la loro commovente lentezza,vai piano in prossimità dei giardini e se vedi un anziano rallenta il suo passaggio è vita
Nedo che va e sa
Ha 80 anni in giro
per la città con
un paio di blu jeans
in cerca dei suoi vent’anni
e qualche amico,
ma entrambi non ci sono piu’
Nedo va nella città
a raccontare i suoi ricordi
che piacciono tanto
a mamme e figli
ma come bella la vita
Nedo sa e si emozziona
a quei sorrisi improvvisati
Nedo va per la città
alla ricerca di un cane
che gli venga incontro
e gli faccia le feste
Nedo va e sa,
sempre piu’ piano
perchè nel cuore ricorda ancora
il suo amore
quella bella donna
che gli è sempre stata accanto
non so quanti anni
ma sono stati tutti anni d’amore
Nedo va e sa
per questa bellissima città
a Bologna qualcuno lo aspetta già
per il suo ritorno
pronto per dire ancora e forse domani
ancora per la città
con un paio di blu jeans
Nedo andrà in cerca
dei suoi vent’anni
e qualche amico
ma entrambi non ci sono più
Nedo va… nedo sa
nedo per la città
a raccontare i suoi ricordi
che piaccion tanto
a mamme e figli
a Bologna
Nedo che va…e sa per questa
bellissima città.
Io penso che non siamo più sicuri da nessuna parte. Bologna è diventata invivibile dovunque uno vada, a prescindere che ci siano o meno quelli che scollettano per sbarcare il lunario.
Le forze dell’ ordine ci sono ma non sempre servono, perchè per esempio se ti picchiano o ti derubano o altro tu o qualcunaltro chiama che ne sò la polizia il tempo
che loro arrivano il delincuente ah già fatto in tempo a scappare! Per cui per me nessuno di noi è più sicuro da nessuna parte.
vista coi occhi di uno che è per strada che secondo il mio modo di vedere la sicurezza che ha bologna cè tanto da fare perche i controlli di polizia non mi sembrano tanto sufficienti dovrebbero viggilare un po di piu perche vedo che qualche volta spesso vedo tante cose sbaglite specie negli autobus che cè tanta gente che fa il furbo specelmente con i vecchietti che tanti exstracomunitari non irregola si divertono a prenderli in giro questo è ha parte sai quante volte mi sono messo a riscio di fammi ha coltellare per difendere queste persone sole è le forze dell’ordine dove sono.
visto con occhi diuno che per strada che ha bologna come sicurezza cè tanto da fare che poi la polizia specie quell’a ferroviaria va ha fermare la gente sbagliata valè ha dire quell’a gente abbastanza tranquill’a è tanti extracomunitari che non hanno voglia di non fare un cazz… è che danno fastidio quell’i li non li vedono mai sai quante volte mi sono messo ha rischio sull’autobus per difendere tanti vecchietti in difficotà è la polizia dovè.
Tempo fa girava uno spot secondo me molto interessante dove si figurava una famigliola tipo marito moglie e bambini a seguito in una casa con le mura che scricchiolavano su fondamenta poche solide,finendo con un messaggio del tipo ” non si può avere una società solida e sicura quando questa si regge su
un terzo mondo sempre più povero e in crisi . Poi non l’ho più visto.Forse troppo semplicistico ma
mi porta a riflettere che
la valorizzazione dell’integrazione
sociale, dell’equità, l’equa redistribuzione delle risorse e conseguentemente l’autorealizzazione delle persone, sono un’aspetto decisivo e indispensabile della riduzione delle aree di esclusione sociale e delle diseguaglianze, creando benessere e sicurezza a tutte le persone.Ma non mi pare che negli ultimi tempi si stia andando in questa direzione.Poi non lo so nemmeno io, ma ancora non riesco a convincermi del contrario.
