Ricoverato con Tbc e Hiv…

Pubblicato: 11 febbraio 2009 da massitutor in civiltà, hiv, salute

…semina il panico in corsia a Careggi.
Un senzatetto
napoletano di 45 anni, malato di tubercolosi ed affetto dal virus dell’Hiv, sta creando da giorni disagi nel reparto malattie infettive dell’ospedale di Careggi tanto che alla fine sono dovuti intervenire i carabinieri per calmarlo. Del caso è stata interessata la procura di Firenze, ma non si ipotizzano reati a carico del senzatetto. L’uomo, tra l’altro, si trova già ricoverato in trattamento sanitario obbligatorio. Il rischio: contagio agli altri pazienti. Secondo quanto appreso, comunque, si tratterebbe di un paziente di difficile gestione a causa del suo comportamento descritto come indisciplinato e tale da rischiare di contagiare con la Tbc altre persone, visti i suoi spostamenti da una corsia all’altra. Riguardo alla vicenda, la direzione sanitaria dell’Azienda ospedaliera di Careggi ha tenuto a precisare che sono state prese tutte le misure necessarie per evitare problemi per la salute pubblica: tra queste, l’interdizione di alcune aree del reparto al senzatetto. Secondo me… attorno a questo articolo  ci sono una serie di falsi pregiudizi. Il primo è c’è chi pensa che i senza dimora siano degli "untori", che siano cioè le persone che  contribuiscono a diffondere il contagio HIV/Aids. Il secondo pregiudizio riguarda il fatto che si tratta di persone particolarmente difficili da raggiungere, quasi che vivessero solo di notte e fossero presenti solo negli interstizi della nostra società. Questa è forse un’alibi, nel senso che forse le tecniche usate finora non sono quelle più adeguate.

Una parola sola è discriminazione.
La sieropositività e la sanità

Uno degli ambiti con cui la persona sieropositiva si trova molto spesso in contatto (e, a volte, in conflitto) è rappresentato dalle strutture e dagli operatori sanitari. Come detto, "Gli operatori sanitari che, nell’esercizio della loro professione, vengano a conoscenza di un caso di AIDS, ovvero di un caso di infezione da HIV, anche non accompagnato da uno stato morboso, sono tenuti a prestare la necessaria assistenza…". Ogni sieropositivo ha il diritto ad essere curato.

commenti
  1. massitutor ha detto:

    Che bella sorpresa trovare questo post! Grazie, è venuto benissimo. Interessante e spero ne possa nascere una riflessione.

  2. simpit ha detto:

    pregiudizi, discriminazioni..se c’è un motivo che mi ha spinto ad abbandonare la città dove vivevo è appunto la necessità di ricostruire una rete di relazioni nuove fresche.Ho vissuto da tossico lavoratore senza neanche essere costretto a reati per procurarmi la roba, ma additato come tossico e di conseguenza (mentalità degli anni ’80) malato di hiv, ma invece covavo altro come sai nel corpo, vabbè.Cambiare città e’ stata una scelta vincente a quanto sembra,ma solo se rimango nel mio lavoro, dove un pò tutti chi in un modo chi in un’altro hanno qualcosa da condividere.Ma in un’altro contesto forse farei più fatica a parlare della mia malattia, del mio passato e di queste cose.

  3. massitutor ha detto:

    Porcapaletta Pietro. Se si raccogliessero tutti i tuoi commenti verrebbe fuori un libro dellamadonna!

