Erano gli anni 60, i miei genitori si sposarono, i favolosi anni 60 prima che decisero di mettermi al mondo, in quanto mio padre chiedesse a mia madre di rendersi conto delle future spese… bè insomma alla radio stavano facendo sentire PAROLE PAROLE PAROLE e vi giuro che dopo la sculacciata piangevo di
felicità, in che bel mondo sono nato! …parole, parole, parole.
POESIA PER MINA
Voce che ritorna
sotto forma di eco
e tu urli all’infinito
del tuo squisito vivere
da gran signora
signora che sa
dove mettere le mani
per arrampicarsi
e arrivare in cima
per piantare una bandiera
che sventola al vento
e raggiunge il cuore
in orrizzonte di valle
che vedi quasi infinito
la speranza di vedere
un mondo fatto di urla
e canzoni,
MINA che canta le sue canzoni
e tu che le senti dentro
le tue emozzioni
la speranza di vedere
un mondo fatto di urla
e canzoni,
MINA che canta le sue canzoni
e tu le senti dentro
le tue emozioni
la speranza di vedere
un mondo fatto di urla
e canzoni,
MINA che canta le sue canzoni
e tu le senti dentro
le tue emozioni
da rokkettaro sfegatato confesso che nn mi dispiace Mina.Insieme a Battisti la adoro
Caro Pietro queste sono cose prelibate che hanno lasciato,qualcosa ai giovani d’oggi,per esempio io ,una loro scuola sempre per pochi e a volte anche cose impossibili,da imitare per il domani il mondo della musica è fatto così,e per pochi comunque in italia con la musica e le canzoni siamo i primi e io come paroliere difendo i colori della musica italiana a costo di trasformarmi in cantautore. ciao MONTRESORI CARLO