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Queste sono le parole pronunciate dalla madre di Federico Aldrovandi dopo la sentenza di primo grado che ha condannato (a tre anni e quattro mesi…!?) i quattro agenti di polizia che ammazzarono letteralmente di botte suo figlio.
Non basterebbero tutte le parole del mondo per esprimere quello che ho dentro…..mi limiterò ad un paio di domande: la difesa provò a far passare Federico per tossico, l’accusa ha dimostrato che non lo era… e se anche lo fosse stato? Forse meritava di essere accoppato come un cane in mezzo alla strada come hanno fatto i signori tutori della legge e dell’ordine?
Se quattro punkabbestia ammazzassero a calci e pugni e bottigliate uno sbirro quanti anni si farebbero, tre e mezzo o trenta?
Infine, di questo passo prima o poi qualcuno sacrificherà dieci anni di libertà pur di fare a uno di loro quello che loro fanno quotidianamente agli altri?
Lorsignori sono avvisati…… non sarebbe meglio se quando salgono in macchina si portassero pure la pistola ma lasciassero a casa la prepotenza (ma non in questura, che li è troppo facile..)?
Il blog della madre di Aldro
Cose che capitano.
Neanche finito di leggere questo post che arriva, come in un incubo, l’impunità per Spaccarotelle.
Ma siamo sicuri che queste scelte giuridiche facciano veramente bene al corpo di Polizia?
all cop are bastards
Ci sono un sacco di link in questo post, vi consiglio di cliccarli tutti, in particolare mi ha emozionato molto leggere il blog della mamma di Aldro.
Fuck police.
La miseria sociale che questo fatto richiama è enorme ed è solo di un soffio inferiore alla pena umana verso la famiglia e gli affetti.
Un ragazzo bello come tanti, giovane come tutti, con tutta la vita davanti. Un dramma della perdita che diventa bandiera non allevia il dolore, anzi.
Mi unisco ad un abbraccio collettivo, che possa lenire non il dolore, ma l’indignazione verso questa ingiusta sentenza.
MI dispiace per il ragazzo ma le forze dell’ordine a volte sotto pressione sbagliano come chiunque possa sbagliare sotto pressione,un articolo duro delle immagini violente,che non fanno sicuramente bene alla sensibilità della gente,quasi da escludere come immagini sempre se ha guardarle sii un pubblico adulto,ma se ci sono dei minorenni che le guardano cosa gli insegnamo va bene la sete di giustizia e sicuramente mi dispiace per ALDRAVANDI,ma quando è troppo è troppo.MONTRESORI CARLO
Certo Carlo,è una foto molto cruda e di sicuro non è un belvedere,grazie a chi ha ridotto un ragazzo in queste condizioni…
Hai ragione,tutti possono sbagliare, specialmente chi fa un lavoro così difficile.Quello che sconvolge è venire a sapere che i 4 agenti non erano dei novellini, ma gente esperta, sui quarant’anni
Mi dispiace Carlo, ma non sono d’accordo:l’unica cosa ad essere di troppo è la cieca violenza di chi ha fatto questo ad un ragazzo di 20 anni..il fatto che l’autore di questo scempio (ripatuto 2 volte,contando la sentenza del processo)sia lo Stato è solo un’aggravante!
T rispondo,non so cosa penserebbe RON HABBART di questa fotografia dal momento che il nostro cervello ha un sistema di registrazione,e l’immaggine è troppo violenta come il fatto scaturito è una violenza che non ha limiti visto che si poteva fermare,e inoltre dico che a volte può succedere l’opposto e quello della forza dell’ordine che cade,e allora tutte le volte cosa c’è da dire mi dispiace per ALDROVANDI perchè è ALDROVANDI che ha subito le
violenze.come poteva essere un altro oppure un’altro delle forze dell’ordine,come per esempio al pilastro sono cadute le forze dell’ordine,purtuppo ogni tipo di violenza va evitata,ma quando i fatti sono già sucessi,non si può mai tornare indietro perchè i morti non risorgono per giustizia,sono i vivi ha pagare i loro sbagli ha riflettere e ha ricominciare tutte le volte ,anche se certe cose non dovrebbero mai succedere la persona umana non è una macchina perfetta è può sbagliare.MONTRESORI CARLO
Finalmente un dibattito serio!
Ok Carlo,sul valore della vita umana siamo tutti d’accordo…mi limito qui ad una curiosa coincidenza:se ho capito bene tu parli di agenti ammazzati sul lavoro e citi i fatti del Pilastro.Ma lo sai chi sparò al carabiniere?Uno dei fratelli Salvi,cioè un poliziotto!!
Forse possiamo vederci un pò di giustizia,se non altro voluta dal destino!!
IL delitto BIAGI è un delitto contro lo stato,un altro fatto di violenza da aggiungere,nella storia del pilastro hai ragione è un poliziotto che spara cosa avevano scoperto i carabinieri e su cosa stavano indagando,e cosa avevano scoperto,si stava trasformando in qualcosa di troppo da togliere di mezzo,questo è solo materiale,storia e se nella storia si torna al delitto MORO o gli anni del terrorismo quante parole e fotografie sono state versate sui giornali.di violenza purtroppo c’è ne sempre tanta ma spesso è sempre dopo che si riesce ad agire……… MONTRESORI CARLO
quando si dice abuso di potere