Ancora con il sellino sotto il culo. Dopo sei anni la storia sembra replicare se stessa. Un inverno di stanzialità in cui timidamente spuntano radici che con i primi soli primaverili si sbriciolano. Un'ora scarsa per montare la bicicletta, gli oggetti accumulati durante l'inverno perdono senso senza lasciare alcun vuoto; non mi affezziono agli oggetti dal giorno in cui ho subito lo sfatto.
Questa volta però sono tornato sui mie passi per via della gatta che ho preso in affidamento prima dell'inverno, la Nina. Ho lasciato la casa e mi sono rifugiato con lei in una casa in disuso ceduta da i soliti amici. Non immaginavo che questo legame fosse così forte tanto da ritardare la partenza. L'unica concessione che mi sono fatto è stato di scendere a Bologna con la casa viaggiante per circa dieci giorni, in cui il mio unico pensiero era per la Nina. Al mio ritorno ho preso il portatile le crocchette e la lettiera e con la Nina ci siamo trasferiti. Pochi minuti, una valanga di oggetti lasciati al loro posto compreso la colonna del computer, la stampante, il fornetto elettrico, la televisione e altro ancora. Ordinarli non avrebbe neppure senso, chi dovesse entrare adesso immaginerebbe che stia per tornare da un momento all'altro, ho lasciato persino i Piatti da lavare e quattro vasi di rose ancora da travasare, regalati da un amico.
Ho consapevolezza e nessuna strategia se non quella di addomesticare la mia vita emotiva sui pedali attraverso scenari sempre nuovi. La stanzialità sarebbe possibile solo attraverso gli psicofarmaci a cui rispondo con i ventuno rapporti della bicicletta e la rilettura del mio libro che mi conforta e ricorda che qualcosa di buono alla fine sono riuscito a farla.
Non c'è gara rispetto a se stessi. Posso solo fare lo spettatore in attesa dello spostamento e della riflessione successiva.
In questi anni mi sono staccato da amici ed amori in tre quarti d'ora ed ora mi trovo sorpreso in una relazione con la Nina che mi commuove e che non conoscevo.
Non posso e non voglio andarmene senza averle trovato una famiglia che la accolga e che le voglia bene.
Se abbandonassi la Nina sarebbe come abbandonare me stesso.
la mia sciascia invece una cagnolina piccola nera a cui ero affezionatissimo me l'hanno avvelenata i vicini di casa con le polpette, difficile oggi pensare di adottarne un'altra, come se la tradissi, ma anche xchè devo avere la certezza di nn lasciarla mai sola, con questa vita piena di incertezze è un pò dura, non si riesce mai a progettare un futuro, casa, lavoro, io non so come fai tu.
Il futuro è adesso ed ora
ciao sono marco dalla borsa lavoro di via del porto, penso che il tuo attaccamento agli animali va coltivato perche la natura sente il contatto, i tuoi viaggi in bici sono bei ricordi, la vita è come una lunga corsa in bici e il mondo va osservato con benevolenza.Marco Tovoliv
"il mondo va osservato con benevolenza."questa è una frase che fa veramente scuola Marco… Mi hai steso, giuro.
Tutto bellissimo… Però che schifo Stefano i Piatti da lavareee!.. no, questo non lo dovevi fare! Ragazzaccio.
Confesso che ho letto il post dopo aver visto la sua foto, caro Stefano,perchè mi era parso per un attimo di vedere ritratto mio figlio Enrico, studente, ora al biennio di specialistica, alla facoltà di ingegneria meccanica a Bologna: stessa capigliarura corta e scarsa (ma con 18 anni in meno rispetto ai suoi), occhiali fissi sullo schermo, e gatta che osserva comodamente seduta sulle sue spalle…Poi però ho guardato più sotto e no, lei gli assomiglia solo vagamente e poi la nostra gatta "clotilde" è bianca e nera e non vive con Enrico, sta con noi nelle Marche insieme alla cognolina bastardina Lilì Marlene II.E insomma, gli si vuol bene a questi amici a quattro zampe perché ti danno tutto in cambio di poco o niente.Sì, veramente toccante questa sua storia con "la Nina"Irnerio
e tu non lasciaerla perchè l'amore di un gatto è raro e prezioso: amano solo chi scelgono come loro pari e sono assolutamente disiteressatihttp://www.gattiblog.typepad.com/te lo dice una che se ne intende…. paola dei gatti videne…Pomponia, Fagiolino, Sigfrido, Esopo, Scheeva ,Alice, Teja, Soledad, Drang, Tontolone, Fanello, Erin, Fingal, Jasmine, Dada, Tata, Fujko ,Sheherazade, Milou, Muni Agilulfo, Teodolinda, Skady, Sigyn Alcmena, Elettra, Freya, Rashid, Falstaff,Yoda, Artemisia, Marasmina (Mina – codabella), Thor,Shunrei,Scodacjut,Karl Marx, Bakunin, Gattila, Sun-Tzu,Philippe, Sally, Lucrezia,Matisse, Falbalà, (gatti)She-She, Cambise, Bisina Bamba, Chérie, Tabuj, Chou-Chou, Ofelia, Tobia, Vladimir, Sally, Sandy, Bionda,(cani) Ferraù e Agramante, Alina (le caprette),Achille, Oliver, Carlotta, Walter (tartarughe)
mi spiace per il disordine della firma precedente, sono paola dei gatti con la mia tribù ad esempio freya è mia personale, milou è la gatta di mio marito. lucrezia e rashid sono praticamente sio di mio figlio, alcuni non appartengono a nessuno, siamo noi ad appartenere a loro etc.
Solo ora leggo questo interessantissimo articolo. Vorrei sapere come è evoluta la storia con Nina. Grazie.
Alla Nina ho trovato da tempo una famiglia.