La sicurezza come bene pubblico si produce e governa ampliando gli spazi di agibilità dei diritti, ampliando la cultura e le occasioni di assunzione dei “rischi”. (Prof.Pavarini)
Simpt (#19)ha messo bene in chiaro una delle cause. la principale, che mette in discussione la sicurezza della socetà; l’ingiustizia e le gravi disuguaglianze.
Numerosi commenti, mettono iln luce gli effetti della sicurezza come bene privato, cioe ,al servizio di una parte di cittadini, gli altri i piu deboli vengono abbandonati, per strada, nelle case, sugli autobus ecc. eccc.
La politica della sicurezza come bene “privato” convince a ridurre i nostri diritti ( dei privileggiati ndr.) per correre meno rischi.
Prof.Pavarini
Penso di poter dire che stiamo di questi tempi,ritornando al medio evo, dove i signori vivono in castelli fortificati, e gli altri, tutti gli altri nelle strade e nelle case, allo stadio al bar, a vivere in continuo conflitto tra gruppi, tra etnie, tra gruppi di interesse, ronde contro ronde.
Dobbiamo fare in modo che la sicurezza diventi un bene pubblico (non lo è mai stato), il ruolo delle associazioni, delle coop sociali,in questa battaglia è fondamentale, più di quello dei partiti.
La “strategia della sicurezza” inaugurata dalla destra negli anni 90, ricorda molto la “strategia della tensione” della destra degli anni 70.
Per entrambe, all’insicurezza del cittadino si deve risponde con poteri più forti: “necessari”.
Appare paradossale, quasi uno slogan inutile dal momento che sono in pochi a crederci, ma se spostiamo un attimo, ad esempio l’osservazione dai consueti flussi migratori dall’Africa attraverso il Mediterraneo, all’Est Europeo, osserviamo, per esempio, che il flusso di immigrazione, pressochè “illegale”, da paesi come la Moldavia, l’Ucraina e la Russia, passa dalle nostre ambasciate con visti turistici di tre mesi. Casualità o calcolo ? Progetti di destabilizzazione in accordo con le mafie locali che governano i flussi o semplice bisogno di carne fresca da mandare sulle strade della tratta e della prostituzione per il sollazzo dei nostri concittadini o di babuske per badare ai nostri nonni ?
Non ho problemi ad affermarlo ci ho lavorato su pubblicamente sui giornali.
Se pensiamo che le mafie nostrane abbiano ceduto gratis le piazze di spaccio di stupefacenti agli immigrati, senza nemmeno un regolamento di conti per il controllo delle zone, mentre l’intelligenza dell’antimafia si dedicava a maxioperazioni sul controllo dello spaccio in strada, siamo nel paese delle fiabe.
Anche questo l’ho documentato e messo per iscritto “Polizia post moderna, etnografia del nuovo controllo sociale” S. Palidda.
Se infine non abbiamo osservato che dietro alla costituzione dei primi Comitati di quartiere di cittadini intolleranti, ma più spesso strumentalizzati, non si è costruita la carriera politica di qualche uomo della destra, viviamo veramente in un altro paese.
E stiamo a parlare di invasioni e di devastanti fenomeni migratori quando siamo il paese europeo che ne accoglie di meno: non è “forse” che c’è qualcosa di profondamente storto nel NOSTRO sistema ?
Assumiamo indistintamente e senza molto spirito critico qualsiasi concetto/termine/valore come quello di “sicurezza”, interiorizzandolo come termine assoluto, valido però solo in un tutto indistinto del quale dovremmo far parte in qualità di “italiani” ?
Non mi interessa introdurre un dibattito sociologico, ma la mia esperienza di strada mi ha insegnato questo. Mi interessa la discussione aperta dagli amici di Piazza Grande, ma la “sicurezza” del mio amico che vive alla Stazione non è la stessa di Silvio Berlusconi, quella della mia amica che si prostituisce in piazza non è quella di Maroni ecc ecc.
E noi cosa ci stiamo a fare a fare lavoro di strada nel disagio, a osservarlo interiorizzando i termini e i concetti di chi ha i diritti ?
