
Si tratta di un provvedimento "preventivo" che viene affibbiato dalle forze dell’ordine a chiunque non soddisfi questi tre requisiti:
-residenza (o domicilio) nella località interessata dal provvedimento
-mancanza di un reddito
-fedina penale sporca
Il principio sarebbe quello secondo il quale una persona in queste condizioni, nel caso non sia in grado di dimostrare la sua piena indipendenza economica oppure non sia in carico a dei familiari, potrebbe ipoteticamente commettere dei reati sul territorio per sostenersi, avendone già commessi in passato come testimoniano i suoi precedenti penali.
A questo punto è chiaro come questa sorta di schedatura possa essere applicata ad un vasto numero di persone, con tutte le complicazioni del caso. La durata del provvedimento è infatti di tre anni, ed ogni volta che si viene fermati per un controllo ed identificati nel luogo indicato scatta una denuncia per "inottemperanza all’obbligo di allontanamento", cosa poco gradita, soprattutto da un’altra categoria di persone vittime di questa piaga, ossia le prostitute, specialmente quelle straniere contro le quali il foglio di via viene usato come una vera e propria arma.
Il brutto è che grazie alla lotta contro l’illegalità, così cara al vecchio sindaco e la famosa crociata contro i punkabbestia di qualche anno fa, i fogli di via sono piovuti dal cielo a tonnellate (ricordate l’ordinanza anti-bivacco?) e c’è gente che a distanza di anni ancora si trascina questo problema, un vero bastone tra le ruote per quanto riguarda rinnovo dei documenti, accessi alle strutture, alle borse lavoro eccetera.
La conseguenza finale di tutto questo è spesso quella di colpire chi sta portando avanti un faticoso percorso di reinserimento sociale intralciando o addirittura rendendio vani i suoi sforzi; ovviamente non si vogliono qui giustificare eventuali ricadute di chi ha questi problemi: è troppo comodo dare la colpa a cause esterne invece di assumersi le proprie responsabilità, ma certamente è frustrante ritrovarsi le mani legate, magari proprio quando si cominciava a pensare di avercela fatta, per colpa di un pezzo di carta appioppatoci chissà quanto tempo fa perchè si era seduti in piazza Verdi a fare balotta e bere birra senza essere studenti universitari (tanto per citare un caso qualsiasi tra quelli di cui siamo a conoscenza…).
Fortunatamente esistono anche a Bologna gli Avvocati di Strada che offrono assistenza legale gratuita, oltre che in campo penale anche e soprattutto per problemi di questo tipo: su Asfalto ci piacerebbe iniziare al più presto una collaborazione con il loro sito per permettere ai frequentatori del blog di porre domande e stabilire contatti.
Fortunatamente esistono anche a Bologna gli Avvocati di Strada che offrono assistenza legale gratuita, oltre che in campo penale anche e soprattutto per problemi di questo tipo: su Asfalto ci piacerebbe iniziare al più presto una collaborazione con il loro sito per permettere ai frequentatori del blog di porre domande e stabilire contatti.
Hai detto tante cose vere, ma non sei arrivato al nocciolo della questione e cioè: a che cosa serve emettere un provvedimento del genere quando poi non viene rispettato dal 99 per cento dei casi. Solo se si comette un reato allora viene sommato al suddetto, altrimenti trascorsi i tre anni dalla sua emissione restando tranquillamente in città. . Ora correggetemi se sbaglio ma credo che questo provvedimento si tratti di un decreto legge del 1975 che appartiene ancora al vecchio codice penale, ma è una legge che dovrebbe essere rivista in quanto non prevede l’arresto ma soltanto una serie di denuncie per inottemperanza che vanno a finire nel cestino una volta trascorso il termine. E’ vero che nessuno può mandarti via da una città dove c’è un provvedimento simile nei confronti di persone, ma credo che esista proprio una legge dell’unione europea sul divieto di transitabilità, e cioè che nonsi può impedire ad una persona di girae liberamente per le varie regioni solo se questo determina di un comportamento non consono con il suo dititto di cittadino; detto in parole povere senza creare danni, ne a se, ne alla comunità. A me è capitato di impugnare il provvedimento tramite l’avvocato di fiducia, e con ben due contratti di lavoro a tempo determinato di 6 mesi l’uno, e a poca distanza l’uno dall’altro la prefettura me l’ l’ha riggettato, dicendo che potevo sempre far ricorso al T.A..R. Il tribunale amministativo regionale , però mi costava 1500 euro e non era sicuro che lo avrebbero accettato. Questo che cosa vi fa capire?. Chiaramente il ricorso non l’ho fatto ed eccomi qua.
Oi ragazzi! qui si fa sul serio!
Post e commento di altissimo livello tecnico. Segno che quando qualcosa ci morde il culo allora è l’occasione per reagire e far funzionare al meglio la testa. Conoscere, capire, stare svegli insomma.
Questo post potrebbe essere l’inizio di un percorso nuovo, magari di una collaborazione con gli avvocati di strada. Cosa ne dite?!