Gli danno fuoco mentre dorme in strada
in gravi condizioni un clochard di Rimini
Da qualche giorno il Senato ha approvato un provvedimento che dovrebbe portare alla compilazione di un registro nazionale delle persone senza tetto. Una sorta di censimento da consegnare poi al Ministero degli Interni. Sì, alla polizia, non ai servizi sociali o sanitari, o magari al Ministero dell’economia. Nell’idea che la povertà e l’esclusione siano problemi di ordine pubblico, di sicurezza sociale. Un marciapiede pulito equivale a una società più sicura. Ma chi è veramente in pericolo, in strada? Torneremo approfonditamente sull’argomento, intanto qualcuno, a Rimini, ha già cominciato a fare pulizia.
La Notizia: RIMINI – Lo hanno cosparso di benzina mentre dormiva su una panchina in via Flaminia, a Rimini, e gli hanno dato fuoco. L’uomo senza fissa dimora si è salvato solo grazie a una ragazza che questa notte, verso l’una, passando sulla strada, lo ha visto avvolto dalle fiamme e ha chiamato il 118.
L’uomo ha riportato ustioni di secondo e terzo grado sul 40 per cento del corpo. E’ stato trasportato d’urgenza al reparto grandi ustionati dell’ospedale di Padova. I medici hanno assicurato che la sua vita non è in pericolo ma si sono riservati la prognosi.
Il senzatetto è arrivato vigile in ospedale e ha detto di chiamarsi Andrea Rizzo, 46 anni, di Taranto, ma dovrebbe invece chiamarsi Andrea Severi. L’equivoco è nato anche dal fatto che l’uomo fornisce di solito il cognome di Rizzo che però sembra appartenere a un parente. Ha detto anche, nonostante fosse sotto choc, di essersi svegliato per il grande calore che lo avvolgeva e di non aver notato nessuno nelle vicinanze. Accanto alla panchina sulla quale dormiva è stata rinvenuta dai vigili del fuoco una bottiglia vuota che odorava di liquido infiammabile con il quale probabilmente è stato dato fuoco all’uomo.
Qualunque siano le sue generalità, l’uomo è un senzatetto conosciuto dalle associazioni di volontariato che operano a Rimini, in particolare dalla Capanna di Betlemme che spesso ha avuto contatti con lui anche se si rifiutava di andare a dormire da loro nonostante le ripetute offerte di riparo. Cristian Gianfreda, uno dei volontari dell’associazione, ha detto di conoscerlo, e lo definisce gentile e tranquillo. "Non ha problemi con la giustizia né con qualcuno in particolare. E’ solo un individuo con un dramma personale che cerca di scappare da una situazione difficile, tutto qui". Un gruppo di uomini della Capanna è partito per Padova, dove si è recata anche una squadra della polizia scientifica di Rimini per rilevare le impronti digitali dell’uomo e per verificare la sua identità.
Secondo il volontario della Capanna di Betlemme sarebbe intanto da escludere l’ipotesi del tentativo di suicidio: "Andrea è un solitario che rifugge i luoghi affollati come le stazioni" ha spiegato Gianfreda, "ma questo lo ha anche tenuto lontano dalla nostra sede, nella quale pure a volte lo abbiamo accolto. Ma il fatto di stare sempre da solo ne ha fatto probabilmente un facile bersaglio per qualche malintenzionato che voleva mettere in atto una barbarie. Lui fra l’altro staziona sempre sulle stesse panchine, quindi tutti sapevano dove trovarlo".
Ignoti i responsabili del gesto sconsiderato, ma è certo che non appena verranno identificati "saranno duramente perseguiti" ha assicurato il sindaco del capoluogo romagnolo, Alberto Ravaioli. Commentando a caldo l’accaduto, il primo cittadino ha giudicato l’episodio un "atto gravissimo". "Sentiremo come sono andati esattamente i fatti. Si tratta di un gesto esecrabile e cercheremo di trovare i responsabili che saranno duramente perseguiti", ha aggiunto.
Sgomento da parte delle autorità locali, delle tante associazioni di volontariato e del centro sociale Paz che ha convocato un presidio pubblico "per Andrea e la sua vita". "E’ doveroso denunciare con tutte le forze questo atto di violenza premeditata" ha scritto la Diocesi di Rimini, convinta che si tratti di "un gesto terribile che non appartiene alla cultura di questa città".