Difficile dire qualcosa di più intelligente e conclusivo di quello che è stato detto fino ad ora: in particolare Kaberlaba-Mauro e Maurizio inquadrano la sicurezza e la percezione di questa in modo chiaro e quasi definitivo.
Tuttavia Vorrei dire qui qualcosa perché non so a chi altro dirla. E’ una storia che fa confusione fra degrado, sicurezza e paura…ma ogni settimana ci penso. Almeno una volta.
Sono un operatore bolognese, socio di una coop, si può dire senza dubbio che sono di sinistra ed ho una storia che lo attesta. Le mie scelte di ogni giorno cercano penosamente di tenere fede a queste scelte eppure qualcosa non va.
Ogni domenica, per motivi personali, fra le 15 e le 17 faccio questo giro a piedi, a Bologna:
1. autostazione
2. piazza XX settembre
3. viali,
4. stazione ferroviaria
5. via amendola,
6. piazza dei martiri
7. via don minzoni
8. via del porto e
9. ritorno
e, fra le altre cose belle di questa mia meravigliosa città, trovo, nell’ordine:
1. puzza di piscio, tipi loschissimi nell’atrio e appena fuori la stazione delle corriere, che aspettano qualcosa o qualcuno, bivacchi di nomadi che mangiano e dormono, chi non dorme chiede uno spicciolo;
2. birre, cartacce, sputi…puzza di piscio… mandrie di cavalli, spacciatori e clienti creano una sorta di tunnel di accoglienza per chi, come me, va e torna dalla stazione. Proponendo merce varia e squadrando che tu non sia uno sbirro, ma perchè dimenticare il tunnel degli orrori generosamente offerto da galleria 2 agosto?;
3. pulman da e per l’est europeo sostano sui marciapiedi in prossimità della stazione… niente di preoccupante a parte i problemi di traffico ed attraversamento;
4. puzza di piscio; il giardino davanti alla stazione a volte è una specie di Centro diurno all’aperto. I più dormono stravaccati nelle aiuole, qualcuno piscia sulle siepi lì davanti a tutti, ma non mi formalizzo dai… Dentro alla stazione solo 2 o 3 barboni storici, ma io ci sono abituato…io.
5. i tossici hanno il passo lungo da e verso piazza XX settembre, altri beoni si trascinano più stancamente fra i pochi negozi di pakistani aperti… nessuno di solito ti rompe i maroni;
6. qui qualcuno bivacca vicino alla fontana, ma la piazza è un’isola circondata da una pericolosissima rotonda di traffico…insomma o sei dentro o sei fuori.
7. tutto tranquillo: deserto metropolitano domenicale, almeno fino alle 17: dopo il centro diurno comincia a chiudere, scaricando per le strade gli ospiti alla spicciolata;
8. Il pujzzo di urina più pungente di tutto il percorso; dalle 17,30 alcuni ospiti del centro diurno si trattengono davanti alla porta, ancora per qualche ora: bivaccando vicino al rusco e banchettando a tavernello e birra. Talvolta litigando rumorosamente davanti alla pizzeria. Passo e mi salutano perchè mi conoscono… a me.
9. tutto uguale, ma il puzzo di piscio non lo sento più… non credo sia sparito: mi sarò abituato. E’ questa la cosa triste.
Dimenticavo di dire che io peso sui 90 chili e son ben messo insomma. Conosco quasi tutte queste facce e quasi tutti conoscono me. Sono abituato a bazzicare questo habitat. Ma cosa significa questo tour per una ragazza? Per un anziano? Per un bambino? Abbiamo il coraggio di parlare di questo?
Oppure devo cominciare a pensare che sono di destra se vedo e dico tutto questo? Boh? Continuo a pensare che la repressione (tipica della destra almeno a parole) non sia la risposta giusta ma… perchè dovrei tacere e autocensurarmi sul fatto che Bologna, in certe zone, è diventata una fogna piuttosto inospitale e pericolosa? Non dico che era meglio una volta ecc… Non sono un maniaco della pulizia e dell’ordine; conosco la differenza fra il degrado, la sicurezza e la percezione di questa, ma non trovo che ci sia una virtù politica e morale nel lasciare queste cose lì come sono.
Quello che posso dire è che, anche solo culturalmente, a sinistra non siamo riusciti a dare una risposta a questo. Eppure dovremo imparare a farlo.
L’avevo detto che era una storia confusa, che racconta di una confusione… ma Abbiamo il coraggio di parlare di questo?
Ciao a tutti…io mi chiamo Aikana e vi scrivo, la mia opinione su la questione della sicurezza, da Tirana (capitale dell’Albania).
Non posso dare una giusta opinione sulla sicurezza nella città di Bologna(dato che non vivo ancora li, fino a settembre) ma posso dire che secondo me il problema non sono ne i Rom e ne gli extracomunitari perché se diamo un occhiata alle ultime satistiche vedremmo che 97% degli stupri avviene in famiglia, nemmeno l’1% è responsabilità degli stranieri, mentre se leggiamo i giornali tutto ci viene dimostrato in tutt’altro modo…cioè i problemi, di Bologna e dell’Italia in generale secondo me, sono ben altri.
Con questo voglio dire che la sicurezza di tutte le città d’Italia non sono le persone straniere (non escludendo nessuno, ne quelli in regola, ne quelli non), ma ben si i cittadini stessi.
Se una persona decide di emigrare, primo lo fa perché vuole trovare un posto dove lavorare tranquillo e venire pagato per il lavoro svolto, e secondo lo fà per permettere ai propi figli (se si ha figli) una vita migliore, dar loro la possibilità di crescere in un paese libero nel vero senso della parola e non solo tanto per dire.Questo propio perché chi emigra l’ha soferto alle propie spese.
Non lo fa certo per distruggersi la vita andando a monestare le persone…
Mica credete che sia faccile per una persona o una famiglia cambiare la vita radicalmente…No…amici miei non é così non é per niente così…tutt’altro.
Comunque tutto se volete il parere di una giovane che presto cambierà la propia vita, propio come molti hanno fatto prima…solo con una piccola differenza che lo fa con l’amore più grande per questo nuovo paese che lo ama quanto il suo d’origine, vi posso dire che è inutile tutto quello che fanno le forze dell’ordine ancora di più se lo fà contro i Romeni…perché non so se siete al corrente (ma sicuramente si) che la Romania ormai è un paese che fa parte dell’Unione Europea…e quindi chi era ancora rimasto in Italia senza documenti e senza permesso … adesso torna al paese d’origine è dopo nemo di un mese ritora in Italia con il passaporto dell’UE e allora nessuno gli può più dire niente…
Allora se ci mettiamo a riflettere solo per un momento capiremmo tutti che il Governo non ha ragiunto niente con questa strategia…a parte che ha pagato a tutti un biglietto GRATIS a tutti quei extracomunitari per tornare al paese propio, avere il tempo di fare il passaporto e tronare da dove erano partiti.
Secondo l’opinione di una 22-enne che forse, anzi sicuramente non ne sa quasi niente della vita, il Governo Italiano ha sbagliato strategia e ha perso solo tempo e soldi…
ITALIANI NON SITE PIù GLI STESSI…DOVè ANDATO A NASCONDERSI TUTTO QUEL SENSO DI VITA E DI VOGLIA DI FARE CHE VI CARATERIZZAVA PRIMA….
Come ha detto una volta un mio amico(itliano), giustamente, VI STATE AMERICANIZZANDO…e questo non è per niente bello…
Tanti cari saluti a tutti…
La democrazia è la grammatica delle libertà.
La sicurezza la trama dei diritti.
I diritti il senso dei doveri.
Che ne dite?
Dico che c’è sicuramente molto su cui riflettere; poche parole che aprono più strade.
Torneremo molto presto sul tema della sicurezza.