  4. Niccky ha detto:

    Ciao Simpit …io sono fermamente convinta che l’articolo è stato gonfiato perchè era un senzatetto…e poi in questo preciso istante mi sta venendo in mente come cavolo faceva il giornalista a sapere che era sieropositivo, e aveva anche la Tb???
    Sarebbe da denunciarlo….chi gli ha dato le informazioni??I medici??
    E la privaty???
    Per quanto riguarda le professioni sanitarie, questo segreto è esteso al dovere di protezione e vigilanza sulle cartelle cliniche e altri documenti riguardante i pazienti,e sul rispetto dell’obbligo del segreto professionale anche da parte dei collaboratori.Chi venendo a conoscenza di fatti o notizie segrete,le rileva senza giusta causa ,puo’ essere denunciato e perseguito penalmente.Non importa che la violazione del segreto sia stata fatta senza specifica intenzione di nuocere alla persona interessata o senza l’intento di ricavarne un guadagno: è sufficiente che vi sia stata una rivelazione di segreto professionale senza consenso dell’interessato e senza deroga della legge in tal senso.
    Non credo che il nostro amico correndo per i corridoi dell’ospedale urlava :sono sieropositivo..perchè son figo…perchè son figo..!!!
    Mi puzza la cosa….
    Grazie Max per farmi postare nel tuo blog…ma dimmi si potrebbe contattare la persona tramite onlus fiorentine? Grazie dello sfogo.

  5. simpit ha detto:

    interessante considerazione,rilevare informazioni senza giusta causa e e gestirle con poca professionalità, nel ns lavoro ci capita spesso in un modo o nell’altro di parlare di questioni molto personali e private delle persone.Max di questo argomento se ne è parlato anche al corso, se ricordo bene.Ciao Niccky

  6. balza73 ha detto:

    sì però che due maroni ‘sti cani!

  7. Niccky ha detto:

    Ciao balza scusa di quali cani parli??

  8. anonimo ha detto:

    Si, avete ragione, in parte ma il male è la tubercolosi.
    è contagiosa per via aerea.
    peraltro si da il caso che nella corsia accanto alle malattie infettive si trovi il reparto di oncologia (scelta incomprensibile dell’ospedale…) ricco di immunodepressi/soppressi.
    Se a un tumore ci aggiungi una Tb attiva hai già creato un coctail fatale.
    ci vuole anche il rispetto della vita altrui nel fare le cose.
    Eppoi il nome non è stato diffuso , quindi non c’è violazione del segreto professionale.
    Dario

  9. Niccky ha detto:

    Ciao Dario …ok ok…il nome non è stato diffuso e quindi non cè violazione di privaty..!!!
    Ma dimmi neanche DISCRIMINAZIONE???Qui rimango perplessa…se si fosse presentato un uomo ben vestito con bombetta avendo la Tb non facevano tutto sto casino….non credi??
    Tb+Hiv+Senzatetto….è un gran problema. E poi del reparto di oncologia accanto sai quanto me ne frega..?che le cose vengono fatte bene in Italia,e no come al solito….!!!!
    Anche a me quando mi hanno ricoverata per Hiv non mi hanno trattato con i guanti….perchè sono solamente un’appestata…pensacci..e fammi sapere.
    Buona giornata.

  10. anonimo ha detto:

    Ci credo che la paura del contagio (come se poi si avesse un contagio da pubblicità anni 80…)influenzi tanto la gente e che non t’abbiano trattato bene.
    se ne sentono di storie pesanti e io
    non conosco la tua, ma forse questo nello specifico non è il caso.
    Un signore benvestito con TB potrà anche calcare la sua bombetta, ma se non ha la mascherina e si rifiuta di mettersela i carabinieri vanno chiamati lo stesso…
    Certo sono daccordo con te che non c’era affatto bisogno di dire che era sieropositivo nell’articolo, visto che se avesse avuto una cravatta gialla non avrebbero scritto:”malato di TB con una cravatta gialla sparge micobatteri”…

  11. Niccky ha detto:

    Hiv e tubercolosi bacillifera,in mascherina per prevenire eventuali contagi. Contagi da cosa? Dalla tubercolosi o dall’Aids? Ecco l’ennesimo episodio in cui si fa “di tutta l’erba un fascio”! Tubercolosi e Hiv sullo stesso piano, come se non esistessero differenze fra le due patologie. Intendiamoci: la tubercolosi è una malattia che si trasmette per via aerea e condivido lo stato d’animo di coloro che in ospedale salvaguardiano la salute dei degenti. Ma quanti sapevano che l’Hiv non pone nessun problema di contagio tramite la respirazione? Qualcuno si è preso il disturbo di spiegare che quando si è di fronte ad un qualunque malato di Hiv non vi è alcun bisogno di mascherine? Non mi risulta….
    Mi risulta l’arroganza della notizia. Ciao

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