"Verrebbe da dire che l’episodio si commenta da solo, ma occorre invece commentare con indignazione", ha affermato Paolo Pezzana, presidente della Fiopsd, Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora. "Non è la prima volta, e temiamo che non sarà l’ultima, perché la cultura dell’intolleranza che sta dilagando in modo subdolo, negata da tutti però praticata nella realtà, poi ha delle conseguenze, fa delle vittime – ha proseguito Pezzana – La lotta contro questa banalizzazione non deve finire, ed è per questo che non si può lasciare che questi episodi si commentino da soli".
Ha un’anno più di me.Quanto sappiamo bene che nella vita a volte basta un’attimo, la fortuna e la sfortuna si fanno beffa di te in un secondo o in mesi di impegno e determinazione al cambiamento.
Uno di quei giovani che a volte te li ritrovi qualche anno dopo con le stesse idee di fronte, e ti tocca dargli in mano 2 coperte e un rotolo di carta igienica.Hai usato parole che colpiscono dritto in fondo al cuore e scatenano a sua volta rabbia e indignazione :”l’idea che la povertà e l’esclusione siano problemi di ordine pubblico, di sicurezza sociale”.Ma non so se sfogare la rabbia solo contro quei giovani,voglio fermarmi nelle prime righe di questo post, prima della foto.Capire cosa sta succedendo.E’ vero quello che dice Pezzana è una banalizzazione, di questi episodi nei trafiletti dei giornali qualcuno ne fa l’abitudine, qualcun’altro ne vede le macchie di una malattia che comincia a marcire le società di oggi
Diciamo che fare un gesto del genere è solo da persone vigliacche, senza palle, peggio delle nullita, prendersela con una persona che vive in strada quindi gia piena di problemi è da vigliacchi, dalle testimonianze emerge che era una persona che non chiedeva niente a nessuno anzi, si pagava tutto da solo, era rispettoso ed educato, e non dava fastidio a nessuno, non vorrei che questo gesto sia da allacciare al decreto legge sulla poverta=sicurezza, cosi facendo ritorneremo nel far west ricco contro povero, in ultimo dico a questi fenomeni spero che il rimorso vi porti a costituirvi
sono senza parole.
il diavolo che colpisce di notte un innocente del suo vivere,colpisce con il fuoco.poi quella ragazza un cuore che combatte per aiutare,dio c’è insomma,almeno in lei giusto perchè ci ha creati a sua immagine e somiglianza,poi quelle braccia,quelle luci il telo argentato,l’ambulanza i soccorsi l’ospedale del centro ustionati di Padova dove tutto finisce e ricomincia,possibile che tutte le volte debba accadere questo,certo tutto succede nella società,almeno in quella parte di società malata che andrebbe meglio curata dove lo stato spesso interviene tardi perchè non può fare di meglio,ma se abinamo la cosa a un fatto religioso ne abbiamo le prime risposte ,quindi mi aspetto dai religiosi il vero aiuto,io sono cresciuto al patronato san Vincenzo di sorisole,e per una volta voglio mettermi dalla parte dei preti e di,Don bepo perchè tutte le volte ho bisogno di capire,se avessi anchio un patronato a disposizione incomincerei a raccogliere tutte quelle persone che andrebbero protette dalle tenebre della notte,intanto ANDREA RIZZO auguri di pronta guarigione da parte mia ,ciao e fatti forza ,MONTRESORI CARLO
bastardi gli farei fare la stessa fine …conigli
Queste notizie travolgono anche chi come me vive in terra di camorra.
Presto ricevi quanto ti ho promesso
penso che il dar fuoco ad una persona di strada che tranquillamente
stava dormendo tranquilllamente su una panchina e dargli fuoco sia
veramente un gesto che non tollero, pure io ho visuto in strada ma queste cose non sono mai succese e la cosa mi tocca molto a questo punto mi vien da pensare che ci sia del odio da parte di gente che non sa cosa vuol dire stare sulla strada .Bisogna che le forze dell’ordine siano più presenti in tutte le città e non solo visto che io
sono un ex senza fissa dimiora farei una bella notte bianca davanti al
comune e che il senza fissa dimora da oggi sia tutelato sempre
Dany
oggi presi altri 4 giovani di 25 anni che “per puro divertimento” si divertono a bruciare chi dorme